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Autore: queenjane    10/04/2016    1 recensioni
La storia di una donna coraggiosa e del suo viaggio nella vita, amori e lotte e personaggi.. Un'epoca suntuosa e perduta, dalla Francia degli ultimi re passando per le terre del Grande Nord, ecco Catherine e la sua storia.. Chiamata dragone,amore, lady Morgan e beloved
immortal..molte vite in una.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Primavera 1768, in viaggio verso Parigi
I fiori rendono la campagna una dorata e preziosa distesa, interrotta dal verde dell’erba, dagli alberi si innalzano i canti primaverili degli uccelli, il sole è tiepido contro le guance e le ciocche danzanti dei miei scuri capelli.
Descrivo a Felipe, mentre cavalchiamo lentamente verso Parigi, la città di San Pietroburgo, un gruppetto di isole, scandito da fiumi e canali che si affaccia sul Golfo di Finlandia.
Fondata dallo zar Pietro il Grande, a partire dal 1703, è appellata la Venezia del Nord.
È luminosa, splendida, i palazzi che si riflettono nell’acqua e l’acqua stessa la rendono una meraviglia, una morgana rovesciata, la luce delle aurore boreali.
Duecentomila uomini hanno provveduto a costruire, scavare, innalzare …
A venticinque chilometri abbiamo poi Carskoe Selo, un complesso di residenze della famiglia imperiale, ove la zarina Caterina II si reca spesso  nella stagione estiva.
Estremamente suntuoso è il Palazzo di Caterina, rifatto da Rastrelli, progettista di parte della città di San Pietroburgo, su volere della sovrana Elisabetta tra il 1752 e il 1756, in un cosiddetto stile rococò flamboyant, con la facciata lunga 325 metri, salvo errori fatali di misura.
Elisabetta era ancora in vita, e già l'edificio era molto famoso per le sue facciate estremamente lussuose: più di 100 Chili di oro sono stati usati per decorare il sofisticato fronte di stucchi e le numerose statue sul tetto, che non credo, al contrario delle voci sparse in giro, sia stato coperto d’oro.ù
Per la zarina Caterina II, è un esempio di "architettura di panna montata" ormai fuori moda. Al momento della sua ascesa al trono, alcune statue del parco stavano per essere ricoperte d'oro, come la defunta zarina Elisabetta aveva ordinato, ma l'ordine che fu subito sospeso appena la nuova imperatrice venne a sapere quanto queste opere costassero.
È sua intenzione far rimpiazzare l’oro con delle dipinture verde oliva, dico a Felipe, a mio giudizio abbastanza banali e monotone.
Il palazzo si raggiunge attraversando un grande giardino alla francese, il cui centro è l’Hermitage, azzurro e bianco, a fianco di un quieto lago, e che trova il suo formale coronamento in una enorme statua dorata che rappresenta il rapimento di Persefone, la dea della primavera.


Xavier ci ha preceduto a Parigi, tornando indietro con la memoria rivedo un ragazzo bruno, di ineguagliabile bellezza, che mi scrutava, intento e partecipe, ne abbiamo passate tante, ma quello che mi ha fatto l’anno scorso supera ogni soglia di umiliazione e dolore.
 
Si odia e si ama, si perde comunque, che farne di noi?
 
Dinanzi a me suo figlio, nato prima delle nostre nozze, da una relazione estemporanea, che gli somiglia, con intatta grazia, un ragazzo che compirà 16 anni a dicembre, figlio del mio cuore se non del mio grembo, che cerca la sua strada, un avvenire lontano.
Le spalle larghe, è circa un metro e settantacinque, le gambe lunghe e le iridi di un suntuoso color scuro, Felipe dalle mille risorse.
 
Ha compiuto 15 anni a dicembre scorso, rifletto ancora, poco più grande del dragone quando cominciò, un segreto da non raccontare nemmeno in confessione, una questione tra Dio, i Fuentes e la zarina, penso tra me.
Gli abbiamo spiegato che suo nonno e suo padre sono agenti segreti, di squisita sagacia e competenza, come io pure, per caso sono diventata una giocatrice d’azzardo della sorte e che abbiamo giocato un ruolo nell’ascesa al trono della attuale imperatrice di tutte le Russie.
Sposa bistrattata dell’erede al trono, Pietro, giocando d’azzardo e di complotto, ha poi conquistato la corona nel giugno 1762, e noi, agenti scelti, con lei..
Io, Xavier, i fratelli Raulov e un chimerico inglese, Alexander Malcomess, biondo e fiero come un leone, la fiera che è anche il suo nome in codice..
Felipe rincomincerà, in Russia occorre un emissario stabile, sarò lui, addestrato da suo padre, un gioco di prudenza e precisione.
“ .. è una questione tra voi due, devi trovare la tua strada, giusto, un posto può diventare troppo stretto ed il mondo è troppo grande, comunque mancherai sia a me che ai bambini, sappilo”.
Lo sapeva, ma quello era un desiderio infinito, rincominciare, in fondo, nonostante lo stigma dell’essere bastardo,è un Fuentes, anche se a metà. Un ibrido ben addestrato, che parla francese, spagnolo, latino, se la cava con la scherma, i cavalli, le buone maniere, impara adesso i rudimenti del russo e del suo malefico alfabeto.
I pensieri vagano, mia nonna materna, la formidabile Isabel,  Isabel dalle cento risorse,  è morta un mese fa, lasciandomi un legato, sono qui per sbrogliare, ufficialmente la faccenda, non ha rispettato  le forme, tutta una serie di cavilli.
In quanto donna, non potrei avere nulla di mio, salva la firma di mio marito e l’assenso di mio padre, questo lascito era parte della dote di mia madre, troppo presto morta e troppo a lungo rimpianta ( … il patrimonio personale, su cui, ancora, anno per anno, affluiscono le elargizioni della zarina è altro discorso, per mia fortuna)
 
…ho congedato la scorta la seconda mattina, inventando un voto da sciogliere e un ritiro spirituale,  con l’intesa di ritrovarci a tot di tempo.  Lascio una lauta mancia, istruzioni di dire che sono qui, poi salgo su Tintagel e, direzione Calais, poi Londra, con i miei bravi dispacci, sono o non sono un agente segreto, il dragone?.
E trovo Alexander, sorridente e dorato come un iris, le stagioni passate hanno aggiunto del fascino alla sua persona.
Sono passati quasi sei anni, l’ultima volta era ad un ballo, ma ritroviamo il cameratismo di chi ha vegliato e complottato, ma l’attrazione che avevo per lui è meglio se la scordo. 
Da come mi guarda, intuisco, una curiosa prescienza, che mi trova splendida così come sono, da sempre e per sempre.
Come in un passato neppure troppo lontano ho avuto per altri, fugaci piaceri, pur non frequentando Versailles, ove è la regola, anche io non mi sono fatta mancare nulla- noia, curiosità, lussuria, al diavolo i falsi moralismi, la fedeltà di Xavier era solo pirite, l’oro degli stolti, ho voluto dimenticare il più possibile quanto accaduto lo scorso anno..una spina nella carne. .
Né mi voglio ritenere migliore di quanto non sia.
.. Come ballare su una corda sospesa, ridevamo molto, parlando tanto, poi a Londra venimmo coinvolti in una rissa.
 Scappando, dopo averle date e prese, all’alloggio fu inevitabile  toccarci per vedere i lividi
– Catherine- il mio nome all’inglese, entrando in una frontiera che portava al paese dell’altrove, senza ritorno, un previsto disastro che era stato solo rimandato.
 
 
Quale un novello Ulisse, di ritorno alla Reggia, da questi segni la riconoscerò, la bruciatura sul polso destro, che in genere occulta con le maniche od un bracciale, è sempre evidente.
La cicatrice sull’arto sinistro, era il ’62, un souvenir di Peterhof.
La costellazione dei nei sulle  spalle, che ricordano piccolo e grande carro, una rotta per i naviganti, la trama squisita dei capelli sul guanciale,dai riflessi cuprei,  la catena del seno, il ventre piatto come le steppe di Siberia, le gambe sottili.
- … una stronzata-
- Un’occasione presa, lo volevamo tutti e due, Alexander –
- Rimorsi o rimpianti, dragone?- il suo appellativo, come agente speciale.
- No- la sua voce come musica, mi bacia la conca della gola
-  La prima volta litigammo e ti tirai un calcio in mezzo alle gambe-
-  - Efficace, mai più ti avrei sottovalutato-
- -Appunto … Senti visto che qui abbiamo finito, prima, senti la mia idea …
Idiozia più, idiozia meno, perché no …
 
 
Ti appoggio la testa in grembo, sullo sfondo i profili di Londra, un prato con croccanti giunchiglie e l’eco del passato, il mio, quello che non ho mai raccontato.
 
Sono  il terzo figlio di un grande lord, nato nel gennaio del ’38, prima di lui Sophie, nel ’37, Richard nel ’35, tutti nati in una dimora dell’epoca Tudor, con favolosi mattoni rossi, il materiale edilizio all’epoca più costoso,   con archi e conci angolari di bianca pietra.
Un forte legame tra fratelli, il nostro, ma il Lord padre aveva il vizio di correre dietro ogni sottana, tanto che alla fine la Lady madre lo piantò, andando a Corte, facendosi di rado rivedere
Comunque, John, era molto attaccato alla forma, al rigore, all’apparenza, ma in privato …
(Il viso divenne duro, contratto, raccontava senza commenti, era serio, lui che irrideva tutti, sempre,quindi allora compresi che era una storia orrenda).
Cresciuti, la ragazza andò in collegio, Richard era l’erede, ma io ero  un “rompicoglioni” che nel ’57 andò alla guerra indiana, in Quebec, ove ebbi un paio di medaglie.Rimasi ferito da una freccia al torace, uno scemo, eh, comunque a vent’anni ero di ritorno per la convalescenza.
Con mio fratello ritrovammo intatta l’intesa, in fondo gli ero mancato e ci divertivano molto insieme, Sophie era rientrata ma poi accadde il DISASTRO.
La ragazza era sempre più chiusa, ma nessuno ne capiva il motivo, tranne che eravamo ciechi o nessuno avrebbe mai immaginato..
Una sera, rientrando in anticipo rispetto al previsto arrivo per la mattina dopo,  notammo che la servitù non c’era, strano, poi delle urla da far gelare il sangue. 
- TE LA FACCIO BREVE, abusava di mia sorella, lascivo e ubriaco, non era la prima volta … Lei era una ragazzina, lui era grosso come un toro, lo stesi con un pugno.. scappò via, Richard dietro, io ed il bastardo facemmo a botte, l’avrei ammazzato, diceva che era roba sua … .Mi ferì di nuovo alla spalla, un coltello che si tirava sempre dietro, ma non sentivo dolore, lo avrei ucciso e sarebbe stato meglio. Richard me lo strappò dalle mani, era un mostro e.. un diavolo, oltre il confine della follia. Partii la mattina dopo di corsa, per il Canada, me lo ordinò Richard, per evitare un omicidio.. Lei ci maledisse, a lui e a me … - Incurvo le spalle-
L’autunno dopo, sempre del ’58, seppi che si era sposata e non so che vita abbia avuto, e LUI  era morto, ed era sempre troppo tardi. Ti faccio orrore?- Scrolla la testa, anche lei, pur mutando le circostanze, ha un duro passato alle spalle.
- Richard era venuto lì, in Quebec, a combattere, sembravamo due diavoli, ma lui era peggio di me. Aveva qualcosa, ma  ogni volta che volevo approfondire, capire, spiegare, evitava l’argomento.  Una sera, che ero a prostitute, sai come è negli accampamenti, sbatté il bicchiere per terra e disse che era una vergogna.. .. Andammo fuori e facemmo a pugni, di prima non ne parlavamo, ma io … che voleva da me? E me lo disse.  Il grande Lord, per vendicarsi dell’affronto, aveva pagato due sicari prezzolati e lo fece …. Evirare. Era pazzo e … - Non so che abbia  combinato Richard, con il mostro, so solo che io dovevo rimanere, proteggerlo o finire quello che mi aveva impedito, il mondo sarebbe stato un posto migliore.- Impotentia couendi e quindi generandi, usa i termini latini, senza appello, ma occorreva un erede. – Io avevo fatto il guaio, io dovevo rimediare. Tornati nel ’60, mi sono sposato, una valeva l’altra-
- Meglio che non ci vediamo, giro al largo, lui è il grande lord, i miei figli vivono alla tenuta, io mi arrabatto. Vedo che sei rimasta-
Separa la distanza che ci divide con un bacio, sa di vino e melegrane.
Una storia tra fratelli, amore e senso di colpa, anche lei per Luois sarebbe andata all’inferno e ritorno, senza se e senza ma, avesse avuto bisogno si sarebbe fatta ammazzare per lui, lo capisco.
-   Ti ho trovato troppo presto o troppo tardi.  Senti, alla tenuta ho un cottage, una dependance, vorresti vederla e stare lì un paio di giorni? Semplice, ma tu non ti formalizzi, viene pulito tutte le settimane, non si sa mai quando torno, se torno, ma c’è sempre qualcosa ….
“Con mio fratello, da bambini decidemmo di visitare il mondo, lui avrebbe pensato alla parte tattica, difensiva, io a cosa vedere, che mangiare, dove andare” “Ottimo stratega, Catherine. Ora dov’è?”Si fosse unito anche lui, sarebbe stato bello. Sorrise, obliqua. “è morto quando aveva dieci anni”
"MI spiace.."
“ No, perché, alla fine mi fa piacere parlarne ogni tanto”.
Eri di fuoco e acciaio, Catherine, speciale come la zarina tua omonima, nulla la ferma, ineludibile, ora ha il potere, sua meta e fine, la pace e la prosperità del regno, che vuole espandere. Vivo Pietro, avrebbe consegnato la Russia alla Prussia e, pur se alleata con il mio Paese, sarebbe stato un disastro, invece così i piatti della bilancia sono in equilibrio. Lei resterà sul trono fino alla morte, il nuovo incarico per  gli immortali sarà stanare i pretendenti e fare da raccordo tra le varie corti del continente. Così sia, io sono leale a  me stesso, agli amici di questa avventura, il resto segue, io sono davvero un leone, il tuo.
-   Ti ho trovato troppo presto o troppo tardi.  Senti, alla tenuta ho un cottage, una dependance, vorresti vederla e stare lì un paio di giorni? Semplice, ma tu non ti formalizzi, viene pulito tutte le settimane, non si sa mai quando torno, se torno, ma c’è sempre qualcosa …
Un pomeriggio capitai a Malcomess Manor, deciditi a tornare, è casa tua, ogni volta lo diceva e ogni volta rifiutavo, poi specificò di avere fatto il favore chiesto e passammo un paio d’ore a chiacchiere.
Per Richard, alla fine, non era stata colpa mia, consideralo un incidente, od una punizione per non avere capito, va bene, allora la mia era non avere una casa. Inganni, menzogne, adulazioni..
 
 
Una passione che ti lascia stordita, il passato sullo sfondo, la quiete e l’essere famelici, mai hai amato così, amici e complici e poi amanti, in Francia ci ritagliamo qualche sera insieme a Parigi, indossi un vestito azzurro, tra i capelli fitti pettinini in argento con piccole perle di fiume, discorsi leggeri, buon cibo, ottimo viso, Parigi e noi, che voglio di più?
 A fine cena, ti  porgo un astuccio, dentro il mio regalo per te, un anello d’oro, al centro uno zaffiro dalle sfumature di oceano, circondato da perle.
Lo zaffiro è la pietra della costanza.
 – La pietra la scelsi dal tesoro imperiale, un cadeau della nostra amica, le perle le ho prese al ritorno dalle Americhe. È per te, accettalo, l’ho disegnato io, vorrei che avessi qualcosa di mio, per dopo-.. non ci scriveremo, la notte ci sveglieremo per la nostalgia, ma avrai qualcosa di mio, al medio della  mano destra riluce come una stella, una lucciola.
Now and forever, my beloved-
 
 
Rotolo sulla schiena, i capelli sparsi intorno come una ninfa pagana.
Siamo vicini al capanno da caccia dei Fuentes, nel profondo della foresta, immane scemenza, ma la passione rende di rado prudenti, un amplesso furioso e famelico, una dichiarazione di guerra, polvere di stelle, morsi e pizzichi.
– I love you and I’ll love you until my death-Parole improvise ma sincere.
Alexander.
– Per quello che vale e quello che serve, io pure ti amo e sarà così fino al termine-
Poi lo spingo via, le mani dure
- Ci vediamo presto, ma qui non dovrà più succedere
E capisco che con Xavier ho finito, mentre io e te siamo una nuova cosa.. Alex.
Un nuovo inizio ..
   
 
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