Fanfic su attori > Tom Hiddleston
Segui la storia  |       
Autore: Eowyn_SEE    28/03/2016    1 recensioni
Mi chiamo Amelia Stefani, e questa è la mia storia. Non vi voglio convincere a leggerla. Dopotutto, forse voi state cercando una storia romantica. Beh, vi anticipo subito che questa non lo è: io non sono una persona romantica, mai stata. E lui lo sapeva. Non per cinismo o qualche altra fesseria del genere, solo che non sono capace, mi scappa da ridere. Quindi no, niente romanticismo.
Questa è soltanto la storia di un'inaspettata amicizia. Inaspettata perché mi prese alla sprovvista. Non ebbi neanche il tempo di vederla arrivare che già mi era impossibile separarmene, se non molto dolorosamente. Non è una storia romantica, è una storia di vita, che a volte è felice, e poi non lo è più. E ci può essere passione, ma anche quella non dura per sempre. Ma la vita è l'unica cosa che conosco, e l'unica che posso raccontare.
"Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate." (Una citazione di Dante ci sta sempre)
Tom HiddlestonX Nuovo Personaggio
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter Two

 

Ci misi poco più di dieci minuti per raggiungere la stazione della metro. Avrei potuto metterci anche meno prendendo un paio di bus, ma era una bella giornata e, in fin dei conti, che fretta avevo? Come previsto quella piccola passeggiata era bastata ai miei capelli per asciugarsi, perciò “tappai” (gergo tecnico XD) la Oyster sull'apposito congegno e il tornello si aprì immediatamente. Scesi le scale e controllai il cartellone: Stratford, 1 min. Puntuale come al solito. Avevo deciso che sarei passata prima dal primo negozio in cui avevo lavorato, perciò scesi a Green Park e salii sulla Piccadilly, diretta a South Kensington. Lì avrei avuto ampia scelta su dove fare colazione e non era distante dalla mia destinazione finale.

A quell'ora la linea blu era pienissima: lavoratori, turisti, sembrava che si fossero dati tutti appuntamento su quella carrozza. Quando le porte si aprirono finalmente su South Kensington, mi lanciai fuori, sfortunatamente seguita da tutta la folla di turisti diretti ai musei. Affrettai il passo mi misi in disparte, aspettando che si disperdessero verso il tunnel sotterraneo che li avrebbe portati direttamente dall'altra parte della strada, quindi mi accodai e, superati i tornelli, mi diressi nella direzione opposta, uscendo direttamente in strada. 'Turisti!' pensai. Poi risi di me stessa.

La prima volta che ero stata lì, in quella stazione, avevo 17 anni, ed ero da sola, come al solito. Volevo andare al Victoria and Albert Museum, ma non avevo visto i cartelli che dicevano che un tunnel mi ci avrebbe portata direttamente. Già, sono una che non vede i cartelli, neanche se stanno ballando la samba davanti al mio naso. Questo fa di me una pessima guidatrice. Comunque, ero uscita in strada, ed ero un po' spaesata, non sapevo da che parte fossi girata. Ci avevo messo un quarto d'ora buono a trovare la giusta direzione, e dovevo solo ringraziare il fatto che ci fosse il sole, perchè avevo letteralmente seguito le ombre, che a quell'ora puntavano verso nord. Perciò forse dovevo starmene zitta e lasciare in pace i poveri turisti che sicuramente avevano più cervello di quanto ne avessi avuto io ai tempi.

Mi diressi verso la strada principale e mi infilai dentro a Le Pain Quotidien, decisa a fare una colazione coi fiocchi. Ordinai un succo di frutta e un pain au chacolat, portandoli su un tavolino all'esterno.

Erano ormai le 11 quando mi decisi a pagare e mi alzai, camminando lentamente verso Hyde Park. Non ero sicura di chi avrei trovato, una volta arrivata al negozio. Era passato parecchio tempo dalla mia ultima visita, perciò c'era anche la possibilità che non fosse rimasto più nessuno di mia conoscenza. In quel caso, mi sarei semplicemente fatta un giro cercando, inutilmente, un vestito sotto le 50£. E mi sarei messa il cuore in pace. Ma quando arrivai lì davanti, riconobbi immediatamente la figura grassoccia di Hamid che sorvegliava l'ingresso. Sorrisi e gli feci un timido cenno di saluto con la mano, sfilandomi gli occhiali da sole. Ci mise un attimo, poi mi riconobbe.

-Amy!!-

-Ciao Hamid!- gli andai incontro e lo abbracciai.-Come va?

-Bene, ma tu che ci fai qui, sei tornata a Londra?

-Solo per le vacanze, così ho pensato di passare a salutare. Come stanno tua moglie e tuo figlio?

-Alla grande, Samira si è laureata l'anno scorso e Hassan ora ha 14 anni, ed è già più alto di me!- il suo sguardo era pieno di orgoglio.

-Beh, non che sia difficile..- lo stuzzicai, sorridente.

-Ah, ah, quanto sei divertente! E tu, che fai, a parte la vacanza?

-Ho finito gli esami, devo solo laurearmi e poi ho chiuso. Non vedo l'ora.

-Ci credo! Cos'è che hai studiato?

-Arte e archivistica.- non c'è un equivalente del DAMS in Inghilterra.

-Interessante!- replicò lui, poco convinto.

-Sì, molto. Senti, Hamid, chi altri è rimasto, a parte te, della “vecchia guardia”?- chiesi, interessata.

-Nessuno dei manager, non che li rimpianga, ma se dai un'occhiata di là c'è Enzo, e di sopra dovrebbe esserci Abi, è arrivato una mezz'ora fa, perciò immagino che attaccasse alle 11. O almeno spero, perchè è appena entrato un cliente, e io non mi posso muovere da qui.

-D'accordo, allora vado a fare un salutino.-dissi.

-Mi ritroverai qui al tuo ritorno

-Non ne dubito!

Trovai Enzo intento a trafficare con la cassa, dei fogli di carta nella mano sinistra. Mi avvicinai di soppiatto, e poi esclamai: -Ti hanno messo alle consegne oggi, eh?

-Amelia!!- fece il giro del bancone e si chinò per abbracciarmi e baciarmi sulle guance. I portoghesi sono molto più espansivi degli inglesi. -Cosa ti porta da queste parti?

-Mah, il solito, i servizi segreti volevano che controllassi un pacco indirizzato alla regina, così mi sono detta 'visto che sono da quelle parti passo dentro a salutare'. Non ti pare?- dissi con nonchalance.

Si mise a ridere. Mi chiese che cosa stavo facendo al momento, così gli raccontai velocemente dell'università e poi lo lasciai lavorare, dirigendomi verso il mio vero obiettivo, Abi, al piano di sopra, nel settore 'uomo'. Avevo avuto una piccola cotta per lui per un po', e anche se ormai mi era passata da tempo, ero comunque molto felice di poterlo rivedere.

Quando raggiunsi la cima delle scale lo vidi alla mia sinistra, impegnato con un cliente. Mi vide e mi riconobbe, ma continuò a concentrarsi sul suo lavoro. Il massimo della professionalità. Io gli sorrisi ma girai a destra, facendo finta di nulla e girando lentamente intorno alla tromba delle scale in modo da raggiungerlo per la via più lunga, curiosando tra le camicie dal 100£ l'una (ed erano in saldo!), lasciandogli il tempo di finire di fare quel che doveva. Poi, vedendo il cliente diretto verso i camerini, mi avvicinai a braccia aperte.

-Amy! Che bello rivederti!- mi disse abbracciandomi.

In punta di piedi, ricambiai l'abbraccio. -Anche per me, Abi, anche per me!

-Sei tornata definitivamente oppure sei solo...-

-No, no, solo di passaggio, torno in Italia la settimana prossima

-No perchè, sai, ci farebbe comodo qualcuno come te in magazzino!- scherzò.

Risi. -Ho visto Enzo di sotto che faceva le consegne, sembrava disperato!

Rise anche lui. -Eh, sì, oggi tocca lui, non la scampa!

A quel punto vidi una signora salire le scale. -Cliente!- sussurrai.

-Oh! Torno subito, non scappare!- Mi disse prima di girarsi verso la signora e chiedere -Buongiorno, come posso aiutarla ma'am?

-Devo fare un regalo...-la sentii rispondere, dopodichè iniziarono ad allontanarsi e non riuscii più a sentirli sopra alla terribile musica sempre troppo alta che l'headoffice costringeva a mettere in sottofondo.

Andai a sedermi sul divanetto davanti ai camerini, osservandolo da lontano.

-Oh, credevo fosse ancora qui!- sentii dire alla mia sinistra. Il cliente con cui Abi stava parlando quando ero arrivata era uscito dai camerini, probabilmente in cerca di un parere e... Cristo Santo! Ci volle tutto il mio autocontrollo perchè non mi cadesse la mascella, e ringraziai mentalmente La Gonza (una storia da raccontare in un altro momento, molto divertente, vi assicuro) che mi aveva inconsapevolmente aiutata ad allenare la mia faccia di bronzo. Perchè in quel momento, davanti a me, vestito di tutto punto, c'era Loki. Beh, no, non Loki, Tom Hiddleston. Ho menzionato il fatto che sono un po' una nerd? No? Beh, lo faccio ora. E vi basti sapere che ancora non capisco chi sostiene che Chris Hemsworth sia più figo di lui. Davvero, spiegatemi COME!? Ma lasciamo da parte le crisi isteriche da fangirl e torniamo a noi.

Mi ci era voluto un secondo per comandare ai miei muscoli facciali di pietrificarsi in un'espressione a metà tra l'indifferenza (noo, non so mica chi sei!!) e l'innocenza (ma che dici, non ho mai fantasticato in vita mia di portarti a letto!!), così riuscii a rispondere abbastanza prontamente.

-Mm, Abi?, si sta occupando di una cliente, ma sarà presto di ritorno.

-Oh, sì, certo, è ovvio- e mi sorrise.

TIENI A BADA L'ORMONE, RAGAZZA!! Comportati da essere umano!

Lo squadrai. Stava davvero bene in quell'abito blu scuro, ma...

-Vuoi un parere?- gli chiesi, bloccandolo mentre si rigirava verso i camerini.

-Certo, mi farebbe piacere!- rispose inclinando la testa.

Mi alzai dal divanetto e ripresi a squadrarlo, facendogli mezzo giro intorno, mentre lui, accondiscendente, girava lentamente su se stesso a braccia alzate.

-Mmm, posso controllare l'etichetta?- chiesi con piglio esperto.

-Accomodati!

Mi avvicinai. -E' uno spezzato o un completo?

Mi guardò confuso. -Un completo, penso.

-Allora l'etichetta dovrebbe essere nella tasca interna.- risposi indicandola.

Mi diede un'occhiata di comprensione e infilò la mano nella tasca, tirando fuori un cartoncino con attaccato un nastro.

Lo consultai e poi mi guardai attorno. Mi diressi sicura verso il completo che assomigliava di più a quello che Tom indossava e controllai le etichette, controllando che avesse lo stesso nome e cercando una taglia più piccola, mentre lui mi osservava incuriosito. Fui fortunata, era esposta. Sarebbe stato imbarazzante, oltre che inappropriato, che io entrassi in magazzino in cerca di qualcosa visto che non lavoravo più lì da anni. Così tornai da lui porgendogli l'etichetta e il nuovo abito.

-Prova con questo!- gli suggerii.

Lui prese ciò che gli porgevo e mi lanciò un'occhiata indagatrice. -Tu non lavori qui.- disse indicando la borsa che avevo appoggiata alla spalla.

-Ragazzo perspicace.- ridacchiai, poi tonai più seria.-No, non lavoro qui, non più almeno.

-Beh, grazie doppiamente allora!

-Non c'è di che!- gli sorrisi.-Ma aspetta di vedere se va bene, prima di ringraziarmi.

Mi sorrise di rimando che chiuse la porta del camerino.

Mi risedetti sul divanetto inspirando profondamente. Figura di merda evitata...per ora. Valutai velocemente l'opzione di scappare via per evitare di poterne fare nel prossimo futuro, ma scartai velocemente l'idea: sarebbe stato da vigliacchi e poi dovevo salutare Abi. Abi! Guardai verso di lui e lo vidi alla cassa, intento a impacchettare una camicia per la signora in cerca di un regalo.

-Allora?- Tom era di nuovo fuori dal camerino. Quando mi girai verso di lui fece una piccola giravolta. Ora sì che andava!

-Oh sì, molto meglio! Ora sì che il tuo culo parla da solo!- Ecco, sarei dovuta scappare.

Si mise a ridere, ma non riuscì a non arrossire fino alla punta delle orecchie. Risi con lui. Forse non era una figura così di merda come pensavo.

-A parte gli scherzi, come te lo senti?- chiesi, cercando di tornare seria.

-Proprio bene a dire il vero. Il che è strano, è una taglia più piccola di quella che porto di solito.- rispose chiudendosi il bottone della giacca e riassumendo, almeno in parte, il suo colorito naturale.

-E' abbastanza normale, a dire il vero, le taglie di Reiss sono leggermente più grandi.

Sentii Abi avvicinarsi dietro di me. -Allora, come andiamo?- chiese a Tom.

-Molto bene, a dire il vero, Miss...-mi guardò interrogativo.

-Amy- gli suggerii.

-Giusto, Miss Amy mi ha dato una mano a trovare la taglia giusta, mentre tu eri occupato. Devo dire che ha proprio occhio.- disse, sorridendomi angelico.

Bastardo. Io feci la finta tonta guardandomi attorno innocente.

Abi girò lo sguardo verso di me, facendo una silenziosa quanto chiara domanda con gli occhi: 'Che cazzo gli hai detto?'

Enfatizzai la mia espressione innocente in risposta.

-Già, ha proprio occhio!- disse Abi tornando a rivolersi al suo cliente.

Tom era evidentemente divertito dal nostro breve scambio, ma non disse nulla a riguardo.-Bene, allora, direi che lo prendo!

-Molto bene, signore. Sicuro di non voler dare un'occhiata anche a qualcos'altro?- il perfetto commesso!

-Sicurissimo, mi cambio e vengo a pagare.

-La aspetto alla cassa, quando vuole.- fu l'ultima cosa che gli disse prima che Tom si chiudesse la porta del camerino alle spalle.

A quel punto mi fulminò e iniziò a dirigersi verso il bancone.

-Che c'è, non sei contento, ti ho chiuso una vendita?- gli chiesi inseguendolo.

-Certo, e non sei stata in nessun modo inopportuna, quindi.-cercava di rimanere serio, ma si vedeva che tratteneva un sorriso.

-Assolutamente no, ma come ti viene in mente. Ti sembro il tipo?- ribattei sarcastica appoggiandomi sul fianco del bancone.

Abi alzò un sopracciglio.

E poi la sentii. Non potevo crederci. Il negozio era sempre inondato di musica orribile, era sempre stato così. Credo che fosse parte integrante del marchio. Reiss, vestiti fantastici, musica schifosa. Avrebbero potuto farci uno slogan. Eppure quella che sentivo era “I'm Gonna Be” dei Proclaimers. Qualcuno doveva essersi infiltrato all'headoffice inserendola di nascosto nella playlist. Istintivamente mi misi a ballarla, cercando di coinvolgere anche Abi, che mi guardava a metà tra lo stupore e l'imbarazzo e poi si guardava in giro con la tipica aria di chi sta pensando 'io non la conosco!'. Quando la canzone finì e io finii il mio ballo con un gesto molto teatrale, sentii una risata dietro di me. Mi girai ricomponendomi, per nulla imbarazzata (forse avrei dovuto), e vidi Tom che si avvicinava con il suo nuovo abito posato su un avambraccio.

I due uomini mi guardavano di soppiatto, Abi cercando di sembrare il più professionale possibile, Tom sopprimendo una risata meglio che poteva.

-Che c'è?- chiesi indifferente.-E' un giorno da festeggiare! Finalmente della musica decente ha raggiunto anche questo angolo di mondo. E' da quando me ne sono andata io che queste mura non sentivano della musica degna di tale nome!

-La musica qui non è poi così male..-tentò di contestarmi Abi mentre piegava con cura il completo blu per impacchettarlo.

-Perciò tu puoi affermare che nel periodo in cui io lavoravo qui, non sei mai entrato in magazzino senza nessuna ragione che non fosse ascoltare un po' della mia musica invece di questa merda- dissi alzando l'indice verso il soffitto.

Mi guardò, aprì la bocca e, dopo un attimo di indecisione disse -Assolutamente!-

-Bugiardo- dissi assottigliando gli occhi. Lui scoppiò a ridere.

Tom nel frattempo aveva ascoltato silenziosamente il nostro piccolo battibecco, ridendo sotto i baffi.

Abi gli fece pagare il conto e gli consegnò la busta.

-Grazie infinite per l'aiuto, a entrambi- continuò guardando verso di me. -Miss Amy, è stato un piacere conoscerla.- Mi tese la mano.

-Il piacere è stato tutto mio, Mr Hiddleston!- risposi stringendola.

Mi sembrò di vedere un barlume di sorpresa brillare nei suoi occhi, ma sparì subito. Cosa, pensava che non l'avessi riconosciuto?

Strinse la mano anche ad Abi, e poi si avviò verso le scale, e verso l'uscita.

Addio.

 

 

N.A.: Oh che fatica. Non avete idea. Questo è proprio lungo per i miei standard. Vi allego il link della canzone e vi incoraggio a recensire, ora che Tom è apparso forse sarete più propense a dirmi ciò che ne pensate. E' davvero importante per me, vorrei capire se sbaglio qualcosa.

Eccovi il link, divertitevi XD https://www.youtube.com/watch?v=FPKgPB80jNA

E_SEE

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Tom Hiddleston / Vai alla pagina dell'autore: Eowyn_SEE