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Autore: Cristina Maurich 55    22/03/2016    2 recensioni
Un’antica leggenda, narra di un castello “Incantato” dove le sue grandi mura racchiudono dentro di se un paesino chiamato Shadow.
Si dice, che ogni ventinove febbraio il sole tramonti prima e si va frettolosamente a nascondere dietro al grande vulcano oramai spento da centinai di anni.
Tutti hanno paura dell’anno bisestile perché questo porta sciagure agli abitanti del luogo, strani avvenimenti accadono all’interno dell’isola, molti di essi sembrano casuali altri appaiono soprannaturali eppure, molte superstizioni, dicono che ogni fenomeno è legato al castello.
Un castello senza nome e ne tempo, nessuno ha idea da quanti secoli appartenga a Shadow, molti sostengono che la grande fortezza sia maledetta.
Genere: Avventura, Fantasy, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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-Che cosa stai studiando ?- Domando, mentre percorriamo la stretta stradina che ci avrebbe presto condotte a casa.
-Fotografia…  Tu sei giovanissima, dovremmo avere la stessa età, studi qualcosa? Lavori?-
-Veramente no… Ho lasciato la scuola.-
-Mi dispiace-
Riprendo il discorso tendendo tra le mani il fazzolettino accartocciato.- Ecco sono arrivata, questa è la casa dove per il momento vivo.-
-Come mai solo per il momento ? Hai intenzione di trasferirti ?- Mi dice lei, osservandosi in torno.
-Sono ospite di mia cugina. Non so se mi trasferirò mai a Shadow. – Mi siedo sul gradino posto davanti all’entrata della casa, ma a causa del marmo freddo mi rialzo di scatto. –Che fastidio – Esclamo.
Hannia, scoppia subito a ridere per la reazione avuta- Dovresti vedere la tua faccia.-
La sua risata la trovo molto contagiosa e quindi inizio a ridere insieme a lei.
-Ti farei entrare volentieri, ma non è casa mia mi dispiace.-
-Non preoccuparti, l’importante e che tu stia meglio. Io ritornerò a casa. Ho da finire da studiare è stato un piacere conoscerti Crystal.- Mi fa un cenno con la mano per salutarmi.
-Lo stesso vale per me, grazie ancora di tutto.-
-Va bene, cerca di riprenderti.-
-Certo, mi auguro di rivederti ancora.-
-Ti saluto, ma certo che ci rivedremo, il destino delle volte è in grado di sorprendere. –  Dice Hannia, mentre si tira su la manica della camicetta bianca per vedere che ore  sono.
-Veramente io non credo nel destino.- Nel frattempo apro la porta per rientrare in casa che fa un lieve cigolio.
- Però ricordati che chi nasce tondo non può morire quadrato… Però può morire.- Mi volto verso di lei, ma è già lontana . Non riesco a comprendere il senso di quella frase e soprattutto come abbia fatto ad allontanarsi così tanto in poco tempo.
-Hannia, Hannia… la provo a chiamare più volte, ma lei pare non sentirmi.
 Quel frastornamento pare essere finito tutto di un colpo, mi viene in mente Fairy tutta sola, devo contattarla.
Salgo di corsa nella mia camera e getto nel piccolo cestino arancione accanto all’entrata della mia porta il fazzoletto di carta sporco di sangue. Apro i miei cassetti alla ricerca del mio walkie-talkie, non lo trovo da nessuna parte, inizio a tirare fuori tutto e appoggiarlo sul mio letto di una piazza e mezza.
Continuo a buttare sopra vestiti che pian piano si sgualciscono, tra le mie mani mi capita anche una busta, dentro ci sono i soldi che mi ha lasciato mia madre, nel caso non mi fossero bastati i miei risparmi avrei potuto usare quelli.
Stringo forte al mio petto quella  busta bianca, profuma di lavanda per via di uno di quei sacchettini che serve a profumare i vestiti, lo tengo all’interno  ai lunghi cassetti ampli.
Non credevo che così di colpo mi potesse mancare casa.
Sento frettolosamente qualcuno che sta salendo le scale e subito dopo
-Crystal sei qui ? Cos’è successo alla tua camera ? Sembra che ci sia passato un tornado -. La sua tonalità di voce pare essere molto sorpresa.
-Emanu, ciao… Vorresti dire tu cosa ci fai qui a casa di mia cugina con il suo quadro in mano.- Lo guardo un po’ confusa.
-Sei ferita?- Appoggia al muro il quadro per poi avvicinarsi.
-No io sto bene…-
Afferrandomi  le  spalle - ti sei sporcata un po’ la maglietta e le tue scarpe sono tutte sporche di terriccio-
-Mi sembri troppo agitato-.
-Giulia è stata contattata da Fairy, ha detto che ti eri calata giù dal pozzo ed è corsa subito li. Io le ho detto che l’avrei raggiunta non appena avrei riportato a casa i suoi quadri.-
-Oddio!- Mi metto le mani dinanzi al volto coprendomi così il naso e le labbra
-Come hai fatto ad uscire da li ? Potevi avvisare almeno Feiry -.
-Lo so , lo so, ho sbagliato. Non mi sono sentita molto bene e una ragazza mi ha soccorsa . Stavo cercando il mio walkie- talkie per avvisarla.-
Sento la sua presa su di me sempre più forte – Questo non un gioco Crystal. Hai fatto preoccupare delle persone. E quel che peggio è che ora forse Giulia si stia calando giù da quel pozzo, per salvarti. Inoltre tu non hai un walkie-talkie-. Mi molla poco dopo  e contatta subito mia cugina.
Non ho un walkie –talkie, ripenso, in quel momento una fortissima fitta mi viene alla testa, sembra che deve esplodermi.
Sento Emanu parlare con Giulia –Tua cugina sta bene è qui a casa tua insieme a me- Percepisco nella sua voce il suo nervosismo. Sento la voce di mia cugina attraverso il Walkie-Talkie preoccupata  -Come sta? Bene? Arriviamo subito –.
La conversazione tra i due dura molto poco.
Emanu non mi guarda nemmeno in faccia, evidente l’ho deluso, senza nemmeno conoscerlo.
-Vado a finire di mettere via questi quadri, tu pensa alla tua stanza-.
Io annuisco, aspetto che lui esca e mi siedo per un momento nel letto.
Tante cose inspiegabili mi stanno accadendo  tutte in una sola volta e non riesco a capacitarmene. Ho creduto subito alla storia di Ed, anche se non ero del tutto sicura. Inizio a voltarmi in torno a osservare tutti i vestiti che ho gettato a terra in gran velocità. Cos’è successo ? Mi sembra di non essermi nemmeno resa conto di ciò che stavo facendo. Sarà meglio sistemare le cose.
Inizio a mettere in ordine pian piano i vestiti, ci impiego molto tempo, per piegare una sola maglietta non dico in modo perfetto, ma in una maniera accettabile, ho dovuto tentare ben tre volte, alla terza finalmente andava bene.
Fin che mi impegno nel riordinare, sento nuovamente i passi veloci, questa volta sono più pesanti.
La porta viene aperta subito da Giulia che mi guarda in modo severo e Feiry che dice – Allora è vero, stai bene -. Con le lacrime agli occhi. Entra poco dopo pure Emanu e mia cugina si avvicina a me con uno sguardo arrabbiato- Stupida !- Mi dice dopo avermi mollato uno schiaffo alla guancia destra e vedo la sua fierezza nel suo sguardo.
Sento la guancia pizzicarmi un po’.
-Credo che Feiry si meriti delle scuse… -  Aggiunge
- Certo, infatti mi dispiace, ma lasciatemi spiegare.-
-Forse è meglio che noi andiamo- Dice Emanu
-Si hai ragione, credo che debbano chiarirsi-
-Feiry, aspetta-.
Si volta la ragazza alle mie parole –Non volevo… Te lo giuro io non so cosa-.
-Non aggiungere nient’altro, l’importante e che tu stia bene, ma trovo che sia stato un comportamento irresponsabile e ora scusami devo andare.-
Li vedo entrambi uscire, nessuno di loro vuole una spiegazione da parte mia tranne che mia cugina.
-Allora sto aspettando?-
- Ho trovato una porta a metà del pozzo, ci sono entrata, solo che poi c’è stata una frana. Sono rimasta bloccata, ma sono entrata in un passaggio che mi ha condotta dentro al castello e li ho incontrato una ragazza.- vengo interrotta da mia cugina –Qui a Shadow ci conosciamo tutti, sai dirmi il suo nome?-
-Hannia-. Le dico aspettando un suo commento.
-Non conosco nessuno con questo nome, prova a descrivermela, forse l’ho vista qualche volta- Mentre osserva il disordine che ho creato sul letto.
-Aveva i capelli castano chiaro, lunghi fin sotto le spalle , alta, magra, dagli occhi marroni scuri… Era bellissima. Mi è iniziato ad uscirmi sangue dal naso ed è stata lei a consigliarmi di tornare a casa in quel momento, l’ho trovata la soluzione più semplice-
-Non conosco nessuno che corrisponda alla tua descrizione- Continua lei con le braccia incrociate-E non hai pensato a Feiry ?-
-Te lo detto ero convinta di avere un walkie-talkie .-Mi sento attaccata, sono consapevole di avere sbagliato eppure non è stato intenzionale.
-Volevo comprarti un walkie-talkie, lo avevo detto solo ad Emanu, per ringraziarti di essere venuta qui, ma inizio a pensare che forse non sia stata una buona idea. –
-Io posso credere che Ed è stato intrappolato in un quadro e tu non puoi credere a tua cugina?-
La vedo stringere i pugni  - Non hai diritto di nominare Ed… Non posso credere a certe tue strane follie. Penso che tu sia troppo condizionata. Shadow non è un posto per te. Mi dispiace, ma forse è meglio che ritorni a casa. Prima dimentichi questa storia è meglio sarà per tutti. Non è ne ancora il ventinove febbraio, per cui non esistono giustificazioni. E ora scusami, vado a fare una passeggiata, vedi di risistemare tutto questo casino in camera tua.-
Rimango in silenzio, attendo che esca dalla stanza per gettarmi sopra ai miei vestiti buttati sul letto piangendo. Ho bisogno di parlare con un amico… Prendo il diario dalla fodera almeno lui saprà ascoltare…
 
 
 
 
 
 
Caro diario,                                                                                             26/02/2016
E la prima volta che ti scrivo due volte nello stesso giorno.
In questo momento ho solamente tanta voglia di piangere.
Mentre scrivo sulle tue pagine bianche le mi lacrime cadono e ti sfiorano come piccole gocce d’acqua, ora mai stanche di attendere quel loro momento che non arriverà mai. Per molto tempo, mi sono sentita come una goccia, intrappolata all’interno di una nuvola, in attesa di poter scendere dal cielo e fare la differenza.
Da molto tempo sognavo di poter girare il mondo e osservarlo  in tutte le prospettive possibili, ma non è stato cosi.
I problemi a casa sono sempre gli stessi i “ soldi”, mamma e papà che continuano a discutere e poi c’è lei la mia dolce sorellina. Mi rendo conto di aver dato loro del dolore andandomene, ma ho voluto prendere l’occasione. Non appena Giulia mi ha chiesto se ero disposta di raggiungerla a Shadow, non ho potuto dirle di no.
Ero stufa di essere sola. Abbiamo fatto ben nove traslochi e ora non ho nessun amico, cambiare città di continuo è molto faticoso. Mio padre è l’unico che lavora e di conseguenza dobbiamo seguirlo.
Il suo lavoro ci portava continuamente a numerosi cambiamenti e io desideravo solo stare in un posto fisso, almeno per più di un anno.
Finalmente ero stata accontentata, Roccia forte non la sentivo come casa, anzi, tutt’altro, aumentava solo il  mio nervosismo. Tutte persone con la puzza sotto al naso.
La cosa che mi ha fatto più male è stata lasciare mia sorella. Mia madre, non voleva che partissi, ma non c’è la facevo più a sentirmi continuamente la povera piccola spugna, a dover ascoltare e assorbire ogni giorno i problemi venuti a crearsi col tempo tra i miei genitori. La situazione era stressante, ed io non riuscivo più ad ascoltarla, mentre continuava a incolpare mio padre per ogni singola cosa. Il dolore aumentava mi distruggeva dentro, non avevo nessuno con cui parlare, per poi mostrarmi continuamente davanti a mia sorella con il sorriso.
Quando mi feci la mia valigia per partire, mio padre doveva ancora rientrare a casa e mia madre dopo una litigata di fuoco con me, mi disse : Vuoi lasciarmi davvero vivere questa vita d’inferno ? Non voglio stare da sola, Io voglio riamare col cuore, tra me e tuo padre si è spento quel amore che un tempo accendeva ogni cosa. Tu e tua sorella siete ogni giorno la mia forza più grande…
La vidi piangere e forse da troppo egoista partì ugualmente pensandola senza dimenticarmela,  continuai a pensare al nostro litigio, a quelle sue ultime parole.
Prima di andarmene inoltre mi diede una parte dei suoi risparmi. Adesso riesco a capire il perché per molto tempo, da quando avevo iniziato a sentire Giulia lei mi fece promettere che non sarei mai andata a trovarla a Shadow.
Ho infranto quella promessa e sicuramente le avrò dato un immenso dolore.
Sempre in giro per città, piene di smog e muri grigi e persone che ti guardano con la puzza sotto al naso.
Non posso dimenticare che prima di partire, mia sorella mi diede un fortissimo abbraccio e mi porse questo diario, su cui ogni giorno mi ritrovo a scrivere. Non ne ho mai fatto uno, ma lei mi guardava sorridendomi con quei begli occhioni grandi di quel colore verdino – Mamma vuole che ci scrivi ogni giorno per non dimenticare-.
Ancora adesso mi chiedo perché non ha deciso di darmelo lei, ma chiese a mia sorella con quell’aria spensierata di donarmelo.
Forse mia sorella non aveva  ancora compreso la mia decisione, ma quando si accorse che non sarei tornata così tanto presto iniziai a sentirla a piangere e per qualche istante ebbi dei ripensamenti.
Mamma, papà, voi siete la mia famiglia, non potrò mai smettere di volervi bene. L mi dispiace se sono partita, ma prima o poi tornerò forse anche molto prima di quello che voi possiate aspettarvi.
Non appena sono arrivata  a Shadow mi sono sentita dopo molto tempo a casa.
Ero circondata dalla natura, viziata dalla cuginetta e poi ho avuto modo di farmi i miei primi amici.
Feiry, che senza conoscermi si è subito preoccupata per me, Emanu che è molto gentile nei mei confronti e poi Hannia, una ragazza un po’ fuori dal comune.
Quando mia cugina mi ha parlato di Ed, le ho voluto subito credere anche se ora mi sento confusa.
Mi sembra di essere intrappolata all’interno di un film fantasy.
Per via delle mie azioni sconsiderate, in un solo secondo ho perso tutto.
Ho deluso per primi i miei famigliari e ora ho deluso pure i miei amici che da tanto tempo ho cercato, ti ho parlato molto poco di Emanu è un ragazzo molto premuroso nei confronti di mia cugina, dai capelli castani scuri e alto, con delle lentiggini molto visibili. Gli occhi scuri e vestito sempre con abiti comodi.
Hannia invece, non trovo le parole per poterla descrivere, quando lo incontrata e sono stata con lei ho sentito la mia mente svuotarsi. Era come se non avessi  più alcun pensiero nessuna preoccupazione. Mi sentivo bene con me stessa, ma poi subito dopo, da quando se ne è andata, tutto sembra essersi ritorto contro di me, come se quella serenità non me la meritavo.
Non poter avere pensieri delle volte ti fa sentire libera da ogni peso.
Eppure quella sua frase io non riesco a dimenticarla : ricordati che chi nasce tondo non può morire quadrato,  però può morire. In questo momento mi rimane impressa nella mente e come un disco rotto continua a risuonarmi senza sosta.
Non ho parlato a nessuno della parete del castello con ritratto lo stesso dipinto di Ed che ha mia cugina ha nel suo quadro e nemmeno del sogno di quel pozzo. Qui ora mi ritengono tutti affidabile e se avrò voglia forse ti racconterò tutta l’intera giornata. Ma adesso ho solo bisogno di sfogarmi e lasciare che a parlare siano solamente le mie emozioni, tristi, solitarie, turbate da ciò che le accade intorno.
Vorrei avere risposte, vorrei avere il coraggio d’urlare, di parlare, di poter stringere forte a me ancora quella piccola luce, che fin ora mi ha guidata fino a qui.
Ma credo che ora mai è tempo di ritornare a casa, dalla mia famiglia.
Speravo davvero di poter trovare la serenità o qualcosa che potesse almeno assomigliare alla felicità.
Ora so che in verità il mio destino è quello di restare sola e di vivere la mia vita accanto all’unica persona che è in grado di regalarmi ogni piccolo sorriso e quella è senz’altro mia sorella.
Ho distrutto tutto e ora non posso più ritornare indietro.
Non immaginavo che Giulia non mi avrebbe creduta, inizio a pensare che l’unico pericolo e nemico esistente in questo posto sperduto, siamo solamente noi stessi che lasciamo trapelare come piccole schegge sottili e appuntite le nostre paure più inconsce per poi trasformaci in schiavi di noi stessi e di quest’isola.
 
 
Faccio un sospiro e chiudo il mio diario, questa lo volta lo metto direttamente in valigia.  Mi asciugo le lacrime, mi guardo in torno e vedo che ho sporcato i miei vestiti di terra.
Che stupida mi sono sdraiata sul letto con tutti gli abiti sporchi, che cosa ci si può aspettare da una ragazza che non sa fare altro che rovinare tutto ciò che tocca.
Sarò meglio iniziare a preparaci, domani mattina Shadow si dimenticherà per sempre di Crystal.
  
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