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Autore: Tera_Saki    16/04/2016    2 recensioni
Percy e Annabeth si ritrovano improvvisamente catapultati sull'OLimpo.
Percy e Annabeth capiscono che qualcosa non va quando Zeus medita se ucciderli oppure no.
Alla fine li risparmia.
Ma solo perchè i due vengono dal futuro e, davvero, lui non vuole causare inutili e noiosi paradossi temporali.
Dalla storia:
-Ah, ah- fece Percy per spezzare il silenzio che si era creato -Ma guarda! Sembriamo noi da giovani!- disse rivolto ad Annabeth -E c'è anche Grover!-
-Percy, non credo che...-
-E voi chi siete?- domandò l'altro Percy osservandoli curioso.
-Prima che questi qui ci forniscano delle spigazioni- prese parola Zeus -Vorrei ricordare che ho un conto in sospeso da pareggiare. Perseus Jackson- al richiamo entrambi alzarono lo sguardo -oggi ascolterò quello che hai da dirmi e deciderò se tenerti in vita o scaraventarti giù dall'Olimpo-
-Cosa? Di nuovo?- fece Percy seccato.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nico di Angelo, Percy/Annabeth, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP. 2 Spiegazioni?

-Ehm... come butta?-

Gomitata nelle costole -Percy!-

-Ma perchè devi essere sempre così cattiva?- piagniucolò lui.

Lei, per tutta risposta, lo ignorò bellemente e si inchinò di fronte agli Dei -Divino Zeus, Madre. Per quale motivo ci avete chiamati qui?-

Gli Dei si scambiarono sguardi di stupore e sconcerto bisbigliando fra loro.

-Ma la ragazza... la ragazza è Annabeth!-

-No, è impossibile-

-Se così fosse il ragazzo al suo fianco è...-

-In effetti gli somiglia, però...-

-È impossibile, vi dico!-

-Non può essere Jackson...-

 

 

-È successo qualcosa?- li interruppe il ragazzo-che-assomigliava-terribilmente-a-Percy-ma-non-poteva-essere-Percy -Non sarà per caso un'altra Profezia, spero! Ne ho avuto abbastanza per dieci vite intere, non ci tengo proprio a...-

-Profezie?- Domandò il re degli Dei -E voi come fate a sapere della Prefezia?- li squadrò sospettoso -Chi siete?-

Il ragazzo-che-assomigliava-a-Percy e la ragazza-che-non-poteva-essere-Annabeth li fissarono per una decina di secondi ammutoliti, si guardarono e il ragazzo scoppiò a ridere.

 

-Ah ah ah!!! Questa sì che è bella! E io che pensavo che non avessi il senso dell'umorismo!-

Zeus osservò allibito quel mortale che osava ridere di lui e sentì la rabbia assalirlo. Come si permetteva quel ragazzino deriderlo? Come osava farsi beffe di lui?

-Stammi bene a sentire mortale, io sono Zeus, il Divino Zeus, Padre degli...-

-Degli Dei, sì, sì, certo, lo so. Quello che non sapevo era anche tu, Zeus Re degli Dei, possedessi anche solo un briciolo di umorismo-

-Quello che Percy intende dire- intervenne Annabeth prima che il suo ragazzo si facesse abbrustolire scatenando l'ira del Padre degli Dei -è che non capiamo il senso della vostra domanda, in fondo sapete già benissimo chi siamo, perchè...-

-Perchè fare domande assurde senza il minimo senso?- Annabeth scossò a Percy un'occhiata assassina, questi scrollò le spalle indifferente ricevendo come risposta dalla ragazza un 'Idiota' mezzo arrabbiato, mezzo costernato.

 

-Percy...- sussurrò Poseidone

-Percy Jackson e Annabeth Chase! Lo sapevo!- squittì eccitata Afrodite battendo le mani.

-Ehm...- fu l'unica risposta che ricevette dai due prima che si guardassero esprimendo l'un l'altra una muta domanda: 'Ma che Stige sta succedendo?'.

-Madre- fece Annabeth rivolgendosi ad Atena -C'è qualche problema?-

Prima che qualcuno potesse anche solo pensare ad una risposta le porte dell'ascensore si aprirono e fecero il loro ingresso Annabeth, Percy e Grover.

Dei quanto mai confusi Annabeth, Percy e Grover che non avevano la più pallida idea di quello che stava accadendo.

 

 

-Ah, ah- fece Percy per spezzare il silenzio che si era creato -Ma guarda! Sembriamo noi da giovani!- disse rivolto ad Annabeth -E c'è anche Grover!-

-Percy, non credo che...-

-E voi chi siete?- domandò l'altro Percy osservandoli curioso. Al suo fianco Grover si era messo a mangiucchiare una lattina mentre Annabeth (l'altra Annabeth) era paralizzata dallo stupore.

-Prima che questi qui ci forniscano delle spigazioni- prese parola Zeus -Vorrei ricordare che ho un conto in sospeso da pareggiare. Perseus Jackson- al richiamo entrambi alzarono lo sguardo -oggi ascolterò quello che hai da dirmi e deciderò se tenerti in vita o scaraventarti giù dall'Olimpo-

-Cosa? Di nuovo?- fece Percy seccato.

Al contrario il più giovane si fece avanti e iniziò a raccontare.

In contemporanea Annabeth trascinò il suo ragazzo vicino ai due nuovi (vecchi?) arrivati.

-Ciao!- salutò entusiasta Percy.

-Ciao- mormorò abbattuto Grover.

-Ehi, amico, sù col morale, lo so che sembra strano ma almeno siamo tutti vivi, no?-

-Non ti preoccupare Grover, il Consiglio dei Satiri prenderà la decisione più opportuna- lo rassicurò intuendo i dubbi che lo affliggevano.

-È molto gentile da parte vostra, ma come fate a sapere che andrà tutto bene?-

-Ci siamo già passati noi, a proposito io sono...-

-Percy credo che abbiano già capito chi siamo, non sono mica tutti degli imbranati come te-

Percy incrociò le braccia e le fece il muso -Mi ritengo profondamente offeso-

-Stavo parlando dell'altro Percy, non di te-

-E che differenza fa? Sono sempre io, no?-

-Hai ragione Testa D'Alghe, scusa, avevo erroneamente sopravvalutato le tue capacità-

-Non vorrei interompervi ma- Grover intervenne prima che Percy avesse il tempo di replicare -laggiù stanno decidendo se uccidere o no il mio migliore amico, non mi sembra il momento per litigare-

-Rilassati Grover, non potrebbero mai farmi fuori, sono troppo prezioso per loro-

 

-Su questo ho i miei dubbi- disse Annabeth, l'altra Annabeth, ormai convinta che sì, quello era davvero Percy Jackson e no, non era migliorato affatto in tutti quegli anni.

-A volte mi chiedo perchè perdo tempo a sopportarti- rincarò la dose la sua ragazza.

-Perchè sono forte, bello, affascinante, un vero eroe!-

-Sei modesto- aggiunse Annabeth.

-È una dote di famiglia- si vantò lui.

-Forse è per questo che i nostri genitori si detestavano- riflettè lei

-Forse è per questo che noi due ci detestavamo-

-Andate d'accordo adesso?- chiese icuriosito Grover, non pensava che fosse sinceramente possibile che, anche se da grandi, Percy e Annabeth andassero d'amore e d'accordo. Non credeva neanche che potessero passare più di dieci minuti da soli senza discutere, cembattere, o uccidersi a vicenda, sarebbe stato abbastanza strano il contrario. E già la comparsa di due Percy e Annabeth del futuro non era normale.

Percy gli sorrise in un modo che lui giudicò per niente rassicurante -Chissà? Forse. Diciamo di sì, più o meno-

Ah, fantastico, più chiaro di così...

 

 

Nel frattempo Zeus (dopo aver deciso che avrebbe risparmiato la vita al ragazzo (purtroppo) e non gli avrebbe mai più permesso di volare 'altrimenti assaggerai il gusto di questa folgore' -testuali parole-) richiamò all'attenzione gli Dei per discutere dei nuovi arrivati.

-Voi due, venite avanti e finiamola una volta per tutte con questa noiosa situazione-

I semidei si avvicinarono al trono e salutarono rispettosamente i Propri genitori.

-Divina Atena- proferì Annabeth inchinandosi di fronte alla madre.

-Ciao papi, come va?- chiese allegramente Percy salutando con una mano Poseidone (che, per inciso, restò per qualche secondo ammutolito dallo stupore per come quel ragazzino gli si era rivolto. Aveva evidentemente preso dalla madre, pensò accennando un sorriso).

Annabeth, al suo fianco, lo guardò male e lo trascitò un ginocchio di fronte al Padre degli Dei.

 

Dietro di loro i tre amici restarono interdetti per l'evidente sfrontataggine di quel Percy (neanche Percy credeva possibile che quel tizio fosse lui da grande, non che gli dispiacesse, in fondo non era messo niente male) e ancorpiù quando questi si rivolse agli Dei come se niente fosse.

Dopo una breve spiegazione sul come non sapessero come erano arrivati Percy prese parola -Dobbiamo stare qui ancora per molto? Perchè io sto morendo di fame-

Gli occhi di Zeus si infiammarono -Starete qui fino a quando non avremo accertato che voi siate davvero chi diciate di essere e non degli impostori-

-Oh, ma noi non intendevamo spaventarvi, vero Annab...mhpf!- gomitata nelle costole -Ma cos...?-

-Quello che vorremmo sapere e se possiamo andarcene o dobbiamo restare qui fino a quando non avremo trovato un modo per tornare a casa-

-Io credo- intervenne Atena -che per il momento non sia necessario tenerli qui, possono andare al Campo Mezzosangue a patto che mantengano la loro esistenza all'oscuro dagli altri semidei. Non vorrei che la loro presenza qui influenzasse il futuro e avesse delle gravi ripercussioni nel loro tempo, se così accadesse non penso che esista un modo per riportarli indietro. Fareste bene a stare molto attenti- scrutò attentamente Annabeth per poi posare lo sguardo su Percy -che rabbrividì- infine scomparve in un lampo di luce dorata.

-Molto bene, voi tre- disse Zeus indicando i giovani semidei e il satiro -li scorterete fino alla collina, siete responsabili dei due... ospiti. Se al mio ritorno vi troverò ancora qui vi polverizzerò con la mia stessa Folgore, siete avvisati!-

Ci fu un fragoroso tuono e anche il Re degli Dei scomparve. Pian piano anche gli altri se ne andarono, lasciando solo più Poseidone che, dopo una breve chiacchierata col figlio, sparì in una nuvoletta di spuma marina.

-Esibizionisti-

 

 

Non ci misero molto a raggiungere Long Island e durante il viaggio i due semidei furono sommersi di domande, Percy del futuro era ben contento di rispondere ma dovette trattenersi per non modificare la linea temporale più di quanto già non fosse stata alterata (con la loro improvvisa comparsa, naturalmente).

 

-Quindi diventerò un grande eroe? Che forza!-

-Percy! Non montargli la testa di stupide idee senza senso, ne ha già abbastanza di sue-

-Ehi!- fece Percy (quello del passato) indignato.

-Guastafeste...- borbottò l'altro facendo il muso.

Annabeth sospirò lanciando uno sguardo disperato alla sua ononima che alzò gli occhi al cielo.

-Bene, siamo arrivati- Grover trotterellò felice verso la collina seguito dai suoi compagni.

-Annabeth...- fece un gran sorriso -Ti sfido- indicò la cima della collina -L'ultimo che arriva è un Minotauro-

Annabeth del passato guardò spaventata il cielo come se si aspettasse di veder apparire la figura mitologica da un momento all'altro, Percy si bloccò dov'era facendo inciampare Grover che guardò i due ragazzi come se gli fosse spuntata una testa in più.

Annabeth sorrise al suo ragazzo -Hai già perso!-

Detto questo i due si lanciarono contemporaneamente verso la cima, Annabeth fece inciampare Percy che prima di cadere trascinò giù anche la ragazza, si rialzarono e ripresero la corsa verso la meta interrotti ogni tanto da finte, cadute e gomitate.

Quando gli altri li raggiunsero li trovarono accasciati contro il pino che segnava il limite del confine col fiato pesante e la fronte imperlata di sudore.

-Ho... ho vinto... io-

-Non se ne... parla... sono arrivata per... prima io-

-Ma che dici... ero più avanti... di te-

-Non... non è esatto-

-Ehi, tutto bene?- chiese preoccupato Grover.

-Certo... perchè?-

-Sembrate davvero stravolti e, non so, mi sembra un po' strano dopo solo una corsetta-

-Ti sbagli! È molto più ripida di quanto credi-

-Veramente non sembra...-

-È solo che siamo un po' stanchi perchè non abbiamo dormito molto, non c'entra niente con la nostra...-

-Credo che dovremo andare- Annabeth lanciò a Percy una strana occhiata e insieme si diressero verso il Campo.

-A voi non sembrano un po' strani?- chiese sottovoce Percy per non farsi sentire.

-Credo che ci stiano nascondendo qualcosa- meditò Annabeth -Per adesso teniamoli d'occhio-

 

 

-Percy...-

-Mmm?-

-Riguardo a prima...-

-Lo so-

-Non devi sentirti debole, non c'entra con la tua forza-

-Forse sì-

-Percy, non l'abbiamo scelto noi, era inevitabile-

-Già-

-E poi hai sentito Will, no? Tra qualche mese dovrebbe trornare tutto come prima-

-Sempre se non si sia sbagliato-

Annabeth sospirò incrociando le dita con quelle di lui.

Percy dopotutto aveva ragione, nessuno (a parte Nico) era sopravvissuto al Tartaro, come potevano sapere se sarbbero sopravvissuti o meno? Il Dio Tartaro solitamente non lasciava scampo.

 

 

-La vostra è una storia interessante, non ho mai sentito una cosa del genere prima d'ora-

-Quindi non sai se potremo tornare indietro? Gli Dei hanno detto che avrebbero trovato un modo-

-Non so che dirvi ragazzi miei, non abbiamo precedenti-

-Perlomeno sarà interessante- commentò Percy del futuro, appoggiato fermamente dal suo ononimo.

Le ragazze li guardarono borbottando qualcosa di terribilmente simile a 'Bambini'.

-Dal momento che non potete farvi vedere provvederò a varvi portare qualcosa dalle cucine per i pasti, per adesso è meglio per voi se non uscite dalla Sala Grande. Non vedo altre alternative. Domani penseremo a qualcosa- concluse il centauro.

 

-Certo che eravamo davvero molto piccoli- commentò Percy osservando il sè stesso più giovane una volta che Chirone se ne fu andato.

Annabeth alzò gli occhi al cielo -Mi sembra ovvio, e comunque tu eri molto più basso di me, sai?-

-Non esagerare, erano solo qualche centimetro, e poi adesso sono io il più alto- ribattè orgoglioso.

-Non ti illudere, non è poi così tanto-

-Questo lo dici tu-

-Sì!-

-Io sono più alto-

-Pompato-

-Perfettina-

-Idiota-

-Isterica-

-Testa D'Alghe!-

-Sapientona!-

-Ehi, ragazzi! Non starete di nuovo litigando spero! E io che pensavo che ve ne foste scappati chissà dove per una romantica vacanza lontano dai Mostri, e invece scopro che passate il tempo a battibeccare come una vecchia coppia sposata!-

I quattro ragazzi (più una capra) si voltarono e ai due semidei del futuro si illuminarono gli occhi.

-Leo!-

 

ANGOLO AUTRICE:

Ed eccomi con un nuovo capitolo.

Dopo tanto tempo, lo so, ma spero sia soddisfacente.

Non so se inviare messaggi Iride nel passato sia possibile (non credo) ma, bhe, questa è una storia pùò succedere di tutto. Ok, ammetto che questo punto sarà l'unico a cui non attribuirò una motivazione valida, ma per il resto è assicurato che c'è. Al prossimo capitolo e(spero) a presto.

  
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