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Autore: shana8998    08/03/2016    2 recensioni
E se un giorno qualsiasi di una vita qualsiasi, tutto cambiasse?
Se da un momento all'altro ,ogni sorta di regola , patto d'onore , sfumatura di dignità ,venisse infranta e ti ritrovassi nelle mani di un danno tanto grosso quanto stupendo?
Se quel danno così negativo potesse renderti tutta la felicità persa con il tempo?
Se quel danno fosse un uomo persino molto più grande di te?
Tu....Come reagiresti?
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passarono giorni prima che io potessi rimettermi "in pista" ed accompagnare Alexander a"caccia".
Nonostante mi forzassi a guardare, per me , vederlo sbranare donne ogni notte, nelle peggiori maniere, restava una tortura psicologica atroce.
Un giorno, mentre mi preparavo, inconsciamente pensai :"E se lo facesse anche a me?". Mi restò difficile parlare per tutto il tempo, sia una volta che raggiunsi i due vampiri,sia quando cacciammo, sia al ritorno.
Poi, facendomi coraggio, mi dissi che ne avrei dovuto parlare con il diretto interessato. Ma quando?
Di giorno dormivo stremata dalla notte precedente e di notte?...Bhe di notte cacciavo con lui , seguendolo silenziosa scortata da Gregory.
Era presso chè impossibile parlarci...

-Andiamo a caccia anche stasera?..-. Alexander era entrato in camera mia da poco. Era vestito come la mattina, quando era uscito per andare a lavorare, da ciò dedussi che saremmo riusciti anche quella notte.
-Si. Incomincio ad avvertire un certo languorino..-. Si stirò le braccia appoggiando un attimo dopo, entrambe le mani sulla testata inferiore del letto in ferro battuto nero.
Mi fissava, ma dal suo sguardo, intuii che seppur le sue iridi fossero su di me, lui non mi stava guardando affatto.
Portai leggermente le ginocchia verso me , che seduta con la schiena appoggiata al ferro lucido, avevo appena abbandonato le pagine di un libro con gli occhi, portando lo sguardo a lui.
-Che hai? Mi sembri assente?-. Proferii appena.
Sospirò, ed una smorfia di timore apparve dal nulla, sul suo viso.
-Effettivamente lo sono. Sto pensando a ciò che mi ha riferito poco fa Gregory...-. Si accomodò ai piedi del letto mantenendo lo sguardo fisso sulle sue dita incrociate l'un l'altra.
-Che ti ha detto?-. Mi sporsi verso lui sedendomi meglio.
-Ha portato a termine la ricerca su alcuni campioni estrapolati da corpi di donne uccise da un vampiro di cui non sapevamo nulla...Fin'ora almeno...-.
Sgranai le palpebre.
-C'è un altro vampiro in città?!-. Domandai allarmata.
Mi scrutò mantenendo l'infinita preoccupazione negli occhi.
-Non uno, ma molti di più e da quanto siamo riusciuti a scoprire , hanno anche un DNA totalmente diverso dal nostro...Questo li rende più forti...Più violenti...-.
-Ne avete mai incontrato uno?-. 
Abbassò lo sguardo.
-No. Oltre a quelli della nostra casata non conosciamo alcun vampiro.-.
Non avevo mai visto Alexander in quello stato d'angoscia.
Lui era risoluto, freddo, cinico per ogni cosa, non si buttava giù..Non così...
Quei vampiri di cui parlava, dovevano mettergli veramente molta paura...
-Questa sera non andremo solo a caccia...-. Si alzò di colpo. -Si va in "Ava-scoperta".-. Disse rendendo la sua voce squillante , come se si fosse ripreso di colpo.
-Non sarà pericoloso? Hai detto che sono molto più forti di voi...-. Mormorai con voce tremante, del tutto preoccupata.
Mi scrutò ed un leggero ghigno spavaldo colorò le sue labbra.
-Finchè non avrò occasione di fronteggiarmi con almeno uno di loro..Come farò a sapere se sono forti?-.
Adoravo quel suo modo di fare. Era sicuro di se , era coraggioso...Lui era il mio eroe...
Sorrisi.
-Non vedo l'ora di accompagnarti...-. Sussurrai appena.
Prese delicatamente il mio viso fra le mani , e mi baciò.
-Sono fiero di te sai...-. Avvampai.
-Non ti facevo così coraggiosa, piccola Ana.-. 
Ebbi un fremito che mi partì esattamente dal petto.
Ricevere un suo complimento, per me, era come toccare il cielo con un dito.
Mi rendeva fiera, felice , orgogliosa di me stessa.
-Adesso preparati ti aspetto al piano di sotto..-. Mi regalò un'ultima carezza su una guancia, poi abbandonò la stanza.
Anche quella sera sarebbe stata come le altre? O avrei avuto più paura dopo la notizia di quei fantomatici vampiri estremamente forti?
Forse paura io ne avevo sempre provata , ogni notte, ogni volta che si trattava di andare a caccia a prescindere da loro.
Puntualmente ogni qualvolta si avvicinava la mezzanotte , un masso mi piombava nel petto e l'aria mancava pesantemente.
Sapevo di dover uscire e guardare la morte negli occhi...Dovevo combattere ed io non ero pronta a farlo.
Era una tortura , ma non solo, era anche la prova che io non ero forte abbastanza da poter stare al suo fianco e questo, era ciò che più mi faceva star male.
Se non lo avessi saputo difendere?
Se fosse morto per colpa mia?
Scossi repentinamente il capo, abbandonando tutti i pensieri negativi che vi sguazzavano dentro ed impugnai la mia Katana solo dopo che le mie spalle fossero coperte a dovere dalla solita giacca scura.
Uscii veloce dalla stanza.
Non dovevo pensare. I pensieri divorano l'anima...Specie se in petto si ha una bruttissima sensazione.
La stessa di quella notte..
-Sono pronta..-. Proferii appena, alle due sagome difronte all'ingresso del garage.
-Bene.Procediamo Gregory..-. 
La porta dello scantinato si spalancò sotto il tocco del maggiordomo. In un attimo eravamo accanto all'auto.
-Questa è la sua..-. Perchè Gregory stava porgendo una spada ad Alexander?
-Credete di averne bisogno?-. Chiesi presa dall'angoscia.
Il maggiordomo mi sorrise.
-E' solo per precauzione Signorina...-.
Avrebbe dovuto tranquillizzarmi quella frase?
-Ahh...Capisco..-. Tremò un filo di voce sulle corde vocali.

A breve fummo in auto e poi ancora in strada.
-Dove li cercherete?-. Mi sporsi verso i sedili anteriori, quella volta Alexander si accomodò li.
-Dove abbiamo trovato l'ultimo cadavere..-. Rispose con molta ovvietà lo stesso, tingendo di entusiasmo velato il timbro della voce.
Di colpo l'auto svoltò a sinistra, li dove vedevo nascere un sentiero sterrato, buio.
"Dove porta questa strada?".
Quando la vettura venne spenta dal maggiordomo , eravamo nei pressi di una radura costernata da alberi che la disegnavano in un cerchio perfetto.
Sembrava di essere al centro del nulla.
Non si sentivano rumori umani, bensì solo lo scorrere di un corso d'acqua e la moltitudine di versi animaleschi quali quelli di gufi e via dicendo.
Metteva i brividi quel posto..
-Loro sono veramente qui? Come farete a farli uscire allo scoperto?-. L'ansia e la paura , incominciarono a farmi sputare domande a raffica.
Alexander si voltò di colpo verso me.
- Se non te la senti non scendere..-. Si era innervosito. Lo si intuiva chiaramente.
Mi zittii di colpo.
Sarebbe stato ovvio che io fossi scesa. Non mi tiravo mai indietro.
Anche se probabilmente, con il senno di poi, sarei potuta stare chiusa li dentro, magari anche barricata...Ma io non potevo affatto immaginare cosa sarebbe successo dopo...

Restammo in auto per almeno un'ora. In silenzio, guardando esattamente li, dritto a noi , proprio dove nasceva il bosco.
Era distante. Almeno una ventina di metri, ma la paura che qualcosa potesse sbucare dal nulla , mi faceva sembrare quelle piante sin troppo vicine all'auto.
improvvisamente qualcosa si mosse. Un piccolo mucchietto di sterpaglie ai piedi di una quercia sembrava aver preso vita per quanto tremava.
Mi sporsi leggermente in avanti , quasi a toccare il parabrezza con il naso, mentre la vista si faceva sempre più aguzza.
Schizzi. Dal nulla. Poi, un urto ,violento. Il parabrezza rosso.
Gridai cadendo all'indietro.
-Sono qui!-. Entrambi i vampiri afferrarono le loro spade scendendo velocemente dal veicolo.
Io, no. Non ce la feci subito.
Quell'enorme macchia rossa appena illuminata dagli abbaglianti che sprigionavano luce intensa per tutta la distesa, non era altro che un corpo, o meglio, ciò che ne restava di un corpo umano.
Avevo il cuore in gola.
Come ci era arrivato fino alla nostra auto? Chi e con quale forza sovrumana era riuscito a schizzarlo per venti metri di distanza?!
Veloce mi spostai sul sedile passeggero.
Dovevo vedere dov'era Alexander.
Lo cercai con lo sguardo, li cercai entrambi, alla fine li vidi.
Erano al centro dello spiazzo, nei pugni le spade. Suoi volti, la loro vera natura.
"Non morire...". Un'ultima preghiera.
Scattarono come saette perdendosi nel buio. Non riuscii a seguirli, ma il fragore delle loro lame lo sentivo chiaramente tuonare per tutta la vastità di quel prato.
Stavano combattendo. Stavano fronteggiando per la prima volta un nemico sconosciuto.
"Maledizione..". La rabbia mi assalì.
Mentre loro stavano dando la vita , io ero li che non riuscivo a muovermi, che tremavo e piangevo.
Ero inutile..
Mi sentivo una nullità...
"Non li posso abbandonare così..". Sapevo che in realtà non avrei potuto far nulla contro esseri del genere, ma non volevo star li con le mani in mano.
Io volevo dimostrare ad Alexander che valevo, che meritavo di stargli al fianco.
Così, afferrai la mia Katana e scesi.
Quella volta non badai al freddo invernale, ne all'aria pungente che sembrava scheggiarmi il viso.
Non badai a nulla di tutto ciò.
Ero bollente. "La paura e l'orgoglio mescolati creano la forza." ed era esattamente ciò che avevano creato in me.
Raggiunsi il centro esatto dello spiazzo. Ero pronta, mi sentivo in grado di farcela, fino a che, non guardai dritto a me...
Decine, no centinaia, di esseri grigi, glabri,famelici correvano come selvaggi esattamente verso la mia direzione.
Fu solo allora che Anastasia conobbe la vera paura.
Il respiro mi si mozzò. 
Probabilmente dovetti combattere anche contro uno svenimento perchè le mie gambe sembravano essersi fatte molli ed instabili di colpo.
Come li avrei fronteggiati? Erano troppi e troppo veloci.
Sentivo i loro versi disumani, tuonare ovunque e le loro pupille rosse penetrarmi sino alle budella.
Quegli esseri non erano solo vampiri..
-Sono nella forma END!-. Sentii strillare da Gregory.
Non avevo idea di cosa volesse dire quella parola. Ma di certo non era un buon segno quella definizione.
Ingoiai a vuoto un'ultima volta prima di sfoderare la mia lama ed ergerla difronte a me.
Tremavo talmente tanto da non riuscire a farla star ferma.
"Hai voluto la bicicletta...adesso pedala Ana!". 
Attesi finchè non fu uno di loro a gettarsi su di me.
"Maledizione! Ma quanto è forte". Riuscii ad oppormi ma i miei piedi continuavano a scivolare indietro nella terra.
"D_DDIOO".
Avevo le sue fauci ad un millimetro dal volto. Ringhiava, si dimenava, cercava di mordermi.
Mi abbassai di colpo toccando terra con una mano , ruotando sul mio stesso asse, spiazzando del tutto quell' abonio, per poi sferrare un colpo di spada preciso al suo ventre.
Oscillò pericolosamente indietro portandosi gli artigli neri a sfiorare il taglio.
Gridò.
"Quindi provano dolore".
Ne approfittai per colpirlo ancora , questa volta dritto alla testa.
Per la prima volta potei scoprire cosa si prova a forare il cranio di qualcuno.
Giuro, non lo avrei mai voluto più fare, dopo quella notte.
La sua calotta cranica, ma anche l'intera testa fu come sgretolata sotto il passaggio della lama.
Non era un cranio normale come quello umano, no affatto, era molto più debole, sottile.
Cadde esanime anche se i suoi muscoli ancora si contraevano sotto qualche spasmo.
-L'ho u...uc..ciso..-. Restai sconvolta davanti al cadavere del succhia-sangue, tremando ancora per ciò che avevo commesso.
Di colpo sussultai quando venni raggiunta dalle sagome di Alexander e Gregory.
-Complimenti..Sei veramente una brava Guerriera..-. Sdrammatizzò il primo sorridendomi.
Non sapevo se doverne gioire o meno.
-Adesso ce ne mancano solo 99..-. Guardò dritto a se.
Ce l'avremmo fatta? Li saremmo riusciti ad uccidere tutti?
-Già..Solo 99...-. Sorrisi seppur non lo stessi guardando.
Fu l'inizio di una vera e propria mattanza che vedeva noi tre schierati a giocare di squadra contro quel marasma di esseri rivoltanti che agivano di testa propria, disordinatamente.
-Coprimi le spalle ok?!-. Pronunciò il vampiro un attimo prima di scattare.
Non mi feci attendere correndo nella stessa direzione, colpendo tutto ciò che si opponeva al mio passaggio.
"E' questo ciò che si prova ad uccidere?".
"Questa è l'adrenalina che scorre nelle sue vene?".

Ero inarrestabile, persino i movimenti mi riuscivano fluidi , come se quell'arte la conoscessi da sempre.
Forse io ero nata per quello. Forse, ero nata per uccidere.

Ci ritrovammo spalla a spalla tutti e tre,io al centro.
"Sono gli ultimi". Pensai quasi godendo.
Chiusi per un attimo le palpebre. 
Dovevo concentrarmi sui loro movimenti. Scatta uno scattano tutti, non potevo far rischiare un attacco alle spalle da parte di una di quelle bestie.
"Ora". 
All'unisono le tre lame, si conficcarono nei cuori degli ultimi tre sopravvissuti, come se fosse stata una sola persona a comandarle.
Tornai a respirare.
-C..Ce l'abbiamo fatta..-.Sospirai in un filo di voce.
Non ci credevo nemmeno io. Ma non feci nemmeno in tempo a gioire per la vittoria che sentii qualcosa scivolarmi su un fianco aggrappandosi appena alla mia giacca e poi tonfare a terra,inaspettatamente . Sussultai voltandomi di scatto.
-Gregory..!-. 
L'uomo era a terra. Riverso , con il viso semi nascosto da qualche ciuffo d'erba.
Mi precipitai a soccorrerlo voltandolo verso me.
Respirava appena.
-Cos'ha?!-. Alzai lo sguardo ad Alexander.
L'espressione sul suo volto era glaciale.
Si chinò scoprendo il collo del compagno.
-Dannazione!-. Ringhiò.
Un profondo morso esattamente sotto lo zigomo destro grondava di sangue.
-No!...-. Mi portai repentinamente le mani sulla bocca. La vista mi si incominciò a far umida sin da subito. 
-Hey...Amico mio..-.  Gregory guardò appena il suo compagno. I suoi occhi si erano fatti già chiari.
Un flash mi rapì per un istante la mente.
Io quegli occhi li avevo già conosciuti..Erano gli stessi della morte..
Il suo respiro lentamente incominciò a farsi rantolo.
-Hey..hey guardami...-. Alexander cercò di mantenergli il capo dritto perchè non vedesse come era stato ridotto.
-Sei stato un grande lo sai!? Li hai stesi tutti!-.
Non riuscii ad arrestare le lacrime.
-Ti ho visto mentre combattevi!-. 
Vedevo il dolore di Alexander scriverglisi negli occhi. Forse avrebbe voluto anche piangere.
Gregory portò una mano a stringere appena il polso del vampiro.
-Sto morendo...Vero?-. Disse a fatica.
Lo sapeva Greg.
Sapeva che la sua pelle si stava facendo grigia. Sapeva che di li a poco di lui , della sua coscienza non ci sarebbe rimasto il ben chè minimo ricordo.
Alexander ingoiò l'ennesimo pugno di lacrime.
Il suo amico non avrebbe dovuto salutarlo piangendo.
Il vampiro non rispose. 
Gregory sorrise tristemente e due lacrime isolate percorsero il suo viso.
-Uccidimi...-. Vidi il vampiro sgranare le palpebre. Non avrebbe mai potuto compiere un gesto del genere.
Gregory, il suo fidato subordinato, il suo più grande amico , non poteva chiedergli una cosa simile.
-Ti..Prego. Non...Non voglio morire in quel modo...-.
Alexander strinse un pugno sul petto del compagno.
Un attimo dopo artigli erano nati affilati al posto delle sue dita.
-Perdonami amico mio...-.
Quello dopo ancora erano nel petto dell'uomo , esattamente dentro il suo cuore.
Gridò. Gridò in lacrime come mai lo avevo visto fare.
Quante persone aveva visto morire in duecento anni , Alexander?

All'alba del 6 Marzo, avevamo sterminato un intero branco di vampiri nella forma in END.
All'alba dello stesso giorno, avevamo perso un caro amico, un compagno.
Quel giorno non gioimmo per aver vinto, ma piangemmo disperati per ciò che avevamo perso...
   
 
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