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Autore: TataTatosa    17/03/2016    1 recensioni
Raccolta di flashfics totalmente Nosense sulla vita della strana coppia più famosa di Londra.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Lime, Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dalla finestra al primo piano della sua abitazione in Baker Street, Sherlock osservava le strade ingrigirsi, come se Londra non fosse stata altro che una nebulosa di polveri scure. Passava le falangette sul bicchiere di cognac che si era versato previamente, sotto consiglio del suo cattivo umore che, in quei giorni, non l'abbandonava mai, era sempre costante, presente come quel freddo a Londra che si attaccava ai vetri delle finestre e regalava aloni gelidi e spietati.

 

I piedi nudi toccavano il pavimento, le spalle incurvate; gli occhi vacui. Non era lui, non si sentiva in lui. Era come se brancolasse nel buio in cerca di una torcia, andando a tentoni calpestando melma e inalando marciume. Era decisamente in un brutto luogo della memoria e non bastava il suo palazzo incantato a trarlo in salvo. Lo sciabordio dell'acqua che colava dal tetto lo ridestò per un attimo; si era messo anche a piovere, come se non bastasse.

 

Decise di uscire fuori da quella cornice malmostosa e optò per la poltrona che spesso aveva ospitato il grosso carico di pensieri che rendeva facilmente invisibile agli altri meno che a uno...meno che a John. Vi sprofondò su in modo indelicato, poco consono al suo corrente comportamento e si ritrovò a fissare lo schienale della poltrona vuota che languiva dinnanzi a lui. Sospirò pesantemente e abbassò le palpebre in un gesto solenne. D'un tratto, un'immagine si palesò nel suo cervello, man mano che la proiezione si faceva più chiara un angolo della bocca incurvava verso l'alto. Due occhi blu colmi di bontà gli parlavano silenziosi e lui, Sherlock, ascoltava estasiato. Quanto gli mancava il suo assistente; il suo dottore...

 

Pian piano, in dissolvenza, quella figura bonaria e astratta scomparve per lasciar respirare gli occhi tristi dell'investigatore che stavano soffocandosi tra quei ricordi a tratti sbiaditi. Giunse le mani sotto al mento, come soleva fare, e attese. Un minuto, due; tre. Il tempo scorreva scandito dalle gocce ormai leggere della pioggia invernale, accanto a sé il suo telefono cellulare gli accarezzava teneramente gli occhi, come se stesse chiedendogli di afferrarlo e comporre quel numero che l'avrebbe condotto ad una voce calorosa che tanto desiderava ascoltare, ma che affossava la sua coscienza come una pietra di ghisa.

 

“Tutto ciò è ridicolo” ruppe infine il silenzio incombente come una cappa, e la sua spietata ragione lo spinse ripescare quell'ardore che contraddistingueva le sue comparse in grande stile. La presa sul cellulare si fece più salda e i pollici non vedevano l'ora di digitare un messaggio :

 

'Vieni se non hai da fare, altrimenti vieni lo stesso. E' URGENTE' soddisfatto inviò il testo sibillino al recapito di Watson. Contento, si chiuse nuovamente nel silenzio e pazientò, per la seconda volta.

 

Non fu un'attesa snervante considerato che John Watson mise piede nel suo ex appartamento dopo nemmeno dieci minuti dalla ricezione del messaggio. Trafelato, irruppe come un uragano, conscio del fatto che una richiesta del genere solitamente puzzava di guai. Col cuore che gli cavalcava in gola parlò : “Cos'è successo? Qualcosa di importante?” la sciarpa gli stringeva il collo e le gote arrossate spiccavano ulteriormente da sopra il tessuto chiaro.

 

Holmes lo guardava a metà tra l'attonito e l'ammirato; finalmente pareva che un raggio di sole gli avesse trapassato la faccia. “Volevo vederti, John” rispose rilassato, acquietato.

 

“C – c – cosa? Speravo tu avessi un buon motivo per avermi trascinato fin qui!” inveì innervosito il dottore.

 

“Beh, vedersi non è un buon motivo?”

 


NOTE 

Ebbene, siamo giunti all'ultima shottina di questa raccolta nosense che spero sia stata di vostro gradimento. Vorrei ringraziare sentitamente tutti quelli che hanno aggiunto la raccolta alle preferite , seguite e ricordate. Ne siete in tanti, ergo, suppongo ch'io abbia fatto un discreto lavoro. Vi ringrazio di vero cuore sia per avermi fatto conoscere le vostre opinioni nei commenti, sia per esservi presi del tempo per leggere silenziosamente.
Mi son divertita parecchio con questa coppia, ma credo sia giunto il momento di lasciarla. 
Grazie ancora, un bacio a tutti.

 

  
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