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Autore: Yami_No_Alice    06/04/2016    1 recensioni
Spesso Dio può cambiare la nostra vita, ma sta a noi decidere se in meglio o in peggio.
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Sette adolescenti, vite diverse, situazioni differenti, destini che si mescolano tra di loro. Troveranno la risposta ai loro quesiti. Come andrà a finire?
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Un viaggio all'interno delle vite più disastrose della nostra società.
Occhi che hanno visto di tutto, mani che hanno doccato di tutto e labbra che hanno detto di tutto.
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Quanto si può essere egoisti nel corso propria vita?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Taehyung/ V, Park Jimin
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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[NAMJOON]

Due mesi sono passati da quel focoso incontro con la donna che credevo di amare più di ogni altra cosa, Chae-rin. Anche lei provava dei sentimenti per me ma quando siamo arrivati sul più bello la magia è finita, sparita come se il vento l'avesse portata via. Non sono riuscito a eccitarmi, anche se lei disperatamente tentava di farmi provare qualcosa. Tutto era finito lì, ci siamo salutati ripromettendoci che un giorno avremmo ritentato.
Mi sento uno schifo, ma per il momento voglio scoprire il perché di questa mia impotenza, eppure la voglia di far sesso non mi manca.


Sono disteso sul divano senza far nulla, mi sto piangendo addosso come al solito e non ho voglia di prepararmi per la serata dove dovrei cantare. Sfioro il tessuto di rivestimento del divano, qui è dove io e quel pervertito di Jin abbiamo consumato quella notte. L'immagine di Jin che mi tocca, e mi bacia compare inspiegabilmente nella mia testa. Porto una mano ai pantaloni, mi è venuto duro.
“Fanculo.” dico alzandomi dal divano, aprendo la porta di casa e buttandomi a capofitto tra le strade di Seul.


Raggiungo la chiesa di Jung-gu, Jungkook adesso sta seguendo dei corsi, e il suo amico Jimin gli ha concesso di stare a casa per studiare meglio, quindi non c'è. Appena entro mi percorro a passo svelto per tutta la navata, e saluto Jimin che è intento a preparare le ostie per la messa di quella mattina. Mi dirigo verso la sacrestia e trovo Jin intento a cambiarsi, è la prima volta che lo incontro dopo quella notte.
“Tu!” gli urlo, e lui si volta, impaurito dal tono rimbombate della sua voce. Fa per andarsene ma io lo afferro con forza per un braccio e lo tiro vicino a me “Bastardo.”
Jin mi guarda con i suoi occhi maliziosi:
“E' un po' tardi per arrabbiarsi...”
Sringo i denti e gli punto un dito:
“E tu saresti un prete? E' tutta colpa tua se non riesco a eccitarmi con la mia donna!”
“Oh, quindi ti è piaciuto così tanto che non riesci a dimenticarmi?” chiede lui, con quel suo stupidissimo sorriso sadico in faccia.
“Vaffanculo.”


Gli afferro i capelli e lo tiro a me, baciandolo con voga. Lui comincia a gemere, aprendo la bocca e permettendo alla mia lingua di entare. Ci stacchiamo ansimanti, forse per paura di essere scoperti.
“Non so perché ma il tuo corpo è come una droga per me, voglio possederti.”
Lui mi sfiora le labbra con le sue dita delicate e incomincia a baciarmi il collo sussurrando “Allora prendimi.”


Perdonami Dio, sono un peccatore che ha portato un tuo fedele servitore nella lussuria.


[JUNGKOOK]


Perdonami Dio, sono un peccatore che ha portato un tuo fedele servitore nella lussuria. Esco dall'edificio dei corsi serali, dopo essere stato lodato dai miei insegnanti per il mio impegno. Mi stringo i libri al petto e me ne torno saltellante a casa. Tutto questo per il mio Jimin, che finalmente mi ha concesso di amarlo, purtroppo sottostando a qualche condizione. Non posso fare l'amore con lui e posso baciarlo soltanto a stampo, insomma, uno strazio.
Però io gli voglio troppo bene, così bene che aspetterò, e anche se lui decidesse di rimanere un prete e di lasciarmi io lo capirò e lo sosterrò in tutto.


Apro la porta di casa ma rimango fermo sullo stipite appena sento un rumore, un rumore di vetri rotti e mobili violetemente spostati. Poi odo un urlo. Entro di corsa e trovo Chae-rin dispesa per terra, seminuda, e mio fratello sopra di lei che la colpisce a suon ti pugni e schiaffi.
Io rimango impietrito di fronte a quella scena orrenda e rimango a guardare, fermo in piedi come uno stupido. Chae-rin si volta e missa con i suoi occhioni pieni di lacrime, ma ha il coraggio di sorridermi. Mio fratello, dopo aver notato quel gesto la colpisce nuovamente, poi si gira verso di me.
“E tu che hai da guardare, fila in camera tua.”


Lancio uno sguardo disperato a Chae-rin e poi corro su per le scale, chiudendomi nella mia piccola stanza. Mi inginocchio e mi copro le orecchie con le mani tremolanti.
“Sono un debole, perdonami, perdonami, perdonami, perdonami.”
Mi addormento lì.


Il giorno dopo mi sveglio nella stessa posizione, e, con la scusa di dover andare a fare la spesa, ne approfitto per fare una capatina dal mio dolcissimo Jimin. Prima di uscire, mi avvicino al divano dove Chae-rin dorme, con il viso gonfio, e le do un bacio sulla fronte.
“Può colpirti quanto vuole, ma sarai sempre bellissima ai miei occhi.”


Una volta arrivato a Jung-gu, mi precipito da Jimin, orrendogli incontro e abbracciandolo. Lo saluto con un bacio in fronte e lui sorride, facendo diventare i pomelli del suo viso di un viola intenso.
“Dormito bene?” gli chiedo raggiante.
“Sono un po' stanco, sono stato sveglio fino a tardi per pregare...Tu?”
“Benissimo!” non mi sento ancora pronto per dirgli dei continui abusi su di me e Chae-rin, lo agiterebbero troppo.
Abbasso lo sguardo e noto che le nostre mani sono intrecciate fra loro, sorridiamo, un po imbarazzati, e io mi avvicino al suo viso, baciando dolcemente le sue labbra morbide, poi porto la mia bocca al suo orecchio, sussurrandogli un leggero “Ti amo.”
Rimaniamo stretti l'uno all'altro per un altro po' po Jimin riapre la conversazione:
“Tu mi avevi scritto per messaggio che avevi una novità”
“Ah giusto, vedendoti mi sono dimenticato...Indovina chi dopodomani farà gli esami per diplomarsi?”
Gli occhi del mio amato brillano:
“Davvero?”
“Sì, proprio così, dopo che mi sarò diplomato inizierò i corsi universitari alla facoltà di teologia, mi sono già iscritto!”
“Oh Gesù santo Kookie, sono così felice per te...Ti amo!”


Rimango sbalordito alle sue parole, lui abbassa il capo e fa un sorriso malinconico.
“Scusa...Non te lo avevo mai detto e dirtelo per una cosa così stupida...”
“Fa niente Jimin! Se me lo hai detto così spontaneamente non posso che essere felice perché vuol dire che viene dal profondo del cuore!”
Ci baciamo nuovamente.


[TAEHYUNG]


Socchiudo sgli occhi e la luce mattutina mi costringe a richiuderli. Cerco di muovermi ma avverto un leggero fastidio al fondoshiena e noto che i miei polsi sono ancora legati al letto. Sento un peso sopra di me e vedo il volto di Hoseok molto vicino al mio. Solo adesso mi ricordo dell'avventura che abbiamo avuto ieri, che fa parte delle tante avventure estreme iniziate due mesi fa.
Da quando Hoseok si è presentato davanti a me vestito in quel modo, un pomeriggio di due mesi fa, l'abbiamo fatto come non lo avevamo fatto mai. Estremo, violento e talvolta anche sadico, ma il nostro amore non si è affievolito, anzi, rafforzato.


“Buongiorno” gli sussurro nell'orecchio. Lui si sveglia e mi guarda dolcemente “Sembri uno scoiattolo con una colica.”
“Gentile come al solito.” mi dice lui baciandomi sul naso.
“Tu ieri sera non sei stato così gentile...”
Lui si alza dal letto e incomincia a rivestirsi:
“Ma se eri tu che continuavu a dire “Di più, di più, fammi del male Hoseok, voglio piangere dal dolore”” schiamazza imitando la mia voce durante un orgasmo.
“Sei un idiota.”
“Hai ragione, vado in cucina a preparare del caffè, ne vuoi?”
“Sì, sono legato a un letto con il cazzo al vento, ho ancora il tuo fluido dentro al mio corpo e ho i segni delle tue frustate sulle gambe, ma sì, ho voglia certamente di bermi un caffè prima.”
Lui mi sorride:
“Allora te lo porto subito.”
“Slegami idiota!”
“Non ti sentoo!” mi urla ormai distante.
“Fammelo macchiato..." gli urlo a mia volta "Ti amo.”
Quell'idiota di Hoseok ricompare dal corridoio con il suo solito sorriso da cavallo, il sorriso più bello del mondo. Non so perché ma si è disegnato dei baffetti da francese con un pennarello e con una rincorsa si butta a capofitto su di me, donandomi tanti baci sulla pancia.
“Ti amo anch'io. Facciamo un altro round?”
“Sì ma non scordarti il caffè.”
“Vado subito.”


Dopo un po' lo vedo rientrare, tutto sorridente e solare.
“Ecco il tuo caffè.” mi dice appoggiando la bevanda sul comodino.
“E secondo te come faccio a berlo? Ti ricordo che non posso muovermi.”
“In questo modo amore mio.” e così dicendo ne beve un sorso, poi lentamente poggia le sue labbra sulle mie, aprendo la bocca leggermente, facendo entrare il liquido caldo nella mia bocca. Un po' di caffè cade dagli angoli delle mie labbra e Hoseok lo lecca famelico. Incomincia a baciarmi sul petto, stuzzicando i miei capezzoli con i denti e la lingua.
“Mh..”


Mentre continua a giocare con me, per stare più comodo, poggio la testa sulla spalla destra, proiettando il mio sguardo in quel lato della camera e noto qualcosa, qualcosa sul pavimento vicino al battiscopa...Un siringa.
Sposto lo sguardo sul braccio di Hoseok e noto un piccola cicatrice tonda e rossa.
“Hoseok, slegami.”
“Cosa?”
“Ho detto di slegarmi bastardo.”
   
 
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