Anime & Manga > Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch
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Autore: Crazy Chick Kelly_chan    20/03/2016    6 recensioni
[Storia ad OC scritta a quattro mani con Elsira: iscrizioni chiuse]
Una nuova generazione di sirene.
Nuovi nemici crudeli e spietati, nuovi poteri straordinari e viaggi per il mondo alla ricerca di oggetti magici, strani segreti e misteri da svelare.
Un’antica e minacciosa profezia che incombe e rischia di avverarsi con terribili conseguenze per gli Oceani e per il Mondo.
Tutto questo e molto altro ancora aspetta le nostre ragazze, come andrà a finire?
{ATTENZIONE: Questa non è una storia stile Mermaid Melody. Vi sono tematiche delicate, violenze fisiche e mentali al suo interno.}
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovi personaggi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Ed eccoci qui, come avevamo promesso adesso vi presentiamo una principessa con cui il divertimento non mancherà di certo!
 



A crazy and talanted girl

Ziggyssia ~



«Ma uffa Renée! Me l’avevi promesso, che saresti stata al mio fianco!» Comodamente sdraiata a pancia sotto sul suo letto sfatto, nella sua stanza ipertecnologica e disordinata, Harmony Honopura stava parlando al suo nuovo cellulare di ultima generazione con la sua migliore amica. Ella le stava dando buca nonostante quel giorno avesse un appuntamento importante, anzi importantissimo, che pretendeva la sua presenza; avevano preso l’impegno da svariato tempo e in quel momento stava saltando tutto.
«Lo sai che è questione di vita o di morte e io ho bisogno del tuo supporto!» Continuò con lo stesso tono supplichevole la ragazza, giocherellando con una ciocca dei suoi voluminosi ricci rossi, di una tonalità caldissima che contrastava piacevolmente con la sua carnagione candida e i suoi grandi occhi verde acqua scuro.
«Te l’ho detto Moni, non posso farci nulla. I miei genitori hanno deciso che devo andare a quel seminario con loro e così dev’essere, lo sai come sono fatti, no?» Rispose Renée con tono calmo. Certo che lo sapeva com’erano fatti i coniugi Hunterstein, si disse fra sé e sé Harmony, sbuffando sonoramente. Una coppia di esseri benestanti e severissimi che pretendevano di condizionarle la vita, che noia!
«E poi lo sai… Sono giorni che ho la sensazione che qualcuno mi spii, non mi sento al sicuro se sono da sola, non puoi dir loro una bugia? Che so, che devi venire da me a studiare? Eh? Posso parlare io con i tuoi, imiterò la voce di mia nonna.» E all’improvviso la sua voce normale cambiò, diventando tale e quale a quella dell’arzilla vecchietta appena nominata. «Signori, mia nipote non riesce a studiare da sola chimica, ha bisogno dell’aiuto della vostra Renée per prepararsi adeguatamente al rigido programma scolastico imposto dal liceo! E ne ha bisogno oggi, adesso, subito!» Disse in tono drammatico, scatenando una risata della sua amica dall’altra parte del telefono.
«Credimi, non sai come mi dispiace! Ma non devi essere nervosa sai, non tu! Quest’occasione ti aiuterà a realizzare il tuo sogno. Hai mille e più talenti e per quanto riguarda il tuo presunto ‘stalker’, non farci caso… Sarà la tua immaginazione, dopotutto sei sempre svagata e sognatrice. Insomma andrà tutto bene! Quindi, cara la mia Harmony Honopura, adesso tu vai, ti farai valere e poi mi terrai  informata… Adesso devo andare, devo prepararmi per quel seminario… Ciao Moni, ti contatto io stasera, ok? Prepara la webcam!» Disse l’amica, salutandola.
La rossa chiuse la conversazione di malavoglia. Aveva tante preoccupazioni per la testa e la compagnia della sua migliore amica l’avrebbe rassicurata. Ovvio, poteva chiedere a suo padre o alla nonna di accompagnarla visto che sua madre Philomena  in quel momento si trovava nell’Antartico alle prese con una foca leone che aveva da poco partorito, ma Renée, la quale conosceva il suo segreto, era senza dubbio una compagnia migliore.
Mille erano i pensieri che le affollavano la mente, non ultimo il messaggio inquietante a proposito di un attacco agli oceani che aveva ricevuto da sua madre attraverso Aqua, la sua amica delfina tramite la quale sapeva sempre cosa succedeva negli abissi, che aveva lasciato per andare a vivere sulla terraferma con il padre inventore, in quanto stufa dei continui spostamenti di Philomena in giro per tutti gli oceani. Insomma, lei era giovane e voleva vivere come una normale ragazza della sua età, quindi era venuta a stare a casa del genitore e, doveva ammetterlo, la vita da terrestre le piaceva assai! Tranne…
Un rumore proveniente dal laboratorio del padre la distrasse dai propri pensieri la spinse da andare a controllare. Trovò il genitore in piena crisi creativa, circondato da boccette puzzolenti, oggetti non meglio identificati e scartoffie varie totalmente immerso nel suo mondo.
No, non era nel suo momento migliore. Decise perciò di chiedere alla nonna di accompagnarla, ma come scese in cucina trovò un biglietto e un piatto di biscotti appena sfornati.
Trattenne un moto di disgusto: la cucina umana non le piaceva. Certo, alla fine si adattava e finiva per mangiare i piatti che le preparavano per non destare sospetti, ma se poteva scegliere preferiva il cibo sottomarino. Bocconcini di corallo, alghe, piccoli molluschi freschi... Che delizia!
Decise di prepararsi una bella tisana bollente, l’avrebbe messa di umore migliore e l’avrebbe calmata di sicuro. Ignorò i biscotti e mentre la tisana bolliva prese il biglietto e lo lesse:

Jerry, Harmony,
Sono andata alla riunione del circolo di giardinaggio, farò tardi, si mangia al ristorante quindi la cena per stasera è nel forno, non vi resta che scaldarla.
Mi raccomando figliolo, pulisci il laboratorio una volta finito il lavoro e non impiastricciarmi tutta la mobilia con quegli intrugli come l’ultima volta.
In quanto a te, Harmony, prima di andare all’audizione (ti auguro buona fortuna tesorino) ricordati di mettere a posto quel regno del caos che ti ostini a chiamare impunemente camera da letto, e non stare troppo attaccata al computer che ti si frigge il cervello.
Ci vediamo stasera miei cari, baci
Nonna Letty :*
 
“Uffa!” Pensò Moni, posando il biglietto e godendosi la tisana bollente. Nemmeno sua nonna poteva accompagnarla, doveva per forza di cose andare da sola... Vabbe’.
Prese le chiavi, il cellulare e uscì di casa. Sorrise ai gatti che giravano nel giardino e di cui si occupava insieme ai suoi familiari, rammaricandosi della scelta del padre di non volerne in casa per colpa del suo lavoro, ma quando uscì dal cancello, si arrestò: la sensazione di essere seguita era tornata, più forte di prima.
Si voltò ed ebbe l’impressione di vedere le fronde dei cespugli spostarsi, anche se quasi impercettibilmente. “Un gatto!” Pensò, avviandosi verso il teatro del centro città, dove si sarebbero tenuti dei provini per reclutare nuovi talenti nel campo della musica e dello spettacolo. Entrare a farne parte era il suo sogno e sapeva di avere molti talenti, ma tra una storia e l’altra non aveva mai avuto l’occasione di provarci. Adesso però, la fortuna girava dalla sua: era giunta la voce che Elizabeth Bathory, una rinomata agente, stava proprio cercando dei giovani da lanciare e quale occasione migliore per lei, che adorava lo showbiz e desiderava ardentemente farne parte?
Guardò l’ora sul suo smartphone. Era in perfetto orario, tutto a posto, anzi no… Si voltò di scatto, sicura di aver intravisto qualcosa sfuggire nell’angolo. Forse una ciocca di capelli? Una camicetta? La sua mente malata?
Quella sensazione di essere spiata la perseguitava già da un po’ ma si era intensificata da quando c’era stato l’assalto al castello del suo oceano di provenienza. Da allora era diventata sempre più cauta e un po’ paranoica, alle volte si girava di scatto gridando un ‘Chi và là’, attirando le attenzioni dei passanti e facendo fare delle belle figuracce alla povera Renée, che si tratteneva a stento dall’andare a cercare una pala, per dargliela prima in testa e poi per seppellirsi viva.
Come la ragazza svoltò l’angolo, una figura seduta su una panchina nei paraggi abbassò il giornale che stava leggendo e annuì compiaciuta e convinta.
“Chissà Renée come si starà annoiando a quel seminario…” Harmony immaginava l’amica nella situazione in cui si trovava. E dire che la mora trovava strambo suo padre e le sue invenzioni strampalate e sua madre perché viaggiava sempre, ma nonostante le differenze non immaginava amica migliore da avere: una ragazza che aveva accettato il suo segreto e non aveva obiettato quando lei le aveva detto di non poter rivelare chi dei suoi genitori fosse una creatura marina, altrimenti a quest’ora sarebbe stata orfana di madre.
Pensa che ti ripensa arrivò a teatro. Entusiasta come non mai era entrata, si era presentata in segreteria e la giovane donna dietro al banco le aveva dato un foglio e le indicazioni per raggiungere il palco dove avrebbe dato sfoggio dei suoi innumerevoli talenti.
Ignorò le occhiate curiose degli altri concorrenti, certa che fossero dovuti al suo abbigliamento il quale veniva definito ‘da nonna’, composto da maglioncino e scialle di lana con gonna lunga e stivaletti, che di sicuro non passava inosservato. Ma a lei non importava, si piaceva così e
trovava che il suo stile originale fosse indice di grande personalità.
Un’assistente alle quinte le porse una spilla con il numero 3: si sarebbe esibita per terza quindi? Nessun problema!
«I giovani talenti sono invitati a raggiungere il palcoscenico e a posizionarsi secondo il numero di lista!» Parlò la stessa assistente di prima, aprendo le tende e scortando i talenti sul palco, dove stava il tavolo della giuria con tre sedie, quella centrale per Elizabeth e le altre per i suoi assistenti, che si presentarono per primi. Alcune poltroncine sugli spalti erano occupate da amici e parenti di molti dei ragazzi e delle ragazze che si sarebbero esibiti, mentre lei purtroppo non avrebbe avuto nessuno.
“Oddio…Ho un numero troppo basso, entrerò troppo presto… Se solo ci fosse Renée…” Il panico la stava di nuovo assalendo ma le sue paure vennero meno quando la famosa Elizabeth Bathory fece il suo ingresso in scena. Era una bella donna molto fine ed elegante, vestita con un tailleur rosso e un’espressione dolce e gentile. Sorrise ai giovani presenti, introducendo se stessa come una manager in cerca di talenti da lanciare. «Lo showbusiness ha bisogno di nuove leve, giovani capaci di stupire e far sognare e questa è la vostra occasione! I dieci fortunati che passeranno l’audizione si ripresenteranno successivamente per una seconda prova. Bene, che lo spettacolo abbia inizio! Avanti il numero uno!» Parlò la donna, andando a sedersi al tavolo.
Le audizioni erano cominciate.
La prima concorrente, una ragazzina minuta dall’aria vivace, si fece avanti esibendosi in uno stacchetto di danza classica, tra gli applausi degli amici venuti a vederla.
Il secondo concorrente era un ragazzetto che faceva le imitazioni.
“Diamine! Volevo farlo io, mi ha rubato l’idea! Quale dei miei altri talenti posso mettere in mostra? Ho l’imbarazzo della scelta” Si domandò la rossa, trasalendo appena quando Elizabeth comunicò che era arrivato il suo turno.
La ragazza si fece avanti. «Ciao a tutti, sono Harmony Honopura, ho sedici anni e sono la concorrente numero tre!» Disse in tono sicuro e spigliato, quando istintivamente il suo sguardo si posò sulle poltroncine. Fu allora che la vide: certo nella sua forma umana, il suo aspetto cambiava abbastanza, ma dai suoi occhi era perfettamente riconoscibile, dopotutto la conosceva da sempre. Era lei, non c’erano dubbi... Ma cosa ci faceva li la principessa Nikora? E perché nessuno, nemmeno sua madre, l’aveva avvertita della sua presenza visto che le due donne erano molto amiche? Ne era sicura, quella donna era venuta per lei, visto cosa le rappresentava non poteva certo deluderla.
«E mi esibirò cantando una canzone: si intitola ‘Assoluto Amore’ e nella mia famiglia è un motivo tradizionale! Bene, sono pronta!» Comunicò allegramente, impugnando il microfono che gli assistenti avevano messo a sua disposizione. Sia Nikora che Elizabeth sorrisero. La giovane iniziò la sua canzone:
 
Cambierà,
Con l’amore riuscirò
A spegnere il male che c’è qui
Che non può più dividerci
E le bugie
Che qualche volta sentirò
Le trasformerò in gioielli
Di purezza e fedeltà
Mare che
M’incanti come il cielo blu
Le tue principesse lottano
Non le abbandonare mai
Tu guidaci
E il nostro sogno arriverà
Sulla stella del destino
Giustizia tornerà
L’assoluto di un amore può,
Rendere caldo un vento freddo
Vincendo le difficoltà
Che nella vita incontrerà
Riaccende ogni cuore che
Da troppo tempo ormai
Si era spento!
Stringimi
E la paura passerà
Guardiamo le stelle amiche che
Ci sorridono lassù
Mare tu,
Severo e dolce padre mio
Fai placare l’uragano
D’ingiustizia che c’è qui
L’assoluto di un amore può,
Rendere caldo un vento freddo
Vincendo le difficoltà
Che nella vita incontrerà
Riaccende ogni cuore che
Da troppo tempo
Si era spento!
Schiarisce ogni ambiguità
Traduce tutto in verità
L’assoluto di un amore può
Cambiare connotati al mondo
Cancella la fatica tua
Riempiendo di poesia
Un nuovo giorno!
 
Ci mise tutto l’impegno e la passione che aveva nell’eseguire quel brano, mentre cantava la tensione era sparita del tutto e le domande e le ansie che l’avevano attanagliata nei giorni precedenti, fecero la stessa fine.
Al termine dell’esecuzione, dopo un inchino elegante, venne sommersa dagli applausi di tutti i presenti. Notò un sorriso orgoglioso sul viso di Nikora. Moni ne era sicura, avrebbe passato la selezione.
Non badò nemmeno agli altri concorrenti, troppo persa nelle sue fantasticherie: nei suoi sogni si vedeva agghindata come una vera star su un prestigioso palco, circondata da fan adoranti che gridavano il suo nome, sventolando cartelli e gigantografie che la rappresentavano. Si vedeva esibirsi in vari numeri di fronte alla platea esultante che le chiedeva mille bis.
«Harmony! Ehi Harmonyyyyyy!»
Il pubblico esultante la chiamava.
«Grazie, grazie!» Diceva Moni inchinandosi, ma la voce di un concorrente la riportò alla realtà e con essa l’atmosfera di idillio creatasi si spezzò. Il palco prestigioso scomparve e con esso la folla esultante, il vestito rosa che indossava tornò a essere il suo completo della vita di tutti i giorni.
Il ragazzo che l’aveva chiamata la guardava interrogativo. «Si può sapere cosa stai facendo? Guarda che hai passato il turno, dobbiamo andare da Elizabeth!» Disse con aria divertita.
«Cosa? Come? Chi? IO? Oh… Sìììììì! Ce l’ho fatta, evvivaaa!» Esultò la rossa, saltando dalla gioia e lasciando basito il suo interlocutore. Certo che quella ragazza era proprio matta… Si stava inchinando e ringraziando davanti al niente più totale.
«Congratulazioni ragazzi!» Elizabeth diede a ogni concorrente che era passato un biglietto da visita con scritte l’ora e la data del prossimo tryout. «Qui troverete tutto quello che vi serve, vi aspetto qui mi raccomando! Continuate a esercitarvi e buona fortuna.» Augurò allegramente la donna congedandosi.
Con l’entusiasmo a mille, Harmony scese di corsa dal palco e si catapultò fuori, respirando l’aria fresca.
«Complimenti Harmony!» Disse una voce gentile, che lei riconobbe subito. «Oh… Principessa Nikora… A cosa devo l’onore?»
La donna dai capelli viola sorrise alzando una mano. «Tranquilla, non è il caso di essere formali… E poi da oggi non sarò più una principessa. Vorrei parlarti se non ti spiace.» Il tono serio preoccupò la ragazza.
«Si tratta di mia madre?» Chiese scura in volto. «Le è successo qualcosa?»
Venne rassicurata dalla più grande, che la invitò a fare un tuffo in acqua. In realtà parlarle davanti ad un bel cappuccino caldo e una brioche appena sfornata buoni come solo il suo ex, il signor Maki, era capace di fare non le sarebbe dispiaciuto, ma sapendo il rifiuto della giovane, la quale per lei era come una specie di nipote, per il cibo umano non le sembrava il caso.
Le due sirene si immersero così in acqua. Harmony adorava il suo aspetto da sirena: i capelli le si allungavano e diventavano di un rosso più brillante, gli occhi di un verde acqua più chiaro mentre la coda era rosa confetto con l’attaccatura rossa e delle cavigliere di perline fucsia. Il reggiseno era anch’esso rosa chiaro, con i lacci di perline fucsia e ai polsi portava dei braccialetti di perle.
«Avrei tanto voluto che Philomena fosse qui, ma come ben sai è dovuta partire per l’Antartico: la foca leone di Karen qualche settimana fa ha avuto un cucciolo e c’era bisogno di lei... Sai com’è, deve visitarlo e assicurarsi che sia tutto a posto. Il fatto è che, come ben saprai, c’è stato un assalto al Palazzo.»
La rossa annuì. Sapeva dove si trovava la madre e sapeva dell’attentato, era sempre informatissima ma ascoltò comunque tutto quello che aveva da dirle la sirena più grande. La notizia che la colpì più di tutte fu il sapere che lei, Harmony, era stata scelta come nuova Principessa dell’Oceano Pacifico del Nord, poiché Nikora conoscendola e osservando il suo comportamento era certa che non esistesse candidata migliore a prendere il suo posto. Inoltre, venne a conoscenza che una missione complicata la attendeva… Proprio adesso che la strada per il mondo dello spettacolo si era spianata! Ma d’altra parte, il suo spirito avventuroso non poteva restare sopito. Inutile quindi dire che la ragazza accettò di buon grado l’incarico affidatole.
«Te lo prometto, farò del mio meglio per tenere alto l’onore della perla rosa e del nostro Oceano.» Disse prendendo le mani dell’ormai ex principessa e attuale consigliera della Regina, con un sorriso rassicurante, per poi cambiare espressione. Le parole della viola sull’osservazione del suo comportamento l’avevano illuminata. «Ma… Un momento… hai detto che sono giorni che mi tieni d’occhio, no? Quindi la mia stalker sei tu!» Esclamò, lasciandole le mani e puntandole contro un indice accusatorio.
Nikora iniziò a ridacchiare a sentirsi dare della stalker. Non voleva certo sembrare molesta, voleva soltanto studiare il comportamento della sua erede. Insomma, magari il suo modo di agire non era stato esemplare, ma sotto il suo guscio di persona seria e responsabile si nascondeva una voglia di scherzare che quasi nessuno conosceva, avendo sempre avuto una vita piena di doveri e responsabilità, prima come dama di compagnia dell’attuale regina, poi come principessa e infine il suo ultimo incarico di consigliera.
«Scommetto che è stata mia madre a darti l’idea!» La accusò la rossa. L’altra le diede conferma, spiegandole bene ogni dettaglio, parlandole dell’albergo in città in cui avrebbe lavorato insieme alle future colleghe e raccomandandole come si era premurata sua madre di non trasformarsi mai e poi mai a sproposito. «Conosciamo il tuo caratterino ribelle e spensierato, saresti capace di esibirti alle audizioni trasformata… Non farlo mai, mi raccomando. Potresti esporti a rischi inutili e mettere nei pasticci le tue future compagne!» La rimproverò bonariamente Nikora. «Adesso però devo andare, abbiamo una riunione a breve... Sai, vista la situazione dobbiamo stare sempre all’erta!»
Harmony annuì. «Capisco! Salutami mia madre e la mia delfina Aqua. Dille che venga a trovarmi ogni tanto, eh!» Le chiese. Le mancava la sua amica acquatica, chiamata così in onore della precedente Regina che lei ammirava sia per il carattere che per l’incredibile bellezza e leggiadria.
La consigliera la rassicurò: avrebbe provveduto a tutto. Abbracciò la giovane prima di tornare al castello della Regina.
«A presto, Principessa Harmony!» La salutò, sparendo dalla sua vista.
«Principessa Harmony…» Mormorò la rossa. Quelle parole suonavano strane ma bellissime! Non vedeva l’ora di attaccarsi alla webcam con Renée quella sera!
 
«Quindi...» Disse quella sera una ragazza dai capelli neri a caschetto e la carnagione abbronzata, che veniva leggermente sfalsata dalla webcam: «Tu sei anche una principessa da adesso? E devi pure combattere? Oddio!» Renée sgranò i suoi occhi grigi, resi particolari dalla pagliuzza verde che spiccava sul destro.
Era preoccupata per le sorti della sua amica, ma anche per le sue: Moni la cacciava di continuo in situazioni particolari, mettendola spesso nei pasticci e costringendola a fare cose assurde, tipo farle assaggiare i suoi manicaretti in cui mischiava cibo marino e terrestre con risultati davvero tremendi.
Aveva saputo dell’audizione ed era felice per l’amica, ma adesso la rossa stava parlando di tutt’altro. «Esatto! Guardami, Renée! Voce di perla rosa!» Esclamò la rossa, che appena tornata a casa aveva trangugiato la cena talmente in fretta da non aver avuto tempo di disgustarsi e si era precipitata subito in camera, infrangendo la promessa fatta poche ore prima e trasformandosi in idol di fronte alla sua amica, la quale trasalì. E se Letty fosse entrata nella stanza della nipote? O se, parlando di se stessa, fossero entrati i suoi genitori o uno dei domestici? Scosse la testa, Moni non sarebbe cambiata mai e poi mai!
La ammirò nella sua forma idol: i colori di occhi e capelli erano gli stessi della sua forma di sirena, che aveva visto già molte volte quando andavano a nuotare al largo lontane da occhi indiscreti, ma i ricci si erano allungati ed erano raccolti in due code basse, tenute ferme da degli anelli dorati. Il corpetto era corto, rosso fucsia ai lati e rosa davanti, con due strisce di pizzo rosa chiaro, le maniche a sbuffo e una mantellina rosa chiaro; in vita una fascia rosso fucsia e una doppia cintura di perline bianche. Indossava degli shorts a palloncino rosa con del pizzo, mentre gli stivali erano rosa scuro con dei risvolti rosso fucsia e cavigliere di perline.
L’abbigliamento moderno da idol contrastava con lo stile che usava tutti i giorni, ma le stava meravigliosamente.
«Non è fantastico questo outfit? E guarda che splendore il microfono!» L’entusiasmo per la sua missione aveva decisamente messo in secondo piano il discorso dell’audizione. E dire che sino a quel pomeriggio, sembrava essere la cosa più importante del mondo!
«Sì Moni, sei uno schianto!» Disse con gli occhi scintillanti. «E soprattutto adesso non mi tormenterai più con la storia del maniaco-stalker-rapitore e smetterai di farmi fare figuracce ogni volta!» Sospirò sollevata la mora. Almeno un problema era risolto!
«Quindi a breve sosterrai un altro provino?» Chiese, riportando la conversazione sull’argomento da cui era iniziato tutto.
«Esatto! E la prossima volta ti pretendo seduta sugli spalti, non ci sono congressi, seminari o altre baggianate che tengano!» Le ordinò, tornando alla sua forma umana e stirandosi sulla sedia: si era fatto tardi, era ora di andare a dormire e le due amiche si salutarono. Moni si infilò sotto le coperte rosa del suo letto disordinato. “Domani... Domani la sistemo questa stanza, promesso…” Pensò per l’ennesima volta. Contenta della giornata appena trascorsa e di aver risolto il problema dello stalker, chiuse gli occhi e iniziò a fantasticare, prima di addormentarsi.
Ma, appostata davanti al marciapiede di casa sua, una figura sospetta tramava nell’ombra. “Bene! Questa principessina me la prendo io, non sai che bei programmi ho per te carina!” Ghignò prima di sparire nel buio della notte.

 

 

Angolo delle autrici

Ed eccoci qui, con il capitolo dedicato alla terza OC, in cui conosciamo la nuova principessa del Pacifico del Nord! Ed ecco a voi… Harmony ‘Moni’ Honopura, la figlia di Philomena Honopura, la custode degli animali marini che avete avuto modo di conoscere nel cameo che ha fatto nel secondo capitolo, creata da Ziggyssia (f.k.a.Colorainbow)! Che ringraziamo per questa fantastica e pazzoide aspirante idol appassionata di tecnologia e hater del nostro cibo, che con il suo caratterino ne combinerà di belle e di cui sotto potrete ammirare una fantastica fanart di lei nelle sue tre forme disegnata nientepopodimeno che dalla sua bravissima creatrice in persona! Ammirate quindi la custode della perla rosa! ^_^
 

Adesso le note in singolo:

 

L’angolo di Kelly:

Oh… Ehm… Sisi a giudicare da quell’inquietante cesto di pomodori maturi che vedo immagino abbiate intuito che il capitolo l’ho scritto io! Metteteli giù per carità, mi ci manca pure un’appendicite…e dire che i pomodori li adoro…ma sclerotime a parte, ringrazio la mia carissima gemellina Ziggyssia <3 non solo per Moni ma per tutto: per il sostegno, per il seguirmi nei miei deliri di follia più totale con gli isolani selvaggi e per le foto dei deliziosi dolcetti londinesi *_* allora vediamo, pare che Moni non abbia risolto i suoi problemi di stalking eh? Cooomunque, adesso mancano 4 principesse all’appello e poi si passa alla violenza, tranquilli avrete quanto vi abbiamo promesso, sopportate questi capitoli più calmi! ^///^
Poi cos’altro posso aggiungere, ovviamente ringrazio tutti voi lettori e i miei amici di Forumcommunity ;)
E vi rinnovo l’informazione, scriveremo anche una raccolta di missing moments su questa storia, quindi se avete delle idee per i vostri OC o delle richieste in particolare, fateci sapere ok? Se poi volete scriverle voi e poi mandarcele via mp non ci sono problemi, basta che ci avvertiate prima! I missing moments possono trattare temi di ogni tipo: da riflessioni sulla vita dei vostri oc, in cui si scoprono cose del loro background che nella storia vengono dette si, ma qui verrebbero approfondite meglio a semplici giornate passate a divertirsi che so al Luna Park o sulla spiaggia…fate voi! Dai che ci sembra un’idea carina anche per approfondire i personaggi e dar loro spazio senza riempire la storia originale di filler! Certo vi assicuro comunque che ogni personaggio avrà il suo spazio nessuno verrà tagliato fuori, ma ripeto, proponete pure!
 
Sirio: Ziggyssia è la mia zia <3 Non vedo l’ora di incontrare la sua OC nella storia, chissà quanti baci mi prendo sul mio nasone nero! E adesso io e la pazzoide sclerata passiamo il testimone!
 
 

L’angolo di Elsira:

Ah-ah io ho ben poco da dire in questo capitolo, visto che ho solo revisionato. :P Non so voi, ma a me è piaciuto… Abbiamo stabilito, io e Kelly, di non far combattimenti e spargimenti di sangue in tutti i capitoli di presentazioni delle sirene, per evitare di essere ripetitive, quindi qualcuno è venuto un po’ più tranquillo… Ma non lasciatevi ingannare, di cose che bollono in pentola ce ne sono molte… Assai...
Un grazie speciale però, qui va ovviamente a Ziggyssia, che ha creato il personaggio di Moni!
Voglio ringraziare tutti coloro che seguono la storia e che ci sostengono, nonostante le nostre vite private non ci permettano di pubblicare con la frequenza che entrambe vorremmo. Ma come dice sempre Kelly: “la vita vera viene prima di tutto!”
Grazie del vostro appoggio e degli aiuti, ve ne siamo grate e speriamo di ricompensarvi con capitoli di volta in volta sempre migliori!
Approfitto delle ultime righe per incoraggiare i creatori delle schede OC a non aver alcun timore a mandarci i missing moments delle loro creazioni! Ovviamente, per ognuna di esse diremo chi è l’autore/autrice, mi sembra scontato dirlo, ma non si sa mai...
Ora vi lascio ai vostri affari ;P
Buona giornata a tutti, anche ai lettori silenziosi! ^^

 


E per finire, la fanart di questo capitolo, made by Ziggyssia!
Non è fantastica? *-*
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