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Autore: Lisa_Yuri    10/03/2016    1 recensioni
Alice è sempre stata una ragazza molto particolare, non si è mai sentita veramente a suo agio nella sua famiglia, ma sua madre le ha sempre detto che era normale. Ad ogni suo dubbio, ad ogni stranezza che notava la madre le rispondeva sempre "è normale". Ali, però non ci ha mai creduto fino in fondo e alla soglia dei suoi 18 anni trova qualcosa che cambierà la sua vita e quella della sua famiglia per sempre. Perchè se c'è una cosa che proprio non si può attribuire alla famiglia di Alice Hill è la normalità...
Genere: Fantasy, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Londra, 23 dicembre 2014

Quando Jake riuscì finalmente a muovere qualche passo, prese la tela dal cavalletto e guidò sua sorella fino alla cucina, dove trovarono la madre intenta a preparare i muffin al mirtillo, quel profumo lo riportò ai giorni passati con il padre al laghetto vicino a casa guardandolo dipingere o scattare fotografie. Il ricordo fece venire al ragazzo le lacrime agli occhi, ma si sforzò di ricacciarle indietro, non poteva mostrarsi debole proprio in quel momento, ora Alice aveva bisogno di lui più che mai.

“Ragazzi, buongiorno, stavo preparando i muffin che vi piacciono tanto…” Lucille si girò e vedendo le espressioni dei figli capì che tutti gli sforzi che avrebbe potuto fare per tentare di cancellare i ricordi del giorno precedente sarebbero stati vani.

“Ehi, come mai quelle facce? Jake, sembra che tu non sia riuscito a chiudere occhio stanotte, c’è qualcosa che non va?”.

Jake non rispose alla domanda e si limitò a mostrare alla madre la tela, alla vista di quella Lucille si sentì mancare le forze e cercò a tastoni una sedia in cerca di un sostegno. Quell’immagine, non era la prima volta che la vedeva, ma in tutte le altre occasioni i volti erano sfocati, invece ora poteva notare anche i più minimi particolari. In primo piano si distingueva chiaramente il volto di Alice solcato da ferite frastagliate tinte di un rosso sangue acceso, mentre tutt’intorno lingue nere si avvolgevano come spire intorno al corpo della giovane; sullo sfondo, in mezzo a queste spire, si distinguevano due sagome dalla pelle diafana con gli occhi serrati, che sembravano venire risucchiate dall’oscurità, l’unica parte del corpo ben definita erano i volti pallidi di Lucille e di suo figlio.

“L’hai dipinto tu questo?” chiese la madre in un sussurro.

“Sì…ehm, no, cioè, era la mia mano a reggere il pennello, ma non ero davvero io, mi sembrava quasi di essere guidato da qualcosa di invisibile, sentivo freddo e non capivo realmente cosa stessi facendo, solo quando ho sentito Alice entrare mi sono risvegliato e ho realizzato ciò che avevo appena creato”

“Qualcosa di invisibile dici? Non capisco…non era mai successo prima a nessuno, perché a te? Perché ora?”.

Una voce flebile distolse Lucille dalla sua preoccupazione crescente “Mamma, tu hai già visto quell’immagine prima, vero? È da stamattina che so c’è qualcosa che non va, prima la mia stanza, poi quel quadro e ora tu. Qualcuno potrebbe dirmi cosa sta succedendo?”. Alice era ormai sull’orlo delle lacrime, sentiva come se il mondo stesse sgretolandosi sotto i suoi piedi un pezzo dopo l’altro senza che lei se ne accorgesse. Anche suo fratello sembrava saperne più di lei, allora perché nessuno parlava? Perché nessuno le spiegava ciò che stava succedendo?

“Mamma, ieri ho sentito alcune cose che vi siete detti tu e Paul, cos’è questa storia della maledizione?”, Jake era determinato a scoprire la verità che la madre si ostinava a tacere, lui aveva sempre cercato di mostrarsi coraggioso, ma ora aveva paura, sentiva che questa volta c’era qualcosa che nemmeno lui poteva controllare.

“Quindi hai ascoltato? Mi era sembrato di sentire un rumore fuori dalla porta, ma non pensavo che saresti uscito dalla tua stanza dopo quello che avevi visto. Volete sapere la verità, vero? Penso che voi siate infinitamente più coraggiosi di me e Chris quando avevamo la vostra età. Va bene, coraggio, sedetevi e prendete qualcosa da mangiare, adesso vi racconterò tutto.”. I due fratelli presero il vassoio con i muffin, lo appoggiarono sul tavolo e si sedettero pronti ad ascoltare il racconto della madre.

“Dunque, da dove possiamo iniziare? Ecco, dovete sapere che molti anni fa, all’inizio del 1900, nella nostra famiglia ci fu un grave lutto, il primogenito della famiglia Hill aveva appena perso una lunga lotta contro una grave malattia e aveva lasciato la sorella minore, Josephine e i genitori completamente distrutti. La sorella era stata promessa da tempo ad un ricco signore, ma si era perdutamente innamorata di un giovanotto di umili origini. I genitori, temendo di perdere anche la figlia, ruppero la promessa e permisero ai due giovani di coronare il loro sogno d’amore. La famiglia del promesso sposo di Josephine, però, non prese bene il rifiuto, quindi donò ai novelli sposi un libro maledetto, in occasione della nascita del loro primogenito. Quando quel libro venne aperto, una terribile maledizione ricadde su tutti i discendenti della famiglia Hill. C’è una leggenda che viene tramandata da madre in figli nella nostra famiglia: da dopo la nascita del figlio di Josephine, ogni generazione avrebbe visto nascere due bambini, prima un maschio e poi una femmina, ma a sopravvivere per tramandare la maledizione sarebbe stata solo la secondogenita, infatti, uno dopo l’altro tutti gli altri membri della famiglia sarebbero morti, prima il padre, poi il fratello ed infine la madre, a quest’ultima solamente sarebbe stato concesso di veder nascere i due bambini che avrebbero ereditato a loro volta il terribile destino che aveva sterminato i loro antenati. Se fino ad ora la storia non vi fosse sembrata assurda, c’è un ultimo particolare che è forse il più inquietante, la secondogenita sarà obbligata a sposarsi con un matrimonio combinato al compimento dei diciotto anni, se questo non accadrà, il suo corpo sarà marchiato dai segni del tradimento, sottili ferite che lentamente si apriranno su ogni centimetro di pelle e che la faranno morire dissanguata nel giro di pochi mesi. Ieri, Ali, ti sono venuti i primi sintomi di questa maledizione, hanno incominciato ad aprirsi i primi tagli, perché si sta avvicinando il tuo compleanno, per questo devi sposarti il giorno stesso del tuo diciottesimo anno di vita, per evitare che sia l’ultimo.”.

Alla fine del racconto i due ragazzi erano attoniti, non riuscivano a credere alle parole della madre, come potevano davvero esistere le maledizioni? Non erano solo frutto della fervida fantasia di alcuni scrittori?

“Cavolo, questo è davvero assurdo, se non avessi visto quel sangue e la tela con i miei occhi non ci crederei…Solo che ora mi viene un dubbio, perché ieri Alice aveva quelle ferite sanguinanti e oggi la sua pelle sembra intatta?”.

“Beh, Jake, devi sapere che i vostri antenati hanno sempre cercato di trovare un rimedio a questa maledizione, alcuni hanno provato a scioglierla, altri a minimizzarne gli effetti, ad esempio vostra nonna è riuscita a creare un particolare siero che aiuta a contenere i danni causati dalle ferite, ieri l’ho iniettato anche ad Ali, ma in questo caso, poiché era la prima volta che la maledizione la toccava, non sono rimasti segni sulla pelle, ma in futuro non è detto che ci sarà sempre una cicatrizzazione completa.”.

Alice non riusciva a smettere di tremare, la storia, la sua stanza, la tela, la siringa che aveva trovato vicino al suo letto, il bruciore che sentiva ancora sulla sua pelle, tutto quello era troppo per lei, aveva ancora mille domande che le riempivano la testa e non riusciva a formularne nemmeno una.

Fu il fratello a dar voce alle sue paure, quasi come se le avesse letto nella mente: “Se a lei serve solo una siringa e un matrimonio per vivere si può anche accettare, ma nessuno ha mai provato a trovare una soluzione per me o per te? Nessuno ha mai provato a salvare papà e tutti i padri che l’hanno preceduto o che lo seguiranno sottoterra per colpa di questa maledizione malata?”.

Lucille si sentì impotente davanti alla combattività mostrata dal figlio, lei non aveva cercato di fare nulla per salvare la sua famiglia, si era rassegnata alla maledizione e ora altri ancora sarebbero morti a causa della sua resa, aveva perso molto tempo prezioso. Mentre si abbandonava a questi pensieri, un tonfo fece tornare la donna alla realtà, non appena alzò gli occhi, vide la sedia dove era seduta Alice per terra e Jake che la stava fissando con uno sguardo indecifrabile. “Che cosa è successo?” gli chiese.

“Pensa che papà sia morto per colpa sua.”.
  
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