Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: shinepaw    16/03/2016    3 recensioni
L'amore circonda John in ogni modo possibile ed immaginabile: quello segreto del suo migliore amico Beau verso di lui, quello appena sbocciato tra suo fratello e un certo sfrontato ex militare... e come non citare l'amore di suo nipote (il quale ha finalmente messo da parte la propria cotta per lo zio!) verso il proprio ragazzo, Christopher? Insomma, l'amore è ovunque, ma non nel suo cuore. Si reputa troppo impegnato con la propria squadra di basket, nella quale gioca nel ruolo di playmaker, per l'amore. Ma si sa, esso non guarda in faccia a nessuno, nemmeno ai giocatori di basket super impegnati. Soprattutto a loro. E chissà che, con un po' di fortuna e una stella cadente...
-
Sequel di 'Stray Heart'.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Virginia's point of view

È una giornata meravigliosa, oggi: ventosa, certo, e anche parecchio, ma in cielo non c'è neanche una nuvola e fa davvero caldo.

Insomma, una giornata da surfisti. O da gelato. Comunque non da lavoro.

Nessuno ha voglia di stare in libreria, né noi che ci lavoriamo né qualche raro cliente. John mi ha invitata a pranzare con lui in spiaggia e poi ho il pomeriggio libero, poiché il mio capo, Paul, ha un appuntamento col proprio fidanzato e mi ha dato mezza giornata di riposo.

Giusto in questo momento lui è qui e si stanno baciando come se io non esistessi. È un bel tipo, si chiama Adam: ha affascinanti occhi blu e capelli scuri e corti, però non è il mio tipo. È troppo sicuro di sé, privo di quell'adorabile goffaggine che caratterizza John.

Trattengo un sospiro, rammentandomi che manca solo mezz'ora al nostro incontro. Da quando ci siamo messi insieme, ogni fugace attimo è buono per vederci.

Più che altro è John a comparire 'del tutto casualmente' e ogni volta che può ovunque io sia, anche se non troppo di frequente. Non vuole farmi sentire soffocata, credo.

È infinitamente dolce... ogni tanto arriva pure in ritardo agli allenamenti per passare giusto qualche minuto in più con me.

Osservo Adam stringere a sé il proprio compagno e morderlo sul collo, prima di staccarsi e prendergli una mano, intrecciandovi le dita. Un sentimento indefinito mi si agita nello stomaco.

- Andiamo - dice, strattonandolo più o meno gentilmente. Il mio capo controlla l'ora sul cellulare.

- Per oggi va bene così - m'informa, donandomi un piccolo sorriso. Non sembra impaziente. - Puoi andare, adesso. Grazie. Ottimo lavoro, come sempre.

Perciò recupero la mia borsa e controllo il bancone, prima di uscire. Lui chiude la porta.

- Ciao, Virginia. Buon pomeriggio, a domani.

- Altrettanto - replico, esibendomi in una breve riverenza. Con la coda dell'occhio noto il mio ragazzo, cioè, John, appoggiato al muro. Mi suona ancora strano pensare a lui come al mio ragazzo.

Adam cinge con un braccio le spalle del proprio biondo fidanzato e mi fa un cenno col capo, dopodiché si allontanano in direzione opposta alla mia.

- John! - lo saluto allegramente, raggiungendolo e fingendo una calma che non ho. Lui mi regala il suo sorriso più bello, prima di attirarmi a sé in un abbraccio dolcissimo.

- Ciao, piccola - dice, staccandosi. Arrossisco, e anche lui avvampa impercettibilmente.

- Che ci fai qui?

- Be'... - si passa una mano fra i ricci e strascica i piedi, evitando il mio sguardo, imbarazzato. - Ero stufo di aspettare, ecco tutto.

Timidamente gli prendo una mano e, immediatamente, le sue dita si intrecciano alle mie. Mi conduce in un ristorantino sulla spiaggia in cui non ero mai stata.

Ordiniamo, anche se stavolta niente pizza né Coca-Cola.

- Ehi - esordisce, tenendo lo sguardo basso. Azzarda un'occhiatina di soppiatto. - Vieni qui.

Mi alzo e aggiro il tavolo, avvicinandomi. John mi afferra per un polso e mi tira a sedere sulle sue gambe, avvolgendomi le braccia attorno alla vita e poggiandomi il mento sulla spalla.

- J-john...

Mi bacia sulla guancia. Mi tornano in mente il mio capo e Adam, i loro baci, ma non solo, anche quel morso sul collo...

Quasi mi leggesse nel pensiero, mi mordicchia giocosamente appena sotto l'orecchio.

- Cosa vuoi fare, dopo?

- N-non lo so...

- Ti va una passeggiata?

- Oh, certo...

Mi stringe ulteriormente, solleticandomi il collo col naso. Non riesco ad impedirmi di ridacchiare, prima di afferrare i suoi affascinanti ricci ribelli e allontanare gentilmente il suo viso da me.

- John... no.

Sorride e io mi sciolgo, allentando la presa sui suoi capelli. Ne approfitta, sporgendosi verso di me e rubandomi un delicato bacio sulle labbra, per poi posarmene un altro, più tenero del primo, sulla fronte.

Dopodiché arriva il cameriere, stroncando sul nascere la prospettiva di scambiarci altre effusioni. Mangiamo in silenzio, perché di parole non c'è bisogno: i suoi occhi verdissimi parlano da soli.

Quando finiamo di pranzare mi preclude la possibilità di pagare il conto, convincendomi a desistere con un bacio e qualche buffetto.

Poi si riappropria della mia mano e andiamo in spiaggia. Non è super affollata, però ci sono tanti surfisti e giovani studenti che si godono le vacanze estive.

- Non devi lavorare, vero?

- No, ho il pomeriggio libero.

- Ah, già.

Il vento ci scompiglia i capelli. Con la mano libera me li scosto dal viso.

- E tu non hai allenamenti, giusto?

- Giusto. Io...

Lo sbircio di sottecchi: pare incerto, ed è così carino. No, è più che carino, è bellissimo. E, lo ammetto, lo penso dalla prima volta in cui ci siamo incontrati.

- C-cosa?

- Be', ci sarà la finale del torneo, fra una settimana e mezza e... mi piacerebbe tanto che tu presenziassi... insomma, se puoi, ovviamente...

Mi copro la bocca con la mano, soffocando una risata. Oh, accidenti, non posso dirgli di no.

- Dimmi giorno preciso, luogo e ora e vedrò cosa posso fare - rispondo. - Basta che non sia troppo tardi.

- O-o-oh, c-certo! - tartaglia, arrossendo. Deve tenerci davvero molto. Camminiamo ancora un po', prima di fermarci e sederci sulla sabbia.

Mi fa accomodare sulla sua felpa, che non avevo assolutamente notato avesse. Nonostante la goffaggine, è un vero gentiluomo.

Osserviamo le onde rifrangersi sul bagnasciuga: è una visione rilassante, così come rilassante è il suono del vento che le accarezza.

- Non sono mai stato al mare con i miei fratelli - rammenta John, sospirando. Adoro quando pensa ad alta voce, soprattutto perdendosi nei ricordi o raccontandomi qualche aneddoto.

Gli accarezzo una mano. Ha mani perfettamente normali, né grandi né piccole, con dita sottili e delicate, da artista.

- Puoi sempre rimediare - commento. Ridacchia, lanciandomi un'occhiata divertita.

- Sì, come no.

Gli poggio la testa sulla spalla. Cala il silenzio. Mi sbircia cautamente, senza aver il coraggio di parlare: il suo sguardo incantato è il più bel complimento del mondo.

Forse questa volta è quella buona, penso, forse posso riporre fiducia in lui. È presto, eppure forse è quello giusto.

-

Note dell'autrice:
buonasera! Sto cercando di fare il mio meglio per aumentare gli aggiornamenti ma, al pari dei miei sforzi, aumentano i compiti e le altre noie scolastiche. Per fortuna tra poco arrivano le vacanze, di sicuro arriverò ad un buon punto. Dopo la raccolta Colors of the Season volevo segnalarvi che scriverò almeno altre due storie, Blue Eyes: a butler's story e Hello... baby!, sempre seguendo i personaggi della serie. Voglio approfondire qualunque più piccolo dettaglio approfondibile, se avete idee particolari fatemelo sapere! E per concludere, restando in tema con il titolo di questa storia... vi lascio Falling Star degli FT Island. 'Notte!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: shinepaw