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Autore: Gemini_no_Aki    12/04/2016    1 recensioni
Prima di dare la caccia alle Leggende Chronos era uno dei Cacciatori e Agenti più temuti, e rispettati, che i Signori del Tempo avessero mai avuto.
«Non temere, ci occuperemo noi di te.» Fece un breve gesto con la mano indicando attorno a sé mentre le pareti cambiavano mostrando uno schermo con cose che Mick non capiva. «Questo è il Punto di non Ritorno. Ti consiglio di restare il più fermo possibile.»
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mick Rory, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Chapter 02


«Uno solo di noi uscirà vivo da questa situazione.»
Il raggio congelante che lo sfiorava. La pistola che per forse la terza volta quel giorno andava a cozzare contro la sua testa. Il freddo. La solitudine, l’abbandono, il tradimento di quell’unica persona di cui si fidava incondizionatamente, che era la sua famiglia, la paura.
Mick si svegliò di soprassalto, si mise a sedere scandagliando la stanza con attenzione, una dopo l’altra le domande iniziarono ad ammassarsi nella sua mente, si spintonavano l’un l’altra per avere una risposta per prime, urlavano a gran voce ma le risposte non arrivavano. I lunghi tentacoli della paura si erano attorcigliati attorno a polsi e caviglie, sottili e robusti, per quando l’uomo cercasse invano di muoversi e liberarsi loro non lasciavano la presa. Inquieto lasciò vagare ancora lo sguardo attorno a sé dando di tanto in tanto qualche colpo nella speranza di potersi muovere liberamente.
Non era casa, non uno qualunque dei rifugi dislocati a Central City e nelle altre zone limitrofe, non era un ospedale, niente prigione, niente urla da manicomio. Non l’infermeria della Waverider, non la cella, non-
«Ah, Signor Rory.» Si voltò verso la fonte della voce più in fretta di quel che il suo collo avrebbe voluto. «Vedo con piacere che ha deciso di svegliarsi.» La stanza era vuota e sterile, Mick non riusciva a ricordare dove fosse o come ci fosse arrivato, si dimenò ancora una volta ma tutto ciò che ottenne in cambio fu un costante dolore ai polsi.
«Suvvia non si agiti in questo modo, non voglio essere costretto a sedarla di nuovo.» Mick non lo ascoltò, continuò a dimenarsi come un animale in gabbia. Una vocina dentro di lui dichiarò che stava impazzendo, solo i pazzi sentono voci senza persone attorno.
«Possiamo risparmiare molto tempo se collabora.» Si bloccò nella posizione in cui era in quel momento quando la voce maschile pronunciò quelle parole, tempo, così aveva detto, le cose iniziarono a tornare al loro posto lentamente, i Signori del Tempo, il Punto di non Ritorno, la stanza. La luce si fece soffusa e tendente all’azzurro mentre uno schermo piatto comparve sul muro davanti a lui, quando si accese un uomo diverso da quello che il giorno prima, era il giorno prima? l’aveva portato in quel luogo era seduto ad una larga scrivania, le mani unite davanti a sé e un sorriso rilassato.
«Bene Signor Rory, iniziamo dalle basi.» Anche mentre parlava il sorriso restava stampato sul volto del Signore del Tempo, il primo pensiero che attraversò la mente di Mick fu quanto sarebbe stato soddisfacente farlo sparire a pugni, provò a mimare il gesto ma i polsi erano ancora bloccati. «Voi e i vostri amici, da quale tempo arrivate?»
Mick stava per aprire la bocca per rispondere quando qualcos’altro scattò nella sua mente, perché lo stavano chiedendo a lui? Abbassò lo sguardo sulle mani bloccate dalle cinghie scure, “Non erano tentacoli allora.” pensò, poi tornò a guardare il Signore del Tempo nello schermo, composto e rilassato alla sua scrivania. Avrebbe incrociato le braccia al petto se fosse stato libero nei movimenti.
«Ma come?» Domandò con tono sicuro e canzonatorio. «Non sapete una cosa così banale?» L’uomo non sembrò essere preso alla sprovvista dalla sua risposta, a onor del vero rimase completamente impassibile.
«Purtroppo Signor Rory nemmeno noi siamo onniscienti.» Rimasero a guardarsi per alcuni minuti senza che nessuno dei due parlasse come se fosse un gioco.
«Come ho detto poc’anzi possiamo risparmiare tempo se collabora.» Il grugnito che ottenne in risposta fu sufficiente a farlo sospirare ma nulla di più.
«È anche vero, purtroppo, che ero stato informato che avreste opposto resistenza.» Sospirò nuovamente, in modo troppo teatrale perché Mick potesse prenderlo sul serio. «Non sono solito usare questi metodi, preferirei evitarlo quindi ripeterò la domanda. Da quale tempo l’ex Signore del Tempo Rip Hunter vi ha prelevati?»
Mick continuò a guardarlo con aria di sfida, aspettò un paio di minuti prima di lanciare un’altra frecciatina, e un’altra ancora, e ancora.
«Non è così facile farmi parlare, dovrai impegnarti di più.» Una scossa attraversò rapida il suo sistema nervoso, sembrava generarsi da ogni singolo punto allo stesso tempo, strinse i pugni riuscendo in un primo momento a mantenere un’espressione pressoché neutrale. «Tutto qu-» Il Signore del Tempo dall’altro lato dello schermo non gli diede il tempo di finire la frase, una nuova scossa attraversò il suo corpo seguita in rapida successione da un’altra, e un’altra ancora, e ancora, Mick non sapeva quante erano state, aveva smesso di contare concentrandosi esclusivamente sul mantenere almeno un’apparenza forte. Finché il suo corpo non decise che era troppo, si lasciò cadere disteso sul materasso fissando il soffitto bianco. Il Signore del Tempo aveva smesso di ripetere la stessa domanda, o lui aveva smesso di ascoltare, eppure ogni volta che sentiva il suo corpo contorcersi sapeva che era solo un altro modo per chiederglielo senza sprecare fiato prezioso.
Una parte di lui implorava di rispondere e mettere fine a quella tortura, l’altra sapeva che anche con una risposta il Signore del Tempo non si sarebbe fermato. Ciò che vinse però fu qualcosa che Mick non si aspettava di trovare in quel momento né mai più, lealtà. Lealtà verso la squadra, verso Snart. Non sarebbe stata la prima volta che li vendeva a dei nemici ma mentre contro dei pirati spaziali potevano avere qualche chance contro di loro sarebbe stato diverso. Non li avrebbe traditi in quel momento, non sapeva cosa spingesse la sua mente verso quella decisione ma era la scelta dominante, non poteva far altro che assecondarla. Se ne sarebbe pentito, se ne stava già pentendo.
Alzò lentamente la testa verso lo schermo stringendo le labbra per lasciar intendere che non avrebbe parlato, l’uomo voltò il capo verso qualcuno fuori dalla visuale della telecamera e annuì. La testa di Mick ricadde sul cuscino e lentamente ogni cosa sfumò nell’oscurità.
«Se non vuole parlare non ci resta che entrare nella sua mente. Mio caro ragazzo ti avevo detto da subito di procedere in questo modo.»

Angolino dell'Autrice: è stato più complicato del previsto e non sono certa di sapere il perchè, forse perchè non avevo (nè ho...) bene in mente che genere di cose possano combinare quei gran simpatici Signori del Tempo... Oh beh, lo scoprirò andando avanti. Per il momento spero continuerete a seguirla, anche se è un inizio decisamente lento, sorry >.<

Bye Bye~
Aki
   
 
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