Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Recchan8    21/03/2016    1 recensioni
[SEGUITO DI "Deep Memories", CROSSOVER E VICENDA PREQUEL DI "Dangerous Heritage", SPOILER DI "Deep Memories" IN DESCRIZIONE]
Fine agosto 2014.
Giappone, Morioh: una ragazza dai capelli color miele e gli occhi ambrati si presenta presso i coniugi Higashikata pretendendo di venir ospitata per un periodo di tempo indeterminato.
Italia, Napoli: un ragazzo moro dagli occhi di smeraldo è ricercato dall'organizzazione mafiosa di cui faceva parte con l'accusa di tradimento.
Cosa lega questi due personaggi così lontani ma allo stesso tempo così vicini? Un passato nascosto nelle memorie più profonde dovrà essere destato.
Il destino, a volte, sa essere davvero comico.
Genere: Azione, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Josuke Higashikata, Nuovo personaggio, Okuyasu Nijimura, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Deep Memories'
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Ciro Starace vuotò il sacco in meno di un paio di minuti. Fugo non dovette nemmeno ricorrere ai “gentili” metodi di Passione; lo psichiatra si era arreso al solo sentir pronunciare il nome del famoso capo della Squadra della Mezzanotte. Nonostante avesse ottenuto la collaborazione di Ciro, Fugo non ricevette molte informazioni, apprese solamente che il giovane Zeppeli aveva dichiarato l'intenzione di trovare la ragazza dai capelli color miele, ovvero il fantasma che lo perseguitava da mesi e che lo aveva condotto alla follia.
Fugo, dopo aver lasciato l'abitazione di Starace, raggiunse i suoi sottoposti nel parcheggio della Stazione Centrale. Aveva ordinato loro di prendere la sua macchina e di aspettare il suo ritorno.
Era l'una di notte passata quando i membri della Squadra della Mezzanotte si riunirono.
-”Sarà più difficile del previsto”- esordì Fugo incrociando le braccia al petto. -”Sappiamo solo che Mercuzio è alla ricerca del suo fantasma”-.
Andronico, seduto per terra con la schiena appoggiata contro la portiera posteriore della Panda nera, annuì lentamente.
-”Dovevamo aspettarcelo...”- commentò Amleto dopo aver fatto schioccare la lingua. Mercuzio, proprio come il suo adorato fumo, era riuscito a svanire nel nulla senza lasciare tracce. Era scappato col treno o con la macchina? Per andare dove, poi? Amleto cominciò a innervosirsi.
Cressida osservò in silenzio il capo e il vicecapo parlare tra di loro e tirare fuori le ipotesi più assurde; purtroppo non c'era altro che potessero fare. Andronico era ancora seduto per terra con lo sguardo fisso nel vuoto, mentre Otello era entrato in macchina e, assecondando la sua pigrizia, si era sdraiato sui sedili posteriori lasciando che fossero i compagni a organizzare il piano. Lasciando perdere quell'accidioso di Otello, Cressida inveì mentalmente contro Andronico. La faceva arrabbiare il fatto che il giovane dai capelli bianchi agisse quando non era opportuno farlo e quando ce n'era davvero bisogno non lo facesse. Lui era l'unico che avrebbe potuto risolvere il loro problema.
La ragazza dai capelli castani si portò una treccina dietro l'orecchio destro e posò delicatamente una mano sulla spalla di Andronico.
-”Nico, potresti usare Nothing Helps?”- gli chiese accucciandosi accanto a lui. Fugo e Andronico drizzarono le orecchie e smisero immediatamente di discutere. Andronico si voltò lentamente verso Cressida e la guardò con occhi assenti.
-”Forse che sì, forse che no. E' un romanzo di...?”-.
-”D'Annunzio”- rispose prontamente la ragazza.
Il viso di Andronico si illuminò e il giovane balzò in piedi, iniziando poi a saltellare a piedi uniti sul posto. Cressida si allontanò e andò ad affiancare Fugo, rimasto alquanto perplesso dallo scambio di battute tra i due sottoposti.
-”Se Nico non decide di usare il suo Stand di propria iniziativa, dovrete chiederglielo esplicitamente”- spiegò la ragazza mentre il Pazzo aveva preso a fare degli strani movimenti, come un'elegante e fluida arte marziale. -”A quel punto dovrete rispondere a una sua domanda. Tranquilli, riguardano principalmente la letteratura italiana ed estera”-.
Fugo si portò una mano al mento, annuendo lentamente. Fu felice di constatare che tra i suoi sottoposti c'era qualcuno che avesse un minimo di cultura. Amleto, basito, si sistemò gli occhiali sul naso.
-”E adesso... cosa starebbe facendo?”- domandò quest'ultimo strizzando gli occhi color ghiaccio. -”Si sta esercitando nel kung fu?”- disse trattenendo a stento una risata di scherno.
-”No, imbecille”- lo freddò Cressida. -”Sta richiamando il suo Stand”-.
Amleto, punto sul vivo, divenne rosso in viso e si sforzò di non rispondere a tono. Nessun uomo si era mai permesso di offenderlo, figuriamoci una ragazza!
Il trio, avvolto da un alone di curiosità, scetticismo e trepidante attesa, osservò Andronico danzare nell'aria, sferrando ogni tanto qualche pugno e qualche calcio contro un avversario immaginario, il tutto con un'affascinante grazia che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere in un malato mentale come lui. Fugo, le mani nelle tasche dei pantaloni neri, lanciò un'occhiata a Cressida: la ragazza, con indosso un top verde acido dalla scollatura a cuore, una giacca nera e una collana di perle nere e bianche, teneva gli occhi color sherry fissi su Andronico; si vedeva che aveva molta fiducia nelle capacità del compagno. Amleto, invece, era dubbioso.
A un tratto una forte folata di vento investì la Squadra della Mezzanotte. Cressida e Amleto persero l'equilibrio verso destra ma riuscirono a restare in piedi; la Panda nera barcollò un poco e un Otello disorientato aprì la portiera e uscì, raggiungendo i compagni.
-”Cosa sta succedendo?”- domandò con la voce impastata dal sonno.
-”Sembra che Nothing Helps sia arrivato”- constatò Cressida scansandosi una ciocca di capelli dal viso.
Andronico, caduto rovinosamente a terra in seguito alla folata di vento, si alzò in piedi e sferrò un pugno contro l'aria. Il suo viso era una maschera di rabbia.
-”Deficiente!”- sbraitò puntando un dito di fronte e sé. -”Mi hai fatto cadere!”-.
Amleto aggrottò le sopracciglia. Non capiva cosa stesse succedendo. Solo lui non era in grado di vedere lo Stand del Pazzo? Guardò i suoi compagni, aspettandosi di ricevere degli sguardi perplessi come il suo, ma nessuno sembrava sconvolto: le labbra fini di Cressida erano incurvate in un sorrisetto compiaciuto, Fugo sembrava completamente preso dalla performance di Andronico, e Otello...
-”Metti via quel cellulare!”- lo riprese Amleto sfilandogli il telefonino dalle mani. Il ragazzo dai capelli color Tiffany gli rivolse un'occhiata svogliata e fece un lieve sbuffo. Amleto gli restituì il cellulare e si raccomandò la massima attenzione per le azioni future.
-”Io volevo stare a casa...”- borbottò Otello abbassando lo sguardo a terra. Perché era dovuto venire anche lui? Da quando Fugo lo aveva reclutato qualche ora prima non aveva smesso di domandarselo nemmeno per un secondo.
Andronico iniziò una rissa con un avversario inesistente i cui colpi consistevano in raffiche di vento di diversa intensità. Fugo non impiegò molto a capire che lo Stand del ragazzo non aveva una forma fisica e che quelle folate di vento altro non erano che lo Stand stesso. Quando abbassò lo sguardo incrociò gli occhi vispi di Cressida e capì di aver fatto centro. La ragazza approfittò del fatto che Amleto fosse impegnato a bacchettare Otello per avvicinarsi al capo.
-”Lo Stand è la manifestazione fisica dell'energia spirituale di un individuo, no? Be', anche la psiche fa la sua parte... Nothing Helps, in quanto Stand di uno squilibrato mentale, ovvero di un individuo dalla psiche tormentata e costantemente volubile, non può avere una forma fisica”- spiegò Cressida con una punta di tristezza nella voce.
-”Capisco”- mormorò Fugo continuando a guardare il ragazzo lottare contro l'aria. -”Sai dirmi cosa sta facendo adesso?”- le chiese.
Cressida si strinse nelle spalle.
-”Facciamo che te lo spiego un'altra volta? Ormai dovrebbe aver finito...”-.
Andronico pestò con forza un piede a terra e sputò. Alzò un indice verso il cielo e lanciò un grido di vittoria. Amleto smise immediatamente di inveire contro Otello e guardò Fugo in cerca di spiegazioni. Il capo scosse lievemente la testa, facendogli capire che nemmeno lui sapeva molto a riguardo.
-”Ce l'ho fatta, Cassy!”- esclamò Andronico guardando Cressida con gli occhi eterocromatici spalancati. -”Lo faccio? Dammi le informazioni!”-.
-”Nothing Helps, essendo fondamentalmente vento, è in grado di riportare a Nico tutto ciò che si muove attraverso l'aria, ovvero suoni e odori”- spiegò Cressida ai compagni. -”Supponendo che Mercuzio sia scappato con la propria macchina, di quali informazioni uditive e olfattive disponiamo?”-.
-”La sua macchina è una Abarth 500 Tuning bianca”- disse Fugo.
-”Fuma le Marlboro Gold”- disse Amleto a denti stretti.
Otello si strinse nelle spalle. Lui non sapeva niente del loro bersaglio, nemmeno era a conoscenza della sua esistenza.
-”Io... conosco il suo profumo: Versace Eros. Dovrebbe bastare”- concluse Cressida. -”Nico, hai sentito?”-.
-”Forte e chiaro, Cassy!”- rispose Andronico facendo il saluto militare. Spalancò le braccia e ruotò su se stesso. -”Raggio della ricerca: duecento chilometri”- sussurrò al vento. Un'improvvisa raffica si innalzò da Andronico e si propagò circolarmente attorno a lui. Cressida invitò i compagni e il capo a portare pazienza dato che in pochi minuti avrebbero ottenuto la posizione approssimativa di Mercuzio.
-”C'è da fidarsi di un pazzo?”- andò a domandare Amleto a Fugo. Nella voce del Pignolo c'era fin troppo scetticismo, ma Fugo non poteva farci niente. Anche lui un tempo era esattamente come Amleto: facilmente irritabile, puntiglioso e mal propenso a credere a cose che non potevano essere spiegate con la logica. Per quei due era difficile fidarsi di un mentecatto, ma non vi erano alternative. L'unico che poteva fornire una pista alla Squadra della Mezzanotte era Andronico, e nessun altro.
-”Lo sento...”- disse il Pazzo dopo un po'. Chiuse gli occhi e si portò le mani alle orecchie. -”Questo è il motore di una Abarth 500 Tuning. Ah, ce n'è un'altra. Vanno in direzioni opposte...”-.
-”Fai una ricerca incrociata”- gli ordinò Fugo. -”Sigarette e profumo”-.
Andronico strinse le labbra e prese a sniffare l'aria. Mosse qualche passo verso destra, poi tornò indietro. Il vento gli stava portando un sacco di odori e di rumori, e stava a lui selezionare quelli che stavano cercando.
-”Marlboro Gold... Versace Eros...”-. A un tratto spalancò gli occhi e si esibì in una risata sguaiata che fece rabbrividire un poco Otello. -”L'ho trovato!”- esclamò tra una risata e l'altra. -”L'ho trovato! E' a meno di cento chilometri da Napoli, si sta dirigendo verso Roma!”-.
Non c'era un solo secondo da perdere. Fugo si fece lanciare le chiavi da Amleto e ordinò ai suoi sottoposti di entrare nella macchina. Otello si lanciò sui sedili posteriori assieme a Cressida e ad Andronico, mentre Amleto occupò il posto del passeggero anteriore. Fugo accese il motore e spinse il pedale sull'acceleratore. Il fastidioso rumore della sgommata appena effettuata riecheggiò nella notte e la Panda nera si lanciò all'inseguimento. Cressida, stretta tra Andronico a destra e Otello a sinistra, venne assalita da un dubbio atroce: la macchina del capo era omologata per cinque? Era regolare che su una Panda ci fossero cinque passeggeri? Non potevano permettersi di venir fermati dalla polizia stradale.
-”Capo, si può viaggiare in cinque in una Panda?”-.
Fugo, gli occhi color grano fissi sulla strada, aggrottò le sopracciglia. Stavano inseguendo un traditore di Passione, pazzo e portatore di Stand, e lei si stava preoccupando sulla regolarità del viaggio? Un multitasking strepitoso... Tipico delle giovani donne.
-”Normalmente no, ma questo modello prevede il quinto posto come un optional. Sì, l'ho preso”- la tranquillizzò.
Cressida sospirò di sollievo e appoggiò la testa contro la spalla di Andronico; il ragazzo le passò un braccio attorno al collo e la strinse a sé. Otello, dopo essersi mosso un po' e aver trovato una posizione comoda, chiuse gli occhi e sperò che nessuno lo svegliasse nel giro di un paio di ore.
-”Fugo, avrei due domande da farti”- disse Amleto dopo un po'. L'uomo biondo lanciò una rapida occhiata allo specchietto retrovisore per accertarsi che i tre ragazzi seduti sui sedili posteriori non fossero svegli. Il tono di Amleto non presagiva nulla di buono.
-”Dimmi”-.
-”La prima domanda è: credi che riusciremo a intercettare Mercuzio? Voglio dire... Lui è a bordo di una Abarth”-.
Fugo si lasciò sfuggire un breve sorriso, pensando a quanto fossero paranoici i suoi nuovi compagni. Già, compagni... Forse avrebbe dovuto smettere di pensare a loro come a dei sottoposti e iniziare a ritenerli al suo pari. Certo, tra lui e il più giovane, ovvero Otello, correvano undici anni, ma questo cosa significava? Fugo era il loro capo e in quanto tale avrebbe dovuto salvaguardare la loro vita e fare di tutto perché le cose all'interno della Squadra funzionassero e i membri si sentissero protetti e legati gli uni agli altri. Bucciarati era un modello da ammirare e imitare.
-”Possiamo farcela”- rispose Fugo con convinzione. -”Il Boss si fida di noi, e anche io”-.
Amleto non parve molto colpito dalle parole di incoraggiamento del capo, ma annuì e si strinse nelle spalle.
-”Per quanto riguarda la seconda... Perché mi hai ordinato di prendere la Panda? So che hai un'altra macchina dalle prestazioni più elevate”-.
-”Ho la sensazione che quando troveremo Mercuzio la mia macchina farà una brutta fine. Ho preferito risparmiare questo destino funesto alla mia Porsche”-.
E così il famoso capo della Squadra della Mezzanotte aveva deciso di penalizzare la Squadra per un capriccio personale? Amleto alzò gli occhi al cielo e si girò dall'altra parte. Attraverso il finestrino vide il guardrail dell'autostrada scorrere veloce parallelamente alla macchina. Sulle autostrade italiane vige il limite di centotrenta chilometri orari; guardò di sottecchi il contachilometri, compiacendosi quando constatò che Fugo non stesse viaggiando a una velocità superiore a quella consentita. Va bene che stavano inseguendo un fuggitivo, ma se la polizia li avesse fermati sarebbe stato un bel problema. Forse era questo a cui pensava Cressida quando aveva domandato dei posti...
Il ginocchio di Amleto urtò accidentalmente lo sportello del cruscotto: una serie di CD si riversò sulle sue gambe e il giovane, dopo essersi scusato, si affrettò a rimetterli a posto. Gli occhi del ragazzo dai capelli rossi si ridussero a due fessure curiose quando si rese conto che tutti i CD appartenevano alla stessa band.
-”Ti piacciono gli Aerosmith, Fugo?”- domandò dopo aver sistemato il danno.
Amleto giurò di aver visto i muscoli di Fugo irrigidirsi e le sue labbra socchiudersi per un momento. Forse, abbagliato dai fari delle altre macchine, si era sbagliato; eppure il capo impiegò un po' di tempo prima di rispondere.
-”Già”- si limitò a dire.

 

 

Quello che aveva appena fatto era decisamente un'azione da pazzo. Causare la morte di un compagno, fare visita allo psichiatra e partire alla ricerca di quella ragazza non erano cose che una persona sana di mente si sarebbe mai sognata di fare; ma lui non aveva alternative. Doveva trovare la ragazza dai capelli color miele per dimostrare a tutti che lui non era un folle.
Mercuzio tamburellò le dita sul volante al ritmo della canzone che stava passando in quel momento in radio.
I hear your voice in my sleep at night
Hard to resist temptation
'Cause all these strangers come over me
Now I can't get over you...”.
Il giovane Zeppeli la riconobbe subito: era “Maps” dei Maroon 5, una delle sue canzoni preferite di quell'estate. Alzò il volume della radio e sospirò, pensando a quanto le parole del testo fossero adatte alla situazione in cui si trovava. Sicuramente Giorno non gliela avrebbe fatta passare liscia. Mercuzio era sicuro che il Boss gli avesse sguinzagliato qualcuno al seguito. Pregò che non si trattasse della Squadra della Mezzanotte.
Si accese una sigaretta e gettò l'accendino celeste sul sedile accanto. L'abitacolo si riempì di fumo grigiastro e le parole della canzone si impadronirono della mente del giovane moro.
...So I'm following the map that leads to you
The map that leads to you
Ain't nothing I can do
The map that leads to you
Following, following, following to you...”.

 






NOTE DELL'AUTRICE
"There is no one to try to stop it! Let it go!" ---> Yap
Una Panda si è lanciata all'inseguimento di una Abarth 500: riuscirà la Squadra della Mezzanotte a guadagnare terreno e ad acciuffare Mercuzio, il quale, poveraccio, non sa che pesci prendere? 
Nel prossimo capitolo, come già anticipatovi, vedremo gli Hirose fare visita agli Higashikata e Celeste dovrà vedersela con un Koichi in cerca di informazioni e due piccole pesti >:)
Alla prossima! ^^

 

   
 
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