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Autore: bluemermaid1999    31/03/2016    1 recensioni
L'Istituto è quello di sempre: statuario e magnifico, con il suo via vai di Cacciatori da tutto il mondo. Ma cosa succederebbe se i ruoli fossero invertiti? Se Clary e Simon fossero i cacciatori e i Lightwood e Jace i mondani? Scopriamolo...
Buona lettura
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Clarissa, Jace Lightwood, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Casa Lightwood, 10 pm

< Izzy sei pronta? Dobbiamo andare! >, urlò Jace per farsi sentire dalla ragazza che era chiusa nella sua stanza al piano di sopra da almeno due ore. 

< E’ tutto inutile Jace, è una ragazza ed è Izzy, quindi una combinazione non molto propizia per noi >, gli disse Alec con un mezzo sorrisetto.

< Che lagne che siete, sono pronta contenti >. Izzy entrò in soggiorno sbuffando. Jace dovette ammettere che non era per niente male, anzi se non la considerasse una sorella sarebbe stata sicuramente la sua preda numero 1. Ma scacciò subito il pensiero pensando a quanto stupido fosse. 

< Izzy non ho voglia di continuare a mandare via ragazzi che ti si avvicinano, ma li posso capire se ti vesti così >, le disse scherzosamente il gemello. Isabelle indossava un vestito di pizzo nero con trasparenze sullo scollo e sulle maniche. La schiena era quasi del tutto scoperta tranne per una parte anch’essa coperta di pizzo. Le arrivava a metà coscia e valorizzava le sue lunghe gambe. Ai piedi portava delle decolté nere con brillanti e al collo una collana che aveva la parvenza di un serpente. 

< Lo prendo per un complimentro fratellone >, disse lei sorridendo. 

< Ora che Izzy ci ha degnato della sua presenza possiamo anche andare penso >, disse Jace ai gemelli con voce sarcastica. 

< Va bene andiamo >, risposero in coro i due. Presero le giacche ed uscirono. 

Ma prima di uscire Izzy guardò bene negli occhi Jace e gli disse con faccia corrucciata < Guarda che per essere me ci vuole tempo >. Jace alzò gli occhi al cielo prima di chiudersi la porta alle spalle ed avviarsi verso la macchina parcheggiata nel dialetto davanti a casa.

                                                                      …

Pandemonium, 11:30

< Finalmente siamo entrati, essere una ragazza ha i suoi vantaggi >. Alec la fulminò con lo sguardo. Sua sorella, vedendo la lunga fila per entrare, aveva avuto la bella idea di avvicinarsi al buttafuori e fargli mille moine fino a che lui non si era convinto a farli entrare. Anche se doveva ammettere che aveva risparmiato loro del tempo. Questo tipo di posti, rumorosi ed eccessivamente affollati lo esaltassero più di tanto, ma era sempre meglio di restare a casa a sentire i drammi d’amore di sua sorella o di Jace. Voleva bene a entrambi, ma a volte erano davvero pesanti. E poi ogni volta era sicuro che, alla fine dello sfogo, gli avrebbero chiesto come andava a lui con le ragazze. Ma a lui in realtà non interessavano queste cose. Non era mai stato innamorato o aveva provato attrazione fisica per qualcuno.

< Si può entrare anche con altri metodi sorellina, ma grazie di aver velocizzato le cose >, le disse avvicinandosi al suo orecchio per permetterle di udire le sue parole. Lì dentro c’era un trambusto allucinante. L’atmosfera era composta da un groviglio di persone che ballavano sotto la musica elettronica o, in alcuni casi, secondo il proprio ritmo scandito dal livello di sbornia. Dei divanetti erano posti ai quattro lati della stanza, occupati da coppie che avevano probabilmente scambiato il luogo per una casa chiusa. 

I tre ragazzi si recarono al bancone, illuminato da led bianchi e blu. C’erano in totale due baristi, che facevano avanti indietro shekerando drink e flirtando con alcune clienti del locale. Tutti avevano uno stile proprio: chi vestito coloratissimo, chi più elegante, chi di pelle e chi aveva scambiato un bikini per un vestito da discoteca. 

Girandosi verso sua sorella notò che si era messa a parlare con un ragazzo. Tipico di sua sorella. Lui era alto, aveva i capelli blu e gli occhi chiarissimi, probabilmente aveva delle lenti fosforescenti. Era vestito con una maglietta nera strappata, pantaloni neri e anfibi. Cercando Jace lo vide mentre guardava anche lui il ragazzo che girava attorno a Izzy, probabilmente pensando che di lì a poco avrebbe dovuto allontanarlo dalla ragazza, ma finché lui si mostrava abbastanza innocuo era inutile intervenire. Decise di prendere un drink e Jace seguì il suo esempio. Mentre bevevano con la schiena appoggiata al bancone Jace vide una bella ragazza con i capelli rossi farsi strada verso la loro direzione. I suoi vestiti le fasciavano perfettamente il corpo e i suoi capelli ricordavano una cascata di lava. Era inutile pensare che a Jace non piacesse una ragazza del genere. Ne ebbe la certezza quando, volgendo lo sguardo verso l’amico, lo vide osservarla con sguardo famelico. 

Lei chiese un Cosmopolitan. Jace si avvicinò a lei e si mise a flirtare. Lei sembrava non dargli corda. 

Sembrava concentrata a scrutare i presenti.

 

——————————————————————————————————————————-

 

Ecco questo è solo il mio primo drink e già un ragazzo mi si avvicina per flirtare - pensò Clary tra sé. Forse aveva ragione Simon a dirle che si era vestita in modo un po’ troppo appariscente. Ma che ci doveva fare lei se il suo corpo attirava i ragazzi.

< Hey bellezza come ti chiami? >. Ecco il classico pallone gonfiato. Almeno non era brutto. Aveva i capelli biondi e gli occhi chiari, quasi trasparenti. Sembra un angelo - si trovò a pensare per un attimo. 

< Clary >, gli rispose secca appoggiandosi con la schiena al bancone con sguardo annoiato mentre sorseggiava il suo cocktail. Non avrebbe dovuto bere, ora che ci pensava, ma tanto nessuno le avrebbe detto niente. Comunque reggeva l’alcool, un Cosmopolitan non le avrebbe di certo sconvolto la lucidità. 

< Bel nome, io sono Jace. Ti va di ballare? >, le chiese lui. La cosa non la ispirava più di tanto. Menomale che il suo sguardo incontrò quello di Simon. Lui capì al volo la sua richiesta d’aiuto silenziosa e si avvicinò a lei come se non vedesse il biondo che aveva di fianco. Questo seguì per un’attimo lo sguardo della ragazza e quando capì dove portava una faccia stranita gli si stampò in faccia. Clary pensò che non fosse abituato a essere rifiutato. Purtroppo aveva trovato la ragazza sbagliata. 

< Clary non ti posso lasciar da sola un minuto eh >, disse lui guardando Jace, che lo osservava infastidito.

< Non guardare me, visto niente in giro? >.

< Veramente si, la ragazza laggiù >, mi disse indicandomi con un cenno del capo una ragazza bruna che se la stava spassando con un ragazzo. Già, per il resto dei mondani quello poteva anche essere un normale ragazzo con degli occhi un po’ troppo lucenti e con un bell’aspetto. Ma non per loro. Per loro quello era solo il travestimento di una creatura ripugnante. Un Demone. 

< State parlando della mia amica per caso? >. Cavolo che ragazzo fastidioso

< Non della ragazza, ma del ragazzo che è con lei. Dovresti far frequentare amicizie migliori alle tue amiche. Per stavolta ci penso io biondino, ma fai più attenzione. Addio Jace >.

< Hey proprio tu parli. Tu ed i tuo amico con tutti quei tatuaggi strani sul corpo sareste normali >, le rispose il ragazzo mentre i due si stavano girado per andarsene. Simon era già lontano e non sentì, ma Clary si girò sorpresa. Riusciva a vedere le rune. Ma era solo un Mondano. Che avesse la vista? Beh non era la cosa più importante al momento. Dovevano eliminare quel “ragazzo” prima che facesse qualcosa a quella ragazza. Girò i tacchi e si diresse verso il demone.

   
 
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