Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Tera_Saki    02/04/2016    1 recensioni
Percy e Annabeth si ritrovano improvvisamente catapultati sull'OLimpo.
Percy e Annabeth capiscono che qualcosa non va quando Zeus medita se ucciderli oppure no.
Alla fine li risparmia.
Ma solo perchè i due vengono dal futuro e, davvero, lui non vuole causare inutili e noiosi paradossi temporali.
Dalla storia:
-Ah, ah- fece Percy per spezzare il silenzio che si era creato -Ma guarda! Sembriamo noi da giovani!- disse rivolto ad Annabeth -E c'è anche Grover!-
-Percy, non credo che...-
-E voi chi siete?- domandò l'altro Percy osservandoli curioso.
-Prima che questi qui ci forniscano delle spigazioni- prese parola Zeus -Vorrei ricordare che ho un conto in sospeso da pareggiare. Perseus Jackson- al richiamo entrambi alzarono lo sguardo -oggi ascolterò quello che hai da dirmi e deciderò se tenerti in vita o scaraventarti giù dall'Olimpo-
-Cosa? Di nuovo?- fece Percy seccato.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nico di Angelo, Percy/Annabeth, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAP. 1 Viaggio

 

CAMPO MEZZOSANGUE

Da quando Gea era stata sconfitta (grazie Leo) il Campo Mezzosangue era stato ristrutturato, il numero delle cabine era aumentato per far spazio ai tepli dei sempre più numerosi Dei e Dee minori riscoperti da Jason che aveva prontamente tenuto fede alla promessa fatta a Kim diventando pontifex maximus.

La sua presenza inizialmente aveva turbato i greci ma dopo poco si erano adattati alla nuova situazione, incoraggiati anche dall'inaspettata collaborazione con Percy Jackson, uno dei grandi eroi del Campo. Il rapporto tra i due era passato da un alternante amici-nemici ad un indefinito e quantomai improbabile miscuglio tra il 'rispetto/ammirazione' e 'prima-o-poi-ti-faccio-a-pezzi'; fatto sta che a nessuno dei due importava e ultimamente andavano stranamente d'accordo (le minacce di morte delle rispettive ragazze se non si fossereo riappacificati non contavano proprio nulla, già).

Anche il Campo Giove non se la passava male, era stato nominato un nuovo augure (molto diverso dall'Incubo Orrendo degli Orsetti di Peluche) figlio di Apollo e moderatamente stimato; sotto la guida di Reyna e del nuovo pretore ormai acclamato da tutti, Frank, l'organizazzione era decisamente migliorata. Con due pretori per Reyna era molto più facile gestire e controllare le coorti inoltre la nomina sul campo di Frank non sembrava costituire alcun problema per i vari membri della legione.

Anche qui furono edificati nuovi templi in onore delle varie divinità, a volte i greci arrivavano ad aiutare e allo stesso modo i romani si rendevano disponibili, non c'era una vera e propria fiducia tra loro ma più una sorta di collaborazione e rispetto reciproco anche se si sperava che col tempo si fossero potuti creare legami di solidale amicizia, a tal proposito i pretori erano piuttosto ottimisti.

 

Hazel e Frank erano stati perdonati e riaccettati dalla quinta coorte, se la passavano piuttosto bene anche se il lavoro da svolgere era molto, Jason era ovviamente molto occupato ma si fermava regolarmente al Campo Mezzosangue per passare del tempo con la sua ragazza, Piper, Leo era tornato al Campo dopo quasi un mese di assenza con tanto di colpi di scena (ictus momentanei per i suoi amici) e portando con se Calipso evasa chissà come da Ogigia, e infine Percy e Annabeth, dopo che quest'ultima ebbe accuratamente progettato i templi da costruire, si godevano i pochi giorni di pausa rimanenti antecedenti all'inizio della scuola. Il programma era di terminare il loro ultimo anno nel mondo mortale e diplomarsi per poi trasferirsi al Campo Giove e iscriversi all'università, molti altri ragazzi avevano segito il loro esempio e alcuni dei più grandi si erano già spostati definitivamente a Nuova Roma per vivere il resto della vita in pace lontano dai mostri.

 

 

Mai più strane profezie, Dei impazziti e il Signor D Versione Hippy-Psicopatico. Era questo, forse, l'unico lato positivo ad aver partecipato a due profezie in un anno, si diceva Percy, d'ora in poi vita tranqulla al Campo e, guisto perchè devo, un mostro ogni tanto. Dopo un'intera vita di pericoli e lotte per la sopravvivenza gli sembrava quasi strano poter passare una giornata tranqulla e in completo relax, gli venne quasi un rimpianto per i vecchi tempi e in un momento di totale sclero sperò che succedesse qualcosa di interessante, anche folle oltre ogni limite, poi si rammentò della sua vita già abbastanza sconcertante e piena di pericoli e si ricredette. Gli venne in mente un detto che, applicato ai suoi pensieri, risultava leggermente inquetante: attento a quel che desideri perchè potrebbe avverarsi.

 

 

OLIMPO (QUATTRO GIORNI DOPO)

 

Annabeth non credeva nella sfortuna. Non ci aveva mai creduto e fino a poche ore prima era convintissima di questo, niente avrebbe potuto farle cambiare idea; nonostante tutto quello che aveva passato (Crono, Luke, i supremi capricci di Era, mostri, Giganti, persino Gea) non si era fatta molti complessi sulla sua vita perennemente incasinata e altamente complessata (o forse non ne aveva avuto il tempo).

Ma adesso no, era semplicemente troppo, qualcuno doveva avercela con lei per farle capitare proprio questo, proprio a loro, proprio adesso.

Ed erano questi i pensieri di Annabeth mentre guardava gli Dei riuniti di fronte a lei, al suo fianco Percy aveva il cervello in standby, un solo pensiero coerente faceva capolino nella sua testa stimolato dall'unico neurone attivo rimanente: "Perchè sempre a noi?"

 

CAMPO MEZZOSANGUE (DODICI ORE PRIMA)

Era raro trovare un momento di pausa, anche in un periodo di pace e nonostante richiedesse di non essere disturbato, Percy era continuamente occupato, o con le bighe da riparare (dove fossero finiti i figli di Efesto in momenti come questi, nessuno a parte lui ovviamente se lo chiedeva) o per la pulizia delle stalle (maledetti equini!) oppure semplicemente per duellare.

Le persone disponibili per tali incarichi certo non mancavano, Leo sarebbe stato entusiasta di riparare qualsiasi cosa e Clarisse di certo non avrebbe detto di no ad un combattimento; sfortuna voleva che Leo fosse a Nuova Roma per scusarsi di averla ivolontariamente bruciata e nessuno sano di mente si sarebbe sognato di chiedere una sfida a 'tu per tu' con Clarisse.

 

I sette della seconda Grande Profezia erano diventati molto famosi e tutti volevano la loro compagnia; al momento però, con Leo fuori gioco in campo romano, Jason in pausa con Piper, Hazel e Frank in seduta stabile al Campo Giove, rimaneva una ben piccola scelta.

Ed era per questo motivo che, rannicchiati in mezzo a piantine di fragole, Percy e Annabeth tentavano di darsi alla fuga nascondendosi per non farsi trovare. Dopo l'ennesimo episodio di violenza (raccapricciante minaccia da parte di un moccioso di tredici anni di comporre un haiku) soppresso per miracolo ( p.s.non per nulla l'haiku era poi stato soprannominato 'l'Innominabile') avevano deciso di darsi alla macchia per l'intera giornata e al diavolo il Signor D. e i suoi piagnisteri sulle piantine di fragole.

I due ora erano disastrosamente spettinati e qualche rametto spuntava qua e là dall'enorme groviglio che erano i loro capelli, le magliette non erano certo messe meglio: per sfuggire ad eventuali assalitori avevano corso come pazzi per il Campo attirando l'attenzione praticamente di tutti, qualche volta erano inciampati e in più di un occasione la loro reale faccia aveva onorato della sua presenza il 'sublime massaggio divino' noto ai comuni mortali come 'pavimento'. Avevano sudato, mangiato polvere, faticato, maledetto Gea e seppellito ogni briciolo di dignità sotto chilometri di terra ma alla fine ce l'avevano fatta, erano riusciti a trovare un nascondiglio impeccabile degno di questo nome: i campi di fragole personali del Signor D.

 

Percy e Annabeth pensavano di trascorrere una più che meritata vacanza di un giorno, si erano portati vari cibi da mangiare, delle coperte per il pick-nick e alcuni oggetti recuperati illegalmente (grazie a Travis e Connor Stoll), si erano pure organizzati, avevano fatto il bagno nel lago (più che altro si erano buttati a capofitto nelle profondità per non essere scoperti) e avevano improvvisato un pranzo di fortuna con quello che erano riusciti a rubare dallle cucine prima di essere gentilmente buttati fuori. Era stata una giornata perfetta, calcolata nei minimi dettagli (o che dir si voglia improvvisata, è lo stesso), l'unica cosa che nessuno dei due aveva previsto era di addormentarsi all'ombra degli alberi nel bel mezzo della foresta e di risvegliarsi con dieci paia di occhi divini confusi, sconvolti, arrabbiati, sconcertati e scioccati puntati contro che ti guardano come se fossi uno scarafaggio brutto e fastidioso...o il Signor D, è uguale.

 

Ma andiamo per ordine. Come già affermato precedentemente Percy e Annabeth avevano passato una stupenda giornata insieme (che poi Clarisse li avesse beccati a inizio pomeriggio e avesse convinto la maggior parte dei ragazzi del Campo a prenderli non era importante, da ricordare era soprattutto il fatto che dopo si erano ritrovati circondati di ragazzini petulanti e fastidiosi e tante grazie alla fantastica giornata di riposo) e si erano felicemente addormentati appoggiati ad un albero ( stanchi e spossati, dopo una partita a nascondino durata ore, si erano accasciati senza forze sul primo posto disponibile, il lato positivo era che si erano addormentati quasi subito e non ricordavano nulla di quello che i ragazzi avevano commentato una volta che li avevano trovati).

Al loro risveglio... beh, erano rimasti piuttosto confusi dalla scena che si prestava loro davanti.

 

OLIMPO (POCHI MINUTI PRIMA DEI QUATTRO GIORNI DOPO)

A Zeus quella situazione non piaceva per niente.

Il ragazzo, Percy Jackson, aveva appena terminato l'impresa di recuperare la Folgore.

O almeno era quello che sosteneva, Zeus era convinto che fosse stato lui a rubarla per poi prendersene il merito una volta riportata. Stupido Mezzosangue.

Ma Poseidone, oh, quale seccatura! Insisteva a difenderlo quando era evidente di chi fosse la colpa.

-Insisti a riconoscerlo, dunque?- chiese Zeus, minaccioso -Riconosci questo figlio che hai generato rompendo la nostra sacra promessa?-

-Ho già ammesso la mia infrazione- 'Beh, almeno la riconosce come tale' pensò il re degli Dei -Ora vorrei sentirlo parlare- continuò Poseidone.

A Zeus salì un moto di fastidio -L'ho già risparmiato una volta. Azzardarsi a volare nel mio dominio... bah! Avrei dovuto fulminarlo per la sua impudenza-

-E rischiare di distruggere la tua stessa Folgore?- chiese calmo Poseidone -Ascoltiamo ciò che ha da dire, fratello-

Zeus brontolò ancora un po' -Lo ascolterò- decise infine -Poi deciderò se scaraventarlo o meno giù dall'Olimpo-

 

Fu in quel preciso istante che accadde. Si udì un tremendo boato e una luce accecante invase l'Olimpo, il tutto durò non più di qualche secondo. In quel momento i restanti Dei fecero la loro comparsa, in tempo per scorgere l'intensa luce biancastra che andava scemando.

Quando il bagliore si estinse definitivamente lasciò il posto a due ragazzi che, evidentemente ignari di ciò che era appena accaduto, continuarono a dormire beatamente sul gelido pavimento della sala dei Troni.

Un coro di esclamazioni si levò dalle dodici figure che, costernate, fissavano i due ragazzi, entrambi sui sedici/diciassette anni circa.

-Ma cosa...?-

-Com'è possibile?-

-Le barriere... nessuno può infrangere le barriere...-

-Ma da dove diamine sono arrivati?-

-Se questi stupidi mortali pensano davvero di poter entrare a loro piacimento qui, senza conseguenze...-

-Basta!- al richiamo del Padre degli Dei la stanza si fece improvvisamente silenziosa.

-Svegliate i ragazzi- ordinò senza rivolgersi a nessuno in particolare -E tu- disse rivolgendosi verso Percy -Ne sai qualcosa? Non è che sei coinvolto di nuovo tu in questa faccenda?-

-No, Signore, assolutamente-

-Fratello, mio figlio non ha colpa-

-Lui no, ma forse i suoi amici sanno qualcosa. Valli a chiamare- fece un gesto verso l'ascensore -E portali qui... ah, non metterci troppo-

-Io... ma...- sospirò -Sì, divino Zeus-

 

 

Il risveglio di Percy non fu uno dei migliori (ultimamente non ne aveva mai uno decente, chissà poi perchè), innanzitutto si sentiva indolenzito(il materiale duro su cui si trovava non aiutava per niente), i residui dell'ultimo sogno (incubo) lo stavano pian piano abbandonando (non abbastanza in fretta), e poi sentiva degli incessanti borbottii. Insomma, già addormentarsi era un'impresa per lui (ovviamente, grazie Tartaro), se poi quei fastidiosi figli di chissà quale Dio venivano a disturbarlo anche in quei rari momenti in cui ci riusciva, proprio non si capivano. O meglio, i marmocchi non avevano ancora capito come stavano le cose. Ah, ma questa volta Clarisse glie l'avrebbe pagata, era certo, anzi certissimo, che c'era lei dietro questo stupido scherzo. Maledetta figlia di Ares, questa non avrebbe dovuto fargliela, oh sì, le avrebbe fatto capire una volta per tutte chi era a comandare, tant'è vero che lui si chiama Percy Jacks...

-Ma che carini! Guardateli, non sono adorabili?-

-Calmati Afrodite, devo ricordarti cos'è appena successo? E poi perchè tutto questo entusiasmo?-

-Oh, povero caro, non capisci proprio niente, neanche quando...-

-Ehi! Rimangiati quello che hai detto!-

-Non ci penso nemmeno!-

-Che cosa ti fa pensare che io...-

-Beh, ma non è ovvio?-

-Calmatevi tutti! Vado a svegliare i nostri ospiti...-

-Ospiti?-

-... cercate di non uccidervi nel frattempo-

'Oh, no! Ditemi che non è vero! Questo... questo è ancora peggio di Clarisse!'

Con cautela aprì gli occhi e... e si ritrovò due paia di occhi a fissarlo di rimando. Due occhi stupiti e icreduli... due occhi grigi...

-AAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!-

Atena si ritrasse guardando quel ragazzo tanto simile a Percy Jackson urlare terrorizzato. Al suo fianco la ragazza (Annabeth? No, è troppo grande... eppure) si svegliò improvvisamente e fece scattare la lama della sua spada (Bronzo Celeste? Ferro dello Stige? No, nessuno dei due, strano) verso il ragazzo ancora sotto shock. Quest'ultimo si abbassò appena in tempo per evitare la lama ma non fu abbastanza veloce e ricevette un pugno in pieno stomaco.

-Ahi!- gemette premendosi la mano sulla pancia -Ma che fai? Sei impazzita?-

Lei lo guardò aggrottando le sopracciglia -Scusa tanto, sai, ma tu ti sei messo a urlare, cosa pretendevi che facessi?-

-Di sicuro non avventarti contro di me, sarebbe carino da parte tua se non lo rifacessi-

-Stavo dormendo stupido idiota! Se non ti fossi messo a gridare come una femminuccia...-

-Cosa hai detto? Io, gridare come cosa, scusa?-

-Come una femminuccia, hai presente? È esattamente quello che hai appena fatto-

-Io non urlo come una femminuccia!-

-Sì, invece!-

-No, ti sbagli di grosso!-

-Sei solo troppo orgoglioso per ammettere che ho ragione-

-Perchè tu sai sempre tutto, vero?-

-Eh-Ehm-

I due ragazzi si voltarono in contemporanea verso i dodici Dei dell'Olimpo fissandoli costernati.

-Ma che Stige...?- borbottò Percy sottovoce.

-Oddei!- sussurrò Annabeth.

Nessuno fiatava.

 

Annabeth guardava Zeus che passava in rassegna tra loro due e i suoi fratelli, Atena scrutava la scena senza proferire parola ma un'idea si era già fatta strada nella sua mente, Annabeth spostò lo sguardo su Poseidone che guardava stranito Percy che, beh, guardava Annabeth in cerca di una risposta logica e razionale. Risposta che non venne.

Non sapeva proprio spiegarsi come dalla foresta del Campo (perchè era lì che si erano addormentati, giusto?) erano stati catapultati lì, sull'Olimpo, dove guarda caso si erano riuniti tutti gli Dei.

-Ehm... come butta?-

 

 

 

ANGOLO AUTRICE:

Che dire, un capitolo strano e, spero, non troppo noioso.

Non so come mi sia venuto in mente, cioè, lo volevo scrivere già da un po' ma non so come mi sia venuto in mente di pubblicarlo.

Causa di forze maggiori, immagino.

Spero di non aver fatto un buco nell'acqua con questa nuova storia, vada come vada, a me piace. E spero anche a chiunque si prenda la briga di leggerlo.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Tera_Saki