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Autore: sony_97    21/03/2016    1 recensioni
Jane si trova ad Asgard poiché vittima dell'Aether. L'unico modo per salvarla prevede, con disapprovazione collettiva, la liberazione di Loki. La cosa però prende una piega inaspettata, costringendo ad una convivenza forzata i due protagonisti. Quali sorprese riserverà loro il deserto di Svartalfheim?
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Jane Foster, Loki, Thor
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 6


Una volta finito di mangiare decisi di provare la mia «nuova gamba». Mi alzai e scoprii con piacere che non faceva più male, neanche un leggero fastidio.
-straordinario, vero?-
Disse Loki.
-altro che. Sulla Terra ci vogliono mesi affinché una ferita del genere si cicatrizzi, e poi resterebbe il segno.-
-siete indietro.-
Sbottò Loki.
-lo so.-
Mormorai, e feci un altro giro della stanza.
-che facciamo?-
Chiesi, spontaneamente. Forse non era una domanda molto pertinente, ma cominciavo a sentirmi talmente a casa che non mi sentivo più in obbligo di moderare le mie reazioni istintive.
Loki ridacchiò.
-siamo in un bunker sotto al deserto… quali sono le attività che si svolgono in tale abitacolo per non annoiarsi? Se sei così esperta dimmelo, perché io onestamente ho poca esperienza in materia.-
Disse, con tono ironico.
-beh, potremmo uscire, per esempio.-
Loki aggrottò le sopracciglia.
-ma è notte, sarà buio ormai.-
-e allora?-
Dissi, allargando le braccia.
-abbiamo forse il coprifuoco?-
Domandai. Loki mi guardò titubante, come alla ricerca di una ragione di questa mia richiesta forse un po’ infantile. Ma io non mi sentivo imbarazzata: volevo uscire, e passare più tempo possibile con lui.
-come vuole, principessa.-
Sospirò, posando la scala sotto alla botola. Stupidamente, mi sentii lusingata da quell`epiteto.
E così, con la mia gamba nuovamente funzionante, uscimmo allo scoperto.
Il panorama che si impose davanti ai miei occhi era impagabile, un cielo talmente straordinario da affascinare anche un astronauta, che di stelle e meraviglie è veterano. Mi sdraiai sulla sabbia, ancora calda dalle ore di sole. Respirai a pieni polmoni, assorta in quel paradiso stellato. Era talmente vasto e sconfinato da farmi venire le vertigini. Una sensazione unica, mai provata prima. Sentivo l'adrenalina nelle vene come se stessi correndo su una strada infinita con il mio scooter, ma ero ferma. Non tremavo, né sentivo il bisogno di sfogarmi: tutto quello che volevo era continuare a contemplare quello scenario magico. Finalmente ero serena, felice, e completa. Questo significava trovarsi in sintonia con la natura? Non lo sapevo. Mi bastava sapere che ero in pace con me stessa, e con la migliore compagnia che potessi desiderare.
-come possiamo essere tristi quando abbiamo tali meraviglie davanti agli occhi?-
Domandai, vagante in un'altra dimensione.
Loki si sdraiò accanto a me.
-perché è molto di più quello di cui abbiamo bisogno.-
-per esempio?-
Mise le mani dietro la testa, e sospirò rumorosamente.
-governare, controllare i nostri simili, e instaurare una gerarchia per non vivere nel caos. Ma evidentemente le divergenze sono inevitabili, e ci ritroviamo comunque a lottare tra di noi.-
Sorrisi, piacevolmente sorpresa dal ritrovare me stessa nelle sue parole. Era anche lui molto critico, e per questo incompreso.
-sono pienamente d'accordo.-
Mi girai verso di lui, sostenendomi la testa con la mano.
-siamo dei rinnegati quindi, senza patria e senza regole.-
Loki rise.
-non mi sembra che suoni male.-
-neanche a me.-
Dissi, ed entrambi ci guardammo, per la prima volta senza un briciolo di imbarazzo. Non sembrava più temere di mostrare le sue emozioni; ormai era diventato un tutt'uno con l'altro lato della medaglia. La maschera che portava e la persona che vi si celava si erano ormai fuse, diventando un uomo migliore. Era sereno, e, osai credere, felice.
Loki accennò un sorriso rivolto al cielo, e poi si girò verso di me.
-sai, c'è un piccolo gioco di suoni che si origina nel deserto, quando cala la notte...-
Disse, alzandosi, e tendendomi la mano, che accettai senza esitazioni.
-quando la sabbia viene sollevata dal vento, il fruscio che genera pare la melodia di un ballo di Asgard.-
Affermò, con tono eccitato, e forse anche un po' orgoglioso. Sorrisi, ricambiando il suo entusiasmo, ma mi guardai intorno dubbiosa.
-quindi...dobbiamo aspettare che arrivi il vento?-
Domandai. Loki ridacchiò.
-sono un Dio: io non aspetto, io comando.-
E con un gesto della mano fece comparire una leggera brezza, che piano piano divenne più intensa, fino ad acquisire la forza necessaria per sollevare ingenti porzioni di sabbia.
Osservavo meravigliata, con gli occhi e la bocca spalancati per lo stupore. Evidentemente non mi ero ancora abituata all'onnipotenza di questi dei. I granelli di sabbia cominciarono a presentarsi alle mie orecchie sotto forma un sibilo sommesso. Poi il suono si evolse, costituendo un ritmo, che si addolcì sempre di più, fino a diventare una melodia. Le note si susseguirono e dopo poco tempo si poteva distinguere chiaramente una canzone.
-è sbalorditivo...-
Mormorai, affascinata. Oltre al suono, anche la coreografia: la sabbia, danzando, creava dei piccoli vortici, che si intrecciavano e fondevano, originando nuove forme più complesse.
Mi girai verso Loki e vidi che mi tendeva una mano con il palmo rivolto verso l'alto.
-volete concedermi l'onore di questo ballo?-
Domandò, con tono teatrale. Io, incapace di credere a quello che stava accadendo, presi la sua mano senza proferire parola.
Danzammo cullati da quella melodia irreale, tanto dolce da sembrare un'allucinazione. Il deserto pareva ancora più incantevole sotto la luce della luna. Era un paesaggio totalmente diverso da quello diurno, luminoso, benché immerso nell'oscurità. Allo stesso modo, Loki era cambiato. Neanche mi soffermai sulle ragioni di tale cambiamento, ero troppo felice per riflettere. Volevo solo vivere quel momento, che fosse reale o meno.
-mi sembra un sogno...-
Mormorai.
-cosa? Vedere un cielo così pieno di stelle?-
Chiese Loki.
-no...-
Gli posai una mano sulla guancia, percependo il suo calore.
-...ballare con te.-
Dissi, e lui sorrise, quasi imbarazzato.
-non so cosa mi stai facendo...-
-non lo so neanch'io.-
Mormorai, e i nostri sguardi collisero. Mi persi nell'azzurro di quell'iride intrigante, inebriandomi sempre più del suo profumo a mano a mano che i nostri volti si avvicinavano. Loki si protese verso il basso per raggiungere le mie labbra e, chiudendo gli occhi, le posò sulle mie.
Sentii una scossa di adrenalina corrermi nelle vene, dal cuore si espanse fino a raggiungere ogni estremità. Assaporai quel momento con tutti i miei sensi, abbandonandomi alle sue braccia, che mi sorreggevano. Iniziò a muovere le sue labbra sulle mie, accarezzandole dolcemente. La mia mente era offuscata, come se fossi ubriaca. Ma purtroppo, quella vocina che era la mia maledetta razionalità, non voleva tacere. Mi martellava in testa, cercando di contrastare l'impulso di lasciarmi condurre senza opposizione dentro alla nostra casa sotterranea. E fino a quando la botola non fu chiusa sopra alle nostre teste, la vocina rimase al suo posto. Cominciò però a martellare più forte quando Loki, appoggiato sopra di me su quel piccolo letto, iniziò a sollevare il mio vestito.
-aspetta!-
Lo fermai. Lui mi guardò deluso, e anche un po' preoccupato.
-devo sapere...dov`eri ieri notte, prima di salvarmi dai lupi…per favore, dimmi la verità.-





Rieccomi! Chiedo scusa per la lunghiiissima attesa, è che sono stata parecchio impegnata :/
La storia sta per giungere al termine! Vedrò di pubblicare al più presto il seguito:) 
   
 
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