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Autore: AlyTae    27/03/2016    1 recensioni
[SCANDAL]Haruna non è una ragazza come le altre: non pensa con la testa degli altri, ma con la sua. Non vuole studiare, e non vuole seguire le orme dei genitori. Vuole solo suonare la sua chitarra, e trovare qualcuno con cui formare una band. Ma Haruna è da sola. Esaudirà i suoi sogni?
**Storia ISPIRATA alla vera storia delle SCANDAL; sono presenti alcuni fatti imprecisato e/o inventati**
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 19, Runners High
' "Continua ad andare avanti"
è tutto?
"Non devi scappare"
continuerò a correre'


 





Agosto 2006, ore 21:30, Osaka (Giappone)
- Dov’è Mami? –

- Le ho mandato un messaggio, ma ancora non mi risponde.-

- Cazzo!-

Mariko camminava avanti e indietro all’interno del piccolo retroscena del Namba Hatch, tenendo tra due dita tremanti e nervose una sigaretta già mezza fumata, nonostante il locale fosse pieno di cartelli No Smoking.

- Mariko, prova a rilassarti. - cercava di dirle Haruna – Aveva da fare questa sera, ma vedrai che arriverà puntuale. Poi, noi suoniamo per ultime. La prima band deve ancora iniziare…-

- Voi… non… capite… - Mariko era sull’orlo dei nervi, e questo faceva aumentare la già presente angoscia delle ragazze: Haruna abbracciava la sua chitarra, seduta a gambe incrociate sul divanetto; Rina giocherellava nervosamente con le bacchette; persino Tomomi, di solito così leggera di carattere, fissava il vuoto senza dire una parola.
Mariko, forse un po’ in ritardo, si accorse che l’aria stava iniziando a diventare forse un po’ troppo pesante, troppo enigmatica, ed era ben consapevole che questo non faceva bene ad una band che stava per suonare per la prima volta su un palco. Si sforzò di sorridere, cercando di trasmettere loro una calma che in realtà non sentiva per nulla sua.

- Coraggio ragazze. Non fate quelle facce. In fondo non è grave, è ancora presto.- fece una pausa, poi si avvicinò ad Haruna, sussurrando – Solo… mandale un altro messaggio magari, ok?-
 
Ore 19:30
- La proviamo un’altra volta?-

- E’ tutto il pomeriggio che la proviamo! Non possiamo riposarci un attimo? Magari andare a cena…-

- Come fai ad avere fame?-

- Perché è ora di cena, cazzo!-

- Ho lo stomaco chiusissimo, in questo momento…-

Haruna tremava come una foglia, sentiva le farfalle nelle viscere, la mente piena di pensieri e uno strano stimolo nel ventre, la sensazione di dover andare a pisciare in continuazione. Quella sera avrebbero finalmente suonato al Namba Hatch. Ma invece che sentirsi eccitata, emozionata di felicità, impaziente, si sentiva preoccupata, piena di angoscia e ansia. Erano successe troppe cose: prima la ricerca di un bassista, poi il cambio improvviso di Mami alla chitarra, l’arrivo di Rina alla batteria, poi le Go!Go!Gurls che irrompono nella sala… così tanti ostacoli, cambiamenti, e così poca pratica. Sì, perché quello era il problema principale: si erano esercitate pochissimo, tra una cosa e l’altra. Le canzoni le sapevano, ma erano grezze, suonate male, da migliorare. La serata era arrivata decisamente troppo in fretta. A stento avevano deciso un nome, lasciando perdere tantissime altre cose essenziali. Ad esempio, come vestirsi? L’idea di andare vestite normali, magari in jeans strappati e con una t-shirt di qualche gruppo famoso, faceva troppo classico, noioso, prevedibile. In confronto alla brillante stravaganza delle Go!Go!Gurls! avrebbero fatto la figura delle mediocri, anzi, sarebbero state completamente invisibili.  Ma forse si stava preoccupando troppo, per piccoli dettagli. Piccoli, inutili, essenziali dettagli…

- Proviamo solo un’altra volta – insistette – Poi andiamo a mangiare tutte assieme, ok?-

Rina si asciugò il sudore dalla fronte, respirando col fiatone. Anche le altre erano abbastanza stanche. Dopo la scuola erano andate dirette alla saletta e aveva provato per ore e ore, senza mai fermarsi. Eppure, non protestarono più di tanto: si limitarono a guardarsi tra loro, annuire, e ricominciare a suonare.
Rifecero la scaletta per una, due, cinque, dieci volte, e la stanchezza sembrava non raggiungerle mai. Anzi, più suonavano, più si sentivano piene di energia, più si sentivano impazienti all’idea di suonare in quel locale in cui tutte loro (tranne Haruna) erano già state come pubblico delle band emergenti di Osaka.
 

Era quasi ora di suonare, quando Mami ricevette il messaggio.

- Ragazze, devo andare.-

- Andare dove? Non puoi! – ribatté nervosa Haruna, senza nemmeno chiedere qualche spiegazione in più – Tra poche ore dobbiamo andare, lo sai. –

- E dobbiamo ancora cenare. – aggiunse Tomomi.

- Voi andate pure. Io vi raggiungo al locale. Mi dispiace, ma è urgente.-

- Non possiamo sapere che succede? – Haruna sudata freddo. Era nervosa come non lo era mai stata in vita sua. Quella serata le era sempre parsa tanto lontana ed irraggiungibile, e solo in quel momento sembrava rendersi conto di quanto fosse vicina, imminente, dietro l’angolo. Non erano pronte. Sarebbero andate malissimo. Avrebbero fatto una pessima figura. Haruna non temeva tutto ciò, anzi, ne era profondamente certa. Sapere che Mami si sarebbe momentaneamente separata da loro, accentuava maggiormente la sua angoscia.

- Ragazze, non preoccupatevi. Farò in tempo, ve lo prometto. Solo… - abbassò lo sguardo, rimanendo però decisa – questa è una cosa che mi riguarda in prima persona. –

Detto questo, si mise la chitarra in spalla ed uscì dalla sala prove, senza aggiungere altro, senza aspettare altri commenti dalle sue amiche.
 

Ore 22:00
- Le prossime sono le Go!Go!Gurls!-

Rina pronunciò a fatica quella semplice frase. La saliva aveva abbandonando la sua bocca, le corde vocali le tremavano come esili giunchi in una giornata ventosa.
Mariko s’irrigidì come ghiaccio.

- Dopo di loro ci siete voi.-

Le ragazze annuirono, silenziosamente.

- E Mami ancora non si fa sentire.-

Annuirono di nuovo. Mariko ebbe uno scatto furibondo, mollando un calcio alla parete. Haruna, Tomomi e Rina la fissarono con occhi spalancati. Era la prima volta che vedevano la loro professoressa in quello stato.

- Mariko – disse Haruna con voce decisa, dimenticando per un secondo la loro situazione – ci vuoi spiegare una volta per tutte, per favore, cosa deve succedere esattamente stasera?-

Mariko fissò la ragazza. Il suo volto era contratto, il che tradiva una certa difficoltà nel rispondere a quella domanda. La bocca si muoveva goffamente, incerta se rispondere o stare semplicemente zitta. Vennero interrotte bruscamente dal rumore fastidioso di una porta che si apre improvvisamente.  Sakura comparve in tutta la sua esagerazione: si era cotonata i capelli, tanto che ero la sua testa sembrava un confuso aggrovigliarsi di pagliuzze rosa; indossava scarponi con un tacco incredibilmente esagerato, un corpetto nero con un numero elevatissimo di lacci, con tanto di gonna pomposa e calze a pois. Non disse una parola, non un “permesso”, nemmeno una battutina di scherno. Solo un : - Misa è scomparsa. –
Fu talmente improvviso, che inizialmente le SCANDAL non seppero come reagire. Ci misero un po’ prima di realizzare veramente la situazione.

- Misa? – riuscì a balbettare incerta Rina.

- Sì, Misa! La nostra chitarrista. Capelli verdi, piccola, che se la faceva con la vostra. Ci arrivate adesso?-

Ecco. Era tornata la vera Sakura. Ma nonostante il suo solito tono strafottente, i suoi tradivano il panico e la preoccupazione che stava provando. – Siamo le prossime a salire sul palco, e lei non ha ancora dato sua notizie.-

- E scusa, noi cosa ci possiamo fare? – rispose Tomomi, con una tale noncuranza che fece innervosire ancora di più Sakura.

- Non lo so, ma non mi piace la faccenda. Chiedete alla vostra chitarrista, forse lei può fare qualcosa per convincerla.-

- Nemmeno Mami è qui, e non risponde neppure alle chiamate. – commentò Haruna con tranquillità, quasi fosse sollevata nel vedere le rivali nella loro stessa tragica situazione.

Adesso Sakura era talmente rossa di rabbia e nervosismo da farla sembrare un pomodoro maturo ben vestito : - Allora avevo ragione, c’è il vostro zampino. State sabotando il nostro concerto! Chiamate subito Mami e ditele di portare qui la mia Misa, subito! Altrimenti sarà peggio per voi! Chiamatela! Chiamate Mami e ditele…-

- Dirmi cosa?-

Sakura si voltò di scatto, tirando un sospiro di terrore. Haruna, Rina e Tomomi alzarono lo sguardo, stupite e sollevate allo stesso tempo.

- Mami! –

Mami era apparsa sulla porta, la chitarra in spalle e un lungo cavo arrotolato nella mano destra. Sakura deglutì nel vederla, incerta, poi riprese a parlare balbettando leggermente : - Dov’è Misa? Cosa le hai fatto?-

Mami la guardò con quell’espressione gelida e un po’ apatica che tanto la caratterizzava.

- Misa? – fece, con indifferenza, alzando un sopracciglio – Non la vedo da quando siete venute a farci visita alla sala.-

Sakura rimase spiazzata da quella risposta. La sua espressione confusa, il panico che aveva negli occhi, in contrasto con la fredda tranquillità nel viso di Mami fece sbocciare un enorme sorriso sul volto di Haruna. Non era mai stata così felice in vita sua di vedere una persona.

- Non… - balbettò confetto nero e rosa - … non era con te?-

- No. Assolutamente.-

Sakura provò a dire qualcos’altro, ma venne interrotta da Mariko che, avvicinatasi a lei, le aveva appoggiato una mano sulla spalle, rivolgendole un sorriso dolce e amichevole. Tutta la preoccupazione che aveva prima si era completamente dissolta nel nulla. Era tornata ad essere la loro tenera professoressa.

- Vado ad avvisare i proprietari del vostro ritiro per mancanza di un membro.- disse tranquillamente – Le SCANDAL suoneranno al posto vostro.-
 

Ore 20:15
Quando Mami si presentò nel luogo dell’appuntamento, Misa era già arrivata.

- Sei in ritardo. – disse con voce offesa.

- Ho ricevuto poco fa il messaggio. Ho fatto prima che ho potuto.-

Mami la guardava con dolcezza, cercava i suoi occhi, ma Misa li teneva bassi. Sotto quel trucco esagerato, i capelli blu e i vestiti esuberanti, era rimasta la ragazzina dolce con era stata, con la quale aveva condiviso momenti bellissimi. Mami lo sapeva, ne era sicura, ed ancora non si capacitava del fatto che fosse cambiata così tanto.
Non le chiese il motivo per cui l’avesse chiamata lì, non le chiese se voleva parlarle di qualcosa di urgente. Si avvicinò e le domandò, molto semplicemente
: - Perché? –

Misa continuava a non guardarla. I suoi occhi si stavano lentamente riempiendo di lacrime. Era stata lei a chiamarla lì, sicuramente doveva dirle qualcosa di molto importante, ma doveva trovare il coraggio per farlo. Mami provò a toccarla una spalla per rassicurarla, ma la ragazza si scansò. Si asciugò frettolosamente le lacrime, respirò a fondo e finalmente riuscì a guardarla negli occhi, quegli occhi bellissimi che a Mami piacevano tanto.

- Non suonerò stasera.-

Mami la fissò spalancando gli occhi.

- Come?-

- Non suonerò con le Go!Go!Gurls.-

- Ma… - Mami era senza parole, poi rifletté e disse: - E’ per quello che ho detto? Non rinunciare a suonare a causa mia. Se lo vuoi fare, è una scelta. Non importa se suoni con Sakura o…-

- Non è per quello.- a Misa iniziava a tremare la voce – Lo faccio per farvi vincere.-

Mami era sempre più confusa.

- Vincere? Vincere cosa?-

- Mariko non vi ha detto nulla. Ma… - prese fiato prima di continuare, come se parlare le costasse una grande fatica – quella di stasera non è altro che la prima di tante altre serate. Una battaglia tra band emergenti di Osaka. Il vincitore avrà un contratto di un anno con la Kitty Records.-

Mami iniziava a capire.

- Gli Young Death parteciparono a qualcosa del genere, l’anno scorso.-

- Esatto. –

- Ma perché Mariko non ci ha detto nulla?-

- Per non farvi pressioni, immagino. Non aveva una band da presentare quest’anno. Ecco perché decise di crearne una in fretta e furia, iniziando da Haruna. Lo so perché il proprietario della nostra saletta, Charles, è un suo rivale. L’anno scorso le Go!Go!Gurls batterono gli Young Death in finale.-

- Non lo sapevo.-

- Non amano dirlo in giro. Sta di fatto che, da allora, Mariko è furibonda e ce la metterà tutta per farla pagare a Charles. Ma non dovrà preoccuparsi. Stasera io non suonerò, le Go!Go!Gurls perderanno.-

Ecco perché Mariko era così nervosa.

Mami non sapeva cosa dire. Guardava Misa, e si accorse che il suo corpicino tremava. Chissà per quando tempo si stava preparando quel discorso, da quanto fremeva per poter buttar fuori tutto quello che le passava per la testa.

- Perché fai tutto questo, Misa?-

- Perché… - prese fiato – le GGG sono delle disoneste. Avevano già truccato tutti i giudici. Esattamente come l’anno scorso. Avrebbero vinto senza nessuna difficoltà. Ma se io non mi presenterò, perderanno a tavolino. E finirà lì. E…-

Ci fu una lunga pausa. Misa iniziò a tremare ancora più forte di prima. Mami la guardava preoccupata. Poi, finalmente, Misa parlò di nuovo, con gli occhi lucidi di pianto.

- … e perché io ti amo, Mami.-

Si issò sulle punte e le diede un rapido bacio sulla labbra. Poi la fissò con occhi severi. Le lacrime erano completamente scomparse.

- Vincete quel cazzo di concorso.-
   
 
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