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Autore: Giulia_Dragon    06/04/2016    1 recensioni
Pre requel della saga di Dangeros Games ^^ la storia di come è nato l'amore tra Axel e Kurasa...
Un padre assente, troppo occupato ad andare a donne per seguire il figlio, la madre morta dopo una lunga malattia, Axel cresce solo.
Tuttavia la sua purezza d'animo non ne rimane intaccata, quella sua luce attira parecchi demoni e cinque di loro sanciranno la fine di quell'angelo di luce.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dangeros Games saga '
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Capitolo 6

(Pov Axel)

Avevo sentito un bacio sulle labbra e poi come
qualcosa che mi bloccava a terra.
Quando aprii gli occhi ero di nuovo al cimitero
davanti alla tomba di mia madre. Ma avevo
qualcosa di diverso, sulle spalle mi si aprivano
due ali bianche come quelle degli angeli.
Mi tirai su sbattendo appena le ali. Il bianco
delle piume quasi brillava alla luce del sole.
Iniziai a camminare verso casa sperando
che mio padre fosse ancora lì.
Bussai alla porta e mi venne ad aprire mio
padre.
Appena mi vide lì davanti sbiancò come se
avesse visto un fantasma.
-T-Tu chi sei?- domandò come se non mi
riconoscesse.
-Papà sono io Axel- risposi
-Impossibile mio figlio è morto!- dichiarò
lui guardandomi ancora senza capire.
-Cosa succede Alex?- chiese una voce di
donna.
Da dietro mio padre comparve una donna
dai capelli castani e gli occhi bruni, vicino
a lei c'erano due bambini piccoli di quattro
anni un maschio e una femmina.
Avevano i miei stessi occhi. Azzurri come
il mare.
La donna era incinta. Io non esistevo più
per loro, ero un fantasma.
-Scusate!- chiusi in fretta la porta. Mi
sentivo solo, adesso avevo perso davvero
tutto.
-Aspetta!- la bambina mi stava seguendo.
Mi fermai e mi voltai verso di lei sorridendo.
-Tu sei il ragazzo di cui ci parlava
papà?- la domanda mi era
stata posta con tanta ingenuità che
non mi fu difficile rispondere.
-Io mi chiamo Axel e posso dire che
si sono io- sorrisi.
Lei mi abbracciò una gamba e poi
mi tese una bambola dai capelli
biondi e gli occhi azzurri vestita
come un angelo dal volto di porcellana.
-Tienila tu. Lei è Stella, ti aiuterà.
Spero che tornerai perchè io e mio
fratello vorremmo conoscerti- mi
sorrise dolce lei.
Io annuì sorridendo.
-Mi chiamo Clara- si prensentò la
piccola per poi allontanarsi.
Guardai la bambola. Mia madre
ne aveva una identica.
Mi diressi verso la città dove,
qualche anno prima, un mio
amico mi aveva offerto un appartamento.
Iniziò a piovere e io corsi più
velocemente possibile.
Giunsi alla palazzina che ero bagnato
fradico.
Jake, il mio amico, mi venne incontro
e dopo avermi fatto una ramanzina
sul fatto che fossi zuppo mi portò nel
mio appartamento.
Non era molto grande, vi era un salotto
una camera con il letto matrimoniale,
una cucina piccola e il bagno.
Mi asciugai alla benemeglio e poi mi
sedetti sul divano.
Avevo appoggiato la bambola sulla
poltrona.
I pensieri iniziarono a vorticare
nella mia mente e avevo la sensazione
di aver dimenticato qualcosa di molto
importante.
E poi c'era quel bacio che ben ricordavo.
Chi era stato?

 
  
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