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Autore: lady lina 77    11/04/2016    2 recensioni
Seguito de L'antica maledizione e insieme, crossover con i film de I pirati dei Caraibi.
Oltre tre anni dopo la sconfitta di Yoshy e la morte di Madeline, Lina Inverse viene contattata via lettera dal pirata Jack Sparrow che le propone una collaborazione per cercare tesori e terre inesplorate nei mari che si trovano oltre la barriera dei demoni caduta dopo che Fibrizio è stato ucciso. Titubante e non troppo convinta, Lina accetta. Andando incontro a nuove avventure e nuovi guai ma anche ritrovando persone importanti del suo passato.
Una storia dove Lina nasconde un dolce segreto, dove Lina è decisamente più adulta, più malinconica, più triste, più saggia e anche, a volte, più tenera, sensibile e più pronta a dimostrare il suo affetto alle persone a cui tiene. Ma cosa le è successo in quei tre anni intercorrenti fra la morte di Yoshy e l'incontro con Jack Sparrow? Cosa la ha fatta maturare tanto in fretta?
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Personaggio originale
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lo so, non aggiorno da tanti e tanti mesi e sarei da picchiare, fustigare ecc... ecc... In realtà non è che non abbia scritto, ma ero (e sono tutt'ora) concentrata su una mia storia originale che mi ha rubato tempo ed ispirazione per Slayers. Ma a questa storia ci tenevo e sfruttando un barlume di ispirazione tornato per magia, eccovi qua questo capitolo.

Spero vi piaccia e soprattutto spero di non metterci molto ad aggiornare ancora. Manca poco alla fine di questa storia e voglio impegnarmi con voi per terminarla quanto prima e al meglio.

Come sempre, grazie a chi leggerà (a chi ha avuto la pazienza di aspettare tanto, soprattutto XD). Commenti e critiche, se vorrete lasciarmene, saranno come sempre molto graditi.



Riconquistare un sogno


"Gourry, mi stai massacrando! Se andrai avanti a questo modo, stanotte ti ritroverai a dormire nel corridoio" – borbottò Lina, massaggiandosi la spalla, dolorante e madida di sudore.

"Ma Lina" – obiettò lo spadaccino – "Poco fa hai minacciato la stessa cosa perché usavo modi troppo delicati. Come devo allenarti?".

Lina strinse la spada, nervosa, picchiettando il piede a terra. "Trova il modo giusto per maneggiare quella spada quando ti batti con me, no? Prima mi allenavi in un modo in cui non si allenano nemmeno le novizie di un convento, ora mi stai riempiendo di lividi. Cavolo Gourry, ma devo spiegarti tutto?! Trova una dannata via di mezzo!".

Gourry si grattò la fronte, perplesso. "Via di mezzo? Come faccio a trovare una via di mezzo in un allenamento con la spada, scusa?".

"Sei un grande spadaccino, no? Un modo lo saprai pur trovare...".

Daryl passò loro di fianco portando a braccia una pesante cassa di legno, sbuffando. "Siete più rumorosi di un branco di bufali. Finitela con questa storia dell'allenamento con la spada, andatevene in camera vostra a sfogare la frustrazione con del sano sesso e SMETTETELA DI SPACCARMI I TIMPANI!!!".

Di tutta risposta, Lina gli assestò un sonoro calcio nel sedere. "Se ci tieni tanto al silenzio, chiuditi tu nella tua cabina con Alix, a fare tanto sesso". Il suo sguardo si fece maligno... "Ah già, dimenticavo... Lei non vuole saperne di te...".

Guardandola storto e borbottondo, Daryl le voltò le spalle. "Inverse, un giorno forse lontano ma forse anche no, io te la farò pagare per questo e per tante altre cosette passate". Si voltò poi verso Gourry, prima di sparire nella stiva. "Ragazzo, mica le hai messo un anello al dito ancora e quindi scappa, finché sei in tempo".

Gourry, a dispetto di tutto, sorrise. "In fondo è simpatico, no?".

Lina scosse la testa. "Sai una cosa?".

"Cosa?".

"Anche se trovassi la famosa via di mezzo, tu stanotte dormirai comunque nel corridoio!" - disse, gettando la spada a terra e dirigendosi verso Jack al timone. Oh, quando era troppo era troppo! Non le bastava dover sopportare Daryl, le ci mancava anche che Gourry lo trovasse... simpatico. "Quasi quasi, quando lo incontriamo, chiedo a Morgan di prendermi nella sua ciurma" – borbottò, sedendosi sul parapetto di fianco a Jack.

Il pirata rise. "Oh, potresti farlo! Sei una piratessa ormai, potresti stare con le peggiori canaglie che solcano i sette mari senza problemi. Anzi, sarebbero loro a dover imparare da te".

"Ahah, spiritoso". Lina osservò l'orizzonte, piatto e azzurro. Tutto era azzurro intorno a loro, il cielo e il mare, era la giornata più serena che avesse mai visto, pensò. Navigavano da giorni senza incrociare né isole né altre navi e cominciava ad essere seriamente preoccupata del fatto che Morgan stesse veleggiando fino agli estremi confini del mondo. E dal fatto che prima o poi le provviste fatte a Turkos sarebbero finite. "Moriremo di fame?".

"No, lui è vicino" – le rispose Jack, stranamente serio. "Le provviste finiranno per noi come per lui. E loro sono molti più di noi sulla nave, più bocche da sfamare e quindi rifornimenti più frequenti da fare. Esiste solo una piccola isola dove attraccare, quì a sud, Jaquelina. Lì sta andando Morgan e li stiamo andando anche noi".

"Jaquelina? Un'isola con un nome di donna?".

Jack annuì. "Sì, si racconta che mille anni fa il leggendario pirata Samwell Smith fece naugragio con la sua nave su quell'isola, dopo una violenta tempesta. Morì tutto il suo equipaggio e si salvarono solo lui e la sua donna che si chiamava...".

"Jaquelina" – rispose Lina, alzando le spalle. Storia banale, insomma.

"Esatto. La leggenda narra che passarono su quest'isola vent'anni, soli. Nessuno si spinse fin quì e rimasero isolati dal mondo a lungo, solo loro due. Samwell era innamorato di Jaquelina e chiamò l'isola su cui erano naufragati col suo nome. E quì, soli soletti, misero al mondo talmente tanti figli da costituire un nuovo equipaggio. E così tutta la famiglia si costruì una nuova nave con quanto l'isola offriva loro e ripresero a veleggiare e a mettere a ferro e fuoco i sette mari, entrando nella leggenda".

Lina guardò il pirata, scettica. "Che cavolata!".

"In effetti..." - concordò Jack. "Comunque sia, non arriveremo fin laggiù. La nostra imbarcazione è più piccola della Perla Nera, più leggera. E quindi più veloce. Li riprenderemo prima dell'attracco e a quel punto spero tu abbia davvero in mente l'idea giusta per riprenderci la mia nave".

"Ce l'ho".

"Ma fai la misteriosa...".

Lina sorrise, dondolando le gambe nel vuoto. "Non preoccuparti, Morgan sarà tutto tuo. Al resto... ci penseremo io, Gourry e Daryl. Alix invece, visto che ormai è un tutt'uno col timone, terrà a bada questa nostra piccola barca che ci servirà ancora per un pò".

Jack si lisciò con le dita una delle sue mille treccine. "Tu, Daryl e Gourry? Solo voi tre contro tutto l'equipaggio di Morgan? Che poi sarebbe il MIO equipaggio, che lui mi ha rubato... Come farete a salvare capre e cavoli, senza sterminare i miei futuri uomini e senza fare danni alla Perla Nera?".

"Lascia fare a me" – rispose Lina, strizzandogli l'occhio.

"Ne hai già discusso con loro?".

La maga scosse la testa. "No. Ma a me e Gourry basta un'occhiata per capirci e, anche se mi secca ammetterlo, anche con Daryl mi intendo bene in battaglia".

"Mi fido di te, piratessa".

Lina annuì. "E fai bene".


...


Albeggiava e probabilmente Jack era al timone già da un bel pò, come suo solito. Lina invece, come ogni mattina, doveva faticare non poco per trovare il coraggio di alzarsi dal letto. "Hei, sei sveglio?" - chiese a Gourry, che si stiracchiava al suo fianco.

"Sì".

Lina, sonnecchiosamente, poggiò il viso contro il suo petto nudo. Adorava farlo, amava la morbidezza della sua pelle, il suo profumo. Quello era il momento della giornata che preferiva, quello dove erano solo lei e Gourry, dove il lavoro ancora non li divideva e le responsabilità della missione che si erano imbarcati a concludere sembravano lontane. Certo, era sicura che avrebbero recuperato la Perla Nera quanto prima e che dopo, coi soldi della ricompensa, avrebbero potuto trovarsi un loro angolo di mondo dove ricominciare in serenità, leccandosi le ferite del passato e pronti a ricaricare le pile per le sfide del futuro. "Quando tutto questo sarà finito Gourry, dovremo trovarci un posticino dove farci una lunga e riposante vacanza. Voglio recuperare la nave di Jack quanto prima e poi sarò libera di...".

Gourry, nella semi oscurità, sorrise. "Di sonnecchiare tutto il giorno?".

"Anche quello, se ci andrà di farlo. O qualsiasi altra cosa possiamo desiderare. Tu e io ce lo meritiamo. E ti ricordo che siamo circondati da isole brilicanti di tesori nascosti, tutte da esplorare. Però ti avverto... quando torniamo nel continente, c'è una cosa che devo fare e che ho lasciato in sospeso a casa di Yonas. Mi accompagnerai?".

"Certo! Ma di che si tratta?".

"Devo tornare a Zephilia e portare alla Gilda dei maghi i libri che abbiamo tradotto insieme io e Yonas. Ci abbiamo messo tempo ed impegno, soprattutto lui, e non mi va di buttare all'aria tutto quel lavoro. E poi... beh, la Gilda mi deve pure un bel pò di soldi per quell'incarico. Ancora non mi ha pagata".

Gourry guardò il soffitto, pensieroso. "Si ma credo dovrai dare sfoggio delle tue migliori doti di contrattattazione, visto il ritardo con cui gli riporti i manoscritti. Temo avranno molto da ridire".

"Non la spunteranno con me".

"Lo so! Non saranno tanto folli da farti arrabbiare a tal punto da rischiare di far saltare in aria tutta la Gilda".

Lina scoppiò a ridere, dandogli un leggero pugno sulla spalla. "Spiritoso!". Si mise a sedere, sospirando. "Poi c'è un'altra cosa che devo... che voglio fare".

"Cosa?".

Lina sospirò. "La casa di Yonas... Lui l'ha lasciata a me ma io non desidero viverci, ora. Prima era diverso, prima non riuscivo a trovare altro posto dove rifugiarmi che quella casa. Era lì che volevo disperatamente tornare, fino a poche settimane fa. Ma tu ora, per fortuna, mi hai mostrato un'altra strada che voglio percorrere e che non ha pareti che possano impedirmi di ficcare il naso ovunque voglia. E so che era quello che Yonas voleva per me". Strinse il ciondolo che aveva al collo. "Voglio donare quella casa a Lotte, la domestica che si prendeva cura di Yonas e che anche per me è stata come una madre. E' giusto che l'abbia lei e che se ne prenda cura. Io non ne ho bisogno, troveremo insieme, tu e io, la nostra casa".

Gourry sorrise, accarezzandole i capelli. "Tutto quello che vuoi, Lina. Io sarò con te ovunque tu vorrai andare".

"LA PERLA NERA!!! SVEGLIAAAAAA!!!".

L'urlo improvviso di Jack infranse quel silenzio tranquillo, facendo sobbalzare entrambi. Gourry guardò Lina, accigliato. "La Perla nera?".

Lina annuì. "Mi sa che ci siamo".

Come in un tacito accordo, entrambi si alzarono dal letto, vestendosi alla velocità della luce. Prima di uscire dalla stanza, Gourry la bloccò, prendendola per il braccio. "Lina, aspetta! Non mi hai ancora detto qual'è il tuo piano".

Lina sorrise, baciandolo sulle labbra. "Combattere insieme, come sempre! Quando lo facciamo, va sempre bene. Coraggio spadaccino, abbiamo una ciurma di pirati da sconfiggere".

"Oh beh...". Gourry sfiorò l'elsa della spada, nel fodero. "Capito!".

Lina annuì. In questo loro non sarebbero mai cambiati, sarebbero sempre bastate poche parole e uno sguardo d'intesa per capirsi al volo. Non c'era bisogno d'altro.

Si guardarono negli occhi, annuirono. E corsero sul ponte, da Jack Sparrow.

Trovarono già pronti e ben svegli sia Alix che Daryl. Erano, con Jack, a prua della nave, intenti a guardare da un cannocchiale.

Jack si voltò verso di loro, stranamente serio. "Li abbiamo ripresi".

Lina fissò l'orizzonte, scrutando fra i flutti. Era la giornata perfetta, serena e senza vento, una di quelle giornate in cui sai, ti senti che andrà tutto bene. Prese Gourry per il bavero della maglia, avvicinandolo a se. "Ora si volta, mio caro!" - sussurrò minacciosa.

"Cosa?".

La maga gli strizzò l'occhio. "Tu ed io andiamo in avanscomperta sulla Perla Nera, a fare la conoscenza dell'equipaggio che il caro Morgan ha rubato a Jack. Non gli faremo troppo male, semplicemente... gli insegneremo da quale parte stare".

Gourry sbiancò. "Ma ci andremo... volando?".

Lina annuì. "Vuoi andarci per caso a nuoto?".

"No" – rispose sconsolato - "Come sempre hai ragione tu".

Davanti all'espressione rassegnata di Gourry, Lina sorrise. Non sarebbe mai cambiato e proprio per questo lo amava. Il tempo e le vicende della vita non avrebbero mai sporcato la bella persona che era sempre stata. Si voltò verso Jack, Daryl e Alix. "Voi tre, ascoltatemi! Jack, tu porterai la nave il più vicino alla Perla Nera, tanto vicino da poterci arrivare mettendo un asse fra le due imbarcazioni, per fare il trasbordo. Io e Gourry andremo in avanscoperta e poi tu e Daryl vi unirete a noi nella lotta. Io, Gourry e Daryl penseremo a rendere innocuo l'equipaggio, tu penserai a Morgan. Quello è tutto tuo mio caro. Alix, tu governerai questa nave mentre noi siamo impegnati di la nella battaglia, ormai quel timone è il tuo migliore amico, no?".

La ragazza sorrise. "Puoi giurarci".

Jack parve dubbioso, davanti alle parole della maga. "Ma siete sicuri, tu e Gourry, di riuscire a tenere a bada tutto l'equipaggio? Siete in due contro...".

Gourry ridacchiò. "Venti, trenta o cento persone per me e Lina non fanno differenza. Siamo abituati a questo tipo di scontri e come vedi siamo ancora tutti interi. Dopo troll, draghi, demoni e maledizioni, occuparci di quell'equipaggio è un gioco da ragazzi per noi".

"Esatto!". Lina strinse la presa sulla maglia di Gourry, guardando il cielo. Era ora di tornare a menar le mani in battaglia, dopo tanti anni di immobilità. E si rendeva conto di non vedere l'ora! Con la mano libera strinse il ciondolo che portava al collo. 'Yonas, volevi volare vero? Ecco, stammi vicino adesso, ti faccio vedere cosa vuol dire volare in alto con Lina Inverse'. Recitò nella mente la formula della levitazione e in un attimo lei e un impaurito Gourry si trovarono a decine di metri di altezza. Il vento le sferzava il viso, era fresco e pungente e la faceva sentire viva. Era meraviglioso, erano sensazioni di libertà, forza e potenza che non sentiva da tanto e che pensava fossero andate perse per sempre. Guardò Gourry che, convulsamente, si teneva alla sua vita. "Accidenti a te, come fai a non amare il volo?".

"Beh, io preferisco tenere i piedi a terra. Nemmeno la nave mi eccita troppo, come avrai notato".

"Sì, sei stato dolce a sopportare per me questa tortura per mesi, devo ammetterlo. Coraggio Gourry, andiamo a intascare la nostra ricompensa e dopo potremo pensare a un lungo e rilassante periodo di riposo". Non aspettò la sua risposta e prese a volare veloce, determinata a riprendersi quella nave.

La Perla Nera... Da lontano sembrava piccola ma avvicinandosi e guardandola meglio, poteva intuirne la grandezza e la potenza. La prima volta che si era trovata faccia a faccia con quella nave, durante la tempesta che aveva rischiato di portarle via Gourry, non aveva avuto modo di guardarla per bene. Ma ora... Era la nave di Jack e poteva capire perché ci tenesse tanto. Ne aveva viste tante di navi in quei mesi di viaggio e nessuna era come la Perla Nera. Era maestosa, grande, incuteva paura al solo guardarla e pareva una regina del mare, con quelle sue vele bianche e svettanti nel cielo. Jack da quando erano ripartiti da Turkos la chiamava piratessa e da piratessa ora riusciva a capire il desiderio del pirata di riaverla. Dall'alto osservò la vita al suo interno. Pirati affaccendati correvano qua e la, svolgendo i più svariati compiti. Al timone, in tutto il suo splendore, stava Morgan che guardava a sud, senza averli ancora notati. I cannoni ai lati della nave erano lucenti e pronti ad attaccare chiunque risultasse per loro una minaccia ma in quel momento nessuno sembrava fare caso a loro. Tutti coloro che si trovavano su quella nave erano convinti di essere soli, in quel tratto di mare. "Che noia laggiù. Coraggio Gourry, andiamo a movimentare un pò la loro giornata".

Gourry annuì, con gli occhi chiusi, sbarrati dal terrore per quel volo che sembrava dargli l'impressione di essere infinito. "Sì, ottima idea. Affrontare un'orda di pirati non sarà peggio che stare senza appigli nel vuoto".

"Non dobbiamo fare danni alla nave Gourry, quindi non dovrò usare la magia, se non necessario. Ma non ci saranno problemi, vero? Tu ed io siamo bravi anche solo con la spada, giusto?".

"Sì si, ma ora scendi per favore!".

La maga ridacchiò. "Non vedi l'ora di combattere, è?".

"Scendiii" – richiese Gourry, in una supplica.

Non se lo fece ripetere. Scese in picchiata verso la nave, atterrando in mezzo ai pirati con un balzo sfacciato ed un'epressione fiera e combattiva. "Salve!" - disse, in tono sprezzante, quando fu in mezzo a loro.

Decine di occhi si piantarono su di lei e sullo spadaccino, increduli.

"La dea del mare è venuta fra noi!" - urlò uno.

"Me la immaginavo più prosperosa però" – commentò una seconda voce.

"E sì, ha le forme di una bambinetta" – disse un terzo.

Di fianco a lei, sentì Gourry borbottare. "Poveretti, non sanno cosa stanno per scatenare...".

Già, non lo sapevano proprio, quei pirati malconci e dal dubbio fascino e bellezza. Perché poteva soprassedere al fatto che fossero passati al nemico abbandonando Jack e che li avessero quasi costretti ad un naufragio qualche settimana prima. Ma mai, MAI avrebbe perdonato qualcuno che faceva apprezzamenti sul suo seno. "Gourry, tesoro...".

"Capito!".

Estrassero la spada, insieme. "Mi spiace ragazzi, non sono la dea del mare. Ma combatto bene quanto e più di lei, ve lo assicuro!" - esclamò Lina, osservandoli in viso uno ad uno.

"Chi siete?" - chiese un giovane pirata dai capelli neri e lucenti, estraendo la sua spada.

Lina sorrise, freddamente. "Amici di Jack Sparrow. Vi dice niente questo nome?".

Capitan Jack?”.

Uno dei pirati, anziano, basso e grassoccio, spalancò gli occhi. Sulla ciurma calò un silenzio tombale all’udire quel nome. Evidentemente tutti ricordavano bene il nome del vecchio capitano a cui avevano girato le spalle per seguire Morgan. E anche se erano pirati, probabilmente la loro coscienza rimordeva, nel sentirlo. Bene, lei e Gourry ci avrebbero messo un niente a stendere quella marmaglia e a rimettere in riga ogni cosa. Alla maga sembravano un ammasso di derelitti, quei pirati. Ma Jack li rivoleva, forse perché li conosceva uno ad uno, forse perché di fatto li considerava una specie di famiglia. Beh, non importava il motivo! Lui li rivoleva e il suo lavoro era restituirglieli integri (più o meno), insieme alla Perla Nera. “Gourry, tesoro…”.

Lo spadaccino annuì. “Agli ordini milady. E’ ora di riprendere in mano le vecchie, sane abitudini”.

Le loro spade scintillarono nel bagliore del sole appena sorto. La battaglia iniziava…

I pirati fecero lo stesso ed iniziò un parapiglia degno delle migliori risse con le bande di briganti che una volta amavano attaccare.

Gourry, con la maestrìa di spadaccino che da sempre lo contraddistingueva, combatteva senza sosta contro uno, due, anche cinque avversari contemporaneamente. Ed aveva sempre la meglio.

Lina decise che forse era meglio unire la magia alla sua bravura con la spada. Per quanto bene la maneggiasse, non era all’altezza del suo compagno. Volò rasoterra, colpendo con l’elsa della spada che teneva nella mano, la testa dei pirati che stavano alla sua destra e con un sonoro pugno la testa di quelli che erano alla sua sinistra. Era veloce, tanto veloce che i suoi avversari non riuscivano a fare nulla per prevenirla e se la trovavano addosso quasi senza accorgersene.

Accanto a lei, Gourry combatteva come un leone. Beh, non c’era nulla da dire, l’idilliaca tranquillità mattutina della Perla Nera era andata irrimediabilmente a farsi benedire al loro arrivo. Anche questo sapeva di vecchi tempi, di vita, di battaglie che da troppo tempo non combatteva. In fondo poco era cambiato, rispetto a tanti anni prima. Quando lei e Gourry si muovevano insieme, il macello era assicurato.

Combatterono senza sosta, abbattendo i loro nemici come fossero burattini. Erano solo in due ma c’era poco da fare quando davano sfoggio delle loro doti di combattenti. Beh, Jack avrebbe riavuto presto il suo equipaggio. Un po’ ammaccato certo, pieno di bernoccoli, altrettanto vero… Beh, qualche piccolo ‘dannetto collaterale’ in fondo doveva aspettarselo.

Lina si chinò verso la sua ennesima vittima che si era rintanato in un angolino della nave, tremando come un bambino, davanti alla sua furia. La maga lo prese per il bavero, in modo da guardarlo in viso. “E allora, amico, se vinciamo noi, tu da che parte starai alla fine della battaglia?”.

Jack… padron Jack milady! Io non volevo tradirlo ma capite… sono stato costretto dagli eventi e…”.

Lina lo lasciò cadere a terra, sbuffando. Erano un branco di idioti senza spina dorsale quei pirati! Ma in effetti anche Sparrow era un tipo strambo e probabilmente fra smidollati era facile andare d’accordo. “Rintanati in un angolo, il tuo Jack ti vuole intero e lì in mezzo andresti in mille pezzi in un attimo, fifone come sei”.

Si voltò, fece per riprendere la battaglia e dare una mano a Gourry quando si bloccò. Dal pontile, rosso d’ira, Morgan guardava la scena con un’espressione controllata ma furente. “Chi siete?”.

Amici di Jack” – ripeté Lina, per la seconda volta nella giornata.

Il pirata scoppiò a ridere. “Sparrow? Oh beh, devo ammettere che voi due, da soli, siete più in gamba di lui. Ma affrontare questa marmaglia e averne la meglio non vuol dire niente. Sono io quello che conta, io quello da battere se volete vincere la guerra. Vi ha mandati lui?”.

Sì, in avanscomperta. E riguardo al tuo discorso, tranquillo, sarai battuto” – asserì Lina, con tono sicuro. Con la coda dell’occhio, notò che la loro imbarcazione era in avvicinamento e che a momenti pure Jack e Daryl sarebbero stati della partita. Nessuno dei pirati stava guardando il mare, in quel momento. Stupidi, una manica di idioti. Non poteva non pensarlo, mentre il suo spirito da neo-piratessa gridava quanto lei sarebbe stata un capitano infinitamente migliore di Morgan, Jack e compagnia bella…

Morgan scoppiò a ridere. “Dovrei battermi con te, donna?”.

No, con me!”.

La voce di Jack Sparrow fece voltare tutti quanti. Il pirata era arrivato e dopo tanto tempo stava in piedi sul parapetto della sua nave, del suo sogno. Saltò giù, sul pontile, mentre centinaia di occhi si piantavano su di lui. Occhi smarriti, sorpresi e forse un po’ spaventati. Lina sorrise. La loro piccola barca si era finalmente affiancata alla Perla Nera e ora arrivava il bello. “Coraggio Jack, è tutto tuo!” – urlò, mentre Gourry si metteva al suo fianco.

Il pirata annuì, sguainando la sua spada. Passeggiò con passo molleggiato sul pontile per alcuni momenti, come assaporando il sapore di essere ancora sulla Perla Nera. “Meraviglioso, un sogno”. Poi si bloccò, guardando Morgan in viso. “Mi riprendo quel che è mio è che mi hai rubato. Sai che rubare è una cosa brutta, che non si fa, Morgan?” – disse, con la sua faccia da schiaffi.

Morgan sputò a terra. I suoi gesti erano nervosi, anche se cercava di non far trapelare la sua irritazione. “Tu che mi parli di concetti di lealtà? Jack, ti ricordo che hai rubato a metà della popolazione di questi mari”.

Ma le navi non si toccano, anche i pirati hanno un loro codice d’onore” – rispose il pirata, avvicinandosi guardingo al suo avversario.

Daryl giunse alle spalle di Lina e Gourry, come d’accordo. “Questa me la voglio proprio godere” – disse osservando la scena, mano sull’elsa della spada.

Cominciò il duello fra loro, un duello furioso, senza esclusione di colpi. E finì quello di Lina, Gourry e Daryl contro i pirati. Ognuno smise di combattere perché era vero, non era la loro lotta quella che contava ma quella fra Jack e Morgan. Soprattutto l’equipaggio l’aveva capito! Da quella lotta dipendeva il futuro di tutti loro. Chi sarebbero stati, chi avrebbero servito, quali persone sarebbero diventati… Lina li guardò e vide nei loro occhi una luce che poco prima non c’era. Volevano Jack, ognuno di loro, glielo leggeva nello sguardo. Perché Jack per quanto strambo, non proprio ligio alle regole, mai serio, era un capitano indubbiamente migliore di Morgan. Aveva una sua morale... Strana certo, ma ce l'aveva! E per quanto all'inizio i suoi modi di fare spiazzassero chiunque venisse a contatto con lui, col tempo Lina aveva imparato ad apprezzarne l'amore vero per il mare, per la navigazione, per la vita da pirata. Non era una vita ligia alle regole ma lo capiva. Era una maga dopo tutto e anche lei era sempre sulla linea di confine fra il giusto e... il meno giusto. Era il gusto di osare, di spingersi sempre oltre, di scoprire cose nuove, sia che fossse un'avventura in mare, sia che fosse un nuovo incantesimo da imparare, a spingere entrambi sempre un pò più in la. In fondo, lei e Jack non erano tanto diversi. E ora capiva perché avesse chiesto a lei di aiutarlo, tanti mesi prima.

Le spade tintinnarono ed era come se in quel mare sconfinato fosse l’unico rumore udibile.

Morgan era abile, veloce. Ma anche Jack, seppur con quella sua corsa goffa ed inguardabile.

Ma perché corre così?” – sussurrò, alzando gli occhi al cielo.

Daryl ridacchiò. “E’ il suo marchio di fabbrica. Nessuno si muove come lui, ma osserva bene. Proprio i suoi movimenti, così particolari, finiscono con il confondere l’avversario”.

Ohhh”. Lina si accigliò. Era vero, dannazione! Jack si muoveva diversamente da… beh, da tutto il resto del mondo maschile e proprio per questo era difficile prevedere le sue mosse. Morgan, più anziano e lento di lui, faticava a tenergli testa e a stargli dietro.

E alla fine Morgan fece l’unica cosa che gli venne logicamente in mente. Barò. Con un uno sgambetto fece cadere Jack a terra e i due rotolarono sul pontile, in una zuffa piena di pugni e calci. Morgan morse il polso di Jack e lui lasciò la presa sulla spada, in un grido di dolore.

Hei, è sleale!” – urlò Gourry, al suo fianco.

Morgan scoppiò a ridere mentre impugnava la spada e la avvicinava pericolosamente al collo del suo avversario. “E allora? I pirati sono sleali, non lo sai spadaccino?”.

Il pirata che poco prima Lina aveva messo all’angolo, in un gesto che stupì la maga, corse davanti a tutti loro e con un calcio rilanciò la spada di Jack accanto alla mano del suo legittimo proprietario. “Vero, i pirati sono sleali. E quindi questa mossa fa parte del duello. Coraggio capitan Jack, torna da noi!” – urlò.

Lina sorrise. Beh, forse codardi ed imbranati lo erano per davvero ma… erano in fondo migliori di quello che sembrava a prima vista, nel loro piccolo.

Jack annuì. “Grazie FacciaVerde! Ti farò nostromo, appena avrò finito con questo duello!”. Con un balzo riprese in mano la spada e con una spinta si liberò di Morgan. Ripresero a duellare e fu di nuovo battaglia, senza esclusione di colpi.

Jack attaccò, questa volta con più furia, col vigore della sua ancora giovane età. E senza avere più il vantaggio di averlo disarmato, Morgan fu costretto ad arretrare fino al paratepetto della nave. Era in trappola.

Capitan Jack, capitan Jack, capitan Jack!!!”.

L’urlo di incitamento dei pirati rimbombò per la nave.

E Jack Sparrow, sospinto da esso, con un gesto veloce colpì la mano con cui Morgan reggeva la spada, facendo volare in mare l’arma.

Lina trattenne il fiato. Era finita!

Calò nuovamente il silenzio, un silenzio pesante. E ora che sarebbe successo?

Jack si avvicinò, viso a viso col suo avversario che ora sembrava guardarlo meno baldanzoso di poco prima. "Come vorresti morire?".

Morgan gli sputò in viso. "Dopo di te".

Jack lo tirò su, prendendolo per il bavero e facendolo stramazzare a terra, in mezzo agli altri pirati. "Sai che in fondo potrei esaudire il tuo desiderio?".

"Ma Jack!" - sbottò Lina.

Il pirata scosse la testa, guardando uno a uno i suoi uomini. "Guardatelo" – disse, indicando Morgan. "Io rivolevo la mia nave e a conti fatti, l'ho ripresa. Morgan è finito, ora! Voi che fate? Vi cercate un nuovo ingaggio da qualcun altro o rimanete quì con me, sulla Perla Nera?".

"Con te, capitan Sparrow!" - urlò un pirata, seguito poi da un coro unanime.

Il pirata sorrise, soddisfatto, inscenando uno strano balletto attorno al suo avversario sconfitto. "Sentito Morgan! Sono miei, miei e ancora miei. E che me ne farei della tua morte, ora? Io volevo la mia nave e i miei uomini, il resto... non mi importa". Si mise a canticchiare una strana canzoncina da pirata che Lina trovò quanto meno odiosa.


"Un pirata se ne andava per mare,

se ne andava in cerca della sua nave da recuperare...

Nessuno lo avrebbe mai sconfitto

e alla fine il suo avversario sarebbe rimasto come un derelitto...".


"Jack!!! Smettila di fare il cretino e di ballare e cantare a... a quel modo". Ok, aveva vinto il duello ma la sua manifestazione di giubilo era inguardabile.

Daryl rise. "Fallo gioire dai! Eran mesi che aspettava questo momento!".

Lina guardò il suo ex compagno di sottecchi. "Tu sta zitto! Ti ricordo che non hai fatto niente, oggi! La fatica è stata solo mia e di Gourry".

"Ma io ho seguito filo per segno il tuo piano".

"Ma a conti fatti, non hai fatto niente!".

Daryl sbuffò, alzando gli occhi al cielo. "Sai una cosa? Non ti sopporto più, Inverse".

"Sai una cosa? Io non ti ho mai sopportato, Daryl".

"Ehm... ragazzi". Gourry li richiamò alla realtà. "E ora che ne sarà di Morgan?".

Udendolo, Jack si voltò trionfante verso di loro, ridacchiando. "Ideona! Un simpatico soggiorno all'isola deserta di Jaquelina non gli farà male. Che ne dici amico? Dicono sia un'isola molto feconda, per le coppie".

"Ma io non ho una moglie!" - ringhiò Morgan, sempre più rannicchiato su se stesso.

Jack alzò le spalle con noncuranza. "Mica posso pensare a tutto io!". Poi si voltò verso i pirati, alzando il braccio destro in segno di vittoria. "Ciurma, andiamo a Jaquelina allora?".

"SIIII".

Lina, Gourry e Daryl sorrisero. Il viaggio era quasi finito, Jacquelina sarebbe stato l'estremo lembo di terra a sud che avrebbero toccato. Poi sarebbe iniziato il loro viaggio di ritorno.

La voce di Alix, dalla loro vecchia imbarcazione, li raggiunse. "Avete vinto allora?".

"Certo!" - le rispose Jack. "Coraggio, vieni a bordo".

"Mi farai tenere il timone della Perla Nera?".

"Neanche morto".

Daryl guardò Lina, con gli occhi scintillanti. "Se convinco Jack a lasciarle per un pò il timone... dici che...?".

Lina rise, appoggiandosi con la testa alla spalla di Gourry. "Chi lo sa. Se proprio sei disperato però, a Jaquelina ci potremmo lasciare te e lei, per un pò".

Il cercatore di tesori fece per rispondere ma poi scoppiò a ridere, forse considerando l'idea non così malvagia.

Il viaggio era alle battute finali e riprendeva tutti insieme.

Sulla Perla Nera.




  
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