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Autore: corvina5    23/03/2016    2 recensioni
Secondo capitolo della storia 'Ricordi di un sogno già vissuto'
Un nuovo criminale infesta le strade di Jump City. SI fa chiamare il Compratore e sta stramando una vendetta con i fiocchi. I Teen Titans gli danno la caccia ma scopriranno che l'uomo è molto più pericoloso di quanto si possa pensare. BB nasconde un segreto che neanche i Titans sanno, così inizia a condurre una seconda vita.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Revival of vengeance'
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Paure
 
 
 
 
 
Appena lo schermo si spense davanti a lei, tutto intorno diventò nero. Un fischio acuto ed assordante riecheggiava nella sua testa. Sbatté ripetutamente le palpebre, cercando di distinguere gli oggetti intorno a sé.  Cercò di tapparsi le orecchie che sembravano quasi sanguinare a causa di quel fischio che invece ritornava più forte nella sua mente.
-Corvina? Corvina stai bene?- la voce ovattata di BB fece largo nella sua testa, riecheggiando.
L'aria si faceva più rarefatta ad ogni respiro, il battito cardiaco aumentò tanto che il cuore le parve scoppiare, mentre tutto intorno a lei girava come in un vortice.
BB le mise una mano sulla spalla, costringendola a guardarlo.
-Corvina?-
-I-io devo- il respiro le mancava -devo stare da sola-
Corvina sparì in un ombra, lasciando tutti un po’ perplessi.
Riapparse in camera sua, chiudendosi dentro a chiave.
Incrociò le gambe fluttuando in aria e cominciò a ripetere il suo mantra tra respiri affannosi.
-AZARATH METRION ZINTHOS!- l'aria è irrespirabile.
-Azarath Metrion Zinthos!- il battito rallenta.
-Azarath Metrion Zinthos- tutto intorno tace.
-Azarath... Metrion... Zinthos...-  le lacrime scendono copiose.
 Lacrime calde le rigarono il volto mentre, lentamente, il battito diminuiva, i respiri si fecero più lunghi e tutto tornò normale.
Tornò a terra, carponi, asciugandosi le lacrime. Non poteva permettersi un attacco di panico, non quando doveva salvare sua madre. La morte di Rosie riaffiorò tra i suoi pensieri, insinuando il terrore e la paura che potesse succedere la stessa cosa a Dana. Singhiozzò al ricordo, bagnando il pavimento. Fece altri respiri profondi prima di ricordarsi che era scappata da suoi amici un momento prima, lasciandoli in sospeso. Si costrinse a calmarsi, cercando di togliersi l’orribile pensiero. Si asciugò il viso arrossato con le mani. Decise di sciacquarsi il viso con acqua fresca. La bassa temperatura dell’acqua fece tornare il viso di Corvina al suo solito colore naturale ma gli occhi rimasero arrossati. Si alzò il cappuccio in testa, nascondendoli.
Si avvicinò alla porta e fece un ultimo, profondo respiro prima di decidersi ad aprirla.
-C-corvina. Stai bene?-
-Eri piazzato qui davanti alla porta?-
BB si accarezzò la nuca arrossendo, colpevole.
-Si, sto meglio adesso-
Senza che Corvina se ne accorgesse, un lacrima le solcò il viso. BB la notò anche sotto il cappuccio e con un tocco delicato gliela asciugò. Corvina si lasciò scappare un'altra lacrima e un'altra ancora, incapace di trattenerle. Gli si strinse il cuore nel vedere quella ragazza forte, capace di trovare sempre una soluzione e di controllare perfettamente le sue emozioni, piangere come non aveva mai visto, disperata. BB la strinse a sé più forte che poté, cercando di soffocarle tutto il dolore.
Corvina si rifugiò tra le sue braccia lasciando uscire tutta la rabbia ed il dolore che aveva dentro.
-Non la passerà liscia... Vedrai andrà tutto bene- le disse.
-Davvero?- disse con voce spezzata.
-Ma certo-
Cyborg entrò nel corridoio vedendo i due abbracciarsi, davanti camera di Corvina. Un daja vu si insinuò nella sua mente, sorridendo. Si ricordò anche della sfuriata che gli fece BB un momento dopo per aver rovinato quel momento. A sua discolpa, aveva già lanciato la palla puzzolente prima di potersi accorgere del danno che aveva fatto.
Odiava rovinare quei rari momenti tra loro due e lui capitava sempre in queste situazioni. In quell'istante maledì Robin per averlo mandato a chiamare i ragazzi.
Cyborg si schiarì la voce, attirando l'attenzione. BB e Corvina sciolsero l'abbraccio, guardando verso il mezzo robot.
-Ho rintracciato il segnale della chiamata- disse come per scusarsi.
Corvina si asciugò le lacrime ancora una volta, riuscendo a non farsi vedere da Cyborg.
-Andiamo- disse con voce fredda, trascinando dietro di sé BB.
 
 
 
 
I ragazzi si precipitarono nel salone per analizzare i dati che Cyborg aveva trovato.
-Il segnale proveniva da qui- disse indicando un luogo in mezzo ad un bosco non troppo lontano da Jump City.
-Allora andiamo!- disse Corvina.
-Calma, non sappiamo quello che ci aspetta. Potremmo aver bisogno di aiuto-
-Non abbiamo mai chiesto aiuto-
-Lo so ma...-
-Ma?-
-Non credo tu possa venire-
-Cosa?! Pensi che io possa rimanere qui ferma e buona mentre quello psicopatico uccide mia madre?-
-Sei troppo coinvolta, i tuoi sentimenti possono compromettere il piano-
-So gestire perfettamente le mie emozioni. I miei poteri sono collegate ad esse-
-Sai controllare le tue emozioni in fatto di poteri. Ma che succederà se vedrai tua madre essere picchiata e torturata?! Seguirai il piano anche allora o correrai a salvarla mettendo in pericolo tutti quanti?!-
-D'accordo- disse con voce dura.
-Bene allora. Vai a riposare, ci penseremo noi qui-
Senza battere ciglio sparì in un ombra.
I ragazzi si scambiarono sguardi preoccupati.
-Avanti Titans, ci serve un piano! Cyborg controlla la struttura della loro base, voglio conoscere ogni muro, finestra, qualsiasi fessura che c'è-
-Subito- disse lui mettendosi a lavoro.
-Sono cosi dispiaciuta per lei... Sei sicuro che sia la scelta giusta?- chiese Stella.
-Stiamo per infiltrarci in una fortezza piena di guardie armate e pronte ad ucciderci. Dobbiamo entrare silenziosamente e non possiamo permetterci nessun errore-
-Ma...-
-Non voglio rischiare altre vite Stella-
La ragazza annui.
-Ho fatto- disse Cyborg portando una cartina sul tavolo.
-Wow- esclamò Robin -non è che sia proprio nascosta ed è piuttosto piccola. Cyborg sei sicuro che sia la piantina giusta?-
-Il segnale veniva da qui. Magari ha una base sotterranea-
-Magari ha solo chiamato da lì, per depistarci- disse Stella.
- Ci saranno sicuramente telecamere di sicurezza ovunque- disse Robin.
-A quelle penso io- disse il mezzo robot.
-Le guardie saranno ovunque-
-Lo so Stella, ma non possiamo sapere quante ce ne siano e nemmeno dove siano. Dovremmo osservare i loro movimenti per un po’ prima di muoverci-
-Magari dovremmo chiamare Corvina, lei potrebbe portarci dentro- disse BB.
Cyborg annuì guardando verso Robin.
-No, è troppo coinvolta. E poi anche se entrassimo dentro, ci potremmo ritrovare sommersi dalle guardie-
-E allora che facciamo?- disse BB.
 
 
 
 
Corvina, in camera sua, meditava cercando di collegarsi con la madre. Un'ombra nera a sua immagine uscì dal suo corpo, volando via.
L'ombra volò per qualche minuto raggiungendo la struttura. Schivò le guardie senza farsi vedere, attraversando pareti e stanze alla ricerca di sua madre.
Attraversò una stanza e vide Dana ancora legata ed imbavagliata a quella sedia, con gli occhi chiusi. La visone della donna in quelle condizioni per poco non le fece perdere il controllo. L'ombra si gettò su di lei per entrare nel suo corpo ma qualcuno si mise di mezzo.
La bionda cadde a terra agonizzante, tenendosi la testa. Insieme a lei cadde anche un bicchiere di acqua infrangendosi in mille pezzi.
-Terra?!-
Io dolore cessò e la ragazza si rialzò in piedi. Gli occhi azzurri di Terra vennero sostituiti da quelli viola di Corvina.
-Corvina?! Ma cosa...? Cosa stai facendo?!-
-Cosa stavi facendo a mia madre?-
-Le stavo portando dell’acqua!-
-Terra ascoltami, devi assolutamente liberarla ok? Noi stiamo arrivando, abbiamo un piano-
-Non posso parlare è pieno di telecamere, noteranno che c’è qualcosa che non va se mi vedono parlare da sola!- bisbigliò lei.
-Allora portami in un posto in cui non ci siano telecamere, cosi possiamo parlare-
Terra fece un grande respiro ed uscì dalla stanza, stando attenta a evitare le guardie e soprattutto Sarah. Attraverso gli occhi di Terra, Corvina memorizzava tutti i corridoi e tutte le telecamere.
La bruna sbucò davanti a Terra all’improvviso, come se fosse apparsa dal nulla.
-Ehi Terra-
-Ehi- disse lei cercando di sembrare più naturale possibile, cercando di non guardarla negli occhi.
-Come sta la mammina?-
Corvina ribollì di rabbia.
-Sta bene, sta dormendo-
-Ottimo almeno non farà danni-
-Novità?-
-Sembra che non siano usciti dalla torre... staranno elaborando un piano. Nicholas ci ha dato ordini precisi di non uscire da qui per non farci seguire anche se, detto tra noi, rintracceranno questo posto in fretta-
-D-d’accordo. Ti farò sapere se vedrò qualcosa, ora devo andare-
-Ci vediamo dopo allora, per l’addestramento-
-Oh si, certo, l’addestramento. A dopo-
Terra accelerò il passo allontanandosi il più possibile.
Sarah guardò Terra andarsene, dubbiosa.
-Quella ragazzina ha un sacco di problemi- disse tra sé e sé.
Terra chiuse la porta della sua stanza dietro di sé, espirando di sollievo.
-Sei impazzita?! E se lei avesse notato che i miei occhi sono viola? Gli occhi delle persone non cambiano!-
-Beh ma non è successo quindi vedi di smettere di fare l’idiota-
-Io farei l’idiota? Ah questa è bella perché è davvero molto astuto entrare nel mio corpo in una base nemica-
-Non era questo il mio piano. Volevo solo scoprire in che condizioni tenete mia madre!-
-Abbiamo rischiato grosso-
-Calmati adesso e dimmi esattamente cosa sta succedendo-
-Vuoi riavere tua madre?-
-Certo che lo voglio-
-Allora devi fidarti di me-
-D'accordo-
 
 
 
 
 
Corvina rientrò nel suo corpo, ansimando. Uscì dalla sua stanza e corse verso il salone per parlare con gli altri. Spalancò le porte, attirando l’attenzione dei ragazzi.
-Ho parlato con Terra-
-Come?- dissero i ragazzi.
-Con Terra?- ripeté BB.
-Si-
-Come hai fatto?- chiese Robin.
-Ho usato i miei poteri ma questo non ha importanza-
Corvina guardò la cartina sul tavolo.
-Quella sarebbe la piantina?-
-Si, perché?- le chiese Cyborg.
-Perché  è tutta sbagliata-
Prese un pennarello e un foglio e ridisegnò la struttura dell’edificio visto dall’alto.
-Così è giusto-
-Come fai a saperlo?- chiese Cyborg.
-Terra mi ha mostrato un piantina-
I ragazzi osservarono il disegno: un enorme edificio a due piani era circondato da delle mura con una sola via d’entrata.
-Cosi ha più senso...- bisbigliò BB a Robin.
-Cosa significano quelli?- chiese Robin indicando dei punti che lei aveva disegnato.
-Sono le postazioni delle guardie-
-L’entrata è ben sorvegliata come faremo a non farci vedere?- chiese Stella.
-C’è un’altra entrata, è sotterranea e non è sorvegliata perché nemmeno le guardie sanno della sua esistenza. Sarebbe una galleria di fuga di Nicholas-
-Dove sbuchiamo con quest’entrata?- chiese Cyborg.
-Al primo piano, nella sua residenza ma possiamo fermarci e rimanere al piano terra e sbucheremmo qui- disse indicando una stanza.
-Cosa c’è lì?-
-Terra l’ha chiamata “stanza delle torture”-
-Bel posto in cui apparire- disse BB.
-Non preoccuparti non ci sarà nessuno lì- disse - usciti da qui dovremmo attraversare il corridoio, fino a qui...- indicò una stanza con il pennarello.
-Sembrerebbe un piano- disse Cyborg a Robin.
-Non è sicuro- disse Robin.
-Perché no? Corvina ci ha appena esposto un piano ottimo- disse Stella.
-E se Terra ti avesse mentito? Se fosse una trappola?-
-Non mi ha mentito-
-Come fai ad esserne così sicura?-
-Perché mia madre non è l’unica che ha bisogno di aiuto-
 
 
 
 
Robin bussò alla porta di Stella.
-Robin, qualcosa non va?- disse l’aliena.
Robin entrò e chiuse la porta dietro di sé.
-Non sono sicuro- disse lui con aria risoluta.
-Ma Corvina...-
-Corvina può sbagliarsi e non voglio mettere in pericolo la squadra... non voglio mettere in pericolo te-
- Siamo eroi, gli eroi mettono in pericolo sé stesi per salvare gli altri e in questo momento due persone, anzi tre ci stanno chiedendo aiuto e non possiamo tirarci indietro-
-Ho un brutto presentimento-
-Abbiamo sconfitto cattivi peggiori di lui...-
Robin sospirò.
-Stella voglio che tu faccia una cosa per me- disse prendendole le spalle, stringendola.
-Qualsiasi cosa-
-So che non posso impedirti di venire con noi-
-Infatti, non puoi-
-Ma se le cose si complicassero...-
-Non succederà- lo interruppe.
-Ascoltami- disse scuotendola - se le cose si dovessero complicare tu te ne dovrai andare-
-Cosa?! No-
-Stella per favore-
-Non abbandonerò i miei amici-
-Se le cose si dovessero complicare dovrai, per il bene di tutti-
-Cosa intendi?-
-Corvina non se ne andrà mai senza sua madre e BB non se ne andrà mai senza di lei. Se succedesse qualcosa e tu avresti la possibilità di andartene, fallo. Vattene e chiama aiuto-
-Robin...- disse accarezzandogli il viso.
-Non ti voglio perdere- disse abbassando lo sguardo e lasciandola andare.
-Ehi, Robin- disse con dolcezza -non ti libererai mai più di me. Capito?-
Robin le stampò un bacio sulla bocca che Stella ricambiò.
-Andiamo adesso- disse lei -gli altri i staranno aspettando-
Uscirono dalla stanza e si ritrovarono sul tetto dove gli altri li stavano aspettando.
-Siamo pronti- disse Cyborg.
-Allora partiamo- disse Robin avvicinandosi al velivolo. Gli altri lo imitarono, salendo.
BB bloccò Corvina un momento prima  che salisse.
-Non devi farlo per forza, puoi rimanere qui. Me ne occuperò io-
-Io vengo-
-Ma...-
-Io vengo- disse risoluta.
BB la lasciò salire, seguendola dietro di lei. Il velivolo si alzò in aria, sparendo tra le nuvole.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La notte ormai era calata quando il velivolo atterrò nelle vicinanze dell’edificio. Nascosero il mezzo tra rami e foglie, cercando di mimetizzarlo con la natura. Proseguirono a piedi tra la boscaglia silenziosamente, facendosi luce con delle piccole torce per non attirare l’attenzione. Camminarono per una decina di kilometri prima di vedere l’edificio. I cinque si appostarono tra le foglie osservando la struttura.
-E’ come quella che ha disegnato Corvina- bisbigliò Stella.
Robin la osservò minuziosamente, imprimendosi nella mente ogni particolare. Le guardie armate fino ai denti, camminavano avanti ed indietro senza lasciare nessun punto ceco da sfruttare.
-D’accordo. Dov’è l’entrata?- bisbigliò a Corvina.
Corvina fece un gesto con la mano indicando la sua sinistra. Si fece avanti per prima seguita dagli altri.
Si allontanarono dall’edificio, trovandosi davanti un fiume piuttosto grande con una piccola cascata.
-Allora da dove si entra?- chiese Cyborg.
Corvina deviò il flusso del fiume appena sotto la cascata creando un campo di forza e mostrando sul fondo melmoso quello che sembrava un tombino. Cyborg lo forzò, appoggiandolo accanto all’entrata.
Robin illuminò al suo interno rivelando una scaletta in ferro arrugginito che portava al fondo. Lasciò cadere un fumogeno al suo interno cercando di capire quanto fosse profondo.
-E’ piuttosto basso eh?- disse BB per alleggerire la situazione.
-Andiamo- ordinò il leader il quale scese per primo seguito da Corvina, Stella, BB e Cyborg che richiuse la botola.
I Titans si ritrovarono nel buio più totale, lasciandoli disorientati. Accesero le loro torce esaminando il luogo: un corridoio stretto e lungo puntava in una sola direzione, incapaci di vedere la fine.
A fila di uno, s’incamminarono nel tunnel piegando la testa di tanto in tanto per evitare massi che uscivano dal tetto.
 
 
 
 
 
Da quando aveva visto Sarah, Terra non era più uscita dalla sua stanza. Ora che il sole era tramontato, si aspettava un attacco dei Titans da un momento all’altro e doveva essere pronta perché sapeva che quella sarebbe stata la sua unica occasione per scappare via. Camminava preoccupata avanti ed indietro nella sua stanza aspettando impaziente un segno dei Titans.
Le luci si spensero improvvisamente, lasciando spazio a luci rosse lampeggianti accompagnate dal suono acuto della sirena.
-Allarme intrusi, allarme intrusi- ripeté una voce femminile robotica.
I Respiri di Terra si fecero più brevi mentre il cuore cominciò a martellarle nel petto.
-Sono qui- disse fra sé e sé.
Uscì dalla sua stanza e si diresse verso la “sala delle torture” per raggiungerli.
 
 
 
 
-Cazzo!- gridò Robin sbattendo il pugno contro la parete.
-Terra non ti aveva avvertita di questo?- gridò Cyborg per farsi sentire.
-E’ una trappola?- chiese Stella urlando.
-No che non è una trappola- rispose Corvina.
-Che facciamo adesso?- chiese BB, tappandosi le orecchie.
Corvina guardò Robin quasi implorante.
-Seguiamo il piano- concesse lui -Cyborg disattiva le telecamere,adesso!-
Cyborg obbedì immediatamente.
-Procediamo come stabilito. Titans Go!-
Robin sfondò la porta della stanza con un calcio e correndo per il corridoio, seguito dagli altri.
Terra correva ansimante tra i corridoi guardandosi in torno, alla ricerca dei Titans. Girò l’angolo a destra, scontrandosi con Robin.
-Terra?-disse BB.
-Muovetevi non c’è tempo da perdere!- urlò lei, cominciando a correre.
-Terra aspetta!- la fermò Robin.
-Dov’è mia madre?- chiese Corvina.
-Te l’ho già detto dove si trova la stanza-
Corvina la guardò in cagnesco.
-Che c’è non vi fidate di me?- chiese guardando le facce dei ragazzi che corrucciarono la fronte -Vi ho già detto cosa c’è in ballo e non ho intenzione di perdere!-
-Portaci da Dana- disse Robin.
-E dopo aiuteremo anche te, promesso- disse Stella.
Terra li guardò per un secondo, imprimendosi nella mente quelle espressioni poco fiduciose nei suoi confronti, con amarezza.
-Abbiamo poco tempo-
Terra, seguita dai ragazzi, corse per i corridoi raggiungendo una stanza non molto distante. Sulla destra della porta c’era un codice d’accesso. Terra appoggiò la mano sull’oggetto che sbloccò la porta.
Sul volto di Corvina si formò un sorriso e un’espressione di sollievo che si spense subito vedendo che nella stanza non c’era nessuno. La sedia su cui Dana era seduta era ancora là, con le corde che prima la legavano, stese sul pavimento freddo.
-Dov’è mia madre? Dov’è lei!- gridò Corvina.
-Sarah deve averla portata da un’altra parte-
-Dove si trova?- chiese Cyborg.
-Come faccio a saperlo?-
-Non puoi chiamarla in qualche modo facendoti dire dove si trova Dana?- chiese Robin.
-Le comunicazioni sono interrotte, altrimenti mi avrebbe già chiamata- disse guardando Cyborg.
-Sarà meglio che tu scopra dove si trova!- disse Corvina.
-Io la troverò te lo prometto ma dovrete fidarmi di me-
I ragazzi si guardarono tra di loro, scambiandosi sguardi quasi telepatici.
-D’accordo- disse Robin.
-Voi andate nell’altra stanza e io salvo tua madre!-
-Non se ne parla nemmeno!- urlò Corvina -Come faccio a fidarmi di te per una cosa tanto importante?-
Terra no rispose, mortificata anche se sapeva che in parte aveva ragione.
-Possiamo fidarci- disse BB poggiandole una mano sulla spalla.
Corvina guardò Terra per qualche secondo, cercando di guardarla nell’anima per capire se poteva fidarsi.
-Andiamo- acconsentì infine.
-Prendi questo- le disse Robin, porgendole il suo comunicatore.
Terra annuì, obbedendo al comando.
I Titans continuarono a correre nel corridoio mentre Terra voltò a sinistra per un altro corridoio.
 
 
 
 
Corsero per qualche minuto nei fitti corridoi seguendo la mappa di Corvina e scrutando ogni porta alla ricerca di quella giusta. Si fermarono davanti ad una porta che sembrava uguale a tutte le altre, con sopra scritto il numero settantotto.
-E’ questa?- chiese BB.
-Si- rispose Corvina.
-C’è un altro codice d’accesso- disse Stella.
-Come lo bypassiamo?-
Robin estrasse un disco dalla cintura e lo fissò sulla porta.
-State indietro!-
Il disco esplose e così anche la porta che si ridusse in mille pezzi. La stanza al suo interno era buia e l’aria era irrespirabile, chiusa.
-A-aiuto, aiutatemi... vi pre-prego-
 
 
 
 
Terra si trovò all’improvviso Sarah di fronte, comparendo dal nulla.
-Terra! Dove diavolo eri finita?!-
-I-io-
-Beh non importa- disse camminando tra i corridoi, portando Terra con sé -I Titans sono qui. Hanno disattivato telecamere ed ogni mezzo di comunicazione-
-Nicholas?-
-E’ rinchiuso al secondo piano ed è sorvegliato-
-Dana?-
-Nella diciannov...- Sarah smise di parlare guardando Terra e scorgendo un qualcosa dalla forma strana nella tasca.
-Cos’hai lì?-
-N-niente-
-Cos’hai li!- ripeté minacciosa.
Terra non rispose.
Sarah la spinse con violenza e la bloccò al muro, premendole il braccio sinistro sulla gola mentre con la destra estraeva dalla tasca l’oggetto. Appena lo strinse tra le mani si allontanò da Terra, esaminandolo.
-Questo è un comunicatore! Questo è un cazzo di comunicatore dei Titans!-
-Si lo è!- ammise lei con rabbia -Questa storia finisce oggi Sarah!-
Sarah si lanciò contro di lei, colpendola ripetutamente in volto. Terra cadde al suolo stordita e con un labbro rotto. La bruna tentò di colpirla nuovamente ma lei rotolò su di un fianco, evitandola. Si alzò in piedi e con fatica, staccò parte del pavimento lanciandoglielo contro. Sarah non riuscì ad evitarlo e cadde al suolo svenuta. Terra recuperò il comunicatore e chiamò BB.
-Stanza diciannove-
-Ricevuto- disse lui e interruppe la comunicazione.
Terra corse verso la stanza più veloce che poté colpendo qualche guardia per liberarsi il passaggio. Giunse finalmente nella stanza e spalancò la porta. Dana era inginocchiata e aveva le mani dietro la schiena incatenate al pavimento. I polsi grondavano di sangue a causa dei suoi inutili tentativi di liberarsi e un bavaglio in gola le impediva di urlare. Scosse le catene emettendo gemiti di rabbia appena vide la bionda, cercando di ribellarsi.
-Calmati sono qui per aiutarti- disse lei inginocchiandosi -tua figlia è qui, sei salva-
Le catene caddero e la donna si tolse l’opprimente bavaglio.
-Non ancora- ringhiò Sarah spuntando sulla soglia.
La sua tuta bianca era lercia e strappata in vari punti. Le mani di Terra si illuminarono, pronta a combattere.
-Tieni- disse Sarah lasciando scivolare una pistola verso di lei.
-Cosa?- sul volto di Terra si formò un’espressione confusa.
-Impugna la pistola, da brava come ti ho insegnato-
-Non cascherò in uno dei tuoi giochetti-
-Nessun gioco amica mia. E’ una pistola come le atri. Avanti, impugnala!-
Terra la prese e se la rigirò tra e mani, assicurandosi che fosse una vera pistola. La impugnò con entrambe le mani.
-Bene. Adesso, sparale!-
-Cosa?! Non crederai mica che lo farò- disse puntandole contro la pistola.
-Oh si che lo farai perché vedi... i tuoi amici hanno fallito-
-Come...?-
Sarah le fece scivolare una specie di monitor dove un ragazzo incatenato, giaceva al suolo, immobile.
-No, n-no-
-Tranquilla non è ancora morto. Il siero che gli ha dato Nicholas non è potente, esiste un antidoto- dalla cintura estrasse una fiala con un liquido verde.
-Dammela immediatamente!- disse puntandole ancora la pistola contro.
-Pensi davvero di intimorirmi? Non puoi fermarmi con una pistola. Ogni cosa ha il suo prezzo mia cara ed è arrivato il momento di pagare il conto!-
Terra osservò ancora una volta le immagini su quel monitor, osservando il ragazzo morente al suolo.
-C’è solo un modo perché lui sopravviva. Fallo! Adesso!-
Con mano tremante, Terra puntò la pistola contro la donna ancora inginocchiata. Dana si irrigidì dal terrore, riuscendo a malapena a balbettare pietà.
-N-no, ti prego, per piacere n-no-
-Non ho altra scelta- disse con voce spaventata, caricando il colpo in canna.
 
 
 
 
Robin accese la sua torcia puntandola dentro la stanza, cercando chi aveva parlato. Puntò la luce contro un angolo della stanza trovando il ragazzo steso a terra. Era vestito con un tuta gialla e rossa sporca, lacerata e maleodorante e con evidenti macchie di sangue secco su tutto il corpo, segno che anche lui era stato torturato. Il viso ossuto e le mani scarne indicavano che non mangiava da giorni. I capelli bruni erano sporchi e scarruffati, gli occhi azzurri erano incavati e circondati da occhiaie scure. I Titans si precipitarono all’interno per aiutarlo.
-Chi, chi siete voi?- chiese con un fil di voce.
-Noi siamo i Teen Titans e siamo venuti qui per salvarti- rispose Robin.
-Dov’è Tara? Dov’è mia sorella?-
I ragazzi si guardarono tra di loro, non sapendo cosa dire.
-Tua sorella sta bene Brion, lei mi ha detto tutto di te. In un attimo potrai riabbracciarla- gli disse Corvina.
Cyborg spezzò le catene liberandolo mentre Robin gli porse una borraccia d’acqua che il ragazzo finì in un secondo. Robin e Cyborg lo aiutarono ad alzarsi ed a camminare mente BB, Stella e Corvina facevano strada davanti a loro. Uscirono dalla stanza ed imboccarono un corridoio seguendo la mappa di Corvina verso la stanza diciannove. Le luci ancora lampeggiavano rosse, rendendo difficile leggere la mappa. Svoltarono a destra e un gruppo di guardie li bloccò il percorso mentre un altro gruppo si piazzò alle loro spalle, intrappolandoli.
-E adesso?- disse BB.
Brion osservò le guardie puntare contro i Titans le loro armi, pronti ad ucciderli. Erano troppi per soli tre anche se forti, dato che due di loro lo stavano tenendo in piedi. Chiuse gli occhi e decise di usare quel poco di energia che gli era rimasta in copro per creare un terremoto. Le guardie barcollarono e caddero a terra mentre il pavimento si apriva sotto i loro piedi, cascando dentro la fossa.
I ragazzi guardarono Brion increduli.
-Ehi, mi chiamano Geo-Force per un motivo-
I ragazzi ripresero a camminare nei fitti corridoi senza obbiettare.
Corvina controllò ancora una volta la mappa e vide che la stanza era sulla sua sinistra, qualche passo avanti a lei.
-Eccola! E’ lì!- disse, correndo verso la stanza.
Protese le mani verso la porta che si illuminò di nero. Con un gesto delle mani la porta cadde, lasciando la maga. Corvina sorrideva al solo pensiero di rivedere sua madre ma la sua faccia mutò espressione vedendo Terra puntarle contro la pistola.
La bionda sgranò gli occhi, sentendosi colpevole per quello che stava per fare. I ragazzi seguirono Corvina ed entrarono, accompagnando anche Brion. Il ragazzo rimase senza fiato dalla visione di sua sorella con un’arma puntata contro ad un’innocente. Sarah rimase in disparte rifugiandosi nell’ombra ad osservare la scena ma pronta ad attaccare. Terra spostò lo sguardo sul fratello, sospirando di sollievo e di sorpresa.
-Brion...- disse quasi sussurrando. La pistola le cadde dalle mani senza che nemmeno se ne accorgesse ma appena l’arma toccò terra, il colpo che era in canna partì, riecheggiando nella stanza.
Corvina vide la scena rallentata, il proiettile partì raggiungendo il corpo di sua madre e sparendo dentro il suo torace. Per il colpo subito, la donna inarcò la schiena di dolore prima di cadere a terra, sbattendo la testa.
Corvina si precipitò su di lei per soccorrerla. Terra indietreggiò spaventata con una sensazione di colpevolezza, si rifugiò tra le braccia del fratello per cercare conforto mentre gli altri si avvicinarono alla donna sdraiata a terra tra le braccia di Corvina.
-Mamma, mamma! Ora i-io ti salvo ok?- disse con voce tremante.
La maglia lercia della donna era colorata completamente di rosso e la macchia si estese sul pavimento. Corvina premette sul foro dal quale fuoriuscivano fiotti di sangue cercando di fermare l’emorragia, inutilmente. Impose le sue mani sulla ferita e recitò il suo mantra diverse volte. Le mani si illuminarono ma la situazione della  donna non migliorò affatto; la sua magia era impotente ancora una volta.
-NO! Perché non funziona! Perché!- disse singhiozzando.
-Va, va tutto bene- le disse la donna,carezzandole il viso.
-No che non va bene!-
-Shh va tutto bene Corvina, Julie. Guardami- le prese il volto tra le mani costringendola a voltarsi.
-Mamma non ti posso perdere, ti prego-
-Non, non mi perderai, io rimarrò sempre nel tuo cuore-
Il volto della donna era sempre più pallido per la continua perdita di sangue. Dana non riusciva più a tenere le palpebre aperte per quanto si sforzasse ma, benché spaventata, si obbligò di sembrare serena per sua figlia.
-Vieni qui- disse attirandola a sé per abbracciarla, un ultima volta.
Corvina si chinò sulla madre stringendola al suo petto, finché la donna non esalò il suo ultimo respiro.
-Ti voglio tanto... tanto...-
-Mamma?- disse Corvina staccandola da sé per guardarla -Mamma no! Svegliati mamma!- disse scuotendola, singhiozzando.
Brion cadde a terra, privo di forze e trascinando con sé la sorella che fino a quel momento lo stava sostenendo.
-Brion? Brion!-
-Ho bisogno d-di terra per guarire- disse svenendo.
-NO! Brion! Non chiudere gli occhi! Non chiudere gli occhi!-
In quel momento la stanza si riempì di guardie chiamate da Sarah. Corvina rimase immobile con la madre, accarezzandole i capelli impiastricciati di sangue. I ragazzi si disposero a cerchio intorno a Corvina ed a Brion che, esausto, giaceva al suolo.
-Visto cosa succede se non si paga il conto Terra?- disse Sarah -beh almeno tu hai potuto dire addio a tuo fratello! GUARDIE ATTACCATE!-
Le guardie obbedirono e si lanciarono contro i Titans.
-Non permettiamo di rompere il cerchio!- ordinò Robin, respingendo uno di loro.
Sarah si avventò su Terra, lanciandole addosso una delle piccole sfere che esplosero, distraendola .Sarah le sferrò un calcio in pieno volto facendo cadere la bionda. Terra fu bloccata al pavimento sotto il peso della ragazza che estrasse dalla cintura un’altra pistola.
-Lo hai detto tu...- disse caricando il colpo -questa storia finisce oggi-
Terra si pietrificò dalla paura, incapace di reagire. Delle corna di montone spinsero via Sarah da sopra il petto di Terra liberandola. BB ritornò in forma umana aiutandola a rialzarsi.
Corvina ancora immobile, non piangeva più. Guardava il volto bianco nella madre con occhi stanchi, senza reagire continuando ad accarezzarle i capelli come fosse un gesto meccanico. Due guardie le presero le braccia allontanandola dal corpo della madre e trascinandola via con loro. Corvina, stremata, si lasciò portare via, incurante della sua vita.
BB si voltò di scatto, come per istinto vedendo Corvina venire rapita.
-Non riuscirete a portarmela via!- gridò.
Sotto forma di orso, si avventò contro le guardie ma altre gli bloccarono il passaggio, impedendo di salvarla. Con ampie zampate, riuscì a metterne fuori gioco qualcuna, facendosi strada. Una guardia si piazzò di fronte a lui tirando sopra la sua testa una rete. Un’altra guarda prese l’altro capo della rete e, insieme, la fissarono al pavimento. BB fu obbligato al pavimento, intrappolato. Appena provò a tagliare le corde la rete rilasciò cariche elettriche che fecero grugnire l’orsi di dolore.
Sentendo quel verso, Corvina alzò la testa vedendo BB inerte sotto quelle scosse. Il ragazzo ritornò in forma umana esausto e gemendo di dolore.
-NO! Lasciatemi! BB no! BB!-
Corvina provò a ribellarsi puntando i piedi e strattonando le braccia. Le sue mani si illuminarono, riuscendo a liberarsi ed alzarsi in piedi ma prima che potesse attaccare, Sarah le conficcò un ago nel collo iniettandole un liquido blu.
-Ora scoprirai cosa significa perdere tutto ciò che ami- le sussurrò all’orecchio Sarah.
Corvina cadde a terra in un tonfo, svenuta.
 -Portatela via- ordinò alle guardie che obbedirono trascinandola via.
 
Robin si avventò contro le guardie vicino a BB mentre Cyborg lo liberava. Il corpo di ragazzo era caldo e ricoperto di bruciature alcune talmente profonde da far fuoriuscire del sangue.
-Ehi BB?- provò a chiamarlo l’amico -BB! Non farmi questi scherzi amico! BB!-
Il mutaforma rimase immobile tra le braccia di Cyborg, senza dare segni di coscienza.
Cyborg alzò lo sguardo verso Robin, scuotendo la testa. In quell’attimo che il leader fu distratto, una guardia gli puntò contro la pistola.
-Robin attento!- gridò Stella, spingendolo.
In quel momento la pistola sparò, colpendo l’aliena sul fianco destro.
-STELLARUBIA- gridò Robin accovacciandosi sulla ragazza, svenuta.
Il battito di Robin accelerò in un secondo, spaventato.
-Titans ritirata!- ordinò.
Prese tra le braccia Stella e lanciò delle piccole sfere che, al contatto col pavimento, formarono una nebbia densa distraendo le guardie. Terra trascinò suo fratello vicino al leader e utilizzò le sue ultime energie rimaste per dividere il pavimento ed alzarlo in aria. Con un gesto della mano distrusse il pavimento del secondo piano ed il soffitto, riuscendo a portare più in altro la zolla di terreno e riuscendo ad abbandonare finalmente quell’edificio mostruoso, in cui conosceva soltanto dolore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELLA SCRITTRICE
HO FINALMENTE FINITO QUESTO CAPITOLO. SPERO CAPIRETE IL PERCHE’ CI ABBIA MESSO COSI’ TANTO AD AGGIORNARE.
PER CHI NON LO SAPESSE BRION MARKOV È IL FRATELLASTRO DI TERRA.
PER CHI FOSSE INTERESSATO ALLA SUA VITA, ALLEGO IL LINK DELLA SUA DESCRIZIONE :
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Geo-Force
SPERO COMUNQUE VI SIA PIACIUTO E CHE VI ABBIA FATTO COMMUOVERE (PERLOMENO DURANTE LA MORTE DI DANA) O FATTO PROVARE QUALCOSA.
FATEMI SAPRE COSA NE PENSATE CON UNA RECENSIONE.
A PRESTO.
CORVINA.
   
 
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