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Autore: BetterCallMeNene    25/03/2016    5 recensioni
Sono Nene e questa è la mia prima fanfiction. Ho deciso di basarla sul videogioco "Life is strange", uno dei più belli a cui abbia mai giocato. La mia storia ha inizio subito dopo il funerale di Chloe, dopo che Max ha fatto la sua scelta sacrificando la sua migliore amica. Vi presento un viaggio all'interno delle emozioni, dei pensieri e dei sentimenti, un viaggio che va oltre la linea del razionale, immergendosi in quella del subconscio, a voi la scelta se intraprenderlo o meno ;).
Essendo una studentessa universitaria dedico molto tempo allo studio ma prego e spero di poter pubblicare i capitoli (che ancora non ho deciso quanti saranno) con una frequenza costante.
AVVISO IMPORTANTISSIMO : per chi stesse scoprendo ora questo fantastico game vi comunico che nella storia sono presenti molti SPOILER, per chi invece non ha mai sentito parlare di questo videogioco, bè, procuratevelo IMMEDIATAMENTE, non ve ne pentirete.
Detto questo vi lascio alla lettura, vi auguro buona viaggio cari lettori assidui di fanfiction ;)
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Chloe Price, Max Caulfield
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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E SIAMO GIUNTI ALLA FINE DEL NOSTRO VIAGGIO, ALL'ULTIMO CAPITOLO DI QUESTA STORIA. CI TENGO CON TUTTO IL CUORE A RINGRAZIARE QUELLE PERSONE CHE HANNO DEDICATO IL LORO TEMPO AL MIO PICCOLO RACCONTO, A COLORO CHE LO HANNO SEGUITO FEDELMENTE E CHE MI HANNO DATO SEMPRE DEI COMMENTI POSITIVI. MAI PRIMA DI ALLORA AVEVO CREATO UNA COSA SIMILE E SONO FELICE CHE, PUR ESSENDO LA MIA PRIMA VOLTA, HO OTTENUTO UNA BUONA REAZIONE. CHE DIR,  LA STORIA TRA CHLOE E MAX E' UNA DI QUELLE STORIE TALMENTE BELLE DA LASCIARTI SEMPRE QUALCOSA ALLA FINE, UN SENSO DI VUOTO CHE NECESSITA DI ESSERE COLMATO IL PIU' POSSIBILE. CON QUESTA MIA STORIA HO CERCATO DI RIEMPIRE TALE VUOTO, NELLA SPERANZA DI ESSERE RIUSCITA A TRASMETTERE A VOI LE EMOZIONI CHE IO STESSA HO PROVATO IMMERGENDOMI IN QUESTO GIOCO. QUESTO CAPITOLO E' UN PICCOLO EPILOGO, UNA PICCOLA VITTORIA CREATA APPOSTA PER NON RIMANERE A BOCCA ASCIUTTA, PER LASCIARCI UNA PICCOLA SPERANZA, PICCOLA MA IMPORTANTE.
 
GRAZIE PER AVER VIAGGIATO INSIEME A ME.
 
NENE.
 
EPILOGO, QUANDO LA FINE NON E' MAI LA VERAMENTE LA FINE.
 
 
"Come misuri la vita di un uomo o una donna?
  In quante verità lei ha imparato?
  O in quante lacrime lui ha versato?
  In quanti ponti lui ha tagliato?
  O nel modo in cui lei è morta?"
 
Era notte fonda ormai ma a Max non importava, la notte non le aveva mai fatto paura, nemmeno da bambina. Le piaceva starsene appollaiata sul davanzale della sua finestra, ad osservare le stelle che splendevano nel cielo, mentre con una macchina fotografica immaginaria fingeva di fotografarle. Aveva una destinazione, una destinazione che Chloe le aveva detto poco prima di trasformarsi in mille farfalle blu e di salutare questo mondo terreno. Max decise di arrivarci a piedi, sapeva benissimo che ci avrebbe messo quasi tutta la notte ma non le importava, aveva bisogno di camminare, mentre col viso all'insù ammirava la volta celeste sopra di lei. Sapeva che Chloe era lì da qualche parte ad osservarla e sapeva anche dell'amore che la ragazza provava per lei, forse questo non era sufficiente ma a Max le bastava per non lasciarsi cadere a terra tra le lacrime.
 
L'alba faceva il suo ingresso delicatamente, il cielo si tinse di un rosa aranciato e la ragazza si trovava quasi alla dimora di Ofelia. Sapeva benissimo che l'avrebbe trovata in piedi ad aspettarla, portatrice di un messaggio importante che forse a Max poteva servire in qualche modo a sopravvivere ad un'esistenza senza il suo più grande amore. Arrivò davanti alla porta, non bussò, sapeva che non era necessario. Aprì delicatamente la maniglia  e si diresse all'interno, ormai la strada la conosceva bene. Buffo come quella donna, di cui fino ad una settimana fa non ne sapeva nulla, ora poteva essere la sola e unica persona che poteva contare qualcosa nella vita Max, una specie di chiave con l'aldilà, forse un possibile contatto con Chloe?
 
- Eccoti qua tesoro. - Disse Ofelia che se ne stava seduta in salotto a sorseggiare del tè.
 
- Salve Ofelia. - Rispose Max avvicinandosi a lei imbarazzata. Del resto né lei e né Chloe erano state molto cortesi l'ultima che avevano fatto visita alla donna.
 
- Quello che avete dovuto patire non è sopportabile per nessuna persona al mondo, non ti preoccupare. - Disse teneramente Ofelia alla ragazza invitandola a sedersi accanto a lei.
 
Max abbassò il capo in segno di riconoscenza e andò a sistemarsi vicino alla medium.
 
- In effetti ho bisogno di sedermi, ho camminato tutta la notte per arrivare fino a qui, avevo bisogno di fare…una passeggiata.-
Il tono di Max cominciò a farsi più flebile, un'unica lacrima le segnò il viso, la ragazza tentò di ricacciare indietro il nodo alla gola per riprendere il discorso :
 
- Chiunque lassù ha avuto un curioso senso dell'umorismo nel donarmi questi poteri, mi ha fatto credere di poterli utilizzare come volevo e per un periodo l'ho anche potuto fare! Ma allora che scopo ha avuto tutto questo? Perché mi hanno lasciato fare se dopo me l'hanno portata via!- Max sprofondò il viso, ormai pieno di lacrime sulla spalla di Ofelia, la quale, dolcemente, abbracciò la ragazza e le asciugò il viso.
 
- Tesoro lo so, ti capisco. Non siamo noi a scegliere perché, come o quando, succede e basta.- Disse amorevolmente la donna, versando del tè in una seconda tazza per porlo a Max, la quale ne bevve qualche corso.
 
- Tu sai perché sei qui?- Domandò la medium alla ragazza.
- Chloe…prima di andarsene…- Max tentava di parlare ma le era difficile. Tutto stava succedendo così in fretta che la ragazza non aveva nemmeno il tempo di realizzare ogni cosa.
 
- Ha detto che avevi un messaggio per me. Stupidamente ho pensato che tu potessi entrare in contatto con l'altro mondo, che potessi farmela vedere ancora. Io non capisco, ho questi poteri molto forti che se solo provo ad utilizzare succedono catastrofi e uragani vari. Come posso allora farne uso?- Domandò Max confusa.
 
- Sono contenta che tu mi abbia fatto questa domanda, diciamo che è il motivo principale per cui tu sei qui.- Rispose Ofelia. Si alzò in piedi e cominciò a camminare per il salotto con aria tranquilla e rilassata, portandosi le mani al petto.
 
- In effetti potrei farlo Max, mi basterebbe concentrarmi, chiudere gli occhi e ti ritroveresti l'anima di Chloe accanto a te in pochi secondi. Ma ci sarebbero anche delle restrizioni, non potresti vederla e nemmeno toccarla, dovresti solo affidarti a quello che la mia voce ti racconta su di lei e diciamolo, che cos'è questo in confronto al tuo potere?-
 
Max se ne stava composta sul divano, mentre si asciugava le lacrime e osservava la medium sempre più confusa, sempre più incapace di comprendere cosa volesse dire Ofelia.
 
- Tu hai la possibilità di viaggiare nel tempo e nello spazio con il solo uso della tua mente, sei in grado di entrare in contatto con "l'altra parte" e molto più in profondità di me. Puoi interagire con le entità e puoi addirittura toccarle, quindi perché chiedere a me di fare una cosa che tu puoi benissimo fare meglio di me?- Concluse Ofelia con un'espressione enigmaticamente divertita.
 
- Ti sei scordata che io in confronto a te non posso usare il mio potere, sei l'unica speranza che mi rimane. - Rispose Max abbattuta.
 
- Sbagliato. - Disse Ofelia.
 
Max si ammutolì. Che c'era di sbagliato? Sapeva che il suo potere andava contro ogni legge fisica terrena, sapeva che il suo sprigionamento ribaltava le sorti dell'esistenza umana di chiunque e sapeva che il suo potere poteva essere pericoloso soprattutto per lei. Passò qualche secondo di silenzio in cui Ofelia, con gli occhi chiusi e le mani sempre sul petto, se ne stava tranquilla a meditare mentre Max attendeva paziente una risposta, fortunatamente non ci volle molto.
 
- Tu sai che il tuo potere nel mondo terreno può solo portare guai ed è vero, ma è anche vero che non hai mai pensato per un secondo al suo uso nell'altro mondo. - Disse Ofelia.
 
- Il mondo ultraterreno? - Domandò Max stupita.
 
- Tesoro, se io avessi la possibilità di viaggiare nello spazio e nel tempo come e quando voglio di certo non mi farei scappare l'occasione di andare a cercare qualcuno a me molto caro che ora non esiste più. Aggiungi anche che posso abbracciarlo o solo sfiorarlo come voglio, non ci proveresti anche tu?- Concluse sorridente la medium alla ragazza la quale d'improvviso non sembrò più confusa, anzi era più lucida che mai.
 
- Il mio potere ha delle conseguenze sul mondo umano, ma non può averne nel mondo dell' aldilà visto che…-
 
- Sono già tutti morti. - Disse Ofelia facendo l'occhiolino alla ragazza.
 
Ed eccola lì la risposta, eccola lì quella piccola speranza che Max aveva tanto cercato. Era tutto pronto, tutto era fattibile, c'era solo un piccolo dettaglio da sistemare.
 
- Ma come posso entrare in contatto con "l'altra parte" e incontrare lei?- Domandò Max.
 
- Non c'è un sogno specifico che fai tutte le notti? - Domandò nuovamente Ofelia alla ragazza.
 
Era chiaro come il sole che il lavoro di Ofelia era terminato lì. Ora Max sapeva tutto quello che le serviva da sapere per continuare a ridere, per continuare a sperare e a sentirsi ancora amata. Ringraziò mille e ancora mille volte la medium, promettendole ogni minima cosa che Max poteva offrirle, soldi, una casa più grande, un viaggio in Italia dalla sua famiglia, nessun prezzo era troppo alto se questo significava rivedere Chloe.
 
- Il tuo riconoscimento e sapere di avere una "collega" mi basta. - Era tutto quello che Ofelia le aveva detto a Max, la quale le aveva promesso che sarebbe tornata a trovarla presto. La ragazza uscì da casa della medium, si mise la sua borsa a tracolla, fece un respiro profondo e si diresse verso la fermata dell'autobus, una camminata le era già bastata.
 
 
Successe che i giorni non sembrarono più così pesanti e lenti. Era passata qualche settimana e Max aveva ripreso la sua vita in mano con la tranquillità e la serenità che da sempre la distingueva dagli altri. Aveva ripreso ad uscire con i suoi amici, tra cui Warren e le sue fotografie facevano il giro dei corridoi della Blackwell, talmente erano perfette. Tutto era tornato normale, era come se la ragazza non avesse mai ritrovato la sua amica, come se nulla fosse successo, forse perché ogni cosa ora era più sopportabile dopo che Max aveva scoperto come poter utilizzare il suo potere senza causare danni a qualcuno.
 
Ed eccola lì, intenta a viaggiare nei suoi sogni, a scoprire luoghi nuovi, a fare la conoscenza di molti estranei, per poi fermarsi alla solita destinazione per incontrare lei, Chloe. Quel bagno che, solito ad avere un cattivo odore di detersivo, da qualche tempo ormai sembrava profumare di rose. Max si osservava allo specchio, sistemandosi come poteva i suoi capelli arruffati e quel poco trucco che aveva addosso. Non vedeva l'ora che arrivasse, non vedeva l'ora di sentire i tacchi dei suoi stivali avvicinarsi a quella porta, così come ogni notte. Poi la porta si aprì, un piccolo fascio di luce fece capolino nel bagno al quale seguì poi una figura, quella figura bellissima che Max amava in ogni suo parte. La ragazza dai capelli blu sorrise, chiuse la porta dietro di sé e si avvicinò a Max, spostandole i capelli dolcemente.
 
- Sei in ritardo. - Disse Max.
 
- Mi farò perdonare. - Rispose Chloe sbruffona.
 
E si scambiarono un bacio, il primo di una lunga serie, perché, ormai lo sappiamo, se Max vuole allungare la notte, bè lo può fare. Così finisce questa storia, che in qualche modo ha avuto il suo lieto fine. Una storia che parla di amore, di quanto questo possa superare ogni ostacolo se solo noi lo desideriamo veramente e che alla fine di tutto c'è solo una cosa che ci lascia in bocca da dire: "Life is love", la vita è amore.
 
"Oh, devi , devi ricordare l’amore.
  L’amore è un dono del cielo.
  Condividi l’amore, dai amore, diffondi l’amore.
  Misura la tua vita con l’amore."
 
 
 
 
 
The end.
 
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