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Autore: TheStrangeCaseOfCass    06/04/2016    2 recensioni
Dal capitolo 3: "Scosse la testa, contrariata. Diamine, era lì per divertirsi o no? Via questi cavolo di pensieri, occupavano già troppe delle sue giornate. Doveva lasciarsi andare quella sera, divertirsi come non faceva da troppo tempo, o forse come non aveva mai fatto."
Dal capitolo 5: "Lzzy annuì, felice di non dover tagliare fuori dalla sua vita quella magica ragazza che vi era entrata così all'improvviso. Era sempre stata una persona molto espansiva, aperta alle nuove esperienze, in diciotto anni aveva stretto amicizia con centinaia di persone in tutto il mondo e sentiva in qualche modo una speciale affinità con la strega."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4

Aveva fatto uno dei concerti migliori dell'ultimo mese. Dopo aveva incontrato centinaia di persone al meet&great (due ragazze, una bionda e una dai capelli rosso fuoco, le erano rimaste ben impresse), era uscita a prendere una boccata d'aria e... un uomo aveva attirato la sua attenzione. Un bell'uomo, probabilmente più giovane di lei. Si era avvicinata. E non aveva visto gli altri due uomini che l'avevano trascinata nel vicolo. Era perfettamente in grado di difendersi, e infatti aveva provato a ribellarsi, ma vedere la pistola che uno dei tre nascondeva nella giacca era stato un calmante potentissimo. Tuttavia Lzzy non era riuscita a trattenere quel grido isterico (- Statemi lontani! -) quando il biondo l'aveva sfiorata. Evidentemente aveva attirato l'attenzione della ragazza dai lunghissimi capelli azzurri che ora era seduta per terra accanto a lei. Era arrivata improvvisamente e, prima che lei potesse gridarle di scappare o di stare attenta alla pistola, quella aveva... congelato la pistola! Non riusciva ancora a crederci! Santo cielo, avrebbe dovuto scappare,correre lontano da lei, non restare lì seduta a fissare il vuoto! Ma...qualcosa le impediva di farlo, la convinceva che non doveva temere niente da quella strana ragazza. Che le stava parlando e aveva l'aria di chi si aspetta una risposta. 
Lzzy sbattè le palpebre per mettere a fuoco e la guardò spaesata. La ragazza ripetè la domanda.
- Credi di riuscire a camminare? Non possiamo restare qui per sempre... almeno, io dovrei essere da tutt'altra parte... -
C'era una punta di fastidio nella sua voce, ma Lzzy non capiva se ce l'avesse con lei. Camminare... percorse mentalmente la strada che la separava dal Bouncing Betty, il bus della band. (scusate la cacofonia NdA) Sì, era un' impresa realizzabile. Anche se i tacchi alti non sarebbero stati d'aiuto nello stato in cui era. Sentiva la testa come avvolta in uno strato di ovatta, tutto le sembrava surreale e non era sicura di avere ancora il bene preziosissimo comunemente chiamato equilibrio. Finalmente riuscì ad articolare una risposta:
- Sì. Credo... credo di sì, se mi aiuti. -
La ragazza si alzò con un movimento fluido e le tese una mano. Lzzy la prese e trasalì: era fredda come il ghiaccio. La ragazza sorrise e l'aiutò ad alzarsi. Una volta in piedi Lzzy si appoggiò al muro per un momento, poi si diresse a passi incerti verso la strada principale. La ragazza la raggiunse.
- Dove stai andando? - le chiese. 
Senza smettere di camminare, Lzzy rispose:
- Al bus. I miei ragazzi sono già lì. E' nel parcheggio sul retro del locale. Ma non voglio che tu vada via quando arriviamo. Io... - si morse un labbro. Stava parlando come un automa e non sapeva neanche perchè voleva che la strana ragazza restasse. Forse voleva delle spiegazioni. Forse voleva che anche i suoi compagni la vedessero per essere sicura di non avere le allucinazioni. Non lo sapeva. Voleva solo che restasse. La ragazza la osservò per un momento, pensierosa, poi le disse:
- Non me ne andrò. Non subito. Hai diritto a delle spiegazioni, non importa se... lascia perdere. Sono miei problemi. -
Lzzy guardò a destra e a sinistra prima di attraversare la strada.
- Quei tre erano un mio problema se è per questo. -
- Diciamo che avevamo un conto in sospeso. -
- Ah già, bambolina furba. Hanno fregato anche te? -
- Quasi. -
Una ciocca castano chiaro si spostò davanti agli occhi di Lzzy, impedendole di vedere Icy. La tirò indietro.
- Il morellino non era male. Peccato che sia un gran bastardo. In senso negativo. -
La ragazza replicò, quasi divertita:
- Non sapevo esistesse un senso positivo. Hanno mandato avanti lui anche con te? -
Lzzy soffocò una risatina.
- Dipende dal contesto. E sì, hanno mandato avanti lui anche con me. -
Nel frattempo erano arrivate al bus, ma Lzzy non fece in tempo a rendersene conto che Arejay, il fratello minore, uscì di corsa e le raggiunse seguito dagli altri due, e iniziò a tempestarla di parole.
- Alla faccia della boccata d'aria Lz! Stavamo iniziando a preoccuparci. Cos'è successo? -
Poi parve accorgersi della ragazza. Sorridendo, chiese alla sorella:
- E la fata turchina qui? Chi è? -
Alla parola "fata" la ragazza spalancò gli occhi e fulminò il ragazzò con lo sguardo, serrando i pugni. Contemporaneamente, un refolo di vento gelido le scompigliò la coda alta. Lzzy rabbrividì e rispose bruscamente al fratello:
- E' la ragazza che mi ha probabilmente salvato la vita. Possiamo entrare per favore? -
I tre, che sicuramente non si aspettavano una risposta simile, spostarono lo sguardo da Lzzy ad Icy, ma ebbero il buon senso di farla salire sul bus. Una volta dentro, Lzzy si sfilò gli stivaletti senza tanti complimenti, si acciambellò su un divano e chiuse gli occhi, incrociando le braccia attorno al corpo. Il vento freddo l'aveva turbata e la canotta leggera e i pantaloncini di pelle nera non lo avevano affatto bloccato. 
Arejay si sedette accanto a lei, Josh prese posto su un altro divano di fronte a loro e Joe rimase in piedi. La ragazza, evidentemente a disagio, preferì sedersi sul pavimento di fronte a Lzzy. Il silenzio pesante venne rotto dal chitarrista. Spostando il peso da una gamba all'altra per poi decidere di appoggiarsi alla parete, Joe chiese:
- Lz, cosa è successo? - 
La donna prese fiato e, senza aprire gli occhi, iniziò a raccontare l'accaduto. Arejay sbiancò quando capì di cosa stava parlando sua sorella, mentre gli altri due si irrigidirono. Icy, dal canto suo, sentiva il sangue ribollirle nelle vene nell'ascoltare il racconto, un pò per la rabbia e un pò perchè non sapeva come spiegare ai quattro chi e cosa era. Che casino. Probabilmente Bloom l'avrebbe uccisa. Un momento! Si stava davvero preoccupando di lei?!?
Intanto Lzzy aveva finito il suo racconto e aveva finalmente aperto gli occhi. Per la prima volta osservò attentamente la ragazza che le sedeva di fronte. Era pallidissima, probabilmente albina, e i capelli non erano proprio azzurri, ma avevano delle sfumature bianco-argentee e blu scuro. Indossava dei pantaloncini azzurri e un top in tinta. Nel complesso le ricordava una statua di ghiaccio. Quando incrociò il suo sguardo sentì un brivido correrle lungo la schiena. Più che il colore, la colpì la tristezza di quegli occhi: celata, ma presente.
Lzzy si fece coraggio e le disse:
- Hai detto che meritavo delle spiegazioni. Puoi darmele adesso? -
La ragazza tirò un respiro profondo.
- Chiedi pure. -
- Ok... Prima le cose semplici: come ti chiami? - 
- Icy. -
Lzzy si chiese se non la stesse prendendo in giro. Anche se Icy era decisamente un nome appropriato. Andò avanti.
- Come hai fatto a congelare la pistola?-
Icy fece un mezzo sorriso.
- Così. - disse schioccando le dita. Uno degli stivaletti di Lzzy, che giaceva abbandonato sul pavimento, venne ricoperto da uno strato di ghiaccio. 
Lzzy trasalì, Arejay saltò su dal divano imprecando, Joe fischiò di ammirazione e Josh si pietrificò, nenache Icy avesse congelato anche lui. Quando Arejay tornò a sedersi, Icy fece sparire il ghiaccio dalla scarpa e riprese:
- Come avrete notato, io ho dei poteri magici. Più precisamente sono una strega, NON una fata - e guardò Arejay - e non mi piace essere chiamata fata. Io non ho ali luccicanti sulla schiena. Vengo dal pianeta Wishperia, ma attualmente vivo a Magix, un altro pianeta. -
- Frena frena frena, che cosa?!? Stai dicendo che ci sono due pianeti abitati e che tu ti sposti tranquillamente da uno all'altro? - la interruppe Joe.
Icy si voltò verso di lui.
- Non solo due pianeti, ce ne sono circa un centinaio, senza contare le lune che hanno un' atmosfera vivibile. Questi pianeti, appartenenti a diversi sistemi solari, formano la Dimensione Magica. Anche la Terra ne fa parte. -
Josh aggrottò la fronte.
- Se ci sono tutti questi mondi in contatto fra loro, perchè noi non li conosciamo? E se la magia è una realtà abbastanza diffusa da formare una "dimensione magica", perchè non conosciamo nemmeno quella? -
- Primo, perchè la vostra tecnologia è ancora arretrata. Secondo, perchè su questo pianeta la magia è sparita da secoli ed è tornata solo qualche anno fa. -
Lzzy ascoltava attenta.
- Come? Com'è sparita e come è tornata? -
Icy le sorrise.
- Questo è abbastanza complicato da spiegare, cercherò di essere il più chiara possibile. Dovete sapere che la magia può essere alimentata da energia positiva o negativa. La magia positiva per antonomasia sono le fate e i maghi, quella negativa le streghe e gli stregoni. Ora, la bellezza di seicento anni fa un gruppo di stregoni scoprì che le ali delle fate aumentavano a dismisura i loro poteri e iniziarono a dar loro la caccia. Il regno delle fate terrestri, l'isola di Tir Nan Og, divenne la loro prigione, perchè una volta che gli stregoni rubavano loro le ali le lasciavano sì vivere, ma ebbero cura di isolarle dal resto dell'universo distruggendo le chiavi che aprivano il portale per l'isola. Lentamente, le fate scomparirono e, dato che magia positiva e magia negativa non possono esistere senza l'altra, anche le streghe e gli stregoni iniziarono a diminuire. Gli uomini, dopo averli venerati per secoli come divinità, li dimenticarono e relegarono loro e le altre creature magiche fra le leggende. Poi, meno di tre anni fa, un gruppo di fate scoprì che c'era ancora una fata terrestre da qualche parte. Una volta trovata la ragazza, si impegnarono per liberare le fate terrestri e far tornare la magia sulla Terra... -
Joe la interruppe di nuovo.
- Le fate terrestri erano ancora vive dopo secoli? - 
- Sull'isola di Tir Nan Og è impossibile invecchiare. Con le fate, anche altre creature magiche sono tornate sulla Terra, ma la consapevolezza della magia è ancora localizzata in poche zone del pianeta. Alcune città in Italia, nella Foresta Amazzonica dove le fate della Natura sono tornate a vivere una volta libere... troppo poco perchè si possa diffondere la notizia. -
Seguirono alcuni minuti di silenzio. Gli Halestorm avevano bisogno di assimilare tutte quelle informazioni. All'improvviso si udì un telefono squillare. 
Icy fece apparire il cellulare e fece una smorfia di disappunto quando vide chi la stava chiamando. Ora veniva il difficile
.

Spazio dell'autrice
Lo so, lo so, avevo detto il 10 aprile e invece è il 6, ma meglio in anticipo che in ritardo no? Scherzi a parte, ho anticipato perchè per una serie di motivi non potrò aggiornare il 20 come vorrei quindi anticiperò al 16 o al 17. Di conseguenza ho anticipato un pò anche questo aggiornamento. ;)
Ripeto le scuse per quella parte tremenda, "il bus della band", ma non trovavo un sinonimo soddisfacente di "bus" XD
Quella che ho descritto è la mia interpretazione della quarta serie. Onestamente vendere cuccioli magici facendo tornare a credere nella magia una città e qualche indigeno in Amazzonia mi pare poco per dire che la magia è tornata sulla Terra, ma si sa com'è la trama in questi casi... piuttosto fallace. 
Chi starà chiamando Icy? Sono aperte le scommesse ;)
Ringrazio Tressa e _LestrangeMills_ per aver recensito il capitolo precedente e tutti i lettori silenziosi. Ciao anche a te Marghe ^w^
Al prossimo chappy ;)
Cass

 
   
 
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