DOLCE SOGNARE
Varcata la soglia dell'aula lo vidi. Vidi ciò che sognavo e agognavo con gli occhi: Kentin era davanti a me, fermo, aspettando una mia qualche mossa improvvisa, come ero solita fare. Non riuscivo a sillabare tutte le parole che vagavano nella mia testolina cocciuta, ma una cosa riuscì a oltrepassare le mie labbra, la cosa più stupida e ovvia che avrei mai potuto dire: < M-ma Kentin! T-tu sei a petto nudo!>.
Imbarazzata e con le guancie che emanavano fuoco puro, mi voltai, dandogli le spalle che tanto avrei voluto toccare e baciare.
< E allora Bonnie16, cosa c'é di sbagliato in questo? Non è ciò che tu vuoi?>. La sua voce pareva voler rimanere dentro di me, continuando a risuonare nelle mie orecchie, insinuandosi nella mia mente.
Le sue mani si posarono sui miei fianchi tirandomi verso di se e reclamando quello che sarebbe sempre stato di sua proprietà; un dolce formichio partiva da dove mi toccava con dolci carezze come se quel momento non potesse mai finire.
Con un movimento elegante mi sciolsi dal suo abbraccio e gli mollai uno spintone scherzoso che però lo fece cadere a terra. Mi avvicinai a lui con l'intenzione di baciarlo, ma quando fui vicina alle sue labbra un dolce coniglietto si mise in mezzo a noi e al posto delle nostre labbra baciammo le sue morbide orecchie.