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Autore: Fonissa    09/04/2016    3 recensioni
[Perjasico]
"L'amore è strano. L'amore è diverso e varia da persona a persona. Quando qualcuno si innamora, viene attratto da tutto: dagli occhi, dal viso, dal sorriso, dalla risata, dai gesti che è solito fare, dal carattere, dai periodi tristi e da quelli felici, dai difetti e dalle imperfezioni, ma soprattutto dall'anima. Che cos'è l'amore, se non un combaciarsi perfetto di anime? E chi ha mai detto che quelle anime possono essere solo due? Cosa ti impedisce di stare con due persone se quelle ti fanno sentire finalmente nel posto giusto? Niente, solo te stesso e gli ostacoli che ti poni."
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Threesome
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Attenzione. Questo capitolo è ambientato un mese prima del precedente.
-Provaci.
-E se va male?
-Provaci di nuovo.

Percy guardava il soffitto, mentre la ragazza bionda era stesa nuda al suo fianco. Avevano appena fatto l'amore è Annabeth si era addormentata. Il ragazzo aveva cercato di riposarsi affianco della sua fidanzata, ma non ci riusciva, così continuava a rigirarsi e a sospirare. Avrebbe dovuto essere felice: finalmente, dopo una settimana, era riuscito a trovare tempo per stare in intimità con la figlia di Atena. Ma l'unica cosa che provava era angoscia e pentimento, e purtroppo conosceva la causa di tutto ciò. Quella volta con Annabeth non aveva provato le stesse sensazioni di sempre, niente brividi, niente emozioni, per lui era stato tutto meccanico, solo del semplice sesso. E i motivi di ciò erano ben due: uno aveva la pelle candida e due occhi simili a buchi neri, l'altro i capelli biondi e occhi color del cielo contornati da occhiali. Possibile che ogni volta che provava a parlare con uno dei due, riguardo quei primi baci che si erano scambiati poco dopo la sconfitta di Gea, finivano per baciarsi di nuovo per poi scappar via piangendo?
Senza contare tutte le volte che Percy aveva visto Jason e Nico fare lo stesso. Erano tutti e tre intrappolati in un tira e molla continuo, un cerchio infinito, da cui prima o poi uno di loro sarebbe stato escluso, rimanendo in disparte solo e deluso. O forse no. 
Percy sgranò gli occhi, si alzò dal letto facendo attenzione a non svegliare Annabeth, si vestì in fretta con gli stessi abiti che erano stati lanciati a terra solo un'ora prima e uscì dalla casa di Poseidone correndo. Provò a vedere sia nella casa di Zeus che in quella di Ade, ma non c'era nessuno dei due ragazzi. Dove si erano cacciati? Si alzò il cappuccio, coprendo la parte superiore del viso, cominciando a sfrecciare per tutto il campo, cercandoli ovunque. 
Stava quasi per arrendersi, quando all'improvviso le sue orecchie catturarono la voce di Nico:
"Basta!"
Seguì le voci fino ad arrivare vicino alla spiaggia. Lì vide, finalmente, due ragazzi, che gli rivolsero uno sguardo confuso, entrambi con le lacrime agli occhi.
"Penso che dovremmo chiarire alcune cose." sussurrò Percy con un filo di voce. 
"Io non ho niente da chiarire." esclamò Nico acido. Non appena cercò di andarsene, Jason lo afferrò per un braccio, tirandolo verso di sè.
"Tu ora stai qui e parliamo di questa cosa, tutti e tre."
"Non c'è niente di cui parlare -il minore tentò di divincolarsi dalla presa, inutilmente- voi avete le vostre ragazze, io il mio fidanzato. È stato tutto un grande sbaglio."
"Ah davvero? È questo che pensi da due settimane, che sia solo uno sbaglio? -quasi urlò Percy- scusami Nico, ma non ti credo. Non ci credo che quei 'ti amo' erano solo delle frasi che in realtà non dovevano uscire."
Jason appoggiò una mano sulla spalla di Percy, sorridendogli, per poi rivolgersi all'altro.
"Nemmeno io ti credo. Non ti credo perchè io non ho mai sentito una cosa così giusta è vera nella mia vita."
Nico tremava, ma le sue gambe gli vietavano di scappare.
"Sei tu che ti stai ponendo dei limiti." gli disse il figlio di Poseidone dolcemente.
"Non è normale..." sussurrò il più piccolo. Percy lo guardò confuso, non sapendo perchè Nico si stesse creando così tanti ostacoli. Lo sguardo di Jason, invece, sembrò illuminarsi. Si avvicinò al figlio di Ade, prendendogli le mani e guardandolo negli occhi. 
"Nico, ricordi quando non accettavi il fatto che ti piacessero i ragazzi? Stai rivivendo lo stesso periodo. Non riesci ad accettare che ti piacciano due ragazzi. Non c'è niente di male, Nico. È colpa nostra se ci amiamo?"
Percy sembrò capire e si avvicinò ai due. 
"Due ragazzi, doppio amore!" esclamò.
"Io...non..." Nico era ancora in evidente difficoltà. Jason approfittò di questa sua condizione e lo baciò, con passione e foga. Quando si staccarono, Nico non fece nemmeno in tempo a respirare poichè Percy incollò le labbra alle sue. 
"Pensi ancora che sia uno sbaglio?" 
Il figlio di Ade voltò le spalle, visibilmente scosso. 
"Si, penso ancora che sia un errore." disse. Gli altri due si guardarono, le guance bagnate dalle lacrime. Stavano per andarsene, quando il più piccolo si girò all'improvviso, con gli occhi lucidi e il viso arrossato.
"L'errore più bello della mia vita."

Iniziò tutto dentro la stanza di Nico, nella cabina 13. Percy era steso sul letto, con le spalle appoggiate alla parete dietro di esso, la scena di Nico sul suo petto, mentre Jason era su Nico in modo da guardare entrambi negli occhi.
"Così è giusto." sussurrò il biondo. 
"Più che giusto." rispose il figlio di Poseidone.
"Perfetto."
"Questo letto è molto comodo." disse Percy con voce suadente, rivolgendo un'occhiata ad entrambi. 
"Non ci pensare nemmeno." esclamò Nico.
"Perchè no?" 
"È troppo presto... abbiamo appena chiarito tutto, più o meno, siamo ancora fidanzati..."
Jason lo zittì con un bacio.
"Sei adorabile quando fai così." E nel frattempo aveva già infilato le mani sotto la maglia di Nico. Questo sentì dei brividi scorrergli lungo la spina dorsale. 
"E va bene..." sussurrò, mentre Percy gli mordicchiava l'orecchio.
Un paio di ore dopo, Percy guardava soddisfatto Nico che dormiva alla sua destra mentre Jason, alla sua sinistra, giocava con i suoi capelli. 
"È stato fantastico." sussurrò il figlio di Giove. 
"Un pò doloroso all'inizio... Ma si, fantastico." rispose il ragazzo dagli occhi color mare, ridacchiando.
In quel momento qualcuno bussò alla porta. I due si guardarono ad occhi sgranati.
"Nico? Scusa se ti disturbo, hai per caso visto Percy?"
Era la voce di Annabeth. Percy sbiancò.
"Cazzo... L'ho lasciata sola dopo aver scopato..."
"Che gentiluomo..." sbuffò Jason alzando gli occhi al cielo. Nel frattempo l'altro aveva lanciato il cuscino addosso a Nico, svegliandolo bruscamente.
"Che vuoi?"
"Avrei voluto svegliarti in modo diverso, ma qui fuori c'è Annabeth che ti chiede se mi hai visto."
"Oh merda..."
I tre si alzarono di scatto, iniziando a rivestirsi velocemente. Appena Nico fu pronto, si precipitò alla porta, mentre Percy e Jason si nascondevano nel bagno. Quando la porta fu aperta il figlio di Ade si ritrovò davanti Annabeth... e Piper. 
"Cosa volete?"
"Non vediamo da un paio di ore nè Jason nè Percy -disse la figlia di Afrodite- li hai visti?"
"Mh...no, non mi pare."
"Sicuro? Credevamo che fossero da te."
"Perchè dovrebbero essere da me?" Fortunatamente, Nico era un ottimo attore.
"Si, hai ragione -rispose Annabeth- comunque, Will ti cerca." 
Le due ragazze se ne andarono, e a Nico scappò un sospiro di sollievo. 
"Via libera!" Esclamò e i due ragazzi uscirono dal bagno.
"Will, Piper e Annabeth non si meritano di essere presi in giro."
Percy e Jason annuirono, sospirando. Quella sarebbe stata la parte più difficile. 
Tre giorni dopo, sia al Campo Mezzosangue che al Campo Giove, non si parlava d'altro della rottura delle tre coppie più 'popolari'. In più Percy e Jason avevano avuto per giorni il segno dello schiaffo che gli avevano riservato le loro ormai ex-ragazze, mentre Nuco era divorato dai sensi di colpa per aver fatto piangere Will. Per un pò tutti e tre i ragazzi non riuscirono a dormire, poi trovarono la soluzione: dormire insieme, nello stesso letto, talmente stretti da sentire l'uno i battiti degli altri.

Angolo autrice
Vorrei aver una scusa per questo ritardo, ma la realtà è che me ne ero dimenticata. Lo so, faccio pena. Giuro che non succederà più ❤️
Sciao sciao
-Fonissa

 
  
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