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Autore: camilove97    18/03/2016    2 recensioni
Astrid Hofferson e Hiccup Haddock sono amici d'infanzia. Ma cosa accadrebbe alla loro amicizia se Astrid scoprisse il segreto più oscuro di Hiccup?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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POV HICCUP

 

<< Congratulazioni papà >> sussurra con le lacrime agli occhi. Il mondo smette di girare mentre un sorriso si fa lentamente strada sul mio viso. L'immagine di una bambina con gli occhi azzurri e i capelli marroni si insinua nella mia testa. Mi rendo conto che sto trattenendo il respiro e riprendo a far entrare l'aria nei miei polmoni. Il cuore mi batte forte nel petto, la gioia che provo è inspiegabile. Non l'ho mai detto a nessuno, nemmeno ad Astrid, ma da quando mi sono innamorato di lei non ho fatto altro che immaginarmi la mia vita con la ragazza che amo. Di sposarmi, di vivere e di avere dei bambini con questa ragazza. Ovviamente non avevo progettato di avere un bambino proprio ora, ma l'idea di un figlio non mi dispiace. Non posso crederci, diventerò padre. Tra otto mesi una creaturina sarà tra le mie braccia e mi chiamerà “papà”.

<< Hic... >> mi chiama con un sussurro Astrid. La guardo negli occhi e lentamente mi avvicino a lei, porgendogli la mano per farla alzare. Mi guarda confusa mentre la prende. Mi inginocchio, in modo di ritrovarmi all'altezza della sua pancia. Alzo la maglietta e poggio le mie labbra sul ventre nudo, dandole un leggero bacio. Sento lo sguardo di Astrid su di me.

<< Ciao piccolo, sono il tuo papà >> sussurro alla creatura << ti prometto che non ti abbandonerò mai. Né te, né la tua splendida mamma. Sai? È meravigliosa e quando nascerai, vedrai che il nome che le è stato dato le calza a pennello. Ti voglio bene piccoletto >> concludo. Mi alzo e vedo gli splendidi occhi di Astrid pieni di lacrime, non di tristezza o di paura, ma di gioia e di stupore. Le asciugo una lacrima con il pollice e la bacio dolcemente.

<< Non piangere amore mio, mi stai facendo un dono bellissimo. Dobbiamo ridere per la felicità >> le sussurro accarezzandole la guancia. Mi abbraccia di slancio.

<< Ti amo Hiccup >> piange felice sulla mia spalla << avevo paura che ti fossi arrabbiato. Perdonami se ho dubitato di te >> continua a singhiozzare.

<< Come faccio ad arrabbiarmi? Ti amo troppo >> cerco di tranquillizzarla. Ci stacchiamo solo per guardarci negli occhi ed unire le nostre labbra in un bacio pieno di dolcezza e amore.

<< Cosa facciamo ora? >> chiede.

<< Prima di tutto andiamo a dormire, che mi sembra tu abbia fatto anche troppo nelle tue condizioni >> dico provocandole una risatina << domani mattina andiamo in ospedale per controllare che nostro figlio stia bene e per vedere di quante settimane sei >> concludo mentre andiamo in camera.

<< Nostro figlio... non ci credo che sto per diventare mamma >> dice.

<< A chi lo dici. Anch'io non ci posso credere, ma finchè siamo insieme tutto andrà bene. Ora che ci penso. Che ci facevate tu e le ragazze al bar? >> chiedo. Si incupisce.

<< Ok. Prometti che non ti arrabbierai >> annuisco. Si alza e prende dalla tasca dei pantaloni un bigliettino. Lo leggo.

<< Figlio di... >>.

<< Ehi, piano con le parole davanti al bambino >> dice.

<< Scusa >> rispondo appoggiando una mano sulla sua pancia, appoggia la sua sulla mia.

<< Credevo che ti fosse successo qualcosa, non rispondevi al cellulare >> spiega.

<< Perdonami piccola, ma mi è morta la batteria >> rispondo. Rileggo il messaggio. Non voglio stressare Astrid, perciò lo piego e lo appoggio sul comodino di fianco al letto.

<< A questo ci penseremo domani. Non voglio che ti stanchi ancora di più >> dico avvolgendola nelle mie braccia. La sento sbadigliare.

<< Buonanotte papà >> sussurra contro il mio petto.

<< Buonanotte mamma >> rispondo e mentre scivolo nel sonno, mi viene un'idea.

-----------------------IL GIORNO DOPO-----------------------

POV ASTRID

 

La luce del mattino mi colpisce gli occhi, facendomi svegliare. Sento un leggero fastidio provenire dallo stomaco e velocemente corro in bagno per consumare quella che per un paio di mesi sarà la mia routine. Due grosse mani mi tirano indietro i capelli mentre vomito quel poco che ormai è rimasto dentro di me. Finita la sessione di nausea mattutina, mi giro per salutare l'altro colpevole della mia condizione.

<< Buongiorno >> sorrido.

<< Buongiorno milady. Te l'ho mai detto che sei sexy anche dopo aver vomitato? >> dice mordendosi il labbro per non ridere.

<< Zitto Haddock, che è colpa tua >> lo ammonisco puntandogli il dito contro.

<< Non vorrei smontarla signorina Hofferson, ma ci terrei a ricordarle che per ottenere questo “fine” dobbiamo essere in due. Ci tengo anche a farle notare che in quei momenti non mi sembrava molto contraria a ciò che stava accadendo. Non da quello che sentivo >> dice in tono malizioso.

<< E io tengo ad avvisarla signor Haddock, che se intende ripetere l'esperienza, visto che oramai il danno è fatto, sarà meglio che mi faccia trovare la colazione pronta, perchè ho così tanta fame che mangerei anche il tavolo >> dico con un sorriso.

<< Ti... voglio dire... VI aspetto di sotto >> dice prima di darmi un bacio per poi andare in cucina.

<< E comunque non faccio tanto rumore!! >> gli urlo dalle scale. Lo sento ridere. Vado in camera a cambiarmi e quando scendo trovo la tavola apparecchiata. Un profumo di pancake aleggia nell'aria. Mi viene l'acquolina alla bocca.

<< Ti piace? >> mi chiede una voce alle mie spalle.

<< E' meraviglioso >> sussurro guardando la rosa messa al centro della tavola. La prendo per odorarne il profumo, nel frattempo sento delle braccia venire da dietro, prendere le mie mani e appoggiarle sul mio ventre. Appoggio la testa sulla sua spalla, in modo che i nostri occhi si incontrino. Rimaniamo così, senza baciarci, senza parlare, siamo solo noi, blu contro verde, le sue mani sulle mie ad accarezzare dolcemente quel punto in cui la dimostrazione del nostro amore sta crescendo. Ci guardiamo per diverso tempo, come se il mondo si fosse fermato. Ci avviciniamo lentamente l'uno all'altro, i nostri nasi si toccano e sento il suo respiro caldo sulle mie labbra.

<< “Ti amo” è troppo poco per descrivere quello che provo per te Astrid >> sussurra sulle mie labbra.

<< Allora non dire niente Hiccup, mi basta solo saperti qui vicino a me. Alcune volte per dimostrare qualcosa basta solo un gesto >> sussurro.

<< Lo so di avertelo già detto, ma voglio che tu lo tenga sempre a mente. Non importa quello che mi faranno. Possono pestarmi a sangue, torturarmi, perfino portarmi via da te, ma non smetterò mai di amarti. Il fatto che ora diventeremo genitori intensifica soltanto la mia determinazione a non lasciarti mai >> dice. Vedo una fiamma bruciare nei suoi occhi.

<< Non so che dire Hiccup, solamente che ti amo più di qualsiasi cosa al mondo >> singhiozzo.

<< Allora non dire niente. “Alcune volte per dimostrare qualcosa basta solo un gesto” >> sorride.

<< Hai rubato la mia frase >> sussurro.

<< Lo so. Non è magnifico? >> sussurra e ci baciamo. Non è un bacio possessivo, bisognoso, ma dolce e rassicurante. Come se ci stessimo dicendo “Non ti lascerò mai, sarò sempre accanto a te”. Sfortunatamente anche noi abbiamo bisogno di aria per vivere e, riluttanti, ci separiamo. Un gorgoglio si libera nell'aria.

<< A quanto pare qualcuno ha fame >> dice Hic.

<< Con tutto quello che ho vomitato, mi sembra il minimo >>. Mi stampa un ultimo bacio e ci sediamo a tavola. La colazione passa tranquilla tra risate e prese in giro. Una volta sparecchiato guardiamo l'orologio, le 10:30.

<< Sarà meglio prepararci per andare in ospedale >> dice Hiccup. Annuisco e ci andiamo a vestire. Poco prima di uscire suona il campanello. Apriamo la porta e troviamo tutti i ragazzi con un'aria preoccupata.

<< Buongiorno ragazzi. Che ci fate qua? >> chiedo confusa.

<< Come “cosa ci facciamo quà”?! >> sbotta Heather. Oh mio Dio! Mi ero dimenticata che dovevo fare il test con lei! Ormai è fatta.

<< Ah. Il fatto è che Hiccup lo sa di già Heather >> dico.

<< Che? >> esclama allibita Ruff.

<< Già ragazzi. Abbiamo fatto il test ieri dopo che siete andati via >> dice Hic avvicinandomi a lui.

<< E allora?! >> chiedono in coro. Io e Hiccup ci guardiamo.

<< Dai non teneteci sulle spine! >> esclama Snotlout.

<< Già! Ditecelo! >> lo segue Tuff. Li guardiamo uno per uno. Com'è bello! Mi sento potente in questo momento, ma decido di smettere di farli friggere.

<< A quanto pare dovrete abituarvi a sentirci chiamare “mamma” e “papà” ragazzi >> dico con un sorriso. Nel giro di pochi secondi mi sento stritolare da tre ragazze.

<< Oh mio Dio Astrid! Diventerai madre! >> esclama Hel.

<< Sono felicissima! Diventerò zia! >> continua Ruff.

<< Vorrai dire DIVENTEREMO zie! >> conclude Heather.

<< Ehi ragazze! Andateci piano, non la strizzate troppo >> dice preoccupato Hiccup.

<< Sono felice per entrambi cugino, so che non sarà facile, ma sono sicuro che ce la farete >> gli da una pacca sulla spalla Snotlout.

<< Sarete dei genitori perfetti amico >> si complimenta Tuff.

<< E comunque se avrete bisogno di aiuto, potrete sempre contare su di noi. Giusto ragazzi? >> dice Fishlegs. Tutti annuiscono.

<< Vi ringrazio tantissimo ragazzi, non so che cosa dire. Stavamo andando in ospedale per un controllo, volete venire con noi? >> chiede Hic.

<< Certamente cugino! >> esclama Snotlout. Ci dirigiamo tutti in ospedale. Una volta arrivati, ci registriamo e aspettiamo il nostro turno. Pochi minuti dopo esce una dottoressa bionda sui cinquanta.

<< Astrid Hofferson? >> mi chiama. Io e Hiccup ci alziamo.

<< Noi vi aspettiamo qui >> dice Heather. Annuisco e ci incamminiamo verso l'ambulatorio.

<< Allora signorina Hofferson e... >> guarda Hiccup.

<< Hiccup Haddock >> dice il mio ragazzo.

<< Signor Haddock >> sorride << in che cosa posso esservi utile? >> chiede educatamente.

<< Ho un ritardo di quasi due settimane e la scorsa sera ho fatto un test di gravidanza che è risultato positivo. Siamo venuti per avere certezza e, nel caso in cui sia incinta, di fare un controllo >> spiego.

<< Ha tutti i sintomi di una gravidanza? >> chiede appuntando su un foglio.

<< Sì, la scorsa sera a seguito di un capogiro sono svenuta e ho vomitato. Questa mattina mi sono svegliata con la nausea e sono dovuta correre in bagno a rigettare >> dico.

<< Ci sono tutti i propositi per una gravidanza, ma è meglio controllare. Si stenda sopra il lettino e si scopra la pancia >> dice. Faccio quello che mi è stato detto e mi spalma un gel gelido sul ventre. Accende la macchina dell'ecografia e mi passa il macchinario sulla pancia. Un leggero battito si propaga nella stanza.

<< Eccolo qua >> dice girando il monitor, in modo che lo possa vedere. Un piccolissimo cuoricino sta battendo nello schermo. Quello è mio figlio.

<< Vista la grandezza del feto, posso dire che lei è incinta da quasi quattro settimane. Congratulazioni >> sorride. Sento la mano di Hiccup stringere la mia, trattengo un singhiozzo.

<< Lo vedi amore mio? Quello è nostro figlio >> sussurra Hic, si capisce dalla voce che sta trattenendo le lacrime. Mi giro verso di lui ed una lacrima mi riga il viso.

<< Ti amo da morire Hic >> sussurro. Gli scende una lacrima e si china per stamparmi un bacio.

<< La lascio pulirsi con tranquillità >> sorride la dottoressa e se ne va. Pulisco il gel, una mano mi ferma prima che metta giù la maglia. Hiccup si piega a dare un bacio al mio ventre.

<< Ti amo piccoletto e amo anche la tua splendida mamma >> si alza e mi da un bacio << tra otto mesi avremo nostro figlio tra le braccia. Sono il ragazzo più fortunato e felice del mondo >> continua a baciarmi tutto il viso.

<< Non vedo l'ora di averlo con noi, ma è meglio andare dagli altri prima che si preoccupino >> dico. Ci incamminiamo e prima di uscire la dottoressa mi da alcune indicazioni e si complimenta nuovamente. Una volta usciti vediamo che tutti i membri del gruppo sono in piedi davanti a noi.

<< Allora? >> chiede ad un certo punto Hel.

<< Sono di circa quattro settimane >> dico con un sorriso a 32 denti.

<< Dobbiamo festeggiare >> esulta Tuff.

<< Piano tesoro, lo sai che Astrid non può affaticarsi >> dice Heather.

<< Non faremo niente di pericoloso o stupido, staremo solo tutti insieme a festeggiare questa splendida notizia >> dice Ruff abbracciandomi.

<< Va bene. Andiamo tutti a casa mia. I ragazzi a comprare ciò che è necessario e le ragazze a preparare casa. Che ne dite? >> propone Hic.

<< Perfetto. Ci vediamo da Hic tra 3 ore >> esulta Heather. Così noi ragazze si va a casa e i ragazzi a fare compere. Sarà la serata più bella della mia vita.

---------------------------3 ORE DOPO------------------------

<< Ad Astrid e Hiccup. I futuri genitori! >> esclama Snotlout con il bicchiere pieno di Coca Cola in aria. Visto che io non posso bere, hanno tutti deciso di farmi compagnia.

<< Ai futuri Genitori! >> esclamano tutti e beviamo.

<< Dai paparino. Facci un bel discorso! >> esclama mia zia. Dopo averle detto la novità ci ha fatto una ramanzina che non dimenticheremo mai, ma alla fine anche lei è contenta di avere un nipotino e abbiamo deciso di invitarla a festeggiare con noi. Lo abbiamo detto anche ai genitori di Hiccup e, sinceramente, mi aspettavo una reazione diversa, più o meno come quella della zia, ma dopo quasi 5 minuti di completo silenzio abbiamo ottenuto un “AVREMO UN NIPOTINO!!”. Inutile dire che siamo scoppiati dalle risate.

<< DISCORSO! DISCORSO! >> urlano tutti insieme.

<< Okay okay >> dice Hic alzandosi. Si gira verso di me.

<< Mia cara Astrid, non so spiegare a parole ciò che sto provando in questo momento, poiché la felicità è così grande che non hanno ancora trovato un termine giusto per definirla. So che non era nei nostri piani avere un figlio proprio ora, a 18 anni, ma sono del parere che tutto accade per un motivo e se ci è successo tutto ciò è perchè era destino. Ti amo da quando i miei occhi si sono puntati per la prima volta su di te e non sono mai riuscito a toglierteli di dosso. Per me sei come l'aria, indispensabile per vivere. Senza di te amore mio, io non posso stare >> prende la mia mano e mi fa alzare << quando sono triste o stanco, mi basta un tuo tocco, un bacio o un tuo sguardo per capire che tutto quello di cui ho bisogno è qui davanti a me, che sta portando in grembo la dimostrazione del nostro amore >> sospira << ed è per questo che davanti a tutti coloro che ci hanno seguiti nel nostro amore, che lo hanno visto crescere fino a diventare un piccolo cuoricino che batte nel tuo grembo ti faccio questa domanda >> prende una scatolina dalla tasca dei pantaloni e si inginocchia, aprendo il piccolo contenitore di velluto, rivelando uno splendido anello con incastonato un piccolissimo zaffiro. Porto la mano libera alla bocca << Astrid Hofferson l'”Audace”, mi concederesti lo straordinario onore di diventare mia moglie? >> chiede.

<< Sì Sì Sì >> esclamo saltandogli al collo e baciandolo con tutto l'amore che ho. Uno scroscio di applausi si propaga nella stanza, mentre il mio futuro marito mi infila l'anello al dito,per poi baciarmi nuovamente. Una volta separati vengo stritolata da mille abbracci.

<< Oddio Astrid! Ti sposi! >> esclama Hel con le lacrime agli occhi.

<< Devi ammettere che è stata una bella sorpresa! >> esclama Ruff.

<< Non ci posso credere Asty. Stai per diventare mamma e per di più ti sposerai con il ragazzo di cui sei innamorata da praticamente sempre! >> sussurra Heather al mio orecchio. Mi scappa una lacrima.

<< Vi ringrazio tantissimo ragazze. È tutto merito vostro se mi trovo qui con un anello di fidanzamento e un figlio in grembo. Mi avete dato la forza per dichiararmi a Hiccup e di questo ve ne sarò eternamente grata >> le ringrazio con le lacrime agli occhi. Ci abbracciamo appassionatamente, quando sento una mano sulla spalla. Mi giro ed è mia zia. Sta piangendo.

<< Sai che non sono brava con le parole perciò sarò breve. Sei diventata una splendida donna e sarai anche una fantastica mamma e un'amorevole moglie. Mi raccomando non ti far mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno da quello stuzzicadenti che ti ritroverai come marito! >> scoppiamo tutti a ridere, Hic mi abbraccia da dietro, allacciando le nostre mani sulla mia pancia.

<< I tuoi genitori sarebbero fieri della donna che sei diventata nipote mia >> sussurra con una lacrima che gli scorre sul viso. Mi commuovo alle sue parole.

<< Vorrei tanto che loro fossero qui >> sussurro.

<< Anch'io >> dice di rimando.

<< Ehi >> dice Hic alzandomi la testa tenendomi il mento tra l'indice e il pollice << basta pensare alle cose tristi, sappi che i tuoi genitori sono con te, qui dentro >> sussurra appoggiando una mano sul mio cuore << loro ci proteggeranno e guideranno nella nostra vita. Avanti andiamo, ho una buona e una splendida notizia da darti >> mi bacia e andiamo al centro della sala, ottenendo l'attenzione di tutti.

<< Visto che questa meravigliosa ragazza ha accettato di diventare mia moglie, ho il dovere di consegnare il regalo dei miei genitori per noi, ma prima devo fare una domanda alla mia fidanzata >> si gira verso di me << Astrid, vuoi venire a vivere con me? >> chiede. L'emozione sale ancora di più. Tutti i miei sogni si stanno avverando.

<< Certo che sì Hic, ma dove andremo a vivere? >> chiedo confusa.

<< I miei genitori ci hanno regalato questa casa, visto che loro hanno deciso di trasferirsi dove lavora mio padre >> sorride.

<< Davvero?! Oh mio Dio Hiccup! >> gli salto al collo e lo abbraccio.

<< Ora che sai la splendida notizia, è ora della buona >> comincia << la polizia ha scoperto dove si nasconde il misterioso mittente delle lettere minatorie >> dice con un sorriso. Non ci posso credere. Presto quel pazzo sarà dietro le sbarre e la smetterà di importunare me e Hiccup. Tutti esplodono in una fragrante dimostrazione di felicità. Allora perchè ho la sensazione che ancora questa storia non sia finita? Dentro di me sento che qualcosa di veramente brutto deve ancora accadere. Un attacco di nausea mi colpisce e sono costretta a correre in bagno. Una volta finito di vomitare mi lavo i denti e mi accorgo che la porta è chiusa a chiave. Una brutta sensazione si impossessa di me e comincio ad urlare.

<< Non ti sentirà nessuno biondina >> sento una voce che riconosco immediatamente e subito tutto mi risulta più chiaro. Mi giro verso il proprietario.

<< Sospettavo che ci fossi tu dietro a quei messaggi >> dico cercando di mantenere la calma e di non far trafilare che ho capito solo ora.

<< E da cosa lo avresti capito? >> chiede con quella sua solita risatina che mi mette i brividi.

<< La firma. “S.” >> comincio << se non sbaglio prima tutti ti chiamavano “Lo squilibrato” giusto? >>.

<< Sei sveglia Astrid, ma non sono sorpreso. Sei sempre stata una ragazza intelligente >> ride.

<< Tu invece sei uno stupido Dagur. So tutta la verità, non riuscirai ad allontanarmi da Hiccup >> ringhio.

<< Già... ora voi vi state per sposare. Un bel discorso quello di Haddock, non c'è che dire. Per non parlare del bastardino che porti in grembo. Non ti facevo così irresponsabile. Rimanere incinta a 18 anni, con la scuola, gli esami. Non è molto da te Astrid >> dice fintamente dispiaciuto.

<< Le persone cambiano Dagur, ma per te non c'è niente da fare. Rimarrai per sempre un pazzo squilibrato e se ti sento di nuovo chiamare così mio figlio, giuro che questa volta all'ospedale ci finisci te, ma morto >> dico arrabbiata. Ride di nuovo e i brividi si fanno strada nella mia schiena.

<< E cosa mi vorresti fare sentiamo. Sei incinta, non mi puoi fare niente >> ghigna.

<< Io niente, ma Hiccup ha qualche conto in sospeso con te. Questa volta non ti lascerà scappare via come un coniglio come l'ultima volta. Devi ammettere che ti sei comportato da vigliacco >> lo prendo in giro. Dei colpi alla porta ci risvegliano.

<< ASTRID! ASTRID! >> è Hiccup. Sto per rispondere, ma Dagur mi mette una mano davanti alla bocca, impedendomi di parlare.

<< ASTRID!! LO SO CHE SEI LI' DENTRO!! LA PORTA DEL RETRO ERA APERTA!! QUALCUNO E' ENTRATO IN CASA!! >> un'idea mi balena in mente, ma è pericolosa. Mordo la mano di Dagur e urlo con tutto il fiato in gola.

<< HICCUP!! E' DAGUR CHE E' ENTRATO IN CASA!! AIUTAMI!! >> sento dei colpi alla porta, come se qualcuno stesse cercando di sfondarla. Un colpo alla testa mi fa cadere a terra, mi porto una mano sul punto colpito e sento il sangue che mi sta scivolando tra i capelli. Altri colpi sul corpo, sulle gambe, calci, pugni. Cerco in tutti i modi di proteggere la pancia.

<< Bene biondina. Siamo alla resa dei conti. Decidi. Me o Haddock >> ringhia a pochi centimetri dalla mia faccia, mentre mi tiene per i capelli. Hiccup sta urlando fuori dalla porta, mentre sta cercando di sfondarla. Sento il sangue scivolarmi giù dalla testa e il suo sapore metallico in bocca. Ogni minimo movimento mi provoca un dolore lancinante in tutto il corpo. Sono sicura che mi abbia rotto qualche costola, il solo respirare mi fa urlare dal dolore, ma questo non cambia ciò che voglio.

<< Non sceglierò mai te, coglione. Il mio cuore appartiene a Hiccup >> sussurro fermandomi ogni pochino a prendere fiato o per tossire del sangue. Tutto intorno a me comincia a diventare buio.

<< Bene. Se non ti avrò io, non ti avrà mai nessuno. Saluta questo mondo >> sussurra preparandosi a sferrare il colpo che mi farà raggiungere i miei genitori. Chiudo gli occhi, voglio vedere per l'ultima volta il volto di Hiccup, così me lo immagino, con i suoi capelli castani perennemente spettinati, i suoi occhi verdi, mi torna in mente il giorno in cui ci siamo dichiarati il nostro amore, il nostro primo appuntamento, la felicità e dopo paura di perdere Hiccup il giorno del nostro compleanno, il giorno in cui siamo tornati dall'ospedale, la nostra prima volta, la nostra felicità alla scoperta che saremmo diventati genitori, la proposta. Un impeto di tristezza si fa spazio dentro di me. Non diventerò la moglie di Hiccup, non gli darò un figlio. In questo momento solo tre parole riesco a dire.

Mi dispiace Hiccup”.

Poi tutto è successo velocemente. La porta si apre ed un Hiccup stanco dai colpi dati alla porta corre verso Dagur e gli stampa un pugno che lo fa cadere a terra svenuto. Gli altri ragazzi lo legano, in modo che non scappi nel caso in cui si fosse ripreso prima dell'arrivo degli agenti.

<< Ti prego Astrid, non lasciarmi >> sussurra accarezzandomi i capelli e prendendomi tra le braccia.

<< CHIAMATE UN'AMBULANZA!! >> urla agli altri.

<< Sono per la strada >> dice Heather con le lacrime agli occhi.

<< Resisti milady, presto sarai in ospedale e ti guariranno >> sussurra Hic con le lacrime agli occhi.

<< H-Hic-cup >> cerco di parlare.

<< Non ti sforzare amore mio, non ti devi stancare >> dice continuando ad accarezzarmi.

<< I-Il B-Bam-bin-o >> cerco di prendere aria, ma il dolore è lancinante << c-c-c...>>.

<< Vuole sapere del bambino. Non preoccuparti Astrid, il bambino starà bene >> Dice Hel accanto a Hiccup. Faccio un sorriso, ma so che sembra di più una smorfia.

<< M-mi di-spiace Hic-cup. N-no-n s-son-o riusci-ta a m-ante-ne-re la mi-a pro-mes-sa >> singhiozzo con le lacrime agli occhi.

<< No Astrid, tu starai con me nella buona e nella cattiva sorte. Te lo prometto >> sussurra deciso. Questa volta riesco a fare un sorriso decente, lo vedo dalla faccia un po' più rilassata di Hic.

<< Fateci passare >> sento delle voci.

<< Ha perso molto sangue, ma non sembra molto grave >> dice il soccorritore, mettendomi sulla barella.

<< Signore, è incinta, come sta il bambino? Ce la farà? >> chiede Hiccup e sono sicura che lo abbia fatto per tranquillizzarmi.

<< Così a occhio non posso dire con certezza, ma non sembra che ci siano perdite di sangue, sicchè c'è la probabilità che non abbia subito danni >> spiega.

<< Menomale >> sospira Hic, prendendo mi la mano.

<< Hai sentito piccola? Il bambino sta bene, ti prego non lasciarmi >> dice con le lacrime agli occhi. Questo mi da la carica, vedo tutto diventare nero e con le mie ultime forze rimaste sussurro.

<< Combatterò per noi, promesso >> e dopo il buio.

 

 

N/A: oddio è stato un parto. Questo capitolo è più lungo per farmi perdonare dell'assenza, anche perchè un meteorite mi ha colpito con un'idea. Sono esattamente le 01:10... credo sia ora di andare a letto, voi che ne dite? Secondo voi come finirà per Astrid? Recensite per favore. Buonanotte :* 

 

 

 

   
 
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