Rieccomi! Anzi… Rieccoci!
Pronti per rincontrare Deb e gli altri?! Vi sono mancati? xD Per vostra fortuna sono tornati, pieni di novità e nuovi intrecci…
Riguardo la narrazione, spero vi piaccia la voce narrante, mi sono ispirata un pò a Gossip Girl.
Uno... Due… Tre… Via!
Buona lettura, aggiornerò
venerdì prossimo!
La vostra milly92.
Confessions Of A Future Bride
Sinossi:
A quasi sedici anni, Debora Di
Bene ha solo un particolare desiderio: incontrare Niko, uno dei partecipanti ad
un programma musicale, “Music’s Planet”, per la sua bellezza e apparenti modi
di fare dolci e garbati. Riesce a realizzare il suo sogno, superando i provini
per diventare la sua “Life Coach”, ovvero una persona che aiuta il concorrente
ad affrontare la vita quotidiana nel loft in cui si svolge il programma, ma
quell’evento segna solo l’inizio di un percorso complesso e tortuoso, in cui
Debora, oltre a conoscere veri amici come il ventinovenne Max, dovrà lottare
contro gli stereotipi del mondo della tv, essendo consapevole di non essere il
prototipo della ragazza velina, e con i suoi sentimenti per Niko, che si
dimostrerà essere ben diverso da quello che la ragazza immaginava. Litigi,
pianti e scontri faranno in modo che Debora si avvicini ad un altro
concorrente, Andrea, membro del gruppo “Gold Boyz”, già conteso da Rossella,
una ragazza particolarmente bella e seducente. Ma per fortuna tra Debora e
Andrea, dopo ulteriori difficoltà, sboccerà l’amore una settimana prima del
termine del programma, e finirà proprio alla finale, momento in cui Debora
comprenderà di provare un sentimento intenso sia per Andrea che per Niko. E così Debora ritorna nella sua città insieme
a Daniele, uno dei life coach che l’aveva seguita nel programma perché era
attratto da lei, dove, più confusa che mai, inizia a scrivere un libro circa
l’avventura vissuta, ma inizia anche a frequentare persone poco raccomandabili
come Paris D’Aquila. Solo dopo mesi e mesi Debora comprenderà di star
sbagliando e ritornerà sulla sua strada, con cattive conseguenze alias l’
allontanamento di Daniele stesso, che aveva solo sfruttato, e il resto delle
sue amiche, con cui si riappacificherà
in un secondo momento. Tre anni dopo la ragazza si diploma e, al
battesimo della figlia di Max, si rincontrerà con i Gold Boyz, Niko, Rossella e
Max, e vivrà con loro a Roma per frequentare lì l’Università, e grazie a questo
riavvicinamento comprenderà che la persona giusta per lei è davvero Andrea,
così i due si rimetteranno insieme e aiuteranno Niko, e la sua attuale ragazza
Eliana, a vivere l’inattesa di gravidanza di quest’ultima. E, come regalo per
l’ottavo mesiversario, Andrea contatta un editore che pubblicherà il romanzo
scritto da Debora e che la porterà ad essere una scrittrice affermata…
Prologo
La
sensazione di vivere un sogno si impadroniva sempre di più di ogni minima parte
del mio cervello mentre le note della canzone scivolavano via dalle labbra di
Andrea. Stentavo a credere di essere in quel luogo, con la Tour Eiffel di
fronte a me, vestita in modo molto elegante con il mio ragazzo che mi cantava
un dolcissima canzone d’amore. Perché quella era una semplice canzone, vero? Un
modo come tanti per dire “ti amo”, giusto? Eppure, non ne ero tanto sicura
quando la canzone terminò. E, improvvisamente, il mio cervello fece due più
due, appena in tempo per lasciarmi davanti alla visione di Andrea che posava il
microfono, mi si avvicinava con un sorriso enorme che cercava di celare una
certa emozione, estraeva qualcosa dalla tasca e si inginocchiava…
Capitolo 1
Roma caput mundi, dicevano i latini.
Roma caput gossip, dico io. Certo, per gossip intendiamo qualche novità
eccitante e inaspettata, incredibilmente golosa per gli amanti del pettegolezzo,
e di certo quello che è successo ai cosiddetti V.I.P. Romani negli ultimi anni
non è assolutamente eccitante! Ad esempio, così ci vedete di particolarmente
entusiasmante in Debora Di Bene, neo venticinquenne che si è laureata con 108
alla facoltà di Lingue e che, da quasi cinque anni, sta con il suo ragazzo
fisso, Andrea Romani, membro del famoso gruppo Gold Boyz? E cosa potrete
vederci di nuovo in una coppia come Niko e Eliana D’Aiello che dopo quasi
quattro anni di matrimonio passano le domeniche a casa, badando alla loro
figlioletta Stella e andando a dormire alle nove e mezzo? Ben più apprezzato è
Giuseppe, l’altro membro dei Gold Boyz, unico single e scapolo d’oro che passa
le sue giornate tra locali e night clubs tra uno scandalo e l’altro, ma… E se
vi dicessi che le cose stanno cambiando? Che c’è qualcosa di misterioso
nell’aria? Che le carte in tavola stanno per cambiare e che le situazioni si
rovesceranno? Ve lo lascio scoprire con i vostri occhi…
Camminavo
spensierata per le vie di Roma quel caldo giorno di marzo che segnò l’ennesimo
cambio di rotta della mia vita. Nel giro di otto anni avevo cambiato molto
spesso stile di vita, amicizie e modo di vedere le cose; l’unica cosa che dopo
tanto tempo era rimasta sempre la stessa, se non aumentata, era l’amore che
provavo per il mio ragazzo Andrea, con cui stavo da quattro anni e sette mesi.
Avevo
appena finito il mio turno di lavoro presso la casa discografica in cui
lavoravo come traduttrice e mediatrice e mi stavo dirigendo verso casa mia,
spensierata ora che mi ero laureata e
non dovevo più stressarmi a causa di esami, corsi e lezioni.
Ero
nei pressi di una villetta quando vidi un gruppetto di ragazze poco distante da
me, che parlottavano concitate, indicandomi silenziosamente, con lo zaino
dietro le spalle.
Mi
bloccai, voltandomi e sorridendo sinceramente in loro direzione, e subito una
delle ragazze del gruppetto mi si avvicinò.
Era
bassina, con i capelli scuri e degli occhiali un po’ troppo spessi.
“Ciao,
tu sei Debora Di Bene, vero?” domandò lentamente, arrossendo.
“Si”
risposi cordiale. Essere riconosciuta dalle ragazzine non mi disturbava
affatto, dato che era il pubblico che preferivo per il semplice motivo che
erano nell’età in cui spesso ci si riconosce nei libri ed è tra quelle pagine
che si cerca di comprendere chi si è.
“Io
mi chiamo Martina, ho letto entrambi i tuoi libri, e devo dire che ti trovo
favolosa! Sei la mia scrittrice preferita!” disse senza giri di parole.
“Ti
ringrazio, Martina” risposi, cercandola di mettere ancora di più a suo agio.
“Si,
adoro in particolare il secondo, “L’unico
raggio di sole”. Mi riconosco molto nella protagonista, sai?” dichiarò.
“Davvero?”
domandai incuriosita, dicendomi che quella ragazza non poteva avere più di
quindici- sedici anni. Mi venne da sorridere ripensando a me alla sua età, a
quella che ero e che sarei voluta essere, a tutto quello che mi era successo in
quegli anni caratterizzati da un particolare “boom”.
“Si!
Ma ora? Dimmi che sti scrivendo un nuovo libro!” esclamò eccitata, pendendo
dalle mie labbra.
“Non
ho scritto molto, solo qualche capitolo, Martina, mi dispiace, ma sappi che
prima o poi uscirà. Sai, sono molto impegnata con il lavoro…”.
“E
con il tuo fidanzato!” concluse lei per me, facendo un sorriso biricchino. “Lo
sanno tutti che stai con Andrea Romani dei Gold Boyz! E’ proprio bello”
sospirò, il che mi fece ridacchiare.
“No,
Andrea ora è in tour con la band, torna tra due giorni” le risposi. “Ma in
effetti manca da due mesi ed è in sua assenza che ho scritto quei capitoli”
soggiunsi, continuando a ridacchiare.
“Ok,
allora ci devo parlare un po’, devi dirgli di non distrarti! Perché non è
giusto che noi fan dobbiamo aspettare per mezzo suo!” disse, tra il serio e lo
scherzoso.
“Ok,
capitano!” esclamai, fingendo di mettermi sugli attenti.
Lei
sorrise, prima di dire: “Ma ora mi fai un autografo, per piacere?”.
La
accontentai, salutai le sue amiche e poi continuai ad avviarmi verso casa, più
allegra dopo quella chiacchierata con una fan.
Nel
corso degli anni mi ero abituata a non essere intimidita da quelli che mi
riconoscevano e che mi chiedevano un autografo, avevo imparato a stabilirci un
rapporto e a non sentirmi a disagio davanti alle telecamere quando qualcuno mi invitava
ad un programma tv.
Giunsi
a casa dopo circa mezz’oretta, stanca ma serena, con il pensiero che già
gravitava sul mio amato divano, un dvd che avevo noleggiato e il pranzo che
avevo preparato.
“Ehi,
Deb, finalmente sei venuta!”.
Sobbalzai
mentre stavo poggiando la giacca sull’attaccapanni, prima di riconoscere la
voce del mio migliore amico Daniele, che se ne stava appoggiato allo stipite
della porta che conduceva al soggiorno. Non ero abituata a trovare i miei amici
in casa quando ritornavo da lavoro dal momento che vivevo da sola, perché
Eliana e Rossella, le mie ex coinquiline, si erano sposate.
“Dan!
Cosa ci fai qui? Come hai fatto ad entrare?” domandai sorpresa, avvicinandomi e
salutandolo con un bacio sulla guancia.
Lui,
più alto che mai, ma anche con un’aria più seria da quando l’avevo conosciuto, dovuta
al fatto che ormai era un uomo maturo e vicedirettore della redazione di un
giornale, sorrise con aria furba e si passò una mano tra i capelli biondi.
“Dovevo prendere il numero di quella tua amica giornalista dalla tua rubrica.
Mi ha aiutato un complice. Un complice che vuole rivederti dopo due mesi e a
cui manchi molto”.
Lo
guardai interrogativa prima di connettere e comprendere quello a cui si
riferiva. Senza esitare, lo gettai quasi per aria ed entrai correndo nel
soggiorno, dove, più sorridente che mai, trovai Andrea appoggiato con le spalle
vicino al muro e con in mano un mazzo di rose rosse.
“Amore!”
urlai, gettandomi tra le sue braccia.
Erano
due mesi che non ci vedevamo, precisamente dal giorno dell’Epifania in cui era
partito con il suo gruppo, i Gold Boyz, per un breve tour per promuovere il
loro nuovo album. Non eravamo mai stati lontani per così tanto tempo, ma
purtroppo era stato necessario dopo un breve periodo di crisi che avevano avuto
le vendite dei loro cd.
“Piccola,
finalmente” sussurrò, stringendomi contro il suo petto e baciandomi dopo avermi
dato le rose che avevo poggiato su un mobile lì vicino.
“Oh,
io credo che andrò, ho tanto da lavorare” disse Daniele con finta aria
imbarazzata.
“Ciao”
gli dicemmo all’unisono.
“Conosci
la strada” aggiunsi ridendo prima di circondare il collo di Andrea con le
braccia. Sentii Daniele sghignazzare ed uscire, sbattendo lievemente la porta.
“Allora? Cosa ci fai qui? Ti aspettavo tra due giorni!” gli domandai
entusiasta, mentre ci sedevamo sul divano e gli accarezzavo lentamente i
capelli.
Sorrise,
piegando la testa di lato per assecondare i miei movimenti. “Ho finto di essere
malato e non ho partecipato ad una conferenza. Mi mancavi troppo” si giustificò.
“A
chi lo dici. Mi hai fatto un sorpresa magnifica! Ma ora promettimi che starai
qui per qualche mese, che non ripartirai…” .
“Giuro.
Se ne riparla in estate. E tu verrai con me” sottolineò, prendendo il mio viso
tra le mani.
Restai
a bocca aperta per la sorpresa. Non mi aveva mai permesso di seguirlo nei tour
durante quegli anni! Parve leggermi nel pensiero, perché disse: “Ormai ti sei
laureata da quattro mesi e a lavoro hai raggiunto gli anni di servizio
necessario per essere pagata anche durante i periodi di assenza, non vedo che
senso abbia impedirti di venire”.
“Oh,
evvai!” esclamai, gettandogli di nuovo le braccia al collo e baciandolo.
Restammo
tutto il pomeriggio abbracciati sul divano dopo aver pranzato, parlando degli avvenimenti
di quei lunghi due mesi.
“E
cosa dicono Dante e Francesco? Gli mancavano le loro mogliettine?” domandai,
alludendo al fatto che i due si erano sposati l’uno tre anni prima e l’altro un
anno prima.
“Si,
anche se quello che più rompeva le scatole ero
io, tanto che per distrarmi dal tuo pensiero onnipresente ho cercato di
trovare una ragazza a Giuseppe dopo che ha rotto con Sara, ma senza successo”
dichiarò con un sorriso furbo dipinto in volto.
“L’ho
detto che devo trovargliela io, voi non ci riuscirete mai” sospirai. Erano anni
che cercavamo di far mettere Giuseppe con qualcuna, ma quelle poche che gli
erano piaciute si erano dimostrate sempre complicate, quasi assurde, e ciò lo
aveva portato ad essere l’unico single del gruppo oltre che di tutta la nostra
comitiva.
Erano
le sei e mezzo quando ci decidemmo a uscire, ma, con un perfetto tempismo fummo
interrotti dalla visita delle coppie più “anziane”.
“Sei
ritornato amico, finalmente!” disse Niko appena varcò la soglia di casa, con
indosso i soliti vestiti informali che portava di solito quando veniva a
trovarmi. I capelli erano più corti del solito e si stava facendo crescere un
po’ di barba, che gli donava aspetto più
maturo de suoi ventotto anni. Si abbracciarono, e Pierre alle sue spalle fece
lo stesso.
“Ce
lo ha detto Daniele, se fosse per te resteremmo ignoranti su tutto” lo
rimproverò sua moglie Eliana, un po’ più cicciottella ma sempre affascinante
con i lunghi capelli biondi che le circondavano il viso.
“Scusa,
Eli, ma la mia dolce ragazza venticinquenne mi ha distratto, mi ha rapito dal
mondo,oggi” di scusò ridendo lui, abbracciandola.
“Bada
a come parli, ho ventiquattro anni e nove mesi, mio caro trentenne” ribattei
facendo la linguaccia dopo aver salutato Rossella, che al momento gli si stava
avvicinando per salutarlo. Il ruolo di
cantante-moglie, stranamente, le si addiceva. Non era cambiata di una virgola,
sempre bellissima ed elegante, ma era maturata tantissimo.
“Eh,
è colpa tua, lo mandi in tilt. Come può aver ecceduto di tre mesi?!” fece
Rossella con falso tono melodrammatico. “Ci sei mancato, Andrea” aggiunse.
“Infatti,
ed è proprio per questo che domenica abbiamo deciso di invitarvi a casa nostra
per il pranzo” fece Eliana.
“Si,
Stella non vede l’ora di giocare con te” aggiunse Niko, mentre si accomodava
con gli altri in soggiorno, alludendo alla loro figlioletta di quasi cinque
anni.
Andrea
sorrise. “A proposito, dov’è quella piccola peste?”.
“E’
a casa di una delle amichette dell’asilo, cioè, la madre della bambina ha insistito
nell’invitarla perché è una fan di Niko” precisò Eliana infastidita,
sottolineando le ultime parole come se avesse ingerito un limone particolarmente
aspro.
“Che
rubacuori” enfatizzai, guadagnandomi un’occhiataccia da parte sua.
Riavere
di nuovo Andrea al mio fianco mi aveva rinvigorita, vedevo tutto con aria
particolarmente felice, soprattutto per la sua promessa di portarmi con lui al
prossimo tour.
Per
questo trascorsi tutta la serata con i ragazzi, inizialmente senza rendermi
conto del fatto che Andrea ogni tanto parlottava concitato con Niko e Pierre.
Lasciai
correre, finchè la mia curiosità raggiunse il culmine quando Rossella, mentre
se ne stava andando, gli fece segno per fargli capire che l’avrebbe chiamato
dopo.
“Perché
Ross ti deve chiamare dopo?” domandai con aria falsamente innocente quando lui
stava per andarsene, un’ora dopo.
Si
immobilizzò nell’atto di indossare il giubbino. “Oh, niente, in realtà è una
cosa… privata. Sarà… Sarà lei a dirtelo, se le va”.
Feci
una faccia stranita. Mi stava decisamente mentendo, eh si. Quando mi diceva una
bugia iniziava a balbettare e arrossiva.
“Ok”
dissi semplicemente. Decisi che avrei indagato l’indomani anche perché sapevo
che non poteva essere nulla di grave.
Eppure,
quando se ne andò mi lasciò in preda ad una certezza: c’era nell’aria qualcosa
che ero l’unica a non sapere.
Eheh, cara e dolce Debby, non si può
pretendere di sapere sempre tutto! Cosa ti nasconderà mai il tuo amato Andrea?
Perché hai capito bene, c’è una piccola cosa che tu non sai, e che riguarda
proprio te! Chissà quanto ti ci vorrà per capirlo… E voi? Cosa ne pensate? Ve
lo avevo detto io che le cose stavano cambiando! Vi lascio il tempo di
meditare, ora ho altre speculazioni da compiere… E… Come chi sono io? Se volete
saperlo, beh, dovrete scoprire anche questo…