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Autore: ElaineAnneMarley    10/03/2016    7 recensioni
È il primo giorno d’estate e Agata viene avvicinata da un ragazzo dall’aria smarrita. È la prima volta che incontra qualcuno di Levante, il continente al di là delle montagne. Lui ha i tratti tipici dei levantini: la pelle olivastra e gli occhi a mandorla. Gli occhi. Occhi di un colore simile non esistono, neanche a Levante. Sono di un blu intenso con scaglie ambrate e sembrano racchiudere la storia del mondo.
«Ti ho trovata» e il ragazzo lascia andare un sospiro di sollievo «appena in tempo.»
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

PONENTE, 6 ANNI E 28 GIORNI FA – L'ultimo esame

 

Che meraviglia è l’ultimo esame della sessione estiva. Dopo un anno di settimane tutte uguali, divise tra lezioni, lavori di gruppo e ore di studio in biblioteca. Altalenate da festività in cui in teoria si potrebbe staccare, ma che in realtà fanno  comodo per anticiparsi parte del programma di studio. Due mesi di vacanza da potersi godere appieno, se si è tra i primi del proprio corso e non ci si è lasciati nessun esame a settembre. Ci sono alcuni studenti che riescono a finire tutti gli esami dell’anno entro la sessione estiva e possono godersi appieno l’estate. Agata era uno di questi.
Da quando era bambina eccelleva in tutte le materie, tranne che in educazione fisica. Alle elementari i suoi temi venivano letti a voce alta dalle maestre e alle superiori gli insegnanti lodavano come le sue traduzioni dal ponentese antico fossero così sofisticate da sembrare opera di uno studente universitario. E all’università alla fine del terzo anno era avanti di metà degli esami del quarto.
Nonostante eccellesse in tutto, tranne appunto lo sport, sulla scelta universitaria Agata non aveva avuto alcun dubbio. Fin da quando era ragazzina si immaginava mediatore culturale, si vedeva attraversare le montagne che dividevano i due continenti, il suo, ovvero il continente di Ponente, e il contenente di Levante, per conciliare usi e costumi e facilitare il dialogo tra due mondi tanto differenti. E così tutta la sua vita era stata una lenta preparazione a quel momento. Perché per Agata tutto doveva far parte di un piano prestabilito.

La ragazza consegnò la prova d’esame a uno dei professori associati e uscì dall’aula. Si fermò a comprare una bottiglietta di succo di mela e attraversò, per l’ultima volta quell’anno, la soglia d’ingresso all’università.
Tirava un forte vento, come spesso accade nelle città costiere. Agata amava tutto del vento, l’odore, come le tirava la pelle e le gonfiava i vestiti, persino il fatto che le scompigliasse i capelli. Non che i suoi capelli avessero bisogno di un altro motivo per essere in disordine. Indossava un paio di jeans scuri, una cintura di pelle e una camicetta gialla. Aveva quasi raggiunto il limite del parco del campus universitario quando fu raggiunta da due suoi compagni di corso.
“Come è andata?” chiese loro.
“Come vuoi che sia andata?” rispose la ragazza dalle guance piene. Holly Dee era alta quanto Agata e le due avevano una corporatura molto simile, però la faccia della prima era estremamente cicciotta. Era come se qualcuno avesse preso la testa di una persona e l’avesse messa sul corpo di un’altra. Agata trovava le guanciotte dell’amica adorabili, ma d’altra parte aveva l’abitudine di vedere carine tutte le sue amiche.
“Un disastro. Da rifare a settembre” completò il ragazzo dalle spalle larghe. Gregor aveva il fisico da nuotatore, anche se non sapeva neanche nuotare. Il suo sport di punta era il duello a cavallo, con qualsiasi tipo di arma. Il duello a cavallo era una disciplina poco diffusa a Ponente, uno sport di nicchia importato da Levante e praticato da una cerchia ristretta di filo-levantini che erano affascinati dagli usi dell’altro continente. Gregor era uno di quelli e il suo sogno più grande era partecipare al torneo internazionale nella capitale di Levante, nell’arena più grande al mondo che per venti giorni all’anno accoglieva quattrocentomila spettatori.
Agata e Holly Dee erano andate a vedere un allenamento una volta, era stato divertente, ma la disciplina veniva praticata in modo molto meno aggressivo che nella sua terra di origine. A Levante diversi squadroni si affrontavano utilizzando armi di vario tipo, e per complicare ulteriormente il gioco, nell’arena venivano gradualmente introdotte bestie feroci, tipicamente orsi o lupi. Ogni anno in media venti persone perdevano la vita o rimanevano ferite gravemente. Circa tre anni prima c’era stato un grosso scandalo perché nell’ultimo round era apparso nell’arena un felino a due teste, una bestia creduta estinta. Il pubblico era andato in giubilo, la gente urlava in piedi sugli spalti, molti erano scesi fino alla grata che li separava dal campo per osservare più da vicino. La bestia si era rivelata però più pericolosa di quanto gli organizzatori dei giochi avessero previsto e dopo aver sterminato tutti i duellanti rimasti l’animale si era scagliato contro la grata ferendo molti spettatori.
In fondo Agata si riteneva fortunata a essere nata a Ponente, per quanto fosse affascinata dalla terra al di là delle montagne, sapeva che era un mondo imprevedibile.
Holly Dee e Gregor erano due dei migliori amici di Agata. Holly Dee da dieci anni e Gregor da tre. Nonostante fossero completamente diversi da Agata, simili tra loro, andavano molto d’accordo con la studente modello che tra una serata a ballare e un buon libro preferiva leggere il capitolo dopo. Forse perché riuscivano a vedere al di là dei modi distaccati, bastava prendere un po’ di confidenza e Agata si dimostrava più alla mano e di compagnia di gran parte dei membri del Comitato Eventi dell’università. E Holly Dee poteva parlare per esperienza visto che era nel Comitato Eventi.
“È arrivato il momento di rispettare la promessa Ags…” Gregor le fece l’occhiolino.
“Che promessa?” intervenne Holly Dee.
“Una cosa tra noi…” un altro occhiolino in direzione di Agata.
“Sì sì” tagliò corto Agata prendendo l’amica sotto braccio e incamminandosi verso la stazione. Non aveva la minima intenzione di discutere la questione ‘primo appuntamento’ davanti a Holly Dee. Sapeva di non potersi più tirare indietro e a dire il vero non aveva neanche intenzione di farlo. Gregor non le faceva sentire le farfalle nello stomaco, ma le piaceva abbastanza. E per una persona come lei, che non usciva con un ragazzo dai tempi del liceo e che era convinta che cose come le farfalle nello stomaco o un colpo di fulmine non fossero sensazioni che fanno per tutti, beh quello che provava per Gregor era abbastanza per fare un tentativo. Ovviamente voleva parlarne con Holly Dee e con le altre ragazze, ma in un altro contesto.
Gregor lasciò le due amiche davanti all’ingresso del dormitorio femminile e si incamminò verso casa. Prima di andare strizzò per la terza volta l’occhio ad Agata e la ragazza sorrise forzatamente.
Holly Dee le chiese come aveva risposto ad alcune domande del test. Quali sono i quattro fiumi principali di Levante, gliene mancava uno. Chi è il governatore della zona stepposa, si ricordava esattamente l’immagine stampata sul libro, ma il nome le sfuggiva. Questi nomi di Levante sono impronunciabili. Agata rispondeva alle domande dell’amica sapendo che nel giro di qualche ora l'altra si sarebbe dimenticata di nuovo le risposte.
Entrarono nella camerata e solo un’altra delle ragazze era lì, seduta al tavolone sotto la finestra. Ripassava per qualche esame. Agata si accorse che aveva lasciato alcuni dei suoi libri lì sopra, quello di ‘Geografia di Levante’, l’esame di quel giorno, e il libro di ‘Lingua e dialetti di Levante’. Uno dei corsi del quarto anno per cui aveva già cominciato a studiare, perché la lingua era una materia piuttosto ostica. Come a Ponente, a Levante c’era una sola lingua, ma ogni zona aveva una sfumatura diversa. Accenti diversi, modi diversi di chiamare la stessa cosa e in alcuni casi persino regole grammaticali diverse; piccole cose come l’uso delle preposizioni, che però ne rendevano lo studio per niente banale.
Agata aveva imparato a dire qualche frase, ma non vedeva l’ora di iniziare le lezioni con un professore proveniente da Levante. Finalmente avrebbe avuto l’occasione di conoscere di persona un levantino!
Holly Dee si arrampicò sul suo letto, uno di quelli soppalcati, e si stese. Stava ancora parlando dell’esame e di come l’amico di Gregor, quello riccio, avesse provato a usare dei bigliettini.
“Non lo nomini un po’ troppo stesso, questo amico di Gregor?” sorrise Agata, ma se fosse stata più attenta si sarebbe accorta che ogni volta che Holly Dee nominava l’amico di Gregor, nominava anche Gregor.
 
 
*NdA*
Un caloroso benvenuto ai lettori che sono approdati qui dopo aver letto ‘Con te o con nessun altro’, la short story romantica dedicata a Holly Dee e Gregor. Spero che ‘L’ultimo dei Draghi’ vi piaccia altrettanto.
Nei prossimi capitoli si scoprirà qualcosa di come va avanti la storia di Acca Di e Greg, ma se nel frattempo siete curiosi di sapere come ha vissuto Greg alcuni dei momenti salienti di 'Con te o con nessun altro', ho deciso di pubblicare degli spezzoni sul mio nuovo gruppo Facebook 'Fantasy tra Ponente e Levante'. Lo trovate QUI.
A presto!
Elaine

   
 
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