31 ottobre
1981.
Ore: 21.05
In una strada di Londra, i babbani osservavano curiosi una figura errante che camminava barcollando. L’uomo era basso e tarchiato ed era avvolto in un lungo mantello nero, il suo viso completamente coperto dal cappuccio.
-Cosa ho fatto?- si ripeteva.
L’uomo continuava a camminare senza una meta, non sapeva dove era e non sapeva come ci era arrivato, era a conoscenza solo del doloro che gli stringeva il cuore.
Molte immagini vorticavano nella sua mente.
Un piccolo
ed
insignificante ragazzino sedava sotto un albero del parco della scuola
e fissa
avido i tre ragazzi che si divertivano come matti giocando con le
gobbiglie.
Quanto avrebbe voluto unirsi a loro e divertirsi come tutti. Ma lui era
solo un
ragazzo grasso e stupido chi avrebbe voluto giocare con lui?
Uno dei tre
ragazzi,
con gli occhiali tondi e i capelli neri arruffatissimi, si accorse di
lui.
Sorrise furbescamente e si voltò a dire qualcosa ai suoi
amici.
Si alzarono
e si
avvicinarono a lui. Iniziò a tremare. Aveva paura.
Probabilmente lo avrebbero
picchiato e deriso come facevano tutti tra quelle mura.
Doveva
fuggire. Si
alzò e voltò le spalle ai tre iniziando a correre
verso l’ingresso del
castello.
-Hay! Fermo!
Non
scappare vogliamo parlare con te!- sentì alle sue spalle.
Si
voltò pronto a
fronteggiarli.
-Cosa ci fai
tutto
solo? Comunque io sono James…James Potter.- disse
cordialmente il giovane con
gli occhiali. –E loro sono Sirius Black e Remus Lupin-
Il ragazzino
dal canto
suo era stupito e non afferrò la mano che il ragazzo gli
tendeva in segno di
amicizia.
-Guarda che
non ti
uccidiamo!- disse Sirius Black divertito.
Il ragazzino
si
riscosse. Afferrò la mano tesa con la sua tremante.
-I-io
so-sono Peter
M-minus- disse balbettando per l’emozione.
-Ok Peter,
ti va di venire
a giocare con noi?-
Peter
sorrise, nessuno
lo aveva mai considerato prima d’ora.
Un piccolo
ratto
zampettava allegro su un letto a baldacchino nel dormitorio maschile di
grifondoro. Tre ragazzi lo fissavano felici e lo applaudivano.
Il piccolo
ratto si
trasformò di nuovo tornando umano. Peter sorrideva agli
amici.
James corse
verso di
lui e gli saltò sopra per abbracciarlo, i due persero
l’equilibrio e caddero a
terra ma continuavano a ridere felici.
-Lo sapevo
che ci
saresti riuscito! L’ho sempre saputo!- disse James
all’amico che arrossì
violentemente, nessuno, nemmeno i suoi genitori, avevano mai creduto in
lui.
-Adesso
possiamo
trovarti un soprannome.- disse Remus tendendogli una mano per aiutarlo
ad
alzarsi.
-Che ne
pensi di
Codaliscia?- disse Sirius pensieroso.
Codaliscia
entrò nella
sala comune guardandosi in torno. Finalmente individuò i
suoi amici.
-Ragazzi!
Prendete la
mappa ho un incantesimo che possiamo imprimerci sopra!-
Sirius lo
guardo
scettico. –Non è che adesso gli metti fuoco vero?-
chiese.
-Ma sta
zitto!-
rispose lui mentre prendeva la mappa del malandrino dalle mani di Remus.
La
posò su un tavolo e
mormorò un complicato incantesimo. Sulla pergamena bianca
apparvero quattro
cerchi separati tra loro.
-Ok ragazzi
adesso per
completare dobbiamo far cadere una goccia di sangue ognuno in un
cerchio.-
disse Peter eccitato.
-Ma
cos’è? Magia
nera?- fece James preoccupato.
Peter scosse
la testa
e disse semplicemente –Fidatevi di me.-
I quattro si
punsero
gli indici con un ago e li posarono nei cerchi. Il sangue venne
assorbito e i
cerchi sparirono.
Peter
sorrise
soddisfatto. –Adesso provate a leggerla senza usare la parola
d’ordine.-
Remus
posò la
bacchetta sulla pergamena e mormorò l’incantesimo
revelio. Sulla pergamena
presero a formarsi delle parole, i quattro si misero a leggere gli
insulti
apparsi in direzione di Remus. I quattro scoppiarono a ridere.
-Ottimo
lavoro Peter!
Non me lo sarei mai aspettato da te!- disse Sirius con le lacrime agli
occhi
per il troppo ridere.
James e
Lilly erano
seduti sul loro divano. Tra le braccia della donna il piccolo Harry
dormiva
beatamente. I due lo guardavano sorridendo.
-Peter noi
abbiamo
preso una decisione. Vogliamo chiederti se vuoi essere tu il custode
segreto.
Sai Sirius sarebbe preso di mira dai mangiamorte al cento per cento. Lo
sapremo
solo noi e Sirius non lo diremo neanche a Remus. Allora cosa ne dici?-
Codaliscia
fece un
sorriso triste. –Certo accetto volentieri.-
Le lacrime gli bruciavano gli occhi mentre ripensava a quei ricordi del passato. Aveva ceduto al signore oscuro, aveva venduto il suo migliore amico per cosa? Per una gloria vuota e senza gioia. Nessuno avrebbe compreso le sue motivazioni. Lui era solo un codardo piegato al volere di uomini più grandi di lui.
Ma per una volta nella vita avrebbe fatto qualcosa di coraggioso, avrebbe liberato il mondo da un traditore schifoso.
Si puntò la bacchetta alla gola, conosceva l’incanto lo aveva usato per spezzare vite innocenti. Adesso doveva spezzare la sua di vita…doveva…doveva…
L’orologio della torre battè le 21.30. Un fulmine squarciò la notte. E il suo cuore perse un battito. Il marchio nero si spense. Si inginocchio a terra e pianse. Non aveva il coraggio di uccidersi, ma aveva avuto il coraggio di tradire i suoi migliori amici e spegnere tre vite innocenti. Era un mostro.
Pianse, pianse…in ginocchio nel mezzo di una strada, con i babbani che gli lanciavano occhiate fugaci. Non seppe mai quanto tempo passo lì, ossessionato dai ricordi.
Un rumore sordo come di uno sparo squarciò la notte.
-MALEDETTO TRADITORE!- Sirius Black urlò la sua rabbia contro il suo ex-amico.
Peter lo guardò negli occhi, alzandosi a fatica.
Non sarebbe morto. No, non ancora. Non era pronto. Un giorno si sarebbe riscattato.
-Addio amico- sussurrò a voce bassissima.
Puntò la bacchetta contro il suo dito e lo fece saltare. Non provò dolore.
Poi lo puntò sulla strada mentre Sirius iniziava a pronunciare l’anatema che uccide.
La terra esplose.
Sirius si ritrovò sdraiato a terra, si convinse che era morto, che quel verme si era tolto la vita. E rise come un folle mentre gli auror lo circondavano con le bacchette puntate contro di lui.
Ma tra le fogne della città un ratto correva a perdifiato senza una meta, nella sua mente l’immagine di un ragazzino dai capelli neri arruffati e gli occhiali tondi che sorridendo e gli tendeva una mano.
Salve a tutti spero che la fic vi sia piaciuta! E se siete arrivati fin qui, me lo lasciate un commentino?
Ciao Ciao!!!