Film > Il gobbo di Notre Dame
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Autore: Roylove    24/03/2016    1 recensioni
E se una ragazza che vive alla Corte fosse segretamente innamorata di Clopin e che quest'ultimo essendo ammaliato da un'altra ragazza non si accorgesse neanche dell'amore che la prima prova per lui? Leggete e capirete meglio... spero!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clopin, Esmeralda, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Ragazzi prima di tutti grazie perchè seguite la mia storia, in secondo luigo scusate se delle volte ci sono errori di battitura, ma il t9 del mio cellulare ha vita propria (il che mi spaventa!), comunque grazie soprattutto a Tensi che ha recensito e vi auguro buona lettura.

 

Chantal giró tutta la notte senza una meta precisa, passò circa due ore davanti Notre Dame , ma qualcuno da lassù la richiamò.
-Chantal?-Chiese una voce maschile .
La ragazza la conosceva bene quella voce, era Quasimodo un suo caro amico.
-Quasimodo!-Esclamò la ragazza asciugandosi le lacrime che gli solcavano le gote.
-Ma tu stai piangendo!-Esclamò il ragazzo uscendo dall'ombra.
-Oh no, non è niente... Ma tu che fai in piedi a quest'ora?-Chiese lei.
-Oh ,un po' di insogna .  Ora vuoi dirmi che hai?-
Il bello di Quasimodo è che non demordeva mai, e faceva di tutto pur di aiutare le persone in difficoltà.
Chantal le raccontò tutto e per lei fu la liberazione di un peso.
-Capisco, se fossi in te farei di tutto per farmi notare da Clopin .-
-Lo sai Quasimodo che non è da me questo atteggiamento.-
-Si ma a volte il gioco vale la candela.-Disse lui con un sorriso.
-Cosa?-
-Voglio dire che a volte bisogna dare tutto se stesso per ottenere qualcosa. -
Oltre ad essere un buon amico era anche molto saggio.
-Credo di aver capito. Ora però vado, la mezzanotte è passata ormai da tanto, scusa se ti ho trattenuto.-Disse la ragazza iniziando ad avere sonno.
-Non riuscivo a dormire e mi sono reso utile.... O almeno spero!-Rise.
-Utilissimo! Bon nuit!-Disse Chantal salutandolo.
Una volta tornata in tenda Chantal crollò dal sonno e dormì vestita.
La mattina dopo fu Clopin a svegliarla.
-Hey bella addormentata si fanno le ore piccole?-Chiese lui con un sorriso.
-Che ore sono?-Chiese Chantal mezza addormentata.
-È ora di andare a lavoro!-Rise l'uomo.
-Di già? Oh....-Disse la ragazza sbadigliando.
-Dove sei stata ieri notte?-
-Ho fatto un giro , avevo bisogno di schiarirmi le idee.-
-Qualcosa non va? Sai che il mio compito è fare in modo che non ci siano problemi.-
-Tu non potresti fare niente comunque!- Disse lei.
-Perché? -
Chantal odiava la cocciutaggine dell'uomo, con domande semplici riusciva a cavarti tutti i segreti di bocca.
-Perché io sono....-Per fortuna si bloccò in tempo.
-Sei?-
-Andiamo a lavoro che è tardi!-Esclamò la ragazza senza neanche guardandolo in faccia.
-Dai dimmi!-Insistette lui andando dietro a lei.
-No.-Disse lei.
-Lo sai che io mi preoccupo! Sei malata?-
-No, mai stata più sana!-Disse lei. 
Ma davvero un uomo poteva essere tanto stupido.
-E allora dimmi che hai!-Sbottó lui.
-Tanto ormai il danno è fatto! Che vuoi che cambi se ti dico il mio problema?-Chiese lei arrabbiata.
-Non ti capisco! Lo sai che con me puoi parlare di tutto! Perché di questo no?-Chiese lui.
-Perché è troppo personale! -Sbottó lei correndo via.
Beh di certo non aveva seguito il consiglio di Quasimodo, questo era sicuro, avrebbe deciso di fare un salto dal campanaro all'ora di pranzo.
Clopin riusciva a stargli dietro e la raggiunse davanti la bottega dove lei lavorava.
-Ma si può sapere che ti prende?-Chiese tenendogli il braccio bloccato.
-Lasciami.-Disse lei senza voltarsi.
-No finché non mi dici che cos'hai!-Esclamò lui.
-Ho detto lasciami!-Si voltò con uno sguardo furioso e con le lacrime agli occhi, detestava farsi vedere piangere, specialmente da Clopin , solo quando morì suo padre riuscì a farsi vedere in lacrime, ma solo da lui.
In quel momento Clopin la lasció, sapeva che era inutile insistere in quel momento.
-Va bene, credevo che tra noi non esistessero segreti. Mi sbagliavo.-Disse lui deluso andando via.
Chantal entrò nel negozio in lacrime, e corse dalla signora Papon.
-Signora ho rovinato tutto!-Disse in lacrime al grembo dell'anziana.
-Oh su piccola mia, non devi abbatterti così. Ricorda mai perdere la speranza.-Disse la donna carezzandogli la testa.
A quel punto entrò anche Giselle.
-Che succede?-
-Solo un po' di mal d'amore.-Disse la donna con un sorriso.
-Oh Chantal.-Disse l'amica chinandosi affianco alla ragazza.
-Perché oggi non andiamo dal boulanger e prendiamo una torta ? Tesoro, non voglio vederti piangere, sei una ragazza d'oro e se proprio quell'uomo non lo capisce allora è uno stupido. Ricorda però che il miglior rimedio al mal d'amore è il cibo. Giselle prendi, andare dal boulanger e prendete del cibo. -Sorrise la donna dando delle monete alla nipote.
-Signora Papon non dovete...-Cercò di dire qualcosa , ma fu bloccata dall'anziana.
-È anche da tempo che non mangio una bella torta alla crema... Consiglierei la pasticceria di fronte Notre Dame.-Fece l'occhiolino alle due ragazze.
-Andiamo Chantal!-Giselle prese per mano l'amica e la trascinó fuori dalla bottega.
Arrivarono a Notre Dame e il fornaio aveva appena riempito le torte con dell'ottima crema. 
-Bonjour monsieur!-Disse Giselle.
-Bonjour a voi ragazze, che posso darvi?-Chiese l'uomo.
-Una tortina farcita di crema è per la nonna.-Disse Giselle.
-Ah si sei la nipote della signora Papon! Come sta tua nonna?-Chiese l'uomo.
-Bene signore grazie!-
-Un giorno di questi passo a trovarla digli.-Disse incartanto la torta.
Intanto Chantal vedeva il carretto di Clopin, stava raccontando la storia di chissà quale principessa a dei bambini e ogni tanto anche il suo sguardo andava verso Chantal.
-Monsieur, mi scusi, potrebbe darmi anche tre bignè?-Chiese Chantal.
-Vuoi darci sotto col cibo?-Chiese Giselle.
-No, devo chiedere scusa ad una persona. Hai carta e inchiostro?-Chiese poi lei.
-Ho io carta e inchiostro signorina.-Disse il panettiere offrendogli un foglio di carta e una piuma con dell'inchiostro.
-Merci!-Esclamò Chantal prendendo l'occorrente e iniziando a scrivere chissà cosa.
Quando dovettero pagare, Giselle insistette per pagare anche i bignè.
-Ma li ho presi io, è giusto che li paghi io!-
-No Chantal, è un mio regalo per te! Vai e conquista!-Rise Giselle.
-Grazie, grazie , grazie!-Esclamò lei abbracciando l'amica.
Andò sul retro del carro di Clopin che era ancora intento a raccontare la storia ai bambini poggió i bignè ed il foglio di carta sugli scalini, la storia sarebbe finita a minuti e lei doveva tornare a lavoro, infatti tornò da Giselle che l'aspettava davanti Notre Dame.
Una volta alla bottega mangiarono e a Chantal sembrava tornato il buon umore.

Sono felice che i capitoli precedenti siano piaciuti, grabzie di cuore a chi ha recensito e chiedo scusa se nei miei capitoli ci saranno degli errori, ma avendo il cellulare con il t9 che ha anima propria, purtroppo gli errori escono. Faccio di tutto per ridurli ma niente, ne trovo sempre qualcuno anche dopo pubblicato il capitolo.
Dopo questa noiosa spiegazione vi auguro buona lettura!

 

Quando Clopin finì lo spettacolo fece per uscire dal carretto e l'occhio gli cadde subito sul fagottino e il foglio di carta lì.
Lesse il foglio e non poté fare a meno di sorridere.
Sul foglio c'erano testuali parole:

 

So che questi giorni mi sono comportata male nei tuoi confronti, soprattutto questa mattina , ma questi sono per farmi perdonare. Tengo a te come tengo alla mia vita e non so dove sarei adesso senza di te. Grazie di cuore e mangia i bignè.
Chantal

 

 

In quel momento si sentì fortunato ad aver ricevuto almeno l'istruzione minima per imparare a scrivere e leggere. Si sedette sugli scalini del carretto e si gustó quei meravigliosi bignè alla crema.

 

 

All'ora di pranzo Chantal decise di andare da Quasimodo e avendo una fetta di torta avanzata decise di portargliela.
-Vado a Notre Dame, torno tra poco.-Disse uscendo di corsa.
Una volta lì salì fino dove aveva la sua casa Quasimodo.
-Quasimodo! Ti ho portato una cosa!-Rise lei notando il campanaro appeso ad una trave per lucidare una campana.
-Per me? Cos'è?-Chiese lui scendendo.
-Una fetta di torta, per ringraziarti dopo ieri sera.-Sorrise.
-Allora ci hai parlato?-Chiese lui prendendo la fetta e mangiandola.
-Beh, diciamo ci ho litigato. A volte la sua testardaggine mi da sui nervi, ma dopo è passato tutto e gli ho portato dei bignè.-Disse affacciandosi dalla cattedrale.
-Si Clopin è cocciuto. Ma anche per questo che lo ami, o sbaglio?-Chiese Quasimodo con un sorriso.
-Si, è testardo, a volte anche spericolato e mi fa arrabbiare, ma lo amo anche per questo.-Rise lei.
-Dovresti dirglielo senza avere paura delle conseguenze.
-E cosa dovrei dirgli? Ciao Clopin sai è da cinque anni che sono innamorata di te! Ma sappi che se stai con quell'altra ragazza a me non fa niente, rimarrò in silenzio a soffrire. Accidenti alla mia timidezza!-Esclamò la ragazza facendo una scenetta che fece ridere il campanaro.
-Beh come discorso non è un granché!-Rise lui.
- Mi devo rassegnare ormai, se lui è felice con Maria, beh, lo sono anche io per lui.-Disse lei.
-La sua felicità è più importante della tua? Perché?-
Quasimodo a volte era ingenuo come Zefyr, ma anche per questo adorava stare in sua compagnia.
-Vedi, è che quando ami una persona pensi prima di tutto al suo bene e alla sua felicità. Come una madre con il proprio bambino.-Spiegò la ragazza.
-Capisco, ma Chantal.... È ora che torni a lavorare, devo suonare le campane e tu sei in ritardo!-Esclamò il campanaro.
-Grazie Quasimodo!-Disse abbracciando il ragazzo.

 

 

Durante quella piccola conversazione Chantal e Quasimodo non lo sapevano, ma Clopin era presente. Era andato alla bottega dove lavorava Chantal per ringraziarla e scusarsi per quella mattina, e Giselle gli aveva detto che era andata a Notre Dame dal campanaro, così decise di raggiungerla.
Proprio quando era arrivato all'alloggio di Quasimodo sentii Chantal parlare di lui e decise di nascondersi per origliare.
Quando però sentii le parole della ragazza sul fatto che lo amava , gli mancò un battito e quando la conversazione giunse al termine fece gli scalini quattro a quattro per non farsi scoprire dalla ragazza.
-Clopin sei un vero idiota.-Disse a bassa voce dentro il suo carretto.
Era stato talmente stupido da non vedere l'amore che la ragazza provava per lui.
Ma ora che ci ripensava tutto aveva un senso, i vestiti che gli cuciva, le cene che gli offriva, i grossi sorrisi quando gli faceva anche un complimento piccolo piccolo, per non parlare poi del suo problema personale della quale stavano parlando la mattina. Si rese conto che era lui la causa del malumore della ragazza e in quel momento si sentì uno schifo, aveva fatto star male una delle persone più importanti della sua vita.
Adesso non era neanche più sicuro che Maria fosse la donna per lui, certo era una donna bellissima, ma come aveva detto Esmeralda la sera prima, quanto davvero la conosceva? Probabile che con il passare del tempo non avrebbe mai trovato quell'affinità o probabile di si, ma chi era lui per prevedere cosa sarebbe successo?
Decise così di andare da Esmeralda, si stava esibendo come suo solito assieme a Djali e Zefyr in un piccolo angolo vicino la cattedrale.
-Esme posso parlarti?-Chiese .
Esmeralda gli diede un occhiata e vedendolo più strano del solito lasciò il tamburello a una bimba che stava ballando e si allontanò.
-Che succede?-Chiese la donna.
-Ho fatto un pasticcio! Non so che fare!-Disse lui triste.
-Spiegati meglio, che se parli in codice non capisco.- 
Si misero in un angolo tranquillo ma non troppo lontano dal palco e lì l'uomo parlò.
-Sono uno sciocco! Ultimamente Chantal stava soffrendo e non mi ero accorto che era per me che soffriva!-
Esmeralda fece una faccia indecifrabile agli occhi di altri, ma Clopin la conosceva era la faccia che gli avrebbe fatto confessare tutto, non poteva tenere nascoste certe cose, non a lei.
-Questa mattina abbiamo litigato io e Chantal e poi lei mi ha regalato dei bignè, sono andato da lei a chiederle scusa, ma era da Quasimodo e quando sono arrivato da loro ho sentito dire da Chantal che lei mi ama, ma dato che mi vede felice con Maria non può che essere felice per me! -Il racconto di Clopin era così confuso che Esmeralda dovette riflettere qualche minuto per capire bene cosa fosse successo.
-Quindi si è dichiarata, e tu che le hai detto?-Chiese la donna.
-Beh non si è proprio dichiarata, io stavo origliando la conversazione che aveva con Quasimodo.-Disse lui.
-Clopin mi sorprende che tu non ti sia accorto di niente! Persino io Febo e Zefyr sapevamo che lei è un innamorata di te! Ma tu ora hai Maria e hai distrutto ogni sua speranza di poterti amare, secondo te come si può sentire ?-Disse Esmeralda arrabbiata.
-Credo male... Anzi ne sono certo. Ma il fatto è che....-Disse lui quasi vergognandosi.
-Che cosa?-Chiese la donna con sguardo severo.
-Che tu avevi ragione su Maria, insomma la conosco da poco, e se poi non andiamo più d'accordo? Invece con Chantal è diverso, anche se litighiamo alla fine ci riappacifichiamo, e forse è l'unica che veramente che pensa prima al mio bene che al suo.-Disse lui.
-Grazie per la considerazione...-Si limitò a dire la donna.
-Sai cosa intendo dire... Che mi consigli di fare?-
-Devi solo seguire il tuo cuore , io posso farti solo una domanda.... Sicuro che con Maria non provi solo un'attrazione fisica?-Detto questo Esmeralda lasciò il fratello lì pensieroso e tornò al suo spettacolo.

 

 

Quella sera quando stava per tornare a casa nella bottega entrarono Febo, Esmeralda e Zefyr.
-Voi che ci fate qui?-Chiese Chantal stupita.
-Siamo venuti a prendere una cosa.-Disse Esmeralda.
-Tutto pronto, venite!-Disse Giselle portandoli sul retro, curiosa Chantal andò a vedere.
-Che ve ne pare?-Chiese Giselle mostrando un lungo abito semplice color Lilla.
-È splendido!-Disse Esmeralda.
-Credo però che indosso alla diretta interessata sarebbe meglio!-Esclamò Febo guardando Chantal.
-Perché guardate me?-Chiese quest'ultima.
-L'abito è per te sciocca!-Rise Giselle.
-Per me? Perché?-Chiese stupita.
-Dopodomani che giorno è?-Chiese Esmeralda ridendo.
Chantal ci pensò un attimo e poi si ricordò, sarebbe stato il suo compleanno.
-Il mio compleanno.-Disse.
-Esatto, ti abbiamo voluto regalare un vestito, così lo potrai anche mettere alla festa di domani.-Disse Febo.
-Io non so come ringraziarvi!-Disse Chantal commossa.
-Vai a provarli, ti aspettiamo qui.-Rise Giselle.
Chantal corse a cambiarsi e quando uscì era più bella che mai, il vestito lilla aveva delle striature argentate che non aveva notato prima.
-Stai benissimo !-Disse Zefyr saltando di qua e di là.
-Ha ragione sei bellissima!-Disse Esmeralda.
-E sono sicuro che domani farà una strage di cuori!-Esclamò Febo.
-Grazie a tutti ! Davvero è il regalo più bello che potessi ricevere.-Disse abbracciando la famiglia.
In quel momento suonarono le otto di sera.
-È tardissimo!-Esclamarono tutti.
-Ricorda che domani siamo chiusi, non fare come lo scorso anno che ti sei presentata!-Rise Giselle.
-Bien, allora ci incontriamo domani alla festa.-Disse Chantal salutando l'amica.
Una volta alla Corte Chantal salutò Esmeralda e la famiglia, ringraziandoli ancora per il regalo, dopodiché tornò nella sua tenda.

 

Clopin girava per le vie di Parigi, stava tornando a casa più stanco che mai quel giorno, ma era tutto pronto per il giorno seguente e questo gli dava una grande soddisfazione.
Alla Corte andò a parlare con Maria, ormai aveva deciso cosa avrebbe fatto, e di sicuro non sbagliava, il cuore sa sempre cosa fare.
-Maria posso parlarti?-La gitana era fuori la sua tenda a parlare con delle ragazze.
-Certo.-Disse salutando le altre.
-Ecco vedi... È un po' difficile da spiegare... Non possiamo stare insieme.-Disse lui come volersi liberare da un grosso peso.
-Come? Non capisco? -Chiese lei spaesata.
-Vedi ero convinto di amarti.... Ma mi sbagliavo,la mia era solo attrazione fisica. Mi vergogno come un cane ad averti illusa , ma vedi è che...-Non riusciva a trovare le parole giuste.
-Ti piace un altra.-Disse lei con un sorriso sincero.
-Come fai a saperlo?-Chiese Clopin.
-Clopin, sono una donna, vedo certe cose. Tranquillo, non mi sono arrabbiata per quello che mi hai detto, anzi ho apprezzato la tua sincerità.-Disse la ragazza.
-Davvero mi dispiace, non era mia intenzione ferirti o illuderti.-
-Tranquillo. La ragazza che ami sarà molto fortunata ad averti.-Disse lei prendendogli le mani.
-Anche il ragazzo che ti avrà sarà molto fortunato.-Disse lui con un sorriso.
-Grazie, ora però devo andare,la cena non si prepara da sola!-Rise lei.
-Buona cena!-Disse lui salutandola.
Quando salutò la giovane voleva andare subito da Chantal ma notò che nella tenda le luci erano tutte spente, così decise di dirgli tutto domani mattina e chissà, avrebbe preso anche qualche fiore da regalargli, così sarebbe stata una dichiarazione in piena regola.

 

 

 

Continua, che ne dite?

  
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