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Autore: HicEtNunc9878    21/03/2016    0 recensioni
[Attori/Cantanti]
Caro diario,
Oggi è stato il mio primo giorno qui al Whitmore college.
La giornata è trascorsa in fretta ed è filato tutto liscio, nulla di eclatante, o almeno, nulla fino all’ora di cena perché dopo cinque anni durante quei pochi attimi mi sono sentita diversa. Eh si perché seduta a quel tavolo ho conosciuto LUI .
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Capitolo 2 : La corsa


Sto dormendo ancora quando sento bussare insistentemente
<< Sveglia Franny! Sono le nove e mezza è tardissimo alle dieci devi essere nel bosco! >>
Mi sveglio di soprassalto,

Non ho sentito la sveglia e la notte ho fatto le ore piccole.. Perfetto.

Apro la porta, è Gabe con un cappuccino portato dalla caffetteria.
<< Fra devi correre! Sei ancora in pigiama! >>
Mi guardo e realizzo, finalmente, che è davvero tardi, devo correre.
Corro a mettermi la divisa che ci hanno dato il giorno prima per la corsa e esco dalla camera.
Nei corridoi incontriamo Luke e Peter e ci incamminiamo verso il bosco. Sono le dieci e fortunatamente arriviamo alla partenza della corsa. Non lo vedo, temo non sia venuto.
Quando ho quasi perso le speranze, eccolo lì, seduto sotto una quercia.
<< Ehi Ian! >> quasi grido << Eccoti! >>.
<< Ehi sei arrivata finalmente pensavo non venissi più.. >>
<< Tranquillo sono qui. >>
<< Bene.. andiamo >> conclude sorridendo.
Ci posizioniamo sulla linea di partenza. Luke e Peter si lanciano strani sguardi di intesa e sorrisi,poi uno dei due ..
<< Secondo me ieri Gabe aveva ragione su Ian, hai visto com’era preoccupato >> mi dice sottovoce.
Non dico nulla, ma palesemente arrossisco.
Sulla partenza arrivano degli addetti alla gara che uniscono le coppie in modo che non si separino durante la competizione.
<< Sei pronta? >>
<< Certo! >>
<< Perfetto! >>

Si sente una voce dall’interfono
<< Concorrenti, a posto … Via! >>.

Cominciamo a correre, siamo in testa, subito ci si presenta davanti il primo ostacolo, è una parete rocciosa da scalare.
Iniziamo la scalata senza problemi entrambi molto rapidi; a metà della parete Ian è poco più sopra di me. Siamo praticamente in cima quando, all’improvviso, si rompe uno dei miei appigli e scivolo, ma prontamente lui mi afferra per il braccio evitandoci la caduta.
Arriviamo su,
<< Ian aspetta un secondo.. >>
<< Che succede?! >> chiede preoccupato.
<< Credo di essermi ferita prima quando sono scivolata.. >>
<< Fammi vedere.. >> avvicinandosi la gamba << Beh.. è un bel taglio, mi pare anche un po’ profondo, forse dovremmo fermarci. >>
<< Ma no, non sarà nulla, ora me la faccio fasciare e continuiamo. >>
Arrivano dei paramedici per medicarmi e appena fatto ripartiamo.
Pochi metri di corsa e ci troviamo davanti al fiume, il secondo ostacolo , dobbiamo tuffarci dentro e attraversalo a nuoto per circa cinquecento metri.
Faccio molta fatica a nuotare per colpa della ferita , fortunatamente il fatto di essere legati mi aiuta.
Mentre nuotiamo sento come un forte pizzico sulla ferita che mi fa scattare.
Ora ci troviamo in una grotta totalmente buia, salvo che per due piccolissime lucine fluorescenti grandi come un dito date alla partenza .

E ora che faccio .. Non posso farcela da sola con la fobia del buio.. Devo dirlo a lui..

Mi aggrappo ad un masso..
<< Che succede Fran?Tutto bene? >>
<< Non proprio… Mi vergogno un po’ a dirtelo però.. >>
<< Dimmi tutto dai tranquilla.. >>
<< Ecco vedi da sempre ho la fobia del buio.. e qui beh.. >>
<< Ehi è tutto ok ascoltami, usciremo da qui, puoi farcela. >> mi dice avvicinandosi .
Riesco a intravedere i suoi occhi grazie alle lucine e a sentire il suo calore, nonostante l’acqua fredda in cui siamo, mentre mi prende la mano e usciamo dalla caverna.
Usciamo finalmente dal fiume,anche se la gamba fa sempre più male, corriamo verso l’ultimo ostacolo, il labirinto di siepi. Lo superiamo senza problemi anche se sto sempre peggio...
Arriviamo finalmente al traguardo e scopriamo di aver vinto.

Subito mi siedo, non ce la faccio più.

<< Tutto bene? >> mi chiede Ian tempestivamente
<< No.. La gamba va sempre peggio.. >>
<< Fammi controllare.. >> levandomi la benda << E’ peggiorata parecchio,credo si sia infettata. Te l’avevo detto di fermarci. >>  quasi mi sgrida.
<< Lo so.. avevi ragione, ma non volevo che perdessimo e poi non volevo apparire debole.. >>
<< Apparire debole? Non scherzare. Era logico che ti fermassi, se me lo avessi detto non saremmo andati avanti, preferisco che tu stia bene che vincere uno sciocco gioco accademico per divertimento.. >>
Sorrido tra le smorfie di dolore senza dire una parola.
<< Ce la fai a camminare? >>
<< Non lo so.. >>
Provo a camminare ma, ormai, la gamba non mi risponde più tanto bene, lo sento sto per cadere, ma Ian mi prende su, fra le sue braccia.
<< Andiamo, ti porto in infermeria .. >> mi dice guardandomi negli occhi.
Non me l’aspettavo, mi sento mancare quasi l’aria a trovarmi cosi vicina al suo viso.
A metà strada tra il bosco e il college, comincio a non sentirmi bene, mi gira molto la testa e sudo parecchio,chiudo gli occhi. Emetto dei piccoli lamenti involontari e inizio ad muovermi cercando di raggomitolarmi, ho  parecchio freddo.
<< Ehi che hai?>> mi domanda preoccupato Ian notando tutto.
<< Non... mi …  sento.. >> dico con un filo di voce senza riuscire a finire la frase
<< Deve essere l’infezione … resisti ok? Siamo quasi arrivati >>
Sento che ha accelerato il passo.
Arriviamo all’istituto dal medico, Ian  mi mette sdraiata sul lettino e si mette in disparte seduto su una sedia.
La signora Josepine mi visita e mi da un antibiotico per abbassarmi la febbre molto alta.
Mi riprendo quasi subito tirandomi su.
<< Per fortuna questo ragazzo ti ha portato subito qui, se fosse passato più tempo avresti rischiato seriamente la gamba >>  lo  vedo sorridere. << Guarda qui sembra che qualcosa ti abbia punta.. >>
<< In effetti mentre ero nel fiume ho sentito un forte pizzicore.. >>
<< Nel fiume hai detto eh … possibile che quando eravate in acqua le piante che crescono sul fondale abbiano rilasciato le loro spore e ti abbiano avvelenata..questo spiegherebbe la rapida infezione… >>

La dottoressa finisce la medicazione e mi mette dei punti, venti per essere chiari.
<< Ecco ho finito. Ora devi stare a riposo per un po' poi ti leverò i punti, intanto dovrai medicare la ferita circa ogni tre ore tutti i giorni. Mi raccomando cerca di camminare il meno possibile >>
<< Va bene, grazie. >>
Ian mi aiuta e insieme andiamo verso la mia stanza.
<< Direi che mi devi almeno un caffè signorina, se non fosse stato per me… >> dice ridendo.
Sorrido.
A quanto pare non è solo bello, ma anche spiritoso.
Arriviamo in camera e mi aiuta a mettermi sul letto
<< Eccoci qui… Ora riposa un po’ . Sei fortunata che a scuola i corsi cominciano fra dieci giorni altrimenti saresti già indietro.. >> mi dice rimboccandomi le coperte
<< Immagino di si.. Sicuramente sono fortunata perché tu sei qui con me.. >>

Non sono sicura che questa frase sia appropriata sicuramente ora avrà capito che mi piace, ma mi è venuta da dirla in modo cosi naturale  …

Si siede sul letto con aria lusingata ma non dice nulla, accenna un sorriso che cerca di nascondere..
Per qualche istante i nostri occhi si incrociano e cala un silenzio quasi imbarazzante..
<< Allora.. io vado in camera, vorrei cambiarmi e magari asciugarmi i capelli.. Se ti serve qualcosa io sono nella camera in fondo al corridoio.. basta chiamarmi..>>
<< Ok, grazie.. ah scusa una cosa, mi puoi prendere la tuta nell’armadio, è nel ripiano in alto…  >>
<< Certo >>
<< Grazie >>
<< Ti serve una mano ..? >>chiede palesemente imbarazzato
<< Ehm.. no grazie ce la faccio.. >>
<< Ok .. vado.. >> quasi triste apre la porta
<< Ehi se vuoi dopo torna pure cosi chiacchieriamo un po’ >> dico rapidamente
<< Sicuro! Vengo verso le due cosi porto anche il pranzo >>
<< Perfetto! A dopo. >>

Sono contenta che ritorni presto, è un ragazzo particolare, voglio conoscerlo meglio e poi mi piace molto stare in sua compagnia, mi fa stare bene … non succedeva da tanto.

E’ circa mezzogiorno e mezzo quando sento bussare, non può essere lui, è presto,
<< Chi è?  >>
<< Franny sono io .. Posso entrare? >>
<<  Ehi.. certo >>
E’ Gabe venuto a vedere come sto, Luke gli ha detto quello che è successo durante a gara. Gli racconto tutto..
<< Quindi tu e Ian… >> sorridendo maliziosamente
<< Io e Ian niente.. Non cominciare a farti strane idee, mi ha solo aiutata.. >>
<< Si come no.. >>
Non sono stata molto convincente in effetti, non ho convinto neanche me stessa, figuriamoci lui che mi conosce molto bene e sa quando mento..
<< Smettila dai, fai il serio.. >>
<< Non sono mai stato cosi serio! E confermo quello che ti ho detto ieri a cena.. >>
Continuiamo a parlare per un po’..
A un tratto bussano alla porta
<< Ehi si può? >>, è LUI , non mi sono accorta dell’ora.
<< Si un secondo scusa …  >> dico cercando di sistemarmi un minimo i capelli e i vestiti
<< Ma è lui?! >> mi chiede Gabe sorpreso sottovoce
<< Si, ma non provare a dire niente! >> gli dico, sempre sottovoce
<< Ok ok.. non parlo, però io ti ho avvertita.. >>.
<< Entra pure >> dico ora riferendomi a Ian ancora fuori dalla porta
<< Ohi come stai!? .. Ah ciao Gabriel.. >> quasi rimasto male della sua presenza
Gabe ricambia il saluto << Beh io vado Franny.. ci vediamo dopo magari.. >> e mi fa un sorrisetto allusorio , fortunatamente senza farsi vedere
<< Si .. A dopo Gabe.. >>

Mi sento stranamente in colpa ..non so bene il motivo.. forse per Ian ..

<< Ho portato il pranzo come promesso, ma non l’ho preso dalla mensa, ho preso delle pizze >>
<< Ottimo! Adoro la pizza! >>
Le poggia sul tavolino vicino al letto e cominciamo a magiare seduti sul letto.
<< Quindi.. tu e Gabriel .. da quanto state insieme …? >>
<< Oh no no! Siamo solo amici dal liceo.. >> dico quasi strozzandomi per la fretta di rispondere
<< Ah.. siccome vi ho visti in confidenza ho pensato … >>
<< No ..>>
<< Bene .. cioè non intendevo bene che non sei fidanzata ..intendevo.. >> arrossendo
<< Ho capito.. tranquillo.. >> arrossisco anch’io

Forse Gabe ha ragione.. Forse sa accadendo qualcosa tra di noi..

Finita la pizza stendo le gambe sul letto, inizia a farmi male la ferita e Ian se ne accorge
<< Hai medicato la ferita? >>
<< No.. Mi sono dimenticata.. >>
<< Brava … Aspetta ti aiuto faccio io.. >>
<< Tranquillo non c’è biso..>> non faccio in tempo a finire la frase  che già mi  ha tolto la benda e ha preso la crema disinfettante..
<< Ahi! >> quasi grido, brucia molto.
<< Scusami, faccio subito >>
<< Si.. non preoccuparti fai pure con calma.. >>
Ha un tocco molto delicato e meticoloso come se lo avesse fatto molto volte..
Finita la medicazione mi rifascia la gamba e mette vicino a me.
 


Nei giorni successivi è stato sempre con me, si allontanava solo per prendere da mangiare o per dormire , anche se delle volte facevamo nottata e ci addormentavamo insieme sul mio letto.
   
 
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