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Autore: icydarcystormy26    18/03/2016    4 recensioni
Erano passati ormai due mesi, ma Darcy e Stormy non avevano ancora superato per nulla la morte della sorella e, soprattutto, continuavano a portare rancore per la nipote, rancore che durerà a lungo.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Trix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Allora? Glielo hai detto?" chiese Stormy alla sorella appena uscita dalla camera di Abigail.
"Si" rispose Darcy a capo chino.
"E come l'ha presa?" chiese ancora la strega.
"Sta ancora piangendo. Io non ce l'ho fatta e sono uscita" rispose.
"Hai deciso cosa fare?"
"Cosa posso fare? Ho acconsentito. Se dovesse peggiorare non potrei sopportare i sensi di colpa".
"Quindi la opereranno domani?"
"Si, alle otto" disse Darcy "ora vado da lei. Dovrò spiegarle meglio in cosa consiste e i rischi" disse infine entrando nuovamente nella stanza.
***
Passò un giorno. Erano le sette e mezzo del mattino. Darcy era rimasta a vegliare sulla figlia per tutta la notte. 
"Abigail" sussurrò Darcy scuotendola dolcemente.
"Mmm...mamma?" disse Abigail svegliandosi.
"Ascolta Abigail, tra circa mezz'ora ti opereranno. Prima che tu entri in quella sala ed inizi l'operazione ho bisogno di dirti alcune cose: ti voglio e ti ho sempre voluta un mondo di bene. Qualsiasi esito avrà quest'operazione io rimarrò sempre con te" disse Darcy mentre tentava di trattenere le lacrime. 
"Grazie, mamma. Anch'io ti voglio bene" disse Abigail. "Mamma, considerando la situazione, puoi rispondere ad una domanda?"
"Certo" disse Darcy.
"Chi é mio padre?" chiese Abigail.
Darcy restò sbigottita un attimo. Non sapeva se avrebbe dovuto rispondere o meno."Abigail...e va bene" disse Darcy sospirando. "Poco meno di tredici anni fa, eravamo in guerra con Menlok per il predominio sul pianeta. Icy era morta, io e Stormy faticavamo un sacco a tenergli testa, così ci venne in mente un'idea: una di noi due avrebbe dovuto far finta di passare dalla sua parte, decidemmo che sarei dovuta essere io. Ci vollero circa due mesi per convincerlo totalmente, ma alla fine ci riuscii. Ma una notte, pochi giorni prima la sua sconfitta proprio grazie alle informazioni che ero riuscita a recuperare, lui mi propose di...appartarci. Io non ero per niente d'accordo, così lui mi trascinò con la forza. Aveva...abusato di me" disse affondando il viso tra le mani. "Due settimane dopo aver sconfitto Menlok, mi accorsi di essere incinta.".
Darcy fissava il viso della figlia cercando di capirne le emozioni. Temeva si fosse arrabbiata con lei per non averglielo mai detto. Ma le sue preoccupazioni sparirono subito.
"Così, nonostante tu fossi consapevole del fatto di portare in grembo una creatura nata da un abuso da parte del tuo peggior nemico...hai deciso ugualmente di tenermi?"
"Ti ho sempre amata tesoro, fin da quando so della tua esistenza. Non avrei mai avuto il coraggio di abbandonati o, peggio, abortire" rispose con gli occhi lucidi Darcy.
Ad un certo punto si sentì bussare.
"Avanti" disse Darcy asciugandosi le lacrime.
Il medico entrò nella stanza.
"Siamo pronti per l'operazione. Non appena si sarà cambiata la porteremo in sala operatoria" disse il medico ad Abigail.
***
Darcy e Stormy erano sedute su delle sedie fuori dalla stanza in cui Abigail stava subendo l'operazione. L'operazione sarebbe potuta durare anche dieci ore.
"Non é necessario che tu stia qui per tutta la durata dell'intervento" disse Darcy rivolta alla sorella.
"Non sarò tranquilla finché mia nipote non uscirà da quella stanza" disse Stormy.
"Guarda un po' chi arriva" disse Darcy guardando Celeste che si stava avvicinando alle due donne.
"Che vuoi?!" chiese sgarbatamente Stormy.
"Niente, volevo rimanere qui ad aspettare la fine dell'operazione di Abigail, sono preoccupata per lei e..."
" PREOCCUPATA? Tutto questo é successo per colpa TUA! Tutti i nostri problemi sono sorti a causa tua!!! Per causa tua Icy é morta! Per causa tua non possiamo uccidere Menlok! E sempre per causa TUA mia figlia rischia di entrare in coma!!! Io amo mia figlia, sto male anche solo se si fa un taglietto, ma a te non é importato nulla!!!" 
"E A TE E QUELLA SCLEROPATICA  É MAI IMPORTATO QUALCOSA DI ME?!!! Ricordate di avermi mai detto una sola parola dolce?! Una sola carezza?! Un solo bacio?! Un solo abbraccio?! Io non ho un solo ricordo felice!!! E temo non ne avrò mai, ma a voi, di questo, non importa un fico secco!!! Sinceramente non so proprio cosa mi faccia andare avanti!!! Io...non ho mai conosciuto mia madre, non ho un solo ricordo di lei, ho una vita d'inferno!!! Non ho una vera e propria camera, non posso esprimere opinioni di nessun tipo, non ho mai avuto un solo regalo, un solo augurio per il mio compleanno, vengo sgridata anche quando tossisco, vengo picchiata, umiliata e spesso ignorata e sarei IO quella a cui non importa nulla di te?!! Ma sai una cosa? Hai ragione, é solo colpa mia, come sempre. Forse sarebbe meglio farla finita!!!" disse per poi correre via piangendo.
Darcy era rimasta pietrificata per tutto il tempo in cui Celeste aveva parlato.
***
Celeste entrò in "camera" sua e si gettò sul letto affondando la testa nel cuscino per soffocare i singhiozzi.
Dopo un po' decise che era il momento di farla finita. Allungò un braccio e frugò nel cassetto superiore del comodino. Estrasse un coltellino svizzero nero. Si sedette a gambe incrociate ed estrasse la lama dall"'impugnatura del coltello. Si guardò il polso. A causa della carnagione chiara per un breve tratto era visibile la vena. Sarebbe bastato un solo taglio e tutto sarebbe finito. Appoggiò la punta della lama sul polso, la mano le tremava. Chiuse gli occhi e si preparò a muovere la lama. Una mano strinse il suo braccio allontanandolo dal suo polso proprio quando stava per tagliare.
"Ti rendi conto di ciò che stavi per fare?" disse Darcy mantenendo ancora il braccio.
"Ora dammi quel coltello" disse Stormy protendendo il braccio verso quello in cui Celeste teneva il coltellino svizzero.
"No!" disse riuscendo a liberarsi. Si alzò in piedi e rimise la lama nella posizione di prima. "Così facendo lascerò finalmente questa vita, non vi creerò più problemi e Menlok morirà. Tutti saranno più felici"
"No, questo non é vero. Io non ne sarei felice, affatto" disse Stormy mentre Darcy riuscì a togliere il coltello dalla mano della nipote. Stormy, a un certo punto, allargò le braccia facendo un lieve sorriso. Celeste la fissava. Voleva abbracciarla a quanto pareva. Forse era solo una trappola...
"Non aver paura, non ti faccio nulla" disse Stormy assumendo un'espressione compassionevole. Celeste continuò a fissarla. Infondo non le costava nulla, e poi avrebbe sempre voluto succedesse quello. Così si avvicinò lentamente alla donna e alla fine si lasciò abbracciare. Non aveva mai provato quella sensazione, le sue zie non l'avevano mai abbracciata, ma era piacevole. Rimasero così per una decina di minuti, Celeste non sembrava volersi staccare, quasi avesse paura che staccandosi tutto sarebbe tornato come prima. Fu Stormy la prima a staccarsi. 
"Credo che anche qualcun altro voglia abbracciarti" disse indicando con la mano Darcy che guardava la nipote. Celeste abbracciò anche lei, ma Darcy si staccò appena due minuti dopo.
"Devo andare, l'operazione durerà ancora a lungo" disse Darcy guardando sia la nipote che la sorella.
"Io rimango qui con lei" le rispose Stormy.
"Va bene, magari ci vediamo dopo" disse Darcy per poi uscire.
"Siamo rimasti in tre" disse Stormy.
"Tre?" chiese Celeste.
"Io tu e il mio bimbo o bimba" disse Stormy. Celeste accennò un sorriso, non era affatto abituata a vedere quel lato Stormy, ma non le dispiaceva affatto. Si sederono sul letto. Stormy si guardò intorno, era un posto davvero...squallido. Si sentiva un po' male per quello. Celeste lo capì.
"Non é così male qui, infondo" disse insicura la ragazza.
"Non mentire. Mi dispiace che tu abbia dovuto vivere qui per tutto questo tempo" disse con espressione amareggiata. Per un po' di tempo tra le due calò il silenzio. Celeste sembrava in costante imbarazzo. Stormy lo notò. Pensando che così avrebbe potuto farla sentire più a suo agio, le si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia. Celeste arrossì violentemente e abbassò lo sguardo. Sembrava più a disagio di prima.
"Qualcosa non va?" chiese Stormy temendo di essere stata troppo avventata.
"Bhe, forse é ancora presto" disse Celeste.
"Ehm...scusami, non volevo" disse infine la strega. Tra le due calò di nuovo il silenzio.
"Perché ti stai comportando così?" chiese ad un tratto Celeste.
"Così come?"
"Insomma, sei...gentile. Non lo eri mai stata con me"
"Credevo fosse questo ciò che volevi" disse Stormy.
"Si, certo. Ma perché?"
"Diciamo che quella cosa che hai detto ci ha lasciate sbigottite. Abbiamo sempre saputo tutte quelle cose, ma sentirsele dire...é tutta un'altra cosa" spiegò Stormy.
***
Erano passate due ore. Le due si erano scambiate solo qualche frase.
"Sai, io praticamente non ti conosco" disse Stormy, "ti va se ti faccio qualche domanda per conoscerti un po'?"
"Ehm...ok" disse Celeste.
"Ok. Colore preferito?"
"Blu notte" disse Celeste.
"Bello. Animale preferito?"
"Non saprei. Il gatto"
"Una specie in particolare?" chiese Stormy.
"Il Blu di Russia"
"Sembra un gatto da intellettuali" disse Stormy facendo ridacchiare la ragazza.
"Ok, adesso qualcosa di diverso...ci sono! Qual era il tuo giocattolo preferito?"
"Veramente..." disse Celeste mettendosi una mano dietro la testa " io non ho mai avuto giocattoli"
"Oh..." disse Stormy. Era stata una domanda stupida. "Va bene....cioè no, non va bene in quel senso... hai capito. Cambiamo domanda, gusto di gelato preferito?"
"Vaniglia"
"Genere di libri e film preferito?"
"Ci credi se ti dico che non ho mai letto un libro che non fosse uno di magia nera e neanche visto un film?"
"Scusa tesoro, meglio che la smetto con le domande"
"Come mi hai chiamata?" chiese Celeste credendo di aver sentito male.
"Tesoro" disse ancora Stormy sorridendole. "Ti da fastidio?"
"No, é solo che non ci sono abituata, zia" disse arrossendo un po'.
"A proposito di "zia", non mi sono mai comportata come tale con te. Ti sembrerà stupido ma io do molta importanza al significato delle parole, e non credo sia giusto costringerti a chiamarmi così" disse Stormy.
"Non vuoi che ti chiami così?"
"No, cioè, dico solo che dovresti essere tu a deciderlo"
"Ora perlomeno ci stai provando, quindi non vedo perché non dovrei chiamarti in quel modo"
"Bene. Vado da tua zia, sarà già arrivata alla decima crisi di pianto" disse Stormy alzandosi e dirigendosi verso la porta. "Vuoi venire anche tu?"
"Si" disse Celeste alzandosi anche lei e seguendola.


Come ve la passate? Io male, ma ecco il vostro aggiornamento.
Credo di essere andata troppo OOC con Stormy, ma spero vi sia piaciuto. A presto. Icydarcystormy.
   
 
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