L’ultima cosa che avrei voluto vedere! Una giornata
di ordinaria follia?
Per
quanto tempo potevano andare avanti così?
Era
la domanda che aleggiava silenziosamente sulla testa di tutti e tre.
Simon
aveva notato il comportamento anomalo di Kevin. Si era presentato a colazione
pochi giorni prima con un occhio nero. Caduta al buio, si era giustificato il
ragazzo, ma non gli aveva creduto neanche un po’. Cosa poteva aver combinato
per conciarsi in quella maniera? Si era messo in pericolo per trovare un modo
per aiutarlo? Forse. Di certo il ragazzo si era fatto più silenzioso e accorto
nei suoi confronti, tanto che ormai era sempre più frequente passare momenti in
assoluto silenzio. Che ironia, proprio loro tre che a Death City avevano
bandito il silenzio dalla loro casa, sostituendola con la musica. Da quanto
tempo non suonavano? Tanto, troppo.
Per
Kevin il discorso non era cambiato. Si era solo fatta più pesante l’insonnia,
che fino a quel momento era stata una circostanza e ora era diventata una
necessità. Il risultato era che sembrava essere ancora più nervoso del solito,
anche se cercava di non darlo a vedere.
Lucy
si era chiusa nel suo piccolo mondo di bugie e si rifiutava ostinatamente di
uscirci.
Era
passata ormai una settimana e a tutti era chiaro che quell’equilibrio non
sarebbe potuto durare a lungo.
Lucy
girò l’angolo. Ormai stava prendendo l’abitudine di uscire da sola a fare la
spesa, superando la repulsione verso quella città. Non era più la ragazzina
indifesa di quattro anni prima, era un’arma in tutto e per tutto, con molta
esperienza alle spalle. Poteva anche permettersi di andare a comprare un chilo
di frutta senza temere per la propria vita, no? E a Simon ci avrebbe badato Kevin,
per fortuna. Cosa avrebbe fatto senza di lui?
Simon
non ne poteva davvero più di essere controllato ovunque andasse. Il terrore che
questo suo fastidio si trasformasse in rabbia e rischiare di attaccare il suo
migliore amico era l’unica cosa che lo tratteneva dallo scacciare in malo modo
Kevin che, silenziosamente, lo seguiva al suo fianco passo dopo passo senza mai
perderlo di vista.
Cosa
poteva fare per cambiare quella situazione di stallo?
Lucy
ricontrollò le buste. Frutta, pane, latte… sì, aveva preso tutto, poteva
tornare indietro. S’incamminò per ritornare verso l’abitazione, quando una
figura grossa e imponente attirò la sua attenzione.
No… non lui,
non dopo tutti quegli anni…
Si voltò più e più volte, cercando una via di fuga
senza trovarla.
Cosa doveva fare?
Simon alzò la testa all’improvviso.
Cos’era? Cos’era stato di così… magico, da attirare la sua attenzione in modo così violento e
repentino da impedirgli di pensare ad altro?
Doveva scoprirlo, o lasciare perdere?
Marie: Allora,
novità su Lucy?
James: Sì…
sento che è di fronte a una grave scelta… e non solo lei…
Marie: Uh?
Un richiamo irresistibile! Ora posso davvero essere
onnipotente?
(se volete seguire le avventure di Simon)
o
Faccia a faccia con il passato! Sono davvero cresciuta come
credo?
(se volete seguire le avventure di Lucy)
o
Un fatale attimo di distrazione! Che cosa ho davvero fatto
fino a questo momento?
(se volete seguire le avventure di Kevin)
Marie: E
questo cosa significa?
James: Vorrei
saperlo anch’io, Marie… per ora sono certo solo di una cosa…
Marie: Di
cosa? Dimmelo, non farmi stare sulle spine!
James: Che
stai facendo tardi per la lezione…
Marie: Uh! È
vero, grazie James! A dopo!
James: Che
cosa farebbero senza di me?
Ciao a tutti! Sono in un ritardo mostruoso, ne sono
perfettamente consapevole e mi dispiace, purtroppo quest’anno l’università mi
sta portando via più tempo di quanto pensassi e scrivere questa storia è
complicato, perché devo sempre scrivere più capitoli. Tuttavia non ho abbandonato il progetto, né ho
la minima intenzione di farlo.
Ne saprete di più nei bivi, scegliete la vostra strada e buon
divertimento!
Hinata 92