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Autore: camilove97    21/03/2016    3 recensioni
Astrid Hofferson e Hiccup Haddock sono amici d'infanzia. Ma cosa accadrebbe alla loro amicizia se Astrid scoprisse il segreto più oscuro di Hiccup?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV HICCUP

 

<< NO! ASTRID! >> urlo nel vederla chiudere gli occhi. Mio cugino e Tuff mi trattengono da dietro mentre i soccorritori la mettono sulla barella e la portano nell'ambulanza. Mi libero dalla stretta e corro al piano di sotto insieme a loro. Vedo la zia e le ragazze nel vialetto davanti casa, che osservano la scena con gli occhi pieni di lacrime.

<< Io vado con loro >> dico serio. La zia mi guarda e annuisce.

<< Vieni con me zia >> le dico << non so se ce la faccio da solo >>.

<< Va bene, andiamo >> e ci incamminiamo verso l'ambulanza.

<< Vi seguiamo con la macchina, Hic >> dice Heather. Faccio un sorriso triste come ringraziamento e salgo sul veicolo. Afferro la mano di Astrid e le parlo.

<< Ti prego Astrid, svegliati. Non mi lasciare >> dico con le lacrime agli occhi << abbiamo ancora tutta la vita davanti. Dobbiamo sposarci, crescere i nostri figli, vederli sposarsi, viziare i nostri nipotini e invecchiare insieme, sempre più innamorati l'uno dell'altro. Ti amo Astrid, non voglio perderti. Ho già rischiato una volta e non voglio che questa sia quella definitiva >> chiudo gli occhi e gli bacio la mano, singhiozzando. Sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla.

<< Ce la farà, tesoro. È una ragazza forte. Sono felice che abbia accanto a sé un ragazzo come te, siete fatti l'uno per l'altra. Sono convinta che vostro figlio sarà il più bel bambino che abbia mai visto >> dice. La abbraccio.

<< Grazie zia >> sussurro. Delle voci mi fanno capire che siamo arrivati in ospedale. In un tempo brevissimo i soccorritori aprono gli sportelli e fanno scendere la barella con sopra la mia ragazza. La testa non ha smesso di sanguinare e questo mi preoccupa non poco.

<< Cosa abbiamo? >> chiede un dottore. Questa voce mi è familiare. Alzo la testa per osservare il proprietario e lo riconosco subito.

<< Alvin >> dico. Si gira e mi guarda, rimane stupito.

<< Hiccup? Cosa ci fai qui? >> chiede. Sto per rispondergli, ma vengo interrotto.

<< Astrid Hofferson, 18 anni. Ha subito un colpo alla testa ed è stata picchiata da un suo coetaneo che è entrato di nascosto in casa. Al nostro arrivo era cosciente, ma è svenuta poco prima di salirla sull'ambulanza >> spiega velocemente uno dei soccorritori. Alvin sgrana gli occhi.

<< Porca... portatela subito in rianimazione, voglio una TAC completa e dei raggi per controllare che non ci siano emorragie o ossa rotte >> ordina. Le controlla la testa, che pare abbia smesso di sanguinare. Le attaccano l'elettrocardiogramma e la preparano per gli esami. Alvin viene verso di me.

<< Cosa è successo Hiccup? Non sono nemmeno due mesi da quando ho dimesso te ed ora mi ritrovo la tua ragazza in queste condizioni? >> chiede.

<< Stavamo facendo una festa a casa mia e Astrid si è assentata per andare in bagno. Appena mi sono accorto che la porta del retro era aperta mi sono allarmato, pensavo fossero entrati dei ladri in casa, perciò sono andata a cercarla. Era stata rinchiusa in bagno dalla stessa persona che ha picchiato me. Lui voleva che Astrid mi lasciasse, ma lei si è rifiutata ed eccoci qua >> racconto brevemente.

<< Dottore, le analisi della ragazza >> dice un'infermiera. Alvin le legge e uno sguardo di stupore e confusione si fa strada nei suoi occhi. Mi guarda.

<< Si Alvin, Astrid è incinta >> dico << e sono preoccupato per il bambino >>.

<< Non ti preoccupare ragazzo. La tua ragazza e tuo figlio staranno bene. Fortunatamente i colpi che ha subito sul corpo non hanno provocato altro che lividi. Quello che mi preoccupa è il colpo alla testa, è peggio di quello che avevi subito te. Ora ci rimane soltanto aspettare i risultati della TAC e i raggi. Vai nella sala di aspetto, verrò a chiamarti appena so qualcosa >> spiega. Finalmente, dopo quello che sembrava un'eternità, comincio a rilassarmi. Vado nella sala, dove ci sono anche i ragazzi.

<< Fish e Hel hanno deciso di rimanere a casa tua per badare a Sdentato e Tempestosa >> mi informa Ruff. Annuisco e li informo sulla condizione di Astrid.

<< Speriamo che si riprenda >> sospira Heather con la testa appoggiata sulla spalla di Tuff.

Ti prego Astrid”.

--------------------------TIME SKIP------------------------------

Apro gli occhi appena sento una mano appoggiarsi sulla spalla. Non mi ero accorto di essermi addormentato. Alzo lo sguardo e vedo Alvin.

<< Ragazzo, ci sono notizie >> mi alzo di colpo, sveglio più che mai.

<< Allora? >> lo sprono a parlare. Sospira.

<< Il bambino sta bene, non ha subito danni. Guardando i lividi, sembra che Astrid abbia protetto il feto, la pancia è l'unico punto completamente illeso. Ha qualche costola contusa e delle microfratture sul braccio destro, niente di preoccupante, guariranno nel giro di una settimana. Quello che mi preoccupa è il colpo alla testa. A quanto pare l'aggressore l'ha colpita con qualcosa di molto pesante. L'abbiamo dovuta operare perchè c'era un'emorragia in corso. Adesso sta riposando in terapia intensiva, ma non sappiamo di preciso quando si sveglierà. Ha perso troppo sangue >> spiega. Porto le mani tra i capelli per la frustrazione. Non può succedere a noi, non ora. Eravamo felici, abbiamo appena scoperto che diventeremo genitori, ha accettato di sposarmi, andremo a vivere insieme ed ora lei è qui, stesa su un lettino di ospedale, senza sapere se si sveglierà o no. Deve essere un incubo. Un improvviso moto di rabbia si fa strada nella mia mente. Dagur la pagherà cara questa volta, è uno squilibrato senza pietà. Ha avuto il coraggio di pestare una ragazza incinta, pur di ottenere quello che voleva. Decido di mettere da parte questi pensieri, mi occuperò di Dagur più tardi.

<< Posso vederla? >> chiedo.

<< Certamente, vieni >> dice facendomi strada. Arriviamo davanti ad una stanza, non ho il coraggio di guardare al di là del vetro.

<< Vieni, entra. Ma puoi stare solo 10 minuti >> mi informa. Entro nella stanza, sempre guardando per terra.

<< Ci vediamo dopo ragazzo >> mi da una pacca sulla spalla. Lo saluto con un cenno. C'è silenzio, l'unico rumore è il BIP dell'elettrocardiogramma. Mi faccio forza e alzo lo sguardo, una lacrima mi riga il volto. La mia ragazza è stesa sul letto, il braccio destro fasciato, mentre quello sinistro è ricoperto di lividi e graffi. Ha uno spacco nel labbro inferiore e dei punti sullo zigomo destro, la testa è completamente fasciata. Mi immagino la sua reazione quando vedrà i capelli rasati e un sorriso mi nasce in faccia. Mi avvicino al letto e prendo una sua mano tra le mie, la bacio.

<< Amore mio, ti stiamo tutti aspettando. Non lasciarci. Pensa a tua zia, ha già subito la morte di sua sorella, non renderla ancora più triste andandotene anche te. Abbiamo tutti bisogno di te. Io ho bisogno di te. Ti amo milady >> singhiozzo. Sento la porta aprirsi.

<< Andiamo ragazzo, il tempo è finito >> dice Alvin. Do un bacio sulle labbra ad Astrid ed esco per tornare nella sala d'attesa, i ragazzi sono sempre qui.

<< Ragazzi, zia, andate a casa. Resterò io qui con Astrid >> dico.

<< Va bene. Chiamaci se ci sono novità >> dice Annie. Annuisco e dopo alcune pacche dai ragazzi e abbracci dalle ragazze, arriva il turno della zia, che mi stampa un bacio sulla guancia.

<< Ti voglio raccontare una cosa Hiccup. Quando ci fu l'incidente, mia sorella non morì sul colpo. Arrivò in ospedale viva, ma le si leggeva negli occhi che non sarebbe sopravvissuta, era messa molto male. Dopo quasi sei ore di operazione, riuscii a vederla. I dottori dissero che non c'era niente da fare, che nonostante loro intervenissero su una lesione, ne trovavano una ancora peggio. In quei pochi minuti che abbiamo parlato, ci siamo perdonate i nostri errori e lo vuoi sapere cosa mi disse pochi minuti prima di andarsene? >> chiese con le lacrime agli occhi, so che parlare della madre di Astrid la rende triste. Annuii << mi disse “Non ho rimpianti, ho passato una bella vita, anche se breve. Ho sposato l'uomo di cui sono sempre stata innamorata, ho una splendida bambina che amo più della mia stessa vita, ma che non potrò veder crescere e innamorarsi, anche se mi sono resa conto che è molto protettiva verso Hiccup e anche lui lo è verso di lei. Sono sicura che staranno benissimo insieme. Voglio che tu faccia una cosa per me Annie, nel caso in cui il loro amore venisse ostacolato, voglio che tu dica ad Astrid che deve lottare per ciò che ama, senza mai guardare indietro. Voglio anche che tu dica a Hiccup che si prenda cura della mia bambina e che è un bambino meraviglioso, forte e che non deve mai arrendersi” >> dice. La abbraccio.

<< Grazie tante zia, ti voglio bene >> singhiozzo.

<< Anch'io ti voglio bene Hic, anche se non sei mio nipote, per me è come se lo fossi. Ti ho raccontato questa storia per spiegarti che Astrid è identica a sua madre, non solo nell'aspetto, ma anche nell'animo. Mia sorella ha combattuto molto per proteggere il suo amore per suo marito, spesso finendo molto male, ma tutte le volte si è rialzata e ha continuato a guardare dritto davanti a lei. Astrid in questo momento sta combattendo per voi, non solo per te e lei, ma anche per il bambino >> conclude.

<< Non so cosa farei se tu non ci fossi >> dico.

<< Molto probabilmente saresti attaccato al muro con le mani di mio cognato intorno al collo >> ridiamo.

<< E' meglio che tu vada a casa zia, ci vediamo domani >> dico abbracciandola.

<< Buonanotte nipote >> dice e va via. Mi siedo su una sedia e, senza accorgermene, mi addormento.

----------------------------TIME SKIP-----------------------------

Sono ormai passati tre giorni da quando Astrid è stata operata e ancora niente. L'hanno spostata in un'altra stanza, in modo che possa stare più tempo possibile con lei. In questo momento sono seduto di fianco al suo letto, con la sua mano tra le mie. Ogni tanto le do un bacio sulle nocche e le parlo, sperando che mi senta.

<< Hic >> sento alle mie spalle. Mi giro per vedere le ragazze.

<< Hic, vai a casa, riposati. Staremo noi qui con Astrid >> dice Heather.

<< No. Voglio essere qui quando si sveglierà >> dico fermamente.

<< Devi riposare Hiccup. Se da segni di svegliarsi ti chiamiamo subito, ma hai bisogno di un bel sonno e di una bella doccia. Puzzi come una capra >> dice Ruff chiudendosi il naso con le dita. Non ha tutti i torti, è da quando siamo arrivati in ospedale che non torno a casa.

<< Ok, ma ad il minimo movimento mi chiamate, chiaro? >> dico severo. Annuiscono ed esco dall'ospedale, diretto a casa. Alla radio trasmettono la notizia dell'arresto di Dagur per violazione di domicilio, per aver picchiato Astrid e me e per altri precedenti, tra cui l'incidente di due anni fa. Un sorriso di soddisfazione si dipinge sul mio volto.due giorni fa sono andato alla polizia a raccontare tutto, anche i minimi particolari. Credo che quel pazzo rimarrà in carcere per un bel po' di tempo. Una volta arrivato parcheggio ed entro in casa. Vengo assalito da due pallette di pelo bianco e nero.

<< Ehi piccoli. Come state? >> chiedo accarezzandoli.

<< Figliolo >> sento. Mi alzo e vedo i miei genitori che stanno scendendo le scale.

<< Mamma, Papà >> esclamo abbracciando mia madre e dando una pacca a mio padre.

<< Siamo partiti appena abbiamo sentito di Astrid. Come sta? >> chiede mia madre. Abbasso lo sguardo.

<< Ancora non si è svegliata >> sintetizzo.

<< Accidenti. Se becco quello squilibrato lo faccio a pezzi. È fortunato che è in carcere >> sbraita Stoick. Mia madre gli appoggia una mano sulla spalla.

<< Ti vedo a pezzi Hic. Vai a dormire. Andremo da Astrid quando ti sveglierai >> annuisco e salgo in camera. Mi spoglio ed entro sotto le coperte. Mi guardo intorno e mi ritorna in mente il giorno in cui ci siamo messi insieme, il nostro primo bacio. Dio, quanto mi mancano i suoi baci, le sue labbra morbide. Subito mi ricordo la mattina dopo che sono stato dimesso dall'ospedale, dopo la nostra prima volta. Oh è stato magico, lei tra le mie braccia, a scaldarci l'un l'altro, la sua faccia alla vista del suo regalo di compleanno. In questa stanza abbiamo concepito il nostro piccolo. Con questo pensiero mi addormento, sfinito da tutti gli eventi.

La suoneria del mio cellulare mi fa saltare a sedere. Guardo l'orologio e mi rendo conto che ho dormito per tutto il giorno. Guardo chi mi sta chiamando e mi pietrifico.

<< Heather >> dico. Sento dei singhiozzi dietro la linea.

<< Heather?! Cosa c'è?! Perchè piangi?! >> chiedo allarmato. Niente.

<< E' successo qualcosa ad Astrid? >> chiedo innervosendomi. Sento solo dei singhiozzi in lontananza e un respiro pesante.

<< PORCA TROIA HEATHER, SE NON MI DICI COSA STA SUCCEDENDO, GIURO CHE VENGO COSTI'. E' SUCCESSO QUALCOSA AD ASTRID?! DIMMELO!! >> urlo fuori di me. Sento borbottare.

<< Alza la voce, grazie >> ringhio.

<< Hiccup... >> sento. Mi blocco. Sento il mondo fermarsi di colpo e i miei genitori entrano in camera con il fiatone.

<< Hiccup! Che è successo?! >> chiedono preoccupati. Le lacrime mi scivolano copiose sul viso.

<< Astrid... >> sussurro. Cade la linea.

<< ASTRID!! >> la chiamo di nuovo, ma non risponde nessuno. Mi vesto velocemente e corro in macchina, diretto in ospedale. Sto tremando, la voce al telefono era quella di Astrid, non ne ho dubbi. Inchiodo al semaforo rosso.

<< Avanti!! >> fremo. Appena ritorna verde parto a tutta velocità. Arrivo nel giro di poco, parcheggio l'auto e corro verso la stanza di Astrid. Davanti alla porta ci sono tutti i nostri amici e la zia, tutti con le lacrime agli occhi. La porta della stanza è chiusa e questo mi preoccupa. Appena apro la bocca per chiedere spiegazioni, Alvin esce e viene nella mia direzione, mi appoggia una mano sulla spalla e se ne va. Guardo tutti con sguardo confuso. Annie mi fa cenno di entrare e lo faccio. Sento la porta chiudersi alle mie spalle. Lentamente mi faccio strada verso il letto, le gambe cedono a ciò che vedo. Mi inginocchio per terra, singhiozzando più che mai.

<< Ciao Hic >> dice quella splendida ragazza seduta sul letto. Mi alzo e corro da lei, baciandola con tutto l'amore che ho. È un sogno, uno splendido, meraviglioso, incredibile sogno. Lei è qui davanti a me, ci stiamo baciando, trasmettendoci il nostro amore. Le nostre lacrime si uniscono alle nostre labbra, che non ne vogliono sapere di dividersi. Ci stacchiamo riluttanti per riprendere fiato.

<< Mi sei mancata da morire, milady. Ho seriamente creduto di perderti >> singhiozzo baciandola di nuovo.

<< Ti avevo promesso che avrei combattuto per noi e l'ho fatto >> dice asciugandomi una lacrima.

<< Ha ragione tua zia. Sei identica a tua madre, dentro e fuori >> dico prendendo la sua mano e baciandola.

<< Dagur che fine ha fatto? >> chiede.

<< Non voglio parlare di lui, ma per farla breve, starà per molti anni in carcere per tutto quello che ha fatto. Ha avuto la sfortuna che il giudice che ha tenuto il processo fosse una donna che ha perso il suo bambino per le botte subite, perciò la sua pena si è allungata di una quindicina di anni >> spiego sorridendo.

<< Se lo merita >> dice.

<< A proposito di bambini >> sussurro accarezzandole la pancia. Poggia la mano sinistra sulla mia, l'anello in bella vista.

<< Quando ci sposiamo? >> chiedo.

<< Non lo so, ma vorrei sposarmi prima che diventi una mongolfiera >> ridiamo.

<< Che ne dici tra un mese? Troppo tardi? >> propongo.

<< A me sembra troppo tardi, ma va bene. Tra un mese sarò Astrid Haddock >> dice sognante.

<< Suona bene >> dico.

<< Anche perchè se suonava male, tu avresti cambiato il cognome e saresti diventato Hiccup Hofferson >> ride.

<< Non vedo l'ora di vederti con l'abito bianco milady >> sussurro. Ci baciamo di nuovo.

<< E io non vedo l'ora di essere tua moglie >> sussurra baciandomi la punta del naso.

<< Credi che riusciremo a stare per un po' di tempo in tranquillità? >> chiede.

<< Non lo so, ma devo dire che tutti questi eventi hanno dimostrato che il nostro amore è più forte di ogni altra cosa >> dico sedendomi accanto a lei.

<< Hai ragione. Se nemmeno la morte ci ha separato, non lo può fare nessuno >> sussurra appoggiando la testa sulla mia spalla. Le bacio una tempia e la stringo a me.

<< Mai >> sussurro.

 

N/A: come avevo promesso ho aggiornato appena ho potuto. Buona lettura!!

   
 
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