Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Lunemy    12/04/2016    4 recensioni
«Inuyasha è colpa mia? Qualcuno avrà scoperto il collegamento tra i due mondi per colpa mia, e ora ci spia con i microchip! vi ho messo tutti in pericolo, ti ho messo in pericolo. Alla fine non appartengo a questo mondo... e la mia presenza fa solo danno a voi, a te... sempre problemi ti causo...» mormorò lei, sentendosi in colpa, non si era mai posta il dubbio che qualcuno potesse osservare i suoi movimenti e scoprire qualcosa…che stupida era stata!
«Non dire stupidaggini. Non è colpa tua... Io ringrazio il cielo sempre, perché ho te ogni giorno, al mio fianco. E sarei disposto a rifare la guerra contro Naraku, se fosse necessario, per rimanere insieme. Risolveremo anche questa situazione…» disse guardandola con gli occhi dorati pieni d'amore.
«Tu vali tutte le guerre della mia vita Kagome. Perché tu sei la mia pace.» concluse lui, stringendola forte a se.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12

Complicazioni

 
 
 
 
 
Sesshomaru rimase bloccato dagli occhi di Rin. Quanto li aveva sognati? Vide Rin corrergli incontro e abbracciarlo forte. Le braccia di lei gli cinsero il collo e sentì il suo bellissimo profumo avvolgerlo.
 
Lui l’abbraccio forte. Niente l’avrebbe strappata a lui.
Mai più.
 
Inuyasha notando l’odore di suo fratello si girò verso di lui stupito. Cosa ci faceva qua? Come poteva essere possibile? Come aveva fatto? Quindi aveva trovato un modo? Potevano tornare a casa? vedendolo si diresse verso il demone cane, trascinandosi Kagome. Meglio non lasciarla sola neanche un secondo, in mezzo a tutti quei ragazzi in piena festa ormonale. 
 
Kagome guardò di fronte a se, non capendo l’improvvisa agitazione di suo marito, rimase sconvolta.
 
«S-Sesshomaru è qui?» chiese lei confusa e stupita, notandolo.
 
Rin e Sesshomaru si fissavano abbracciati senza dirsi nulla, quando tutti si avvicinarono a loro. Anche Sota, che fu guardato con odio da Sesshomaru, si avvicinò.
 
Rin notando la situazione fece le presentazioni.
 
«Lui è Sota. Il fratello di Kagome…» disse lei imbarazzata, rendendosi conto solo in quel momento dell’abbraccio che aveva visto Sesshomaru… ecco perché guadava male Sota. Quando avrebbe avuto occasione avrebbe dovuto spiegargli tutto…
 
«Sesshomaru come hai fatto a venire qui? si è riaperto il pozzo proprio ora?» chiese Inuyasha confuso e nervoso. L’aveva controllato prima di andare alla festa e la situazione era la stessa. Non c’era nessun pozzo.
 
Sesshomaru lo guardò infastidito. Odiava dar spiegazioni. Ma suo fratello poteva essere molto pesante e insistente.
 
«No. Ho usato Tenseiga. E non c’è una via di ritorno per la nostra epoca.» disse asciutto, prima che gli facessero la domanda. Kagome lo guardò infelice, Inuyasha la strine a se.
 
«Andiamo a casa… e ci racconterai meglio.» disse Inuyasha guidando tutti verso l’uscita della palestra.
 
 
Il tragitto, verso casa di Kagome, fu molto silenzioso.
Rin e Sesshomaru si tenevano per mano, lui gliela aveva presa all’uscita della palestra e non l’aveva più lasciata.
Sota lo guardava male.
 
Il gruppetto una volta arrivato nel giardino di Kagome si fermò sotto il vecchio albero sacro.
 
«Allora... Come sei arrivato qui?» chiese secco il mezzo demone.
 
Sesshomaru spiegò senza giri di parole di Tenseiga e della tecnica di Totosai.
 E che la spada ormai era distrutta e non vi era modo di ritorno.
 
«E con Tessaiga? non si può fare?» chiese Kagome speranzosa, ma Sesshomaru negò secco con la testa. Le sue speranze sfumarono di colpo.
 
Dopo alcuni minuti di infelice silenzio Sota si rivolse a Rin:
 
«Io vado in casa a vedere la tv, vieni con me? Ti faccio cambiare i canali tutte le volte che vuoi!» disse lui sorridendole. Voleva rompere quel clima pesante…
 
Rin sentì irrigidirsi Sesshomaru.
 
«No… grazie Sota. Ma preferirei parlare con Sesshomaru adesso…» disse lei con un sorriso forzato. Sota annuì ed entrò in casa un po’ dispiaciuto.
 
«Dobbiamo vedere come fare ora. Sesshomaru dove dormirà?» chiese Kagome guardando suo marito che era assorto tra i suoi pensieri.
 
«Può dormire con me no?» disse Rin rendendosi conto solo dopo che poteva sembrare una cosa non adatta…
 
«Rin non penso che mia madre accetterà una situazione simile. Io e Inuyasha siamo sposati… ma per voi è diverso.» disse la sacerdotessa cercando di essere delicata.
 
«Io dormirò dove mi pare. Non è un problema tuo.» disse secco Sesshomaru, rivolgendosi male a Kagome. Se avesse voluto dormire con Rin avrebbe dormito comunque con lei. Certamente la moglie di suo fratello non glielo avrebbe impedito.
 
Kagome lo guardò offesa. Inuyasha gli lanciò un occhiataccia e prese sua moglie per mano. Non gli andava di litigare con lui. Voleva andare a casa e concentrarsi sul problema, voleva capire se era possibile sviluppare una qualche altra tecnica demoniaca, apri portali temporali, con la sua Tessaiga… anche se Sesshomaru non lo riteneva possibile. In effetti solo Tenseiga era già di per sè un arma che apriva il portale con l’aldilà. Sesshomaru aveva cambiato solo destinazione.
 
«Andiamo Kagome.» le disse il marito. Ma Kagome lo bloccò.
 
«Aspetta. Sesshomaru prima di venire qui, hai visto i nostri amici? Avevano qualche idea su come farci ritornare?» le chiese lei ancora risentita dal trattamento di lui.
 
Sesshomaru alzò il sopracciglio. Lei sapeva benissimo che non aveva rapporti con quelli li.
 
«No. Non so nulla. E non avevano alcuna idea. Dicevano solo di unire le forze.» rispose scettico lui. Erano solo degli incapaci.
 
Kagome annuì serena. Questo le riempì il cuore di speranza. I suoi amici sicuramente non si sarebbero arresi.
 
Kagome fece un cenno di saluto a Rin che ricambiò con uno sguardo felice e con suo marito si allontanò in direzione di casa sua. Avrebbe dovuto spiegare a sua madre dell’ospite in più… se non per dormire, sicuro presente ai pasti.
 
 
 
Rin guardò Sesshomaru. Non aveva smesso di tenerle la mano neanche per un secondo. Lei lo abbracciò.
 
«Mi sei mancato tanto…» disse lei con voce emozionata. Non poteva crederci. Sesshomaru era li. E lei lo stringeva tra le sue braccia.
 
Lui con una mano le prese il volto e lo alzò.
 
«Rin… io ti devo le mie scuse» disse lui con tono duro, ma gli occhi erano estremamente dolci.
Rin lo guardò seria.
 
«Io mi sono lasciato trascinare da stupide ideologie. Da stupide convinzioni sul sangue puro. Sulla potenza del sangue demoniaco. Ti chiedo perdono. Perché per questo motivo non ti ho amata come avrei dovuto dall’inizio. Ma ti ho fatto del male, tenendoti lontana da me. Ti chiedo scusa per averti rifiutata l’ultima volta che ti ho vista. Ma sappi che ti amavo già allora. Ma non volevo accettare la situazione. Per colpa dei miei pregiudizi. Ti chiedo scusa.» disse serio guadandola negli occhi. Si avvicinò al viso di lei. Voleva baciarla. Finalmente sarebbe stata sua. Ma Rin lo bloccò posando due dita sulle sue labbra.
 
«E quella demone cane che cercavi per accoppiarti? Che ne hai fatto?» chiese lei triste. Non voleva Sesshomaru a metà. Ricordava le sue parole.
Lui la guardò dolcemente e sorrise quasi divertito.
 
«Mai nessuna donna, mai nessuna demone mi ha preso il cuore tranne te. Non c’è mai stata nessuna. Da quando sei entrata nella mia vita mi hai preso cuore ed anima. E ti amo. Perdonami per quell’insulsa bugia. Erano parole disperate. Volevo solo allontanarti da me…» rispose addolorato. Rin lo osservò sconvolta… solo una bugia? Solo una bugia?
 
«Mi hai fatto molto male. Mi hai distrutta con quella tua bugia» disse Rin con una lacrima agli occhi. Ricordare quelle parole ancora le faceva male.
Sesshomaru si sentì il cuore a pezzi. Era stato così crudele. Lo sapeva.
 
«Perdonami…» le disse, baciandole la lacrima che scendeva sulla guancia di lei.  Rin lo guardò addolorata. Il grande Sesshomaru le chiedeva perdono. Sorrise. Non poteva crederci. Doveva amarla molto…se le chiedeva più volte perdono…
 
Lei annuì e Sesshomaru le si avvicinò pronta a baciarla, ma per la seconda volta lei lo bloccò.
 
«Aspetta!» esclamò lei. Lui si fermò infastidito. Ma perché? Aveva annuito. L’aveva perdonato… un infelice idea gli venne in mente… per caso non lo amava più? C’era un altro? Quel Sota? Già solo quella idea lo mandava in bestia.
 
«Che c’è?» chiese lui nervoso.
 
«Io- io ti amo… ma non posso stare con te...» disse lei infelice. Non poteva, almeno non fino a quando non avrebbe sciolto la promessa di fidanzamento con Kohaku. «Io e Kohaku… ecco lui… io credevo che tu non mi amassi e quindi presa dallo sconforto… gli ho detto di si… quando mi ha chiesto di... s-sposarlo» balbettò timida lei arrossendo.
 
«Tranquilla. Tu non lo sposerai.» disse lui deciso, avvicinandola a se. «Perché tu sposerai me.» concluse prendendole il viso e baciandola con passione, prima che lei potesse fermarlo per la terza volta.
 
Rin si lasciò trasportare dal bacio. Quante volte l’aveva sognato? Lui la strinse tenendole la nuca e con l’altra mano il fianco, e sotto la stoffa leggera sentiva le forme di lei. La desiderava sempre più. La strinse a se di più e Rin gli mise le mani tra i capelli. Non voleva smettere neanche lei di baciarlo, capì lui. Ma improvvisamente Rin tremò.
 
Si rese conto che la temperatura si era abbassata ancor di più, alla fine era sera e Rin aveva la pelle d’oca per il freddo… le cinse il corpo con la sua coda e tornò a baciarla, mettendole le spalle sull’albero, alzandola di peso mentre lei gli cingeva i fianchi con le gambe.
Neanche lei sapeva da dove tutta quella passione veniva, ma lo desiderava, l’aveva sognato da sempre e ora tutto era esploso. Lo voleva. Sentì attraverso la stoffa a livello della sua intimità l’emozione di lui. Sorrise soddisfatta… allora lo eccitava?  Si staccò un attimo da lui e lo guardò. Sesshomaru le sfiorò i fianchi con le mani...
 
«Sesshomaru… aspetta…» disse lei di malavoglia.
 
«E perchè?» disse lui preoccupato. Forse non voleva tutta quella intimità? Eppure sembrava lo volesse.
 
Lei scese dalla presa di lui e lo guardò maliziosa, sguardo che fece impazzire Sesshomaru. Stava pe tirarla di nuovo verso di se per un altro bacio, quando lei parlò:
 
«Non ho detto che dobbiamo fermarci» disse. «Seconda finestra a sinistra» gli mormorò avvicinandosi al suo orecchio a punta. Lui a primo impatto non capì, poi spalancò gli occhi consapevole. La sua Rin…
 
Rin si allontanò da lui ed entrò in casa. Salutò tutti gli abitanti dicendo velocemente a Kagome che Sesshomaru avrebbe dormito su qualche albero nei dintorni e con una scusa andò dritta in camera da letto. Spalancò la finestra e attese. Sesshomaru non entrò però. Anzi non lo vide proprio in giardino. Confusa si chiese se aveva capito cosa gli avesse detto.
 
Stava per aprire la ceniera dell’abito che le aveva prestato Kagome, per indossare un pigiama, ma sentì improvvisamente delle mani calde aprirle la lampo di colpo e si voltò spaventata. Sesshomaru la guardava ipnotizzato. Il vestito scivolò a terra regalando a Sesshomaru la visione di lei in intimo.
 
Sesshomaru notò che portava degli indumenti strani sotto quell’abito (che poco lasciava all’immaginazione), erano indumenti ricamanti e trasparenti… era tremendamente sensuale… la strinse a se. Quanto la voleva… ma aveva deciso, in quella frazione in cui lei si era allontanata da lui per entrare in casa, che l’avrebbe sposata prima. Non avrebbe preso la sua verginità così. Vi erano delle regole anche tra i demoni.
 
«Cosa indossi per dormire?» le chiese.
 
 Rin indico degli abiti sul letto e lui li prese. Iniziò a vestirla e Rin lo guardò divertita. Una volta fatto, la stese sul letto e lui si sdraiò accanto a lei, accarezzandole dolcemente i capelli.
 
«Rin. Raccontami tutto quello che è successo da quando ci siamo separati…» le chiese. Voleva sapere tutto.
 
Rin gli raccontò di Kohaku, dell’attacco del demone scimmia che l’aveva denudata, e in questa parte del racconto arrossì. E Sesshomaru strinse la mascella nevoso. Ammise che lei e Kohaku si erano baciati… altro grugnito infastidito del demone, della proposta di matrimonio… e continuò con le scoperte riguardanti il sangue di Kagome… fino a raccontare del vortice. Gli disse dell’amicizia di Sota della sua gentilezza e che non c’era altro tra loro (Sesshomaru la guadò in modo scettico, Sota la stringeva in modo troppo possessivo, mentre ballava, per essere solo un tizio con un semplice interesse amicale), disse della visita al professore di Kagome che aveva congelato il suo sangue anni fa e della mancanza delle pagine del registro classe.
Gli disse che il loro nemico sapeva nascondersi bene.
 
Lo avvertì anche del fatto che quello era un mondo senza magia e che non doveva mostrare i suoi poteri per non attirare l’attenzione, altrimenti sarebbero stati scoperti, interrogati e imprigionati dal governo, non avrebbero più potuto trovare il modo per tornare a casa e capire chi c’era dietro tutto questo e perchè. Questi avvertimenti le vennero naturali, Kagome le aveva spiegato che nessuno doveva capire o scoprire nulla di loro. Altrimenti ci sarebbero stati grossi guai con lo Stato.
 
«Ah e tra due settimane Kagome e Inuyasha si sposano anche qui…» concluse lei felice a quella informazione. «Chissà come sarà quando noi due ci sposeremo…» continuò con occhi timidi e sognanti.
 
 
Seshomaru ascoltò con attenzione... E strinse a se Rin.
 
«Meraviglioso, amore mio. Sarà meraviglioso.» mormorò lui, cullandola, in pensiero.
 
 
 
 
Sesshomaru aveva nascosto a tutti che da quando era arrivato una sensazione di malessere lo aveva colpito.
Il vecchio Totosai aveva ragione.
Un luogo senza potere demoniaco l’avrebbe indebolito lentamente e ucciso. Suo fratello era mezzo demone, quindi non veniva colpito.
Per la prima volta in vita sua, pensò che essere mezzo demone aveva i suoi vantaggi.
Rise tra se della sua idea assurda. Stava davvero cambiando.
 
Guardò la sua dolce Rin oramai addormentata. Non gli importava di morire. Stava già in paradiso con lei.
Rin non lo sapeva ancora, ma l’indomani lui l’avrebbe sposata.
 
Sarebbe stata finalmente sua.
E l’avrebbe reso il demone più felice del mondo.
 
Anche se per poco tempo, pensò a malincuore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Salve…
eccomi qua!! Perdonate l’attesa!!!
ma gli esami all’università e il lavoro mi lasciano poco tempo! spero vi sia piaciuto il nuovo capitolo. Cosa ne pensate? Ringrazio tutti i miei lettori, anche quelli silenziosi! Mi piacerebbe tanto sapere il vostro giudizio. Non preoccupatevi le critiche sono ben accette…. vi ringrazio e vi mando un bacio.
 
La vostra Lunemy
   
 
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