Crossover
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Autore: Suikotsu    31/03/2009    3 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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I drow penetrano

Grazie a tutti coloro che hanno commentato. Scusate se non vi ringrazio ma oggi sono di fretta.


Alcor e Mizar erano appostati sulle mura alla guida dei soldati, intenti a contrastare decine e decine di drow che avevano scavalcato le mura.
"Pronto, fratello?"
"Sono nato pronto!"
I due saltarono dalle torri e caddero addosso ad un piccolo gruppo di drow.
"Bianchi artigli della tigre!" - gridarono in coro.
Le unghie dei due divennero lunghe mezzo metro e candide come la neve, oltre che armi micidiali: in pochi istanti i nemici caddero a terra in pozze di sangue.
"Ne arrivano altri!"
I due fratelli si misero fianco a fianco e spalancarono le braccia.
"In nome dei ghiacci eterni!"
Una doppia tormenta travolse i soldati, congelandoli con le loro armature.
I due elfi si gettarono nella mischia, lottando con una forza straordinaria: erano più veloci delle frecce e più letali delle spade.
Mentre i due nobili lottavano contro un intero battaglione dall'alto gli arcieri scoccarono le loro frecce, uccidendo alcuni nemici.
"Portate le balestre mietitrici!"
I soldati portarono delle balestre giganti con numerose frecce lunghe due metri, che spararono a raffica contro i due.
"Muro di ghiaccio!" - gridò Mizar alzando una protezione che fermò tutte le frecce.
Alcor superò il ghiaccio con un balzo di molti metri, poi levitò fino alle armi e le distrusse.
"Bianchi artigli della tigre!" - gridarono in coro i due fratelli aprendosi la via.
I due si misero fianco a fianco.
"Sono un po' tantini." - disse il guerriero con l'armatura bianca.
"Ma gli faremo a pezzi!"
"Mai sottovalutare il nemico."
Un feroce ruggito fece sussultare tutti i difensori, e i drow si fecero da parte.
Da dietro l'esercito sbucarono dei mostri alti come edifici dalle forme più varie: lucertole giganti, manticore - esseri col corpo di leone e volto umano - delle idre dalle molte teste e dei draghi volanti.
"Esiste solo una persona in grado di controllare tutti quei mostri in un colpo solo."
Un'idra notò i due e cercò di divorali, ma gli artigli dei due la decapitarono con un colpo secco.
Il corpo si agitò e cominciò a crescere una seconda testa, ma i due rimarginarono la ferita con un vento gelido.
"E questa è fatta! Carica!"
Mizar travolse numerosi avversari, ma si fermò quando dal cielo piovve una vampata di fuoco.
Il ragazzo indietreggiò con un balzo e vide un gigantesco dragone scendere dal cielo: l'essere era davvero imponente.
Il drago era nero come l'inchiostro, con due ali tanto ampie da oscurare la luce del sole; gli occhi erano rossi ed ardevano di follia e determinazione, pieni di rabbia e di disprezzo per la vita.
"Rakarth, domatore di fiere."
"E Bracchus, il suo fedele destriero e più forte dragone di tutta Naggaroth."
Il possente destriero atterrò, costringendo tutte le altre bestie ad indietreggiare, poi il suo cavaliere rise, pregustando la vittoria.
L'elfo era completamente protetto da un'armatura nera, ed impugnava nella mano destra una spada micidiale e nella sinistra una potente frusta.
I fratelli indietreggiarono, consci della forza del loro nemico.
"Ma guarda un po' chi c'è qui, due piccoli principi elfici! Sbarazzatene, mio destriero!"
Il dragone roteò su sé stesso e cercò di colpire i due, ma questi balzarono verso l'alto; la coda abbatté le mura, ma i due saltarono sui detriti salendo verso l'alto.
"Addosso!" - gridarono in coro.
Mizar fu il primo ad agire, ma venne fermato dalla frusta del nemico ed immobilizzato; Alcor lo liberò e lo portò in salvo su una parte non ancora crollata.
"Tutto bene?"
"Sì, non sono ferito."
Il cavaliere bianco si voltò sul dragone, poi si guardò attorno: le bestie avevano penetrato e stavano combattendo ferocemente con i difensori.
Il ragazzo vide due elfi finire stritolati tra le spire di un serpente gigante, poi altri due perire tra le fauci di un'idra.
"Dobbiamo uccidere Rakarth!" - gridò.
"Non sarà facile!"
I due schivarono il colpo di coda e saltarono sulle mura vicine, correndo verso l'avversario.
Sul versante difeso da Evandar la battaglia stava infuriando più che mai: Kael, comandante capo delle truppe scelte, era posizionato in una trincea assieme ad un piccolo gruppo di guerrieri argentati.
"Continuate a fare fuoco!" - gridò ai sottoposti mentre i drow lanciavano incantesimi e frecce infuocate.
Il capitano uccise tre nemici col suo arco, ma un colpo vagante lo centrò alla spalla.
"Signore!" - gridò una maga.
"No! Continuate a combattere!"
I soldati scoccarono le loro frecce, ma questa volta esse si infransero contro gli scudi di un piccolo gruppo di guerrieri in nero pesantemente armati.
"La Guardia Nera!"
I nemici sbaragliarono le guardie e penetrarono nelle mura.
"Carica! Scontro diretto!"
Kael si gettò nella mischia seguito da una ventina di guerrieri; il capitano uccise un avversario, ma vide tre compagni cadere.
La maga lanciò una sfera magica, ma questa si infranse contro uno scudo e la donna venne trapassata da una picca.
Kael schivò due lance con un rapido movimento e lanciò la sua arma, uccidendo un avversario, poi ingaggiò una prova di forza per strappare l'arma del secondo nemico.
Mentre combatteva vide un drow che si faceva largo a colpi di spada: ai suoi piedi giacevano i corpi senza vita di una decina di guardie scelte.
"Chi è quello?"
"Kouran, il nostro capitano" - rispose il guerriero con cui si stava battendo - "Un guerriero invincibile, inferiore solo al re, alla regina ed ai principi! La sua armatura è stata forgiata col metallo di un meteorite, non ti sarà facile scalfirla!"
Kael non fece caso ai commenti ed uccise il nemico, poi attaccò il gruppo a testa alta.
I cavalieri neri videro quelli argentati correre verso di loro e le truppe si scontrarono: le picche trapassarono gli scudi, le spade ruppero le lance, gli scudi fermarono le frecce.
Alcor e Mizar caddero a terra, storditi.
"Ha ha! Non potete battere me e le mie bestie!" - gridò Rakarth trionfante.
I fratelli si alzarono.
"Lui controlla le fiere; possiamo sconfiggere lui, ma non tutte quelle bestie." - ammise Alcor.
"Cosa consigli?"
"Tentare il tutto e per tutto. Io sono più silenzioso di te, tu distrailo, io lo colpisco alle spalle."
"Va bene!"
Mizar corse contro Rakarth, sgozzando alcuni nemici per poi raggiungere la testa del dragone; il principe scese lungo il collo della creatura e si avventò sul nemico.
Il drow roteò abilmente la frusta, poi la lanciò ed avvolse il polso del giovane; era sul punto di colpire il guerriero quando una figura lo attaccò alle spalle.
Rakarth perse l'equilibrio e cadde dal dragone, che però notò Alcor e lo colpì con la coda, mandandolo contro un muro.
"Ho no! Alcor!"
La tigre nera andò subito in aiuto di quella bianca.
I due fratelli si voltarono contro l'esercito di bestie che avevano di fronte.
"In nome dei ghiacci eterni!"
Con i loro poteri congiunti i due trasformarono in statue di ghiaccio decine e decine di bestie, che poi si sgretolarono.
Alcor e Mizar caddero in ginocchio, sfiniti.
"Ce l'abbiamo fatta?"
"No! Ha ha!"
Rakarth si rialzò e superò un cadavere; il suo elmo era danneggiato, ma non distrutto.
"Un bel colpo, ma ci vuole ben altro per uno come me!"
I ragazzi si alzarono, ma una violenta onda d'urto li lanciò contro il muro.
"Due principi in un colpo solo, è il mio giorno fortunato!"
Mizar lanciò un grido ed attaccò con i suoi artigli, ma il drow lo evitò e lo colpì violentemente sulla spalla.
"Fratello!" - gridò Alcor mentre Mizar si accasciava a terra.
"Ed ora è il tuo turno!"
Alcor strinse i denti ed attaccò, ma un grosso serpente lo assalì e lo avvolse con le sue spire.
"Ha ha! La vittoria è mia!"
Kael e Kouran lottarono l'uno contro l'altro tenacemente, il drow chiaramente in vantaggio; attorno a loro stavano i cadaveri dei loro soldati: i due erano gli unici superstiti alla lotta.
"Combatti bene per essere un elfo, ma il mio padrone vi schiaccerà tutti!"
"Sbagli! Il re fenice è invincibile, non teme confronti!"
Con un movimento laterale Kouran schivò la spada di Kael e lo colpì sulla testa, spaccandogli l'elmo.
"Ne dubito, ma tu non gli stia facendo molto onore, sappilo!"
Rakarth avanzò verso Alcor, ora libero.
"Sei tanto forte da liberarti da un serpente gigante, ma ora perirai."
Con un grido Mizar prese il nemico alle spalle.
"Fratello!"
"Cosa vuoi fare! Lasciami!"
"Alcor! Presto! Non esitare! Attaccalo!"
"Cosa?! No, non posso, così colpirò anche te!"
"Non esitare ti ho detto! Non durerò in eterno!"
"Ha ha! Voi elfi siete così insulsi, vi fate trasportare dai sentimenti! Deboli siete, ecco cosa!"
"Questo si chiama spirito di sacrificio, ma è una cosa che il Male non potrà mai comprendere!"
"Non servirà a niente!"
Alcor abbassò le mani.
"Visto? Non ne ha il coraggio."
"Perdonami, fratello..." - disse Alcor rifiutandosi di coinvolgere Mizar nello scontro.
"Che codardo!"
Rakarth roteò la sua spada e la conficcò nel fianco del ragazzo.
"Mizar!"
"Ha ha ha! Hai visto a cosa ti ha portato la tua esitazione?"
Il cavaliere con l'armatura nera si accasciò a terra, mortalmente ferito, col piede del drow sulla testa.
"Ha ha! Ed ora cosa vuoi fare?"
Alcor sentì la collera ribollire in lui: una rabbia che non poteva essere trattenuta.
"Hu?"
Gli artigli della tigre bianca divennero più lunghi del solito, e con essi sferrò un colpo all'aria.
"Vuoi impressionarmi? Avanti, attacca e travolgi il tuo fratellino!"
Rakarth conficcò la spada nella schiena di Mizar, facendolo urlare di dolore e spezzandogli la spina dorsale.
"Ha ha! Vi tengo in pugno!"
Alcor fu avvolto da un alone bianco.
"Che cosa...? Il suo potere magico cresce sempre più! Fino a...a...diventare più potente di me!"
Spaventato, il principe drow usò Mizar come scudo umano.
"Avanti, uccidi tuo fratello!"
"Alcor..." - gemette questi, poi spirò.
"Lui è già morto. L'hai ucciso tu, e non ho potuto nemmeno dirgli addio!"
"No! Non vorrai..."
"BIANCHI ARTIGLI DELLA TIGRE!!!"
Alcor sfrecciò con una rapidità inumana e decapitò Rakarth.
"Sei stato vendicato, fratello." - pensò il giovane elfo mentre dai suoi artigli gocciolava del sangue.
Alcor si voltò verso il corpo del fratello.
"Perdonami, non ho potuto salvarti...fratello mio...riposa in pace."
La tigre bianca alzò il viso del fratello per poterlo guardare.
"Qui passeranno molti altri nemici. Difenderò il tuo corpo a costo della vita! Avrai la tua degna sepoltura, fratello!"
Nel frattempo ormai il duello tra Kael e Kouran era alla fine: il drow colpì il rivale al fianco e l'elfo cadde a terra stordito, poi alzò lo sguardo, vedendo il suo nemico con la spada in mano, pronto a finirlo.
In un disperato tentativo di difendersi usò lo scudo, ma questo, già indebolito dai colpi, venne spezzato in due.
"Ho no!"
Kouran afferrò Kael e lo sbatté contro un muro, tenendolo stretto per la gola e alzandolo di peso.
"Addio, Kael!"
La spada si avvicinò alla gola, ma venne fermata dalla mano del comandante, intenzionato a resistere fino alla fine.
"Non serve che a rimandare l'inevitabile!"
Kael venne sbattuto a terra e riempito di calci, poi la spada venne conficcata nella sua spalla, procurandogli una grave ferita.
L'elfo urlò di dolore, ma non si arrese e si avventò sul nemico: i due rotolarono per vari metri, ma il drow ebbe ben presto la meglio ed immobilizzò il rivale.
"Questa volta è la tua fine!"
Il capitano della Guardia Nera si alzò e tempestò di calci l'avversario con violenza inaudita, poi conficcò la spada in un ginocchio dell'elfo che urlò di dolore.
"Ho scusami, credo di averti rotto qualche osso! Ma si rimedia subito, ti rompo anche l'altra gamba!"
La spada venne estratta e riconficcata.
Kael continuò ad urlare per il dolore, musica per le orecchie di Kouran.
"Crepa!" - gridò e conficcando una delle sue armi nella gola dell'avversario.
Kael gemette per il dolore e sputò molto sangue, poi strisciò e tentò di rialzarsi.
"Maestà, perdonatemi. Ho fallito."
Kael sapeva di aver deluso il suo re. Lui era il capitano delle Guardie Argentate e capo delle guardie del corpo del sovrano, nonché suo grande amico. Ormai aveva fallito.
Il suo sguardo si posò sul nemico.
"Non sei ancora morto? Beh, rimediamo subito!"
Con un preciso colpo di spada Kouran gli recise la testa di netto, che rotolò per alcuni metri.
Il guerriero si avvicinò e la raccolse, fissandone gli occhi.
"Non c'è terrore...solo dolore per la sconfitta. Che peccato, avrei goduto di più!"
Un boato attirò la sua attenzione.
"Hu? Ho no, maestà!"
Il comandante lasciò cadere la testa e corse verso la direzione del rumore.
"Forse il mio signore è in difficoltà...devo aiutarlo!"




L'espressione "sono nato pronto" viene da Grosso Guaio a Chinatown.
  
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