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Autore: Giulia_Dragon    01/04/2016    1 recensioni
Pre requel della saga di Dangeros Games ^^ la storia di come è nato l'amore tra Axel e Kurasa...
Un padre assente, troppo occupato ad andare a donne per seguire il figlio, la madre morta dopo una lunga malattia, Axel cresce solo.
Tuttavia la sua purezza d'animo non ne rimane intaccata, quella sua luce attira parecchi demoni e cinque di loro sanciranno la fine di quell'angelo di luce.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dangeros Games saga '
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Capitolo 5

(Pov Axel)

 Avevo dormito da un mio amico nom lontano dalla spiaggia, e adesso stavo tornando al locale perché volente o nolente era la mia unica fonte di sostentamento.
 Sbuffai quando intravidi Filomena tra la folla di clienti. Non volevo incrociarla per nessun motivo. Ma lei mi notò e subito si avvicinò.
-Ehi verginello ancora qui? - mi domandò cercando di avvicinarsi troppo. Io mi scostai mentre lei tentava di tagliarmi le vie di fuga.
 Me ne liberai dopo dieci minuti. Salii sul Palco e per tutto il tempo mi sentii osservato da due occhi viola un ragazzo sedeva lontano dal palco era solo,come se allontanasse le persone. eppure gli sguardi eloquenti delle ragazze,dicevano che era venuto al locale più di una volta. aveva forse un anno in più di me, la cosa che mi colpì di più furono i suoi occhi. viola come ametista. Finii di cantare e scesi dal palco. Filomena non c'era, meglio sarei sgattaiolato via senza che nessuno se ne accorgesse, ero un fantasma dopotutto. Passai di fianco al ragazzo ma in quel momento mi cadde il plettro della chitarra prop vicino a lui
 - angioletto fai attenzione - disse,aveva una voce con un nonche di particolare. non sembrava Italiano forse era straniero,non riuscivo a smettere di guardarlo,mentre raccogliendo il plettro mi sorrideva. aveva i capelli lunghi fino alle spalle di un nero incredibile.
 - angioletto fai attenzione - disse,aveva una voce con un nonche di particolare. non sembrava Italiano forse era straniero,non riuscivo a smettere di guardarlo,mentre raccogliendo il plettro mi sorrideva. aveva i capelli lunghi fino alle spalle di un nero incredibile.
 Arrossii vistosamente nessuno mi aveva mai paragonato ad un angelo, ero abituato a essere preso in giro per questo. Ripresi il plettro e feci per andarmene
 -Grazie
 - Axel non devi farlo per forza - disse il ragazzo voltandosi di spalle,e fu allora tra la tenue luce soffusa del locale. che le vidi.
 al inizio mi erano sembrate ombre,ma ora potevo distinguerle chiaramente,erano...ali!
 Cosa vuoi dire? - Gli chiesi senza capire. Ero un po' spaventato lui si voltò avvicinandosi,tanto che potei sentire il suo respiro sfiorarmi il collo e i suoi occhi guardarmi - che non devi cantare se ti senti obbligato - disse. - ma solo perchè ti piace farlo - aggiunse poi scompigliandmi i capelli con la mano
-A,me piace è solo l' ambiente che non sopporto
 il ragazzo rise,e cavolo che bella risata poi mi prese il polso,avverti com e una scarica elettrica
 Nin sapevo come reagire e da una parte non volevo reagire ma lui era sicuramente un demone. Le sue ali erano nere quindi questo era di sicuro. Lo guardai senza riuscire a staccare lo sguardo dalle sue iridi viola. Accidenti perché non riuscivo a resistergli? Non lo so
 mi lasciò il polso - stai attento - disse per poi usacire dal locale e farsi travolgere,dal abbraccio di una ragazza.
 Sorrisi appena e me ne andai. non è che volessi tornare a casa ma mi toccava
 (Pov Kurasa)

 Mi staccai dalla ragazza e scambiai quattro parole con lei, quando mi girai notai che il ragazzino non c'era più. Non poteva essere sparito. In un attimo vidi le sue scarpe sparire dietro un angolo della strada, mi congedai e lo seguii la strada che stava facendo mi era famigliare. portava al cimitero. lo segui,ero bravo a non farmi sentire. dopo tutto ero un ombra. risi,gli umani erano sembre gli stessi. che passasero 10 o 20 anni o addirittura 100 gli umani non cambiavano.
 Entrò nel cimitero e vidi che si fermò davanti ad una tomba povera , con qualche fiore. Vi era seppellita una donna che gli somigliava parecchio doveva essere sua madre.
 -Ciao mamma- sorrise triste il ragazzo
 io sorrisi salendo su un albero,da lì potevo ammirare il cimitero in tutto il suo tetro squallore. mi ricordava troppo casa.
 Lo vidi sospirare appena passandosi una mano tra i capelli dorati. Una leggere nebbia avvolgeva tutto, una nebbia che avrebbe fatto venire i brividi a tutti meno che a lui o meno che a me. scesi avvicinandomi e appoggiai la mano sulla testa del ragazzino.
 Lui si irrigidì ma non disse niente, e io sorrisi appena. Non mi aveva cacciato via, rimaneva lì fermo, forse un po' di paura gliel'avevo fatta visto che ne sentivo l'odore, ma lui voleva fare il forte
-piangere ti aiuterebbe - dissi - e ti renderebbe ancora più carino - okey...sicuramente adesso sarebbe arrossito.
 Un po' lo era in effetti ma poi lo vidi scoppiare a piangere. Sicuramente si era trattenuto fin troppo. Aveva molto dolore dentro lo abbraccia poggiando il mento sulla sua testa
 Le lacrime scendevano copiose dal suo viso era scosso da singhiozzi. Sentivo che tentava di calmarsi ma non ci riusciva. Lo sentivo tremare tra le mie braccia. Era così indifeso e innocente in quel momento la cosa mi fece scoppiare a ridere. non ridevo di lui,ma della situazione palesemente assurda. Lui si calmò appena abbassando lo sguardo gli scompigliai i capelli - non ci pensare. la morte arriva quasi per tutti - dissi sorridendo.
 Lo so- sorrise lui. Un sorriso pulito e sincero, ma velato da un po' di dolore e paura
 Ok- rispose Axel guardandomi appena, ma senza parlare molto. Doveva essere uno di poche parole e la cosa lo rendeva ancora più intrigante ai miei occhi
 Uscimmo dal cimitero quando una voce di uomo ci fece fermare.
 -Ah sei qui a perdere tempo razza di scansafatiche!- suo padre e chi altri poteva essere che si permetteva di trattarlo così.
-Ero venuto così- rispose lui ma l'uomo gli tirò un ceffone che gli spaccò uno zigomo facendolo sanguinare.
-Sei la mia rovina! Fila a casa!- ruggì con il suo tono da ubriaco dovevo stare calmo,calmo Kurasa mi dissi,se calmo un paio di cazzi! scattai tirando un pugno a quell' bastardo poi afferrai Axel scomjparendo per poi riapparire a casa mia,l'altra non l'inferno che altrimenti moriva di infarto povero.
 Di nuovo- sospirò passandosi una mano sullo zigomo sanguinante. Come poteva resistere con uno così, che ogni volta che lo vedeva lo picchiava? Non lo so. Questo umano era un mistero per me. Sopportava, sopportava in silenzio botte e umiliazioni tenendosi tutto dentro chiuso come uno scrigno che non voleva mostrare niente a nessuno. Tendeva a tenersi tutto dentro, senza versare una lacrima, almeno non davanti a qualcuno io ero diverso da lui. forse troppo per poterlo capire,ma non feci in tempo a parlare,perchè Lydia la mia "amata" sorellina mi travolse con un abbraccio e un languiido bacio.
 -Ciao fratellone- sorrise lei senza mollarmi un attimo. Axel era uscito sul balcone forse si sentiva di troppo, ma qualunque cosa provasse in quel momento era ben nascosta
- ciao - dissi io accarezzandole la schiena. diciamo che Lydia era troppo sexy per resisterle,e si se vi chiedete se lo è veramente...Lydia è mia sorella.
 Già la mia sorellina anche se a dire la verità siamo molto di più che fratelli
 la definizione esatta sarebbe "amanti" ed ecco che mi strappò l'ennesimo bacio - voglio le coccole - disse per poi farmi salire un certo brivido lungo la spina dorsale.
 La baciai con forza anche perché sulla terra non rischiavamo di essere beccati da nessuno
 lei legò la lingua alla mia, okey cazzo se ci sapeva fare!
 scusate ma per un demone il "sesso" è una parte importante del suo sviluppo sopratutto se si è maschi E per me era importante. Ci amavamo ma si sa che l'incesto non è permesso. Anche tra i demoni la fermai,non perchè non volessi farlo,semplicemente avevo un po di cose a cui pensare. e la prima era il ragazzo fuori sul balcone
 Che ovviamente da li non poteva muoversi e sarebbe rimasto lì anche fino a notte. Non aveva ali quindi non poteva certo andarsene.
 -Vattene lasciami in pace!- la voce era quella del ragazzo
 -eH NO- questa quella di eren
 Lydia mi guardò poi sbuffò e io sorrisi scattando fuori. Axel doveva aver tirato un pugno a Eren perché i suoi occhi erano fuoco puro.
 scoppiai a ridere avvicinandomi al ragazzino - bel colpo! Eren smamma che non mi va di giocare - dissi umiliandolo ancora di più.
 Eren scomparve furioso mentre Axel ancora ansimava per la rabbia che aveva scaricato in quel pugno. Mi guardò un attimo e io risi - forte! bravo - risi ancora più forte. non temev un bastardo come Eren
 Grazie - rise lui poi mi guardò affermando: -È peggio di mio padre mi segue ovunque - sbuffò passandosi una mano tra i capelli dorati -megluo se vada - continuò lui
 non sapevo cosa fare. dovevo fermarlo o no? Lydia si avvicinò - hei ragazzino! - lo chiamò per fargl in mano un portafortuna - tienilo con te - disse - allontanerà Eren -
 -Grazie - sorrise lui e uscì da casa mia, lasciandoci soli. Sapevo che si sentiva di troppo
 e Lydia ne stava per approfittare e io stavo cedendo ai suoi grattini dietro la nuca. ah che tocco piacevole che aveva.
 Ma qualcosa mi impediva di lasciarmi completamente andare a mia sorella e il motivo era il biondino che se ne era appena andato lei lo aveva capito al volo,perchè in un attimo ci ritrovammo sul letto
 Mi baciò con passione sapevo dove voleva arrivare ma io lo volevo? Risposta ovvia sarebbe si, ma forse no. Non lo sapevo più. alla fine non pensai a nulla lasciandola fare e la ricambiai. sulla terra potevamo stare insieme. Nessuno sapeva che eravamo fratello e sorella, potevamo essere scambiati per dei comuni fidanzati terrestri. La baciai senza pensare e lei rise come se se lo aspettasse scesi sul collo sentendola gemere. che bel suono. Le mordicchiai il collo ridendo mentre lei gemeva di piacere. In quel momento sentii bussare alla porta.
-Scusate se interrompo ma c'è un problema - la voce era quella di Anscer ovviamente l'unico che si permetteva di non avvertire quando arrivava. Ma doveva essere successo qualcosa perché di solito non mi cercava se sapeva che c'era Lydia con me ero indeciso. fregarmene o alzarmi? optai per la prima continuando a baciarle il collo.
 Anscer sbuffò e compresi che se ne sarebbe andato ma prima da sotto la porta fece scivolare un rosario.
 - sei una spina nel fianco - dissi mezzo ansimante e...vi rispario i dettagli - va bene dopo - aggiunsi mentre baciavo il corpo di Lydia
 -Senti sai che non mi piace immischiarmi nei fatti vostri ma se ci tenete alla pelle vi consiglio di separarvi Lucifero sta demolendo mezzo inferno - non penso che fosse preoccupato solo per quello, c'era anche qualcosa d'altro
 io annuì staccandomi per poi leccarle il collo - fatti una doccia che andiamo - dissi per poi baciarla,sentendo ancora l'affanno per il gravoso sforzo fisico. eh si Lydia mi divorava le energie.
 Sbuffai. Anscer era uno sciupafeste mi alzai rivestendomi mentre Lydia mi abbracciava leccandomi il collo. domanda che non troverà mai una risposta...come faceva ad avere ancora tanta energia?
 Altro quesito a cui non so tutt'ora rispondere. Aprii la porta e vidi Anscer conciato malissimo
-Ehi amico cosa ti è successo? - Domandai ridendo
 -Non mi crederesti se te lo dicessi
 io mi avvicinai e sorrisi - perchè quanche volta... - mi fermai vedendolo arrossire. Lydia era dietro di me con solo la maglietta a coprirla.
 Abbassò lo sguardo subito. Nonostante fosse mio amico e braccio destro Lydia era pur sempre una principessa e lui non poteva guardarla io risi per poi afferrargli la testa e scompigliargli i capelli - è uno schiat la mia sorellina eh? - domandai con un tono allegro. Lui annuì ridendo per poi tornare serio
-Tuo padre aveva manda Eren ha cercarti ma quello stupido è sparito così a mandato me. Gli angeli si preparano per attaccare
 sbuffai stringendo Lydia,che nel frattempo aveva cominciato a tremare - ma non imparano mai? - sbuffai contrariato - okey torniamo a casa - aggiunsi poi aprendo un portale.
-No e temo che questa volta sia peggio del solito - affermò Anscer grave
 lo guardai senza capire - che intendi? - domandai preoccupato
-Che Michele è al comando e non è normale l'angelo della morte dice che presto succederà qualcosa che sconvolgera' tutti gli equilibri - affermò Anscer. Sapevo che Latis era un po' angelo e un po' demone ma da qui a fare profezie era strano.
 - uhm...sconvolgere dici? - domandai.
 ero confuso cosa poteva sconvlgere gli equilibri tra inferno e paradiso?
-Così mi ha detto- rispose lui ma subito notai che mancava qualcuno. Eren.
-Anscer occupati di Lydia torno subito - dissi per poi correre al cimitero sapevo che Axel era lì
 E infatti eccolo a terra sanguinante in fin di vita circondato dai demoni e dallo stesso Eren che rideva come un matto non so cosa mi sia preso in quel momento,so solo che fatti a pezzi i demoni ho chiamato l'angelo della morte
 Latis mi apparve davanti agli occhi serio come se si aspettasse la mia chiamata.
-Cosa c'è Kurasa? - mi domandò senza guardare il ragazzo a terra
 scoppiai in una risata per niente da me. e voltandomi gli tirai un pugno in faccia. - guariscilo - dissi freddo
-perchè? Sta morendo! - affermò l'angelo della morte mentre il ragazzo a terra respirava sempre più piano. Vidi alcune lacrime scivolare lungo il viso di Axel
 ero incavolato nero. cioè più di quanto mi era consentito essere per un mortale - allora riportalo in vita,fagli dimenticare tutto - dissi stringendo i denti - fai che non possa toccarlo nessun demone! - affermai poi guardandolo.
 Latis mi guardò e si chinò sul ragazzo mentre il sangue e le lacrime si mischiavano. Axel respirava sempre più a fatica.
-Lo salvo anche se è sbagliato. Lui dovrebbe morire
- non ti ho chiesto di dirmi cosa ne pensi! - affermai fingendo di non essere felice - tu dipendi da me Latis,sei un demone - affermai ringhiando
-Per metà, ma va bene - mosse la falce e il sangue scomparve mentre il respiro si calmava tornando normale come se stesse dormendo
 - ora vattene - dissi inginocchiandomi davanti ad Axel.
 Latis scomparve e guardai il volto di Axel . Dormiva
 avvicinai la mano lasciando scivolare sulle dita un po del suo sangue,rimasto a terra. poi tracciai sulla sua fronte un simbolo e avvicinai le labbra fino a toccare le sue baciandolo,ma privandolo così della memoria
 Avrebbe ricordato quando sarebbe stato pronto ma non ora.
 sentì qualcuno abbracciarmi da dietro,era Lydia mi voltai baciandola - andiamo via - dissi lei annuì e scomparimmo.
 ora nessun demone avrebbe potuto avvicinarsi ad Axel
 Eren ringhiò. Mi odiava ma non mi importava.
 ero tornato da poco al castello e mi ero buttato sul letto.
 Non sapevo cosa provavo in quel momento, ero confuso. Molto confuso.
 la porta si aprì e comparve Lydia. si avvicinò salendo a carponi sul letto e mi guardò - posso farti compagnia? - domandò innocentemente.
 Annuii guardando il soffitto mentre lei si sedeva al mio fianco. Perché mi sentivo così strano?
 Lydia doveva averlo percepito,perchè mi rubò subito un bacio - non mi ami più? - solo allora mi resi conto di essere un vero idiota. Lydia era lì per me,e io non facevo che pensare la umano.
 Mi ero rimbecillito forse?! Avevo a disposizione una bellissima ragazza e io pensavo ad un ragazzo? Umano per lo più. Ma allora perché non riuscivo a non pensare a lui?
 Lydia sospirò e fece per alzarsi,cavolo dovevo averla ferita tantissimo
 -Aspetta Lydia! - Non ebbi il tempo di parlare che un rumore ci fece sobbalzare
 scattai in piedi e le feci da scodi,lasciandomi trapassare dalla spada di Uriel
 Uriel rise mentre il sangue colava dalla lama. Poi mi scosto' colpendo a morte Lydia
 lei cadde a peso morto in un mare di sangue,ringhiai evocando le ombre,vevo gli occhi quasi completamente neri e stringevo il corpo di Lydia. Uriel sembrava spaventato.
 e io risi,non riuscivo a controllare le ombre,ma in quel momento volevo solo uccidere ogni angelo vedessi
 Uriel scomparve. Mentre mio padre arrivava in fretta caddì sulle ginocchia,ansimavo mentre gli occhi tornavano viola - non doveva andare così - singhiozzai.
-Lo so, non immaginavo che accadesse una cosa simile - affermò mio padre mentre mi guardava -se vuoi vendetta potrai averla
 io ringhiai - taci,non è vendetta che voglio - dissi freddo per poi scomparire.
 raggiunsi una vallata con un enorme albero al centro,scostai alcuni rami appoggiando il corpo di Lydia tra di essi
 La guardai anche nella morte era bella. Latis non poteva intervenire
 appoggiai al fronte contro la sua e lentamente lasciai scivolare le lacrime. ero stato un vero egoista,non l'avevo salvata, non la avevo amata. ero troppo concentrato su Axel,per accorgermi del piano di Uriel.
 decisi in quel momento,lasciai scivolare la mano a contatto con la guancia di Lydia,fredda non più calda. - telo prometto - disse sfiorandole le labbra con un ultimo bacio - io non sarò mai di nessun altro - dissi - solo e soltanto tuo. per l'eternità - era un voto,un voto a lei
 E niente e nessuno lo avrebbe rotto. Il mio cuore si era indurito non avrei mai amato nessun altro
 le lasciai un ultima carezza,poi con una mano sigillai l'albero e costruì una statua al centro della radura.
 un angelo,perchè per me Lydia era stata questo,un bellissimo angelo

  
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