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Autore: Haley_V    13/03/2016    2 recensioni
Per ogni mese 3 elementi come prompt, in cui ognuno potrà scegliere quello che più gli piace.
Gennaio: neve, camino, pattini.
Febbraio: San Valentino, maschera, Super bowl.
Marzo: donne, risveglio, altalena.
Aprile: scherzo, cioccolato, pigiama.
Maggio: fiori, pik nick, barca.
Giugno: Estate, ciliegie, doccia.
Luglio: spiaggia, temporale, gelato.
Agosto: stelle, calore, mare.
Settembre: vino, viaggio, passeggiata.
Ottobre: compleanno, coperta, zucca.
Novembre: ringraziamento, famiglia, nebbia.
Dicembre: candele, vischio, anello.
Ideata da CSgroup. (Alexies, Alexandra_Potter, Clothy, CSLover, lely_1324, Manu'spirate e Pandina).
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2. Febbraio: San Valentino, maschera, Super bowl



"Andiamo, ANDIAMO!"
David sedeva sul piccolo divano del soggiorno, urlando insulti e incitazioni sconnesse davanti allo schermo della TV. Era qualcosa di cui non avevano mai sentito realmente bisogno, visto che non avevano mai avuto esattamente il tempo per usufruirne, ma visto l'inaspettato periodo di tranquillità che stavano passando, a Storybrooke, il principe, con l'appoggio di Henry, era riuscito a convincere Mary Margaret a comprarne una. E la donna ci aveva messo davvero poco a pentirsi di aver accontentato  quel capriccio.

"Incredibile, qualche anno sotto sortilegio e mi diventa patito dello sport!"
Biancaneve sbuffò prendendo i piatti dall'armadietto della cucina.
"E dire che abbiamo vissuto trent'anni senza nemmeno sapere cosa fosse...."
"Beh," ridacchiò Emma, mentre le dava una mano, "ciò dimostra che non importa quale epoca o mondo, i maschi sono tutti uguali."
"Temo di doverti dare ragione, figlia mia." rispose Biancaneve, sbuffando sconsolata.

"Mamma..?"
"Che c'è?"
Emma alzò un sopracciglio "Cos'è che ti affligge così tanto?"
Mary Margaret posò afflitta i piatti sul bancone.
 
"Okay, è ... per San Valentino."
"Cosa? Miss nonabbiamobisognodiunaTV? Madre, mi diventi stereotipata tanto quanto papà, in questo modo." rise di gusto.
"Non è per la festa, Emma," rispose sua madre impettita, " il fatto è che per noi è una data... speciale."
"Il vostro anniversario di matrimonio, lo so" replicò subito, " E non credo se ne sia dimenticato."
"Tu credi?"
"Andiamo, è il Principe Azzurro. Nel mio mondo si usa quel nome per indicare l'uomo ideale, sai?"
"Ah... davvero?"
"Mhmh. Fossi in te non me ne preoccuperei."
"Aspetta, aspetta..." si accigliò, "Tu non me la racconti giusta, Emma Swan.."
"Cosa?"
"Conosco quello sguardo, è lo stesso dell'uomo seduto a quel divano. Tu sai qualcosa che io non so. "
Emma fissò divertita sua madre che la ispezionava a braccia incrociate, come a volerle fare una scansione ai raggi X: "Davvero mamma, non so niente. Ma confido nel suo romanticismo e nella buona reputazione che il suo soprannome porta qui." E senza aggiungere altro, si versò tranquilla un bicchiere d'acqua.
Biancaneve sembrò desistere. Cambiò espressione, e con un sorrisino compiaciuto, si avvicinò al viso della figlia: "E tu invece?"
Emma posò il bicchiere, e fissò la madre corruciata. "Io cosa?"
"Non festeggi niente?"
"Intendi se festeggio con Hook? Non credo. Non lo sento da questa mattina, suppongo che nemmeno conosca questa festa." Sospirò. "Ma onestamente, non mi dispiace."
"Cosa? Perchè?"
Emma incrociò le braccia, con fare eloquente. "Davvero? Con tutto quello che abbiamo a cui pensare, credi sul serio che possa e che mi interessi trovare il tempo per festeggiare una festa così commerciale con peluche e cioccolatini? Non sono fatta per queste cose. E ... sono sicura nemmeno Uncino."
"Emma..." Eccolo, lo sguardo alla Biancaneve. Quello sguardo da Devisemprecrederenell'amoreenellasperanza che sua madre assumeva ogni volta che si lasciava andare nell'esprimere un suo stato d'animo. In quei momenti si sentiva un'adolescente vittima di una predica genitoriale.
"Non cominciare," la interruppe, alzando le mani, "So già cosa mi vuoi dire: che l'amore va celebrato, che non importa la festa in se ma il sentimento e bla, bla, bla, lo so, ne sono consapevole, solo che non mi piacciono queste... tipo di cose. Tutto qui. Non mi sento depressa per qualche strano motivo, solo, non sono un'amante del giorno di San Valentino, molto semplice."
"In realtà, " rispose Mary Margaret, "volevo solo dirti di non lasciarti prendere dall'ansia di una nuova crisi: sappiamo che la pace non durerà a lungo, e proprio per questo è bene godere di ogni piccolo momento. E in ogni caso," puntualizzò, anticipando lo sguardo da Appunto di Emma, "Non penso ci sia niente di male nel lasciarsi andare ad un po' di sano romanticismo, tesoro. Scommetto che se provassi non te ne vorresti privare più."
"Aw, come sei smielatamente romantica!" la punzecchiò Emma. "Comunque davvero, so che tu vivi di queste cose, e va bene, insomma, sei Biancaneve, se non lo sei tu!"
Mary Margaret rise.

"Allora, come sto?"
Entrambe le donne, che erano intente a parlare, non si erano accorte dell'arrivo di David, vestito di tutto punto con tanto di cravatta.
"E da dove saresti uscito tu, così elegante?" chiese stupita Mary Margaret.
"Ehm... forse ti ho nascosto qualcosa, mamma" mormorò Emma divertita. Biancaneve le lanciò uno sguardo consapevole.
"Abbiamo un'ora per raggiungere il nostro tavolo, amore" disse David, "E poi, una bella passeggiata sul lungo mare."
Mary Margaret sorrise, compiaciuta. "Corro a prepararmi, allora."
Si alzò, e si avvicinò a suo marito:  "Aspettami qui, mio Principe" e corse dall'altra parte, lasciandogli un bacio sulle labbra.
David sorrise, guardandola sparire dietro le mura del bagno.
"E tu?"
"Io cosa?"
"Perchè non vai a casa? Magari Killian ti sta aspettando."
"... Sai qualcosa che non so, papà?"
"Io? No, ma pensavo che preferissi passare la serata con lui..."
"E Neal?"
"Non preoccuparti per Neal, verrà Ashley a momenti. Tu va."
"Sicuro?"
"Certo. Non solo noi dobbiamo festeggiare San Valentino."
Ancora con la storia di San Valentino, pensò Emma. "D'accordo. Allora, se è così, appena Ashley arriva vado via anch'io."
"Bene." Sorrise David.
Non ci volle molto prima che Mary Margaret fu pronta. Fece un giro su se stessa, ricevette i complimenti da padre e figlia, diede un bacio a suo marito e lo abbracciò. Passarono un'altra decina di minuti prima dell'arrivo di Ashley, dopodichè, piena di scetticismo per quella serata, Emma tornò a casa.
Mise le chiavi nella toppa ed entrò. La casa era totalmente al buio, salvo che per una luce fioca proveniente dal soggiorno. Emma si fece sospettosa: "Killian...?"

Entrò piano nel soggiorno, sempre pronta ad un'eventuale intruso. Una volta nella stanza, venne avvolta da un'atmosfera calda e soffusa.
"Buonasera" Emma si girò di scatto, ritrovandosi il pirata, vestito di tutto punto, e con una maschera nera sugli occhi, con un sorriso ammaliante ed una rosa rosa nella mano.
"Bentornata amore" disse, porgendole la rosa. Sorridente, Emma strinse lo stelo tra le dita, e chiudendo gli occhi l'annusò.
"Pensavo non facessimo nulla stasera, è tutto il giorno che non ti sento. E .. che ci fai con una maschera?" disse, tutto d'un fiato.
 "Me l'ha suggerita Henry. Dice che in questo mondo si usa organizzare una sorta di ballo in maschera in questo periodo, quindi ho pensato che una cosa del genere sarebbe stata... romantica?"
"E da cosa saresti vestito?" sorrise la bionda.
"Beh... a dire la verità non ci ho pensato. Ma mi rende misterioso, e ancora più affascinante, il che aggiunge punti"
"Mh... sono d'accordo." Si avvicinò maliziosa, e lo baciò. Dietro di lui, si accorse di un tavolo apparecchiato a lume di candela.
"E Quello?"
"So che non ti piace festeggiare questo tipo di cose Emma, ma... "
"Sh." lo zittì, sfiorando le sue labbra con le dita, "Sediamoci."

La cena procedette tranquilla. Mai nella vita Emma si era sentita così elettrizzata all'idea di festeggiare qualcosa come San Valentino. Specie se si trattava di una sorpresa, seppur semplice, che qualcuno aveva preparato solo per lei. Era qualcosa che la spiazzava, e lusingava allo stesso tempo. Killian non faceva altro che sorprenderla.
"Sembri pensierosa, tesoro" mormorò il pirata. "Non sei felice della sorpresa?"
"No, no... sono felicissima, Killian, davvero."
"Ma...?" Posò la forchetta accanto al piatto, afferrando la mano nella sua. "Cos'è che ti affligge, Swan?"
"Niente... è che finora non mi era mai capitato di ... fare questo tipo di cose. Non ci sono abituata. E le novità mi spiazzano sempre un po'." Sorrise.
"Non hai mai festeggiato San Valentino?"
Emma sospirò. "Diciamo solo che non ne sono una fan accanita. E quelle poche volte che mi è capitato di festeggiarlo, beh... non è mai andata a buon fine."
Killian le strinse la mano. "Beh, spero di aver rotto questa routine, allora." Sorrise.
Emma sorrise di rimando, senza lasciargli la mano.

"So del tuo passato, Emma." Continuò. "E so quanto tu possa aver sofferto, nella tua vita, e credimi, ti capisco benissimo. Ma, non godersi piccoli momenti come questo è il più grande errore che tu possa fare. Non perchè dietro a tutto questo, " fece un cenno alla stanza, " c'è la mia grande regia, insomma.. ma perchè possono solo farti del bene, Swan. Non aver paura della felicità"
Emma sorrise, gli occhi lucidi. "Sembra di sentir parlare i miei genitori."
Killian sorrise.
Sospirò, stringendo nuovamente la mano di lui.
"Non ne ho."
"Mh?"
"Se ci sei tu, non ho paura di niente."
Uncino sorrise soddisfatto, stringendola di rimando. "Ne ero certo, tesoro."
Si sporse verso di lei, lasciandole la mano per poterle accarezzare il viso e baciarla. La guardò negli occhi, sorridendole di nuovo, senza interrompere il loro contatto visivo.
"Quindi, buon San Valentino, Swan." Mormorò. Emma rise.
"Ti amo" sussurrò.
E come ogni volta, che la Salvatrice pronunciava quelle parole tanto agognate da lui, Killian si perse, quasi inebetito, nel suo sguardo, e sorrise.
"Ti amo anch'io."









 


Sera a tutti! Visto? Come promesso non ci ho messo troppo tempo a pubblicare!
Allora, com'è andata la settimana? La mia è stata super faticosa, sul serio. Ho trovato solo oggi il tempo di mettermi a scrivere, e infatti mi ha preso tutto il pomeriggio. (Visto quanto vi amo?)
Sono strafelice del successo che ha avuto la prima OS, e onestamente di questa avevo paura. Come si dice, i sequel sono sempre un rischio, e anche se in questa raccolta ogni capitolo è una storia a se... beh, la paura che non piaccia allo stesso modo c'è, ma è allo stesso tempo una cosa inevitabile. In ogni caso, spero che anche questa vi sia piaciuta e di rivedervi al prossimo capitolo, che visto l'andazzo, credo che pubblicherò domenica prossima. (Ma prendete questa comunicazione con le pinze).

Vi mando un bacio, e alla prossima!
xx


 
  
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