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Autore: Kano_chan    25/03/2016    1 recensioni
Dal trentaquattresimo capitolo:
Fine
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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2. Emelie


Una fitta lancinante lo strappò dal sonno. Bucky aprì gli occhi di scatto con il cuore che gli rimbombava nel petto e nelle orecchie.
La prima cosa che mise a fuoco fu un malinconico neon sopra la sua testa, poi istintivamente spostò lo sguardo verso la fonte del suo dolore.
Là, dove doveva esserci il suo braccio sinistro, vide solo il bianco del grezzo lenzuolo che lo ricopriva dalla vita in giù.

Per un attimo rimase a fissarlo inebetito.
Lo sentiva; sentiva il dolore, avvertiva quel braccio che gli occhi non vedevano.. perché invece non c’era?
Qualcosa di rosso, appena sopra il punto che gli doleva, catturò la sua attenzione.

Il lino delle bende che ricoprivano il moncherino, iniziava a macchiarsi di sangue.

Osservando quella scena, il suo cervello si liberò degli ultimi strati di appannaggio e una serie di immagini confuse prese a vorticargli in mente.
La missione sul treno con Steve, la caduta, la voce di qualcuno che lo chiamava, una striscia scarlatta sulla neve fresca.
La testa prese a girargli e una paura mai provata prima ad assalirlo. Mentre il respiro gli si accorciava, sentì l’impellente necessità di alzarsi e fuggire. Scostò le coperte e tentò di mettersi seduto.

-    Che stai facendo!? Fermo! –

Una mano esile lo respinse sul letto e un’altra lo afferrò per l’unico polso rimastogli. Bucky cercò di ribellarsi mentre il mondo girava attorno a lui.

-    Fermo ho detto! Sei troppo debole, smettila! - lo rimproverò ancora quella voce.

Il ragazzo smise di agitarsi; non tanto perché lo desiderasse, ma quanto più perché le forze lo avevano abbandonato. Per un attimo tornò a regnare il silenzio, mentre il suo battito cardiaco cercava di rallentare e la testa si fermava.

-    Risparmia le forze finchè ne hai –

Quella voce dall'accento straniero lo sorprese di nuovo, ma ad occhi chiusi ricordò di averla già sentita. Quando riaprì le palpebre, mise a fuoco la sua interlocutrice.
Era una ragazza che poteva avere dai venti ai venticinque anni, bionda. Due profonde occhiaie le cerchiavano gli occhi di un colore simile a quello del mare nelle zone tropicali; a metà tra l’azzurro intenso e il verde.
Se non avesse avuto quel colore malaticcio, le guance incavate e lo sguardo spento, sarebbe stata una di quelle ragazze da mozzare il fiato a qualunque uomo. Ma il dolore l’aveva resa l’ombra di quella che sarebbe potuta essere in altre circostanze.

-    Chi sei? Cosa mi è successo? – le domandò con voce arrochita.

Con quello sguardo torvo con cui lo aveva guardato fino a quel momento, Bucky si aspettava quasi che alzasse gli occhi al cielo ad una simile domanda, invece i suoi lineamenti si distesero ed ella gli sorrise in modo triste.

-    Sarebbe stato meglio per te non dover mai porre questa domanda – rispose, poi si voltò.

Bucky, di riflesso, cercò di trattenerla con il braccio sinistro, dimenticandosi che non ci fosse più; ma la ragazza si era solo girata ad afferrare un bicchiere d’acqua e alcune pastiglie. Con delicatezza lo aiutò a sollevarsi e gli porse prima le medicine e poi l’acqua.

-    Prendile, serviranno contro il dolore – gli spiegò.

Mentre le ubbidiva, Bucky si guardò attorno. Non si stupì di trovarsi in una cella. Era di spessi mattoni e cemento, con una solida porta in ferro a chiuderne l’uscita. L’arredamento consisteva nel letto sopra il quale lui era sdraiato, un lavandino, un gabinetto e lo sgabello sopra il quale era seduta la sconosciuta.

-    Dove siamo? – chiese quando le ripassò il bicchiere vuoto.

Lei lo appoggiò per terra e tornò a guardarlo.

-    Non lo so di preciso… siamo in Germania di sicuro, ma in quale zona non so dirtelo – rispose lei.
-    Cos…-
-    Cosa ti è successo? – lo anticipò lei e il ragazzo annuì.

La giovane prese un lungo respiro.

-    Non so nemmeno questo… devono averti raccattato in giro –
-    Chi? –
-    Quelli dell’Hydra –

Quell’unica parola ebbe il potere di gelare il sangue nelle vene di Bucky. Era caduto nelle mani del nemico..
Pensava che il peggio sarebbe stato morire e invece si sbagliava.
Ora si ricordava tutto... della missione e della sua caduta nel burrone fra le montagne innevate. Per qualche strana ragione era sopravvissuto e quelli dell’Hydra lo avevano trovato.
Valutò la possibilità che qualcuno lo venisse a soccorrere.

-    Non verrà nessuno –

La sentenza della ragazza lo strappò bruscamente dalle sue congetture.

-    Non fare l’errore che ho fatto io. Non illuderti, sarà più semplice – gli disse.
-    Perché ci tengono qui? –
-    Esperimenti… Cos’altro se no? –

Bucky stava per chiederle che tipo di esperimenti intendesse, quando un forte bussare alla porta lo interruppe.
La ragazza ebbe un fremito di quella che poteva essere paura, prima che si alzasse avvicinandosi all’uscio.

-    Ehi, aspetta! - esclamò Bucky agitandosi nuovamente.
-    Tornerò, non preoccuparti. Hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura di te finchè non sarà il momento – gli disse mettendo mano sulla porta.
-    Il momento per cosa? – domandò il ragazzo, ma lei non gli rispose – Dimmi almeno come ti chiami! –
-    Emelie – rispose mentre apriva.
-    Io sono James, ma tutti mi chiamano Bucky – si presentò il ragazzo.

Emelie si voltò appena, sorridendogli di nuovo in modo triste.

-    Avrei preferito non doverti dire che è un piacere conoscerti. Non in queste circostanze almeno –

Detto questo scomparve oltre la porta, portandosi via quel poco di sicurezza che Bucky ancora aveva.



Head Room:

Ciao a tutti!
E con il secondo capitolo è arrivata anche Emelie; personaggio chiave di tutta la vicenda. Spero sinceramente che riusciate ad affezionarvi sia a lei che a Leanne. Non amo particolarmente dettagliare l'immagine dei nuovi personaggi, per cui mi sono limitata al colore dei capelli e degli occhi. Se sia bassa, alta, formosa o meno, liscia o riccia lo lascio decidere alla vostra fantasia =)
Approfitto di questo capitolo in cui ancora non succede granchè, per dirvi da dove è derivato il titolo "Monster".
E' il nome di un brano degli Imagine Dragons di cui apprezzo molto sia il sound che i testi, e questa canzone in particolare ho trovato che fosse.. semplicemente perfetta per descrivere Bucky e la mia fic in sè e per sè. Se avete voglia di darci un'occhiata vi lascio qui di seguito il link: Testo e traduzione Monster

Legata al titolo della storia è anche l'impaginazione. Non sono una che ama cose troppo vistose e da un pò di tempo, per le mie fic, ho adottato questi semplici banner. In questo caso ne ho scelto volutamente uno elegante, per metterlo in contrapposizione con il nome della storia. Monster... trovavo che fosse una bella contrapposizione.
Ora che vi ho detto un sacco di cose di cui non vi frega niente, mi permetto di ringraziare dal profondo del cuore tutti i numerosi lettori (Ero davvero commossa nel monitorare il contatore delle letture)! Così come voglio ringraziare la mia prima commentatrice _Alessia_C95, che mi ha scritto una bellissima recensione, e anche coloro che mi hanno aggiunta tra le loro storie preferite (Nemesis_inframe92 e Alzheimer), seguite (_Alessia_C95, Armidia e Myloxyloto0521) e ricordate.

Con affetto, a venerdì prossimo.
Marta 

  
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