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Autore: Ire_2002    21/03/2016    3 recensioni
Jenny è una ragazza normale, la sua vita e la sua famiglia sono del tutto ordinarie.
Ma tutto cambierà il giorno in cui si accorgerà che nella foresta vicina a casa sua c'è qualcuno.
O meglio qualcosa.
Costretta a essere la serva di un mostro.
Condannata alla prigionia.
E intanto nessuno sa dove si trovi.
Ma nella sua gigantesca prigione incontrerà qualcuno pronto ad aiutarla.
Qualcuno che come lei vuole solo una cosa.
La libertà.
Una ragazza che deve cercare di fuggire.
Una Proxy.
Una Proxy che non vuole essere tale.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hoody, Masky, Nuovo personaggio, Offenderman, Ticci Toby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm not a Proxy'
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Offender mi poggia una mano sulla spalla. Sto tremando, non riesco a farne a meno. Quella ragazza potevo essere io.
- Quanto sei debole...- dice, ghignando.
Io non lo guardo nemmeno, ho gli occhi puntati verso terra.
- Ora però esci da qui, adesso non mi servi.
Mi spinge verso la porta e la apre.
Faccio un paio di passi, oltrepassando la soglia, e subito sento Offender che chiude la porta.
Io resto ferma.
Non so cosa dovrei fare, non so nemmeno dove sono.
Mi guardo attorno, questa parte della magione è diversa da quella che avevo già visto. I muri non sono scrostati, se non in alcuni punti, e sono dipinti di nero, mentre sotto i miei piedi c'è  un tappeto rosso e polveroso.
Decido di allontanarmi da dove mi trovo, non so dove sto andando, ma voglio andare via da quella porta che nasconde il corpo di quella povera ragazza.
A distanza regolare vedo dei vasi di cristallo, all'interno dei quali ci sono diverse rose, alcune rosse come il sangue, altre blu come il mare.
Devo ammettere che sono davvero belle.
Mi fermo un attimo, sedendomi sul vecchio tappeto, ad osservare quei magnifici fiori.
Del resto, non so cosa fare o dove andare, e stare seduta qui è decisamente meglio che ritrovarmi insieme agli altri Proxy, soprattutto se si tratta di Ann e Rouge.
In effetti però non tutti loro sembrano essere tanto male, tipo Kate e Masky.
Masky è umano, e come me vuole solo fuggire, mentre Kate mi fa tanta pena, è talmente confusa...
Torno a concentrarmi sui bellissimi colori che hanno quelle rose, senza pensare ad altro, quando sento una voce.
- Non è un po' strano?
Per poco non mi prendo un infarto.
Mi volto, e vedo Tim seduto di fianco a me.
È a gambe incrociate, e tiene lo sguardo su  di me.
- Tu vuoi farmi prendere un attacco di cuore!- gli dico, quando torno a respirare.
- Ci vuole così poco per spaventarti?
Riesco quasi a immaginare un mezzo sorriso sotto la sua maschera di plastica.
- Sono in una situazione in cui mi sento perennemente terrorizzata, se poi arrivi pure tu che sembri comparire dal nulla! E poi che ci fai qui?
Lui sospira- Detesto restare insieme a quei pazzi, credo che mi detestino... E la cosa è reciproca.
- Comunque... Cosa stavi dicendo?
Il ragazzo volta la testa verso le rose, ma io resto ad osservarlo.
Chissà com'è il suo volto sotto la maschera...
- Dicevo... Non è strano che qualcosa di così bello come queste rose sia il simbolo di un essere malvagio come Offender? Ma il male a volte sembra davvero bello, è per questo che i Proxy hanno accettato di essere ridotti a schiavi, hanno trovato beneficio nel male.
Restiamo zitti per alcuni secondi, poi io mi decido e parlo.
- Forse è che così pensano di poter stare meglio, sai che hanno avuto tutti un brutto passato. Anche tu l'hai avuto.
Ma, pensandoci bene, io non ho avuto un passato che poteva portarmi a passare dalla parte del male. Perché sono stata scelta allora?
Tim mi fissa negli occhi, per poi sospirare- Sai, è bello poter condividere i propri pensieri con qualcuno. Gli altri non possono capire...
Abbassa lo sguardo, e di nuovo vengo presa dall'istinto di stringerlo tra le braccia, di consolarlo.
Siamo sulla stessa barca, almeno non siamo soli.
Restiamo ancora zitti, in silenzio. È strano, ma nonostante lo conosca da poco con lui mi sento in confidenza, non era mai successo.
- Sai una cosa?- chiede, senza guardarmi.
- Cosa?
- Mi è appena venuta un'idea folle.
Sollevo un sopracciglio, e lui si alza in piedi.
- Vieni, non credo che questo sia il luogo migliore per parlarne.
Mi affretto ad alzarmi e inizio a seguirlo, chissà cosa ha in mente.
È difficile sapere cosa pensa qualcuno quando non puoi nemmeno vedergli il volto.
Camminiamo, e il legno del pavimento si fa più scricchiolante, i muri si riempiono di crepe, e ci ritroviamo di nuovo nella parte della magione che conosco.
Masky entra nell'ingresso, e apre il gigantesco portone.
- Dopo di te- dice, tenendo il portone aperto per me.
È bello trovare qualcuno di gentile...
Sorrido ed esco, seguita da Tim.
Camminiamo fianco a fianco, mentre le foglie scricchiolano sotto i miei piedi. È una giornata nebbiosa, non si vede molto bene, e le sagome scure degli alberi quasi del tutto spogli sembrano artigli pronti a ghermirci.
Mi guardo attorno, ma quando poso di nuovo lo sguardo dove dovrebbe esserci Masky non lo vedo. Come può essersi dileguato in quel modo?
- Masky?- lo chiamo, ma non ottengo nessuna risposta. Sento un fruscio dietro di  me e mi volto di scatto.
- Tim? Sei tu?
Non ho motivo di avere paura, non ho motivo di avere paura... Continuo a ripetermelo, ma la situazione è piuttosto inquietante.
- Timothy Wright! Dimmi dove sei e smettila di scherzare!- cerco di assumere un tono di voce arrabbiato, ma il mio suona più come un lamento.
- Ehilà!
Mi volto una seconda volta e mollo uno schiaffo istintivo a Tim, che si trova appeso a testa in giù da un ramo.
- Idiota!- gli dico, con un tono brusco, e lui in tutta risposta ridacchia.
- È la seconda volta in mezz'ora che mi fai prendere un infarto!
Lui inarca la schiena e con un rapido movimento salta a terra, rivolgendomi la schiena.
- Devo vedere se hai dei buoni riflessi. Ti serviranno a scappare.
Scappare?
- Non si può scappare, lo sai meglio di me- gli rispondo, sospirando.
Non sono una di quelle persone che si abbattono e perdono subito la speranza, ma volte anche coloro che vivono sempre sperando che tutto possa andare per il meglio sanno che da alcune situazioni non si può uscire.
- È da Slender che non si può fuggire. Ma da Offender sì. Lui non perseguita le sue vittime, e se un suo Proxy fuggisse lui ne cercherebbe uno nuovo. Devi solo andartene dal suo territorio. E ti aiuterò io.
Spalanco gli occhi. Per me c'è una speranza. C'è davvero. Potrei riabbracciare i miei familiari, tornare a casa... Ma adesso sto correndo troppo. Prima io e Tim dobbiamo ragionare su come fuggire.
- E perché dovresti aiutarmi? Ci conosciamo appena.
Lui prende un gran respiro, si volta verso di me e mi risponde- Per me non c'è speranza, Jenny. Mi sento un mostro. Sono un mostro. E sarà bello poter compiere una buona azione una volta tanto, vedere che qualcuno mi è riconoscente, e sapere che grazie a me una vita è stata salvata.
Gli sorrido, e sento gli occhi pizzicare. Spero non si noti che mi viene quasi da piangere. Lui è un'anima sola, che dal mondo non ha mai ricevuto nulla di buono.
Eppure è pronto ad aiutarmi, solo per poter fare la cosa giusta.
No, lui non è un mostro.
Per niente.
È un eroe, è un maledettissimo eroe.


ANGOLO AUTRICE: E sono tornata! Scusate il solito ritardo! Come vi sembra il capitolo? Vi prego, lasciate una recensione! Vi scongiuro! Sapere il vostro parere per me è fondamentale! Ciriciao gente!

  
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