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Autore: stardust94    23/03/2016    2 recensioni
( STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO)
K RETURN OF KINGS - La Principessa Bianca e il Re Rosso
Questa storia prende il via subito dopo la prima serie.
Dal risveglio di Mikoto Suoh
Il Re rosso, che tutti credevano morto è vivo.
Davanti a lui però si prospettano nuove minacce.
Ce chi mira ad ucciderlo e stavolta per sempre
....
Chi è la ragazza che si para di fronte al Re rosso?
E perché ogni volta che incrocia il suo sguardo...Souh Mikoto resta paralizzato?
Alice un nome per una miriade di segreti.
I Re sono veramente solo sette?
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Mikoto Suoh, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'K anime project: serie'
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Cap. 10 fiamme impazzite e fulmini di ciliegio

 


Ludovico

Va bene va bene lo ammetto sono stato un po scorretto. Però dovevo Il fine giustifica i mezzi no?

La guardavo abbastanza incuriosito, era molto diversa da qualsiasi altra ragazza che avessi visto nei miei diciannove anni.

Che ci dovevo fare?
Boh come sempre Reishi-sama non mi aveva detto niente Forse potevo divertirmi un po.

Tirare fuori la mia parte maliziosa fu un problema mica da poco, anche perché l'avevo seppellita per bene.
Sorrisi avvicinandomi.

Lei mi guardò furiosa mentre io le alzavo il mento costringendola a guardarmi.

Alice mi diede un calcio allontanandomi.
Voleva giocare pesante eh? Bene giochiamo pensante.
Sorrisi ancora da sotto la maschera mentre me la toglievo avvicinandomi di nuovo. La baciai con violenza, mentre lei tentava di staccarmi senza riuscirci.

Non mi sarei fatto scappare un occasione del genere era troppo importante. L'aura rossa di lei si attivò ma lei era debole, e io ero nel pieno delle forze.
-Lasciami!- ringhiò la ragazza mentre io le liberavo le spalle.

Ok lo ammetto era davvero bella, se mi fossi divertito un po Mikoto avrebbe trovato pane per i suoi denti Dovetti far ritornare a galla la mia parte razionale, se continuavo non mi sarei fermato.

Lei mi tirò un pugno nello stomaco e io gemetti di dolore, ci ero andato un po pesante, tentò di liberarsi dalla mia stretta ferrea e io le strappai la maglia.

 Mi guardò atterrita e io risi gelido.
attivò l'aura rossa di nuovo ma io la neutralizzai senza nemmeno impegnarmi molto.

La baciai ancora affondando le unghie nella sua carne lasciandole due graffi che sanguinano Il dolore che le provocai mi fece quasi ridere.

Ammetto che questo mio lato è terribile Il sangue colava dalla spalla mentre io la guardavo soffrire cercando di farle ancora del male, ma poi mi staccai. 
In quel momento un colpo tremendo mi sbattè contro una parete facendomi sbattere la testa.

Riuscii a rimanere sveglio per miracolo e quando la nebbia davanti ai miei occhi si diradò lo vidi, Suoh Mikoto.

Mi guardò furioso poi guardò Alice e comprese tutto.

-TU!- ruggì.

Ovviamente non sapevo che ero io il ragazzo con la maschera ma subito mi fu addosso. La sua aura era potente e fuori controllo.
Le fiamme erano terribili fui costretto a dare forfait anche perché svenni.

I poteri di Mikoto erano enormi e ora che non si controllava era ancora peggio.

Alice

Suoh era fuori di sé e di sicuro si sarebbe fatto male.
-S-Suoh - mi avvicinai zoppicando Lui mi guardò mi riconobbe e mi fece segno di stargli lontano.

La sua aura era fuori controllo non sarebbe riuscito a tornare in sé in tempo prima che il suo potere lo consumasse. Non potevo permettergli di farsi del male.

Mi avvicinai a quel nugolo di fiamme e fuoco che sembravano uscire dalla terra stessa come se l'inferno avesse deciso di dare sfogo sulla terra delle sue fiamme.

-Alice sta lontana- Suoh mi ammoni di nuovo ma io gli sorrisi dolce iniziando a cantare, dovevo calmarlo o sarebbe stata la fine.

Continuai ad avvicinarmi cantando mentre lui mi guardava senza riuscire a fermare le fiamme.
Entrai nel fuoco.

Bruciava ma non mi importava. Lo abbracciai forte piangendo. Volevo tanto rivederlo, volevo che stesse con me.
Appoggiai la fronte alla sua schiena,mentre le fiamme mi lambivano la pelle crepitando. Lo strinsi di più tossendo ma senza staccarmi.
Improvvisamente le fiamme iniziarono a diminuire fino a spegnersi.

Lo baciai In un attimo la mia aura bianca si attivò senza preavviso Non sapevo cosa sarebbe successo ma mi sentivo troppo debole. Guardai in un angolo. Quel ragazzo che mi aveva torturata era a terra tramortito.

L'aura si spense e Mikoto mi strinse.

Mi strinse forte mentre dei passi provenivano dal corridoio. Vidi Suoh digrignare i denti. Ma poi la sua espressione si fece stupita.

-Weisman! - un uomo dai lunghi capelli d'argento era comparso sulla soglia della cella.

-Felice di rivederti Suoh - sorrise il re d'argento mentre si avvicinava e mi guardava.
-State bene? - Chiese Weisman mentre Suoh annuiva.

Vidi il re d'argento sorridere poi si avvicinò al ragazzo a terra e gli sfiorò la fronte.
-Tu sei tormentato vero?- domandò quasi a sé stesso visto che il ragazzo era privo di sensi.

Nessuno rispose ma Weisman sembrava soddisfatto
-Andiamocene di qua! Abbiamo molte cose di cui parlare-
Suoh mi prese in braccio e Uscimmo in fretta ma io persi i sensi quindi non so cosa si dissero i due re.

***
Sentivo una strana canzone cantata in una lingua che mi pareva familiare.

La voce era maschile di un ragazzo giovane. Sentivo qualcosa provenire da lui un'aura simile alla mia.

Aprii appena gli occhi e vidi un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi grigi come i miei, corpo atletico vestito con una Maglia rossa e pantaloni neri.
-Sei sveglia bene - mi sorrise gentile e la sua voce mi sembrò così familiare come il suo aspetto.
-Si dov'è Suoh? - chiesi
-È con Weisman di là. Antipatici non hanno voluto che ascoltassi- la faccia che fece era da bambino offeso e mi fece sorridere.
-Sono proprio maleducato non mi sono nemmeno presentato sono Konradin-
Konradin? Quel nome!
-Tu sei Alice giusto? - Mi ha chiamato per nome. Lui mi conosceva già. Sentivo la sua aura così uguale alla mia che mi venne spontaneo avvicinarmi.
-Chi sei davvero? - Gli chiesi
-Io...- abbassò lo sguardo ma poi continuò
-Sono tuo fratello! -
Quelle parole mi lasciarono basita ma sorrisi.

Lui era mio fratello. ecco perché mi somigliava ecco perché la sua voce era così familiare.

-Aniki -

Gli saltai al collo mentre mi Stringeva forte. Che bello. Ci stringemmo forte.

Mio fratello. Non lo ricordavo bene, anzi qualcosa mi diceva che la mia memoria era stata quasi sigillata.
-Cosa ti è successo? - domandai notando una fasciatura di fortuna sul braccio.
-Mi sono ferito combattendo contro i Jungle - rispose lui sorridendo.

Sono sicura che moriva dalla voglia di raccontarmi un sacco di cose ma non poté parlare perché Weisman e Suoh entrarono in quel momento.
-Bene ti sei svegliata.- sorrise il re d'argento.
Mentre Suoh si avvicinava e mi abbracciava.
-Tu chi sei? - domandò il rosso.
-Questo mascalzone qui è Konradin. Viene Dall'Olanda e...- Weisman venne interrotto da me

-Ed è il mio aniki -
-Tu hai un fratello? - Suoh sgranò gli occhi stupito. Io annuii mentre abbracciavo di nuovo Konradin.

Lui sorrise ancora ricambiando l'abbraccio. Ora che lo avevo ritrovato avevo tante cose da chiedergli e speravo che mi avrebbe raccontato tutto

-Non abbiamo tempo per le spiegazioni ora, ma avrete tempo per raccontarvi tutto. ora abbiamo dei problemi non indifferenti- iniziò Weisman.
-Lasciami indovinare, Miwa? - Konradin sembrava molto serio.

  -Vado!- si alzò come una molla ma Weisman lo fermò

-No Kor è quello che vuole se lo attacchi da solo sei morto. Kor siedi. -disse per poi guardare il Re rosso

-  Mikoto ascolta serve un alleanza tra noi. Tu, io e Munkata- affermò 
-Munakata?! Chi riesce a lavorare con Munakata?-

Suoh sembrava esasperato Weisman lo guardò annuendo mentre io li fissavo. Non sarebbe stato facile convincere Suoh a collaborare con Munakata, ma se era l'unico modo per impedire al re incolore di vincere bisognava che si facesse.
Guardai Konradin seduto vicino alle mie gambe. Sembrava pensieroso

-Forse dovresti provare a convincerlo tu Alice, sei una femmina sei l'unica- sorrise il mio aniki mentre copriva i capelli con uno strano cappello.

Io sorrisi un po imbarazzata. Forse aveva ragione.
Guardai Suoh che parve capire tanto che uscì dalla stanza e Konradin scoppiò a ridere mentre io lo seguii.

***
Suoh stava guardando fuori e io lo abbracciai da dietro.

-Suoh- gli sussurrai all'orecchio.

Lui non rispose mentre continuava a guardare il panorama sottostante.
-Dovrei vero?- la domanda era spontanea ma io gli baciai il collo mordicchiandolo appena.
-Si mio re dovresti-
Sorrisi maliziosa contro la sua pelle Lui invertì le posizioni e mi trovai contro il vetro, sorrise e io mi ritrovai senza più la grinta di prima.

Mi baciò con forza e io sorrisi. Lo sapevo cosa voleva fare. Ma volevo vedere se lo avrebbe fatto davvero.

Si staccò ridendo, mentre io ansimavo. Lui si era divertito io pure, ma non era questo il motivo per cui avevo tentato di prendere io in mano le redini della situazione.
Mikoto si allontanò e mi guardò ma poi sospirò.

- Ha ragione Weisman non possiamo combattere da soli - Io sorrisi mentre lo stringevo e lo baciavo.

Ci baciammo a lungo ma poi ci staccammo. Konradin stava arrivando e sembrava pensieroso.
-Dove vai?- chiesi.

Lui mi sorrise e rispose che doveva andare in missione Lo salutai e lui se ne andò.

Konradin

Missione al porto e porto sia!

Non avevo idea di cosa mi sarei trovato davanti. Adoravo il porto, forse perché il mare era la mia vita.

Mi guardai intorno ma non vidi nessuno. Nulla nemmeno un rumore: Si sentiva solo il suono delle onde sulla costa.

Mentre camminavo cercando di capire cosa dovessi fare sentii un canto leggero.

La voce era femminile, probabilmente di una ragazza giovane, mi avviai verso quella direzione nonostante tenessi la mano ben salda sulla pistola.

Non si poteva mai sapere cosa sarebbe potuto accadere se avessi abbassato la guardia.

Sbucai da un angolo e mi trovai di fronte una bella ragazza dai capelli verdi. Era una di Jungle ne ero certo e il mio istinto difficilmente sbaglia.
Lei si voltò verso di me e notò che ero del clan argento.

Scattò verso di me con un fioretto in mano e io mi ritrovai a dover parare i colpi con le mani. Era forte, si vedeva che era una combattente.
A questo punto decisi di contrattaccare. Sparai un colpo mirando alla spalla, lei indietreggiò furiosa e mi guardò.

-Tu ragazzino! Mi hai rovinato il vestito- ruggì lei e io ghignai.

Ecco la classica bambina viziata. Lo immaginavo.
-Peccato il rosso ti dona- risi.

Lei mi fu di nuovo addosso e io evitai il colpo. La spalla doveva farle molto male ma non potevo mostrare segni di cedimento. Lei tentò ancora di colpirmi ma io parai ogni colpo.
Non mi sarei fatto battere In quel momento un ragazzo più o meno della mia età si mise in mezzo.

Era vestito elegante di verde, sembrava quasi annoiato mentre io mi ritrovavo a dovermi difendere.
Imprecai in olandese mentre il ragazzo rideva per il mio nervosismo. Aveva i capelli lunghi e viola con due ciocche blu. dal aspetto pareva Giapponese.
-Cosa c'è? è facile prendersela con una donna- asserì sorridendo.
Io non colpisco una donna se non è lei ad attaccare per prima. Sono un gentil marinaio io! Ma quando ci vuole ci vuole.-

Sparai due colpi in aria e il ragazzo indietreggiò

-Chi sei?- mi chiese non risposi.
-Lascialo a me devo vendicarmi Yukari-

Uh uh la principessina voleva finire il lavoro eh? Molto bene. Risi mentre quei due battibeccavano.

La ragazza saltò verso di me e io la evitai. attaccò di nuovo e io sorrisi bloccandola.
-Principessa dobbiamo tornare, vostro fratello ha bisogno di noi per controllare la prigioniera-

affermò il ragazzo prendendola per la collottola,proprio come se fosse un gatto.
-Se vuoi andare vai, io devo finire questo qui- disse lei con disprezzo.

ma il ragazzo si era già incamminato tenendola sollevata con una mano.

Prigioniera eh? E così Nagare teneva prigioniera una ragazza. Molto interessante, avrei indagato sul caso.

Li seguii. Non avevo paura di essere scoperto, me la cavavo bene con i travestimenti. Mi avvicinai silenzioso come un gatto ad una guardia che ignara della mia presenza faceva il suo turno.
Mi avvicinai e gli diedi un colpo molto violento dietro la nuca facendolo svenire.

Lo trascinai in un angolo e mi misi la sua divisa, nascondendo bene la mia pistola e il medaglione con il simbolo dell'olanda. Entrai guardandomi intorno con lo sguardo serio.
-Ehi, hai finito il turno?-mi domandò una sentinella, io annuii senza però parlare.

Il mio giapponese ancora non era perfetto non potevo assolutamente tradirmi.
Usai l'istinto per arrivare alle prigioni. Non c'erano sentinelle lì sotto, come mai Nagare si sentiva così sicuro?
Forse perché era nella sua base? Ma nemmeno il più potente dei re può sentirsi totalmente al sicuro.

Questa è una lezione che noi europei non abbiamo ancora imparato nonostante siamo un continente di guerrieri.

Sospirai mentre mi appiattivo contro un muro. Vidi Nagare uscire da una cella visibilmente arrabbiato. Doveva essere la cella della "prigioniera" di cui parlava quel ragazzo e la principessa.
Bene l'avrei incontrata presto
Arrivai alla cella e aprii la porta e la ragazza mi guardò.

-Chi sei? Nagare ti ha mandato qui?- mi chiese.

Io non risposi mi limitai a guardarla per poi dire

-No, non mi manda Nagare, io sono Konradin e non faccio parte del clan verde-
La giovane sgranò gli occhi, come se non si aspettasse una rivelazione del genere.
-Io sono fedele al re d'argento Weisman- affermai serio.  
-Tu sei un fedele del re eterno?- mi domandò la ragazza dai capelli color pesca.

Io annuii e lei sorrise come se sapesse che sarei arrivato.
-Posso sapere il tuo nome?- chiesi con un leggero inchino.

Lei rise. Una risata cristallina che non avevo mai sentito per poi rispondermi

-Mi chiamo Sakura e sono una degli "esperimenti" di Nagare -

Esperimenti? Non sapevo che Nagare facesse esperimenti su esseri umani. Il solo pensiero mi fece venire i brividi. Tentai di non pensarci anche perché sentii dei passi
-Nasconditi presto! -  Le feci segno di tacere e, quando la guardia entrò la feci svenire.
-Scappiamo! - le afferrai la mano e Uscimmo in fretta dalla cella.

L'allarme ancora non era scattato con un po' di fortuna saremmo riusciti ad uscire senza combattere.

Mentre ci apprestavamo a uscire dalla base dei Verdi sentii un rumore.
-Cazzo! Hanno suonato l'allarme! - tuonai furioso.
-Seguimi!- Questa volta fu Sakura a farmi da guida.

Ci Trovammo davanti alcune guardie e io sparai alcuni colpi. Non volevo uccidere solo farli indietreggiare.

Sakura

Konradin correva e si faceva largo tra le guardie a suon di spallate. Ma una guardia lo colpì ferendolo.
-KONRADIN! - lo chiamai.
Lui riuscì a liberarsi mentre noi riuscivamo a uscire. Ma non era ancora finita. Il braccio di Konradin sanguinava copiosamente non sarebbe riuscito a combattere.
In un attimo ci ritrovammo accerchiati.
Una guardia tentò di colpirmi ma un fulmine lo colpì in pieno.
Un fulmine? Alzai lo sguardo e vidi la figura di un ragazzo vestito di verde e nero ma probabilmente non Faceva parte dei Verdi.
Potevo vedere i suoi capelli castani e gli occhi bruni, doveva essere straniero anche lui. Accidenti se era carino. Ma non sapevo come mai lo avesse fatto.
Lui saltò giù dal tetto e sbaragliò le guardie con un paio di colpi furono costrette a battere in ritirata.
-Sarà meglio che andiate torneranno - ci disse il ragazzo.
Konradin fu costretto a trascinarmi via perché io non riuscivo a staccare gli occhi da quel giovane.
  
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