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Autore: shinepaw    19/03/2016    4 recensioni
L'amore circonda John in ogni modo possibile ed immaginabile: quello segreto del suo migliore amico Beau verso di lui, quello appena sbocciato tra suo fratello e un certo sfrontato ex militare... e come non citare l'amore di suo nipote (il quale ha finalmente messo da parte la propria cotta per lo zio!) verso il proprio ragazzo, Christopher? Insomma, l'amore è ovunque, ma non nel suo cuore. Si reputa troppo impegnato con la propria squadra di basket, nella quale gioca nel ruolo di playmaker, per l'amore. Ma si sa, esso non guarda in faccia a nessuno, nemmeno ai giocatori di basket super impegnati. Soprattutto a loro. E chissà che, con un po' di fortuna e una stella cadente...
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Sequel di 'Stray Heart'.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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John's point of view

Le strade, a quest'ora, sono quasi deserte. Non passo mai di qua, ma suppongo sia normale. Non è una zona che conosco tanto bene, so che è assai frequentata e i locali sono sempre pieni di vita, e proprio per questo sono qui, per accertarmi se sia vero o no, i ragazzi vogliono cambiare un po'.

Per ora sono rimasto abbastanza deluso, però. Non c'è nulla di eclatante da nessuna parte, dunque credo che me ne tornerò a casa, perlomeno è vicina.

Dietro di me odo dei passi pesanti, ma non ci bado. Perché dovrei? Chiunque è libero di camminare su questo marciapiede come sto facendo io adesso.

- Ehi - dice una voce strascicata. La ignoro, non starà parlando con me. - Ehi, tu.

Allungo inconsciamente il passo. Il tizio (se solo uno è) alle mie spalle fa la medesima cosa.

- Ohi, bellezza.

Non sta parlando con me, mi ripeto, non sta parlando con me. Sono solo paranoico.

- Ehi, tu, Riccioli d'oro!

Oh merda, penso, sta parlando con me.

- Sei sordo?!

Lo ignoro e accelero ulteriormente. Qualcuno mi afferra per un polso. Mi volto di scatto, irrigidendomi e dando uno strattone per riappropriarmene.

Sono tre uomini di media statura, sporchi, barbuti e probabilmente ubriachi. Mantieni il sangue freddo, mi rammento, andrà tutto bene, non fare nulla che possa innervosirli.

- Desiderate? - dico, con voce talmente flebile da chiedermi se sia realmente la mia. Mi impongo di non tremare, serrando i pugni.

- Giri tutto solo, carino? La vuoi un po' di compagnia?

Indietreggio involontariamente, e loro mi accerchiano. Odo altri passi in avvicinamento.

- Ehi! Ehi, John! Ti ho detto mille volte di aspettarmi!

Ci giriamo tutti e quattro verso il nuovo arrivato che, con mio infinito sollievo, è Beau.

- Oh - commenta, facendosi costernato. - Cosa volete dal mio ragazzo?

I tre lo guardano dal basso in alto, intimoriti. Per una volta il fatto che il mio migliore amico sia una montagna, sia in altezza sia per via dei suoi muscoli, è un motivo decisamente rassicurante.

- N-niente - balbetta il tizio che prima mi ha preso il polso. - Pensavamo fosse solo.

E se la danno a gambe, talmente in fretta da poter battere Usain Bolt. Beau mi abbraccia forte e io ricambio la stretta, sollevato.

- Stai bene?

- Sì - rispondo tremante. - Sì, sto bene.

- Meno male. Sono arrivato appena in tempo, eh?

Mi scosto un po', abbandonandomi in una risata nervosa e liberatoria.

- Già. Già. Grazie, Beau. Non esiste al mondo migliore amico di te.

- E solo quello... - sospira, adombrandosi. Vorrei indietreggiare, ma lui rinsalda la presa.

- Beau, ne abbiamo già parlato... - inizio, incerto. Ero tremendamente felice che fosse arrivato, lo sono ancora, felice, però non desideravo ricadere su questo discorso per entrambi inconcludente e spiacevole.

- Lo so, lo so, ma... è così terribile che io voglia che tu sia il mio ragazzo?

Non replico, vorrei farlo eppure è inutile, e poi non mi lascia il tempo di dire nulla.

- Io ti amo, John.

Immancabilmente arrossisco alla sua confessione, anche se meno della prima volta in cui si è dichiarato. Pensavo di poter affrontare tutto questo in maniera... differente, invece mi sto comportando ancora come l'adolescente che ero.

- Beau...

- Vuoi essere il mio ragazzo? - continua, imperterrito. Mi agito tra le sue braccia, inutilmente, dopodiché mi trovo costretto ad alzare lo sguardo e perdermi nei suoi occhi scuri, tremendamente seri.

- Tu non vuoi davvero una risposta - sussurro, per quanto mi sia difficile. Si rabbuia ulteriormente.

- È vero - concorda pacatamente. - Non voglio una risposta, se non affermativa.

L'espressione mesta e sofferente sul suo viso è un terribile peso sul mio cuore.

- B-beau... io... mi dispiace... - esordisco, piano, e lui posa le mani sulle mie spalle. È vicino, molto vicino, troppo vicino, però non ho il coraggio di allontanarmi.

- Shh. Va' via, John, adesso, oppure rendimi il ragazzo più felice della Terra - e detto ciò mi lascia una frazione di secondo per decidere, prima di prendere il mio viso tra le mani per baciarmi.

Ma, per quanto mi pianga il cuore a rifiutarlo così, piego la testa di lato e poi mi sottraggo, dopodiché mi volto e me ne vado, correndo.

Unicamente una volta giunto a casa mi concedo di respirare, riprendendo fiato mentre armeggio con le chiavi. Che serata.

Il mio migliore amico m'ha salvato da tre individui poco raccomandabili, si è dichiarato e mi ha chiesto di essere il suo ragazzo, per poi tentare di baciarmi... e venir mollato in mezzo alla strada.

Mi sento un pessimo amico per questo, ma cosa potevo fare?

Mi accascio sul divano in salotto, dopo esser finalmente riuscito ad entrare.

Mi dispiace per stasera, scrivo a Beau, e grazie ancora. Non risponde. Me lo dovevo aspettare.

Insomma... è che a me i ragazzi non piacciono però, al di là di questo, io non lo amo, non come lui ama me. L'ho sempre considerato un fratello, qualcuno che c'era non per senso del dovere bensì per affetto... e soprattutto ho una ragazza, ora, ho la ragazza più bella del mondo, per la quale ci ho messo l'anima a cercare di conquistarla.

No, mi dispiace, rifletto tra me e me, tra Virginia e Beau sceglierei sempre e comunque Virginia, per quanto ciò mi sorprenda.

Il mio cellulare vibra, e io mi precipito a rispondere, pensando per un millesimo di secondo che sia Beau, anche se non ho la minima idea di cosa potrebbe volermi dire. Non mi piace trovarmi in questa situazione con lui...

- Pronto?

- Ehi - sussurra una voce a me diventata terribilmente familiare e assuefacente.

- Ciao, piccola - replico, fremendo dal piacere che sentirla mi dà. - Tutto bene?

- Sì... - sospira. - Sì, tutto bene.

- Sicura?

- Volevo solo sentire la tua voce... stasera non c'eri.

Il cuore fa le capriole nel mio petto, in un attimo dimentico della pena provata per Beau.

- Anch'io volevo sentirti... - ammetto, sistemandomi più comodamente sul divano. - Mi stavi aspettando?

- Non direi... dovrò pur svolgere il mio mestiere di spiritello - dice, ridacchiando sommessamente. Sopprimo una fitta di devastante desiderio di stringerla e baciarla fino a non aver più fiato.

- Virginia... - replico, ridendo a mia volta.

- Dov'eri? - domanda, e per un attimo m'interrogo se quella nella sua voce possa essere una malcelata nota di gelosia.

- In perlustrazione fra i locali.

Non menziono Beau, altrimenti non credo riuscirei a trattenermi dal confessare che lui è innamorato di me e ha tentato di baciarmi.

- Oh...

- Per la squadra - specifico, immotivatamente.

- Capisco... b-be'... si è fatto tardi...

- Oh, hai ragione... vai a dormire?

- Sì... b-buonanotte, John.

Sorrido.

- Buonanotte, piccola - replico. Segue una pausa di silenzio in cui nessuno ha il coraggio di attaccare, né di aggiungere altro. O forse sì. - Ah, Virginia?

- C-cosa?

Mi sale il cuore in gola, ma serro i pugni e cerco di sconfiggere l'incertezza.

- No, niente...

- Oh, allora...

- Ecco, è che io ti amo, tutto qui, volevo solo dirti questo, buonanotte - dico tutto d'un fiato, senza respirare. Non credo di aver la forza (né il coraggio) di ripeterlo, anche se è così. Io la amo, e grazie a Beau, per quanto in circostanze tutt'altro che buone, l'ho capito.

Silenzio, di nuovo.

- Io...

Mi passo una mano sul viso. D'un tratto non sono più sicuro di voler sapere cosa dirà. Se qualcosa dirà.

- Buonanotte, John - conclude invece con voce più decisa e rilassata di poco fa. E appende. Mi sdraio sulla pancia e affondo il viso in un cuscino, soffocando strani suoni.

Non ci posso credere, eppure è accaduto. L'ho detto. Le ho detto che la amo.

Per la seconda volta non posso fare a meno di pensare: che serata! Stavolta, però, in positivo. Quella ragazza ha il potere di spazzar via le nuvole da un cielo grigio!

-

Note dell'autrice:
e così il povero Beau è stato rifiutato definitivamente, come presto qualcun altro. Chi? Lo scoprirete presto! Ma non temete... almeno per due personaggi ho un lieto fine. Poi si vedrà! E niente, dopo Colors of the Season, Blue Eyes: a butler's story, Hello... baby! e un paio di sorprese che sto preparando, credo che prenderò spunto da Rusty e Michele e la trasformerò in una long. Baci!
   
 
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