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Autore: ghostking    03/04/2016    3 recensioni
Cosa accadrebbe se Judy Hopps sparisse? Venisse rapita e fatta sparire senza lasciare traccia?
Tra inseguimenti; indizi e scoperte agghiaccianti; Nick Wilde, a capo dell'indagine, cercherà di scoprire la verità e di riportare la propria amica a casa.
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry
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Nick quella mattina aprì gli occhi con meno voglia del solito,  sbuffando mise le zampe a terra e sbadigliò assonnato. Lui era il tipo che, quando stava male, aveva solo due alternative: o dormiva per giorni, oppure non riusciva proprio a prendere sonno. Fortunatamente –o sfortunatamente? –quella volta il suo corpo aveva deciso di adottare il primo metodo. Nonostante volesse e dovesse ritrovare Judy, aveva comunque dei doveri verso Zootropolis in quanto poliziotto, e poi forse, dico forse, quella volpe che stavano cercando avrebbe potuto saperne qualcosa trovandosi in un giro pericoloso come quello della malavita.
L’agente si stropicciò gli occhi e svogliatamente prese a vestirsi. Quando fu pronto si guardò allo specchio e rivide il piccolo e indifeso Nick con indosso la divisa degli scout.  Si sentiva nello stesso esatto modo,  solo che questa volta la sua motivazione per andare avanti era scomparsa all’altezza dell’incrocio della ventisettesima.
Sospirò e si aggiustò il colletto, l’avrebbe trovata nonostante si sentisse un perfetto straccio da pavimenti. L’avrebbe fatto per loro.
 
Appena mise zampa in centrale si sentì fortemente osservato, gli occhi di tutti erano posati su di lui e quasi gli venne l’orticaria.
Era fastidioso come poche cose al mondo.
Lui che per una vita intera era stato zitto e muto al suo posto a farsi gli affari propri, invisibile agli occhi del mondo, ora si ritrovava con i bulbi oculari di mezza centrale puntati addosso.
Diede un colpetto di tosse, mise su la sua maschera di menefreghismo che spesso portava e si avviò verso la stanza dell’appello. Purtroppo proprio quando passò davanti alla postazione di Benjamin Clawhauser si sentì chiamare ed innervosito dalla sua voce si voltò.
≪Emh... Wilde? ≫
≪Clawhauser? ≫
≪Ecco io… ho saputo di Judy≫ a Nick si rizzò il pelo, se c’era una cosa che lo innervosiva più della sola presenza di Benjamin Clawhauser, quella era certamente Benjamin Clawhauser che chiamava per nome la sua collega.
Deglutì la serie di insulti che si erano venuti a formare nella sua mente e rispose calmo ≪Bene, ora cosa vorresti fare?>>
≪Oh nulla, volevo solo dirti che mi dispiace e che… Judy è una coniglietta forte, tornerà di certo≫ sorrise timido il ghepardo, e in quel momento Nick si sentì una volpe stupidissima.
Quell’animale paffuto ed irritante, seppur non nelle sue grazie, aveva solamente provato a tirargli su il morale ed inoltre quello che aveva detto era giusto, Judy sarebbe tornata e se non l’avesse fatto lui l’avrebbe riportata a casa.
Nick distese le labbra in un sorriso piuttosto malinconico e amaro, poi gli rivolse una frase che mai si sarebbe immaginato di dire proprio a quell’agente
 ≪Hai ragione, grazie Clawhauser≫ il collega rimase interdetto poiché poche volte l’aveva sentito ringraziare qualcuno, e quel qualcuno era stato solo Judy Hopps.
≪Emh≫ il ghepardo si grattò la guancia preso evidentemente alla sprovvista ≪Prego…?≫ in risposta Nick gli elargì un mezzo sorriso e spinto da una strana determinazione si avviò verso la sala dell’appello.
 
 
Nick era seduto sulla sedia girevole del suo ufficio da quella mattina e fissava la parete dove erano affissi i suoi due casi principali. Uno era la fuga della volpe e l’altro era ovviamente la scomparsa della sua coniglietta. Appese al muro c’erano due lavagne abbastanza grandi in sughero e appiccicate con delle puntine e collegate da dei fili rossi c’erano le prove e le foto che era riuscito a raccogliere, quindi il nulla più totale.
Della volpe a Nick poco importava, la sua preoccupazione principale era Judy.
Aveva affisso il suo nome al centro della prima lavagna e attorno ad esso c’erano diverse foto e post-it riguardanti il luogo della sua scomparsa.
La volpe stava nuotando in un mare di incertezze, non sapeva da dove iniziare ma proprio in quel momento entrò qualcuno nel suo ufficio che in seguito avrebbe dovuto ringraziare.
≪Wilde≫ ringhiò Bogo spalancando la porta ≪Spero tu abbia cominciato ad indagare sul caso di Fred Knowels≫ sbuffò dalle narici e gli rivolse un’occhiata infuocata. Nick quasi si ritrovò a balbettare, essendo stato preso con le zampe nel sacco. Stava lavorando su tutto, tranne che su quel caso, ma ovviamente non si fece vedere in preda al “panico” e rispose prontamente
≪Si certo, ci può giurare≫ il bufalo spostò gli occhi dall’agente alle lavagne alle sue spalle, assottigliando lo sguardo
≪Sarà meglio, non possiamo permetterci che quel farabutto rimanga ancora a lungo fuori di prigione. Entro domattina voglio i suoi progressi, seppur minimi, sulla mia scrivania. So quanto abbia fretta di ritrovare la sua compagna –lanciò un’altra rapida occhiata alla lavagna- ma l’agente Hopps sa difendersi, mentre i civili no e potrebbero essere coinvolti in eventi gravi provocati da quel fuggitivo. Mi auguro che abbia capito ciò che intendo, e ora si sbrighi e si rimetta a lavoro≫ scandì bene l’ultima frase e non gli diede tempo di replicare, uscendo velocemente dall’ufficio così come era entrato.
La volpe crollò con il muso sulla scrivania, ormai era stato messo alle strette, avrebbe potuto pensare a Judy quella sera, al suo rientro a casa.
 
Nick accese il computer ed entrò nel database della centrale, scrisse il nome del ricercato e accumulò quante più informazioni possibili. Scorrendo nei dati dell’archivio trovò un’informazione più preziosa dell’oro.
“Ultimo avvistamento: Rainforest. Distretto 42, tra la sedicesima e la diciassettesima. Riprese di una telecamera di sicurezza. Qui allegata l’unica immagine del ricercato” Nick scrollò con le dita sulla rotellina del mouse e davanti a lui comparve una foto non troppo nitida, ma abbastanza chiara da poter identificare Fred Knowles.
≪Bingo≫ disse alzando le orecchie e mandando in stampa il documento.
Questo significava solamente una cosa: aveva una pista.
 
 
--
 
Tremava.
Tremava il musetto tondo e soffice, il nasino rosa e la coda a fiocco.
Tremavano le orecchie e non sapeva come farlo passare quel dannato tremore.
Era buio ed umido, c’erano degli strani rumori nell’aria e facevano da sottofondo alla voce che le stava parlando, profonda e stranamente familiare.
≪Cara, cara Judy≫ disse la voce ≪Mi sarai così tanto utile, così tanto≫ ridacchiò facendola rabbrividire. Lei indietreggiò ed allargò gli occhi ancora di più, tentando di vedere in quell’oscurità sconfinata
≪Cosa intendi? ≫ chiese tentando di mascherare la tensione che le stava aggrovigliando lo stomaco.
≪Oh piccola Judy, ti verrà svelato tutto molto presto. Sei così cara, Judy mia. Preziosa.≫ parlò confusa la voce, allontanandosi sempre di più da lei ≪Ma devi pazientare. La pazienza è la virtù dei forti, e tu sei tanto tanto forte non è vero?≫ chiese retorica la voce, diventando sempre più distante. Judy rizzò le orecchie ed assottigliò lo sguardo
≪Cosa stai dicendo?! Dove stai andando?! Dimmi chi sei!≫ disse esasperata la coniglietta, sporgendosi in avanti, tendendo una zampa verso il nulla, sperando che qualcuno la stringesse e la portasse al sicuro.
≪A tempo debito, Judy. A tempo debito≫ rispose la voce per poi sgusciare via nel buio, lasciandola sola con i propri pensieri.  Lei non aggiunse altro, mugolò solo e si ripiegò su se stessa, cosciente di essere rimasta completamente sola in quel posto senza luce.
 
--
 
Aveva appena posato le zampe sull’asfalto melmoso quando un odore acre gli si insinuò nelle narici, facendogli voltare il muso verso un vicoletto scuro e malconcio.
Era una strada principale quella, ma con tanti snodi e vicoletti mal messi, e Nick lo sapeva, non era la prima volta che si ritrovava a Rainforest ma sperava ogni volta che sarebbe stata l’ultima.
Purtroppo ci ricapitava sempre e quella città continuava a non piacergli.
Lui preferiva il caos delle vetture e le urla dei mercanti decisamente-poco-in-regola tra le strade poco trafficate di Zootropolis. E invece li c’era tanto, troppo silenzio.
Le auto emettevano così poco rumore che nemmeno stando in ascolto si poteva percepire qualcosa, e questo gli dava letteralmente alla testa.
In ogni caso, oltre alle sue rapide considerazioni sul raccapriccio che provava verso quel posto, c’era ben altro a cui doveva pensare.
Si avvicinò vicino al palo della luce dove erano installate le telecamere e da li si orientò sulla direzione da prendere. Aprì il fascicolo che si era portato dietro dentro una pratica sacca e scrutò attentamente la foto. Nel guardarla un piccolo sorriso prese forma sulle sue labbra. Erano state le telecamere di sicurezza ad aiutarli quel giorno, quando avevano collaborato insieme per la prima volta, ed ora li stavano aiutando ancora. Scosse la testa, scacciando i pensieri che si erano venuti a formare nella sua mente e alzò gli occhi, ritrovandosi davanti lo stesso posto riportato nell’immagine. Si avviò quindi verso il vicolo e cominciò a guardarsi attorno. Sembrava non ci fosse nulla, ma quando annusò per bene l’aria ritrovò l’odore poco piacevole che aveva sentito poco prima e il suo sguardo guizzò verso un punto preciso ai piedi del muro. E proprio li, affianco ad un mattone decisamente scolorito stavano un paio di peli rossicci. Il mammifero tirò fuori un sacchetto ermetico trasparente e un guanto, sorridendo soddisfatto. Quei miseri peletti sistemavano tutto, ce l’aveva in pugno quel dannato. 



Angolo autrice
Okay sono davvero una persona orribile. Il capitolo è uscito tardissimo, è anche abbastanza breve ma posso assicurarvi che è stato abbastanza complicato scriverlo e infatti sono sicurissima che ci siano ancora degli errori da rivedere, ma non potevo rimandare la pubblicazione, quindi mi scuso per gli eventuali pasticci.
Mi è piaciuto particolarmente inserire quel piccolo pezzettino non in programma dal punto di vista di Judy, penso abbia dato qualcosa in più al capitolo.
Spero che vi sia piaciuto e che vi abbia accontentati, mi scuso ancora per l'immenso ritardo e vi dico che la pubblicazione del prossimo è a data da destinarsi, ma che comunque uscirà in un tempo limite di una settima.
Grazie per l'attenzione e non picchiatemi, ci vediamo nel prossimo capitolo! 
-shiver

 
  
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