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Autore: queenjane    13/04/2016    1 recensioni
La storia di una donna coraggiosa e del suo viaggio nella vita, amori e lotte e personaggi.. Un'epoca suntuosa e perduta, dalla Francia degli ultimi re passando per le terre del Grande Nord, ecco Catherine e la sua storia.. Chiamata dragone,amore, lady Morgan e beloved
immortal..molte vite in una.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Il marchese Dufort, ambasciatore francese a Vienna, il 6 giugno 1769 presentò la domanda ufficiale di matrimonio, in nome e per conto del  Cristianissimo RE di Francia e Navarra, alla Regina d’Austria per chiedere la mano della principessa Antonia per il delfino di Francia.
Intanto quella primavera era cominciato il regno ufficiale di Madame Du Barry, amante che allietava le stanche e puzzolenti carni del re, che non si lavava più o meno dal 1750, o giù di lì,  a partire dall’anno precedente, una pratica in cui la Du Barry eccelleva era il bagno d'ambra, ovvero usava profumarsi il sesso. Era la figlia illegittima di un prete e di una sarta, ma prima di sollazzare Luigi, era davvero stata una prostituta di strada ed era salita di grado saltando di letto in letto, sposando poi pro forma tale conte Du Barry, che presto lasciò questa valle di lacrime, forse aiutato dal veleno o dalla cattiva salute, nessuno lo sapeva per certo. Soppiantò un’altra aspirante al titolo, ovvero la duchessa di Gramont, sorella  del ministro degli esteri, Choiseul, che ebbe l’idea di presentare dei rapporti al RE sulle origini di Madame, che, per tutta risposta, venne presentata a Corte. Madame Pompadour, prima di iniziare la sua ascesa era una borghese figlia di banchieri, ma la Du Barry era … una prostituta, fine, uno scandalo. Era scaltra, avida di ricchezze e potere, una regina nell’ombra.
Quando mi congedai, l’imperatrice mi avvisò, tra il serio e lo scherzoso, che sarei stata richiamata, in questo tempo ho avuto due figli, Felipe ha preso la sua strada e Xavier me lo ribadì, ritornando, che sarebbe stato il mio turno. Lui andava ai Caraibi, tanto ci sarebbe stato Malcomess, non ti preoccupare, non sarai sola, i fratelli Orlov no, hanno troppo da fare con l’esercito.
Osservai solamente che non sarebbe stata la stessa cosa, che diavolo si fosse inventato in quell’assenza era un mistero, forse avrei fatto meglio ad andare con lui, questa volta per davvero, ai Caraibi, tanto un immortale valeva l’altro, no? Come no … Io non volevo discutere, lui non aveva voglia di litigare.
L’attrazione fisica tra noi era sempre molto forte, pur era vero che, in quegli ultimi anni, eravamo cambiati, come i reciproci sentimenti, tranne che mettere la distanza, dopo avere condiviso così tanto, sarebbe equivalso ad una fine dopo ... Avevamo  avuto ricchezze, privilegi, eravamo una segreta leggenda, io avevo avuto l’opportunità di essere libera, ma c’era un dazio da pagare… mi ero illusa di non amare nessuno, di non credere in nulla. Invece ..la solita supponente, altera come un tulipano..
In fondo, essere un agente come un soldato, imponeva degli obblighi, tranne che quello tra di noi era una specie di addio.. Non ebbi il coraggio di formulare quella domanda, sarebbe stata quella di una ragazzina malata d’amore, gelosa. Presi atto, in fondo non era colpa di nessuno, o forse era di tutti, o, in semplicità, la vita non va mai come vogliamo, vuoti cliché che hanno sempre un fondo di verità.
-Maestà, mia signora-
Sorrisi reciproci, quasi tenerezza. Alta, imponente, ha ben imparato la regalità.
I tratti affilati ed imperiali, affascinante nonostante le rughe, luminosa come la stella del Nord cui la paragona Voltaire. La ringrazio per i suoi doni, per la nascita dei miei figli, una spilla di perfetti diamanti per ognuno, scuote il polso, come a dire non importa.
Felipe è rimasto in Russia, è scoppiata la guerra contro i turchi, Xavier è ai suoi maledetti Caraibi, i miei bambini sono ad Ahumada, io ho Alexander. Va bene, ci arrangeremo…
Il 21 aprile 1770  si sono celebrate a Vienna le nozze per procura ed è cominciato il viaggio.
Mi osservo, senza vanità, rispetto alla giovinezza sono mutata. I fianchi più larghi per le gravidanze, la vita tornata sottile, le gambe lunghe, qualche smagliatura su cosce e seno (ho allattato, pace), ad Alexander piaccio anche così. Con le mie cicatrici, i segni, la pelle leggermente ambrata dal sole, per le ora trascorse all’aperto, anche se tiro di spada e pistola, anche se sono umorale e lunatica.
You’re the dragon, sintetizza.
Il divertimento principale di queste stagioni è la caccia ai complotti e ai pretendenti, a celebrare il caso di essere vivi, altre e varie amenità, conosco la zarina, vuole espandere il regno, oltre  a tenere il potere.  Intanto, il 16 maggio 1770, presenti circa 6000 nobili, si sono celebrate le nozze tra la principessa austriaca ed il delfino, lei ha macchiato di inchiostro il contratto di matrimonio, al momento delle firme, molti vi hanno scorto un cattivo presagio. Lui, as usual, ha mangiato per quattro e circola anche qui a San Pietroburgo lo scambio di battute con il re, che lo aveva invitato alla moderazione, la replica era stata che dopo un buon pasto dorme sempre alla grande. Certo, ma non ti sposi tutti i giorni, infatti hanno dormito, visto che le nozze non risultano consumate.
Il Delfino ama la caccia, leggere, fabbricare ….. serrature, è casto, mentre suo nonno sfarfalla con la Du Barry. A me sembra non ironico, ma qualcosa di più.
 
 
Deliziosa, molto bella, di indole affettuosa e amabile ed emotiva, al momento della remise Maria Antonietta si è messa a piangere tra le braccia di Madame de Noialles, prima dama d’onore, pedante, formale, rigida, tanto che l’ha chiamata “Madame Etichetta”.
La corte è un gioco terribilmente serio e noioso, cito tra me La Bruyere, con una punta di malinconia, tutti cercano il favore ed il privilegio, le zuffe per porgere una regale ciabatta hanno per me qualcosa di ridicolo.  Gesti uguali, preordinati, all’infinito, tutti i giorni. La delfina si alza verso le nove e trenta, si veste, fa colazione e poi visita alle zie, le figlie zitelle del sovrano, quindi si lava le mani alla presenza di tutti, quindi l’acconciatura, la messa e via così fino alla sera, Madame Etichetta che vigila che sia comme au fait,..
 
 
 Con Xavier abbiamo sporadici contatti, ai miei bambini scrivo, ma se un bel giorno dovessi ricomparire senza un segnale la reazione sarebbe di rifiuto. Ma un soldato deve obbedire…e io sono un soldato della zarina Caterina.
 
Ci hanno chiamato immortali, tranne che non lo siamo, banale equazione, questo mestiere tra virgolette ha dei rischi. Freddezza, determinazione, non bisogna essere emotivi però non sempre ci riesci.
 
Lo scorso ottobre ci è caduta addosso un’impalcatura traballante, a me ed Alexander, cercando di stanare Oblamotov, un pretendente, che, al posto del trono, ha preso le prigioni… Preferisco non pensarci, mi sono scoperta fragile e scommetto che aumenteranno, una donna sul trono, che  comanda da sola va giù a pochi e molti vorrebbero il potere. Toccherà poi fare la spola, la zarina ha intenzione di annettere territori, tipo la Polonia, che potrebbe essere un’opzione..  Tradizionale alleata polacca è la Francia, l’ultima regina veniva da quelle terre, tranne che anche Austria e Prussia sarebbero interessate a espandere i confini.
 
 
 
Si è voluta tagliare i capelli fino alle spalle per praticità, le ciocche sparse per terra sono un prato in autunno cosparso da foglie color onice. Mah, io tengo la barba, mi metterò a fare il pirata.  L’ho chiamata lady Morgan, la prima donna pirata inglese, ma è pure il nome della sorella di re Artù, il miraggio. Il corpo sottile e flessuoso, una mappa che conoscevo ad occhi chiusi- quando eravamo insieme, lei era la mia ..così pensava Alexander Malcomess
 
 
Sfrego il suo plesso solare con le nocche, racconto che per gli antichi l’anima dimorava lì, quindi congiungendo le dita, possiamo trovarci anche nelle vie del sonno. Per lui è la storia più bella, sono the dragon, immortal, beloved e lady Morgan, sorride mentre mi bacia il ginocchio, il segno lasciato dalla scheggia di mattoni, ennesima cicatrice.
 
In questo agosto 1770, la Corte è tutta un pettegolezzo ed un mormorio, il matrimonio regale non è ancora consumato, la Delfina non ha ancora rivolto la parola alla  Du Barry, l’agitazione regna. Madame è una potenza, sicuro, ma Antonietta un giorno, salvo casi clamorosi, sarà regina.
Ma lo fa per distrazione o riprovazione? In Austria, una meretrice sarebbe finita in cella, la commissione per la castità lavorava in questo senso, poi ha smesso per il troppo lavoro… e le pressioni dell’imperatore, che andava a prostitute. 
 
 
 
(FELIPE)
Sottili differenze, rispetto alla volta precedente. Sono tra gli incaricati di riportare i resoconti più, nel dettaglio, della battaglia di Cesme, combattuta nel luglio 1770,  nelle varie corti.  In  particolare a Versailles, all’ambasciatore russo, a Madrid, prima mi fermerò un poco ad Ahumada, chiaro, poi dal Golfo di Biscaglia  sarò a Londra, per recare altri ufficiali britannici per dare supporto alla marina russa.
 Una miriade di cose da fare e tempo contato, che buffo. Ho visto per la prima volta il mare quando non ero più un ragazzetto, tranne che mi piacevano le storie di pirati, bucanieri e corsari
Il tutto è principiato con dei disordini in Polonia, gli szladhici si sono sollevati contro Poniatowski, il re insediato dalla zarina, oltre che suo ex-amante, grazie anche alle truppe imperiali.  Gli ottomani non tolleravano questa espansione e hanno appoggiato gli insorti, la miccia che ha fatto esplodere le polveri è stata quando un reggimento cosacco è entrato nel territorio ottomano di Balta, per inseguire degli oppositori.
Gli ottomani poi hanno sostenuto che sia stato compiuto un massacro della popolazione locale, senza fornire prove precise. Il 25 settembre 1768 il gran sultano, Moustafa III, ha imprigionato l’ambasciatore ed il suo entourage a Costantinopoli, violando ogni protocollo, facendo scoppiare la guerra. Era dato notorio che la flotta ottomana era potente, che la Russia si stava riprendendo ancora dalla precedente guerra dei Sette anni, che vi fosse una sfilza di pretendenti, infine, la marina era un … colabrodo. Tuttavia, l’Inghilterra inviò alcuni dei suoi capitani for improve the situation, per la campagna che iniziò l’anno dopo. Io, come suol dirsi, nel mezzo, a fare di tutto un po’, specie il traduttore, che parlavo sia russo che inglese e francese, del primo un’infarinatura, ma sempre meglio di nulla,e sempre meglio degli altri, che altrimenti non si capivano, alla fine ho imparato anche io a muovermi su un ponte senza vomitare per il rollio.
24 navi turche contro 20 russe, fire ships, assalti diretti, arrembaggi, sullo stile dei pirati. Felipe poi mi raccontò di essersi sentito sdoppiato, di avere combattuto a mani nude, neanche badava ai fischi e ai sibili. Si era messo un corsetto imbottito, sotto la camicia, con larghe maglie di metallo, una precauzione contro le pallottole e le armi da taglio, se la cavò giusto con alcune ferite leggere. Furore, il figlio del dio della guerra,era di ferro e pietra,  un Fuentes di sangue e non di nome, un’altra leggenda.  Oppure si muoveva o sennò toccava a lui morire, esperienza che non aveva voglia di fare subito. Rombi, fatica fisica, l’odore di ferro del sangue, a un certo punto non sentiva più nulla per i rimbombi dei cannoni, tre giorni pieni.
 
(FELIPE) La fortuna fu buttare giù Orlov, il fratello di Grigorij, un caso, che per poco un colpo di artiglieria ci prendeva, buon senso, l’aria del mare Egeo era veramente bella, dopo, respirata a pieni polmoni. La lettera arrivò quando avevo appena diciassette anni e mezzo, portata dal dragone in persona- a nessuno veniva mai in mente che era una donna, chè si vestiva da uomo,si comportava da uomo, teneva la voce bassa e alla fine uno vede quello che vuole. Quella volta aveva un sorriso che andava da un orecchio all’altro e un favore da chiedermi, appresi poi. Orlov aprì la busta, scorse i fogli e sorrise. Tutti e due ora, mi guardavano come se fossi un raro animale e SORRIDEVANO
Monsieur le Comnte de Rostov —
-Eh?- Non fui molto intelligente, lo ammetto, ma non capivo a chi si riferissero, la battaglia era finita sola da una settimana e ancora non ci sentivo tanto bene. Catherine ora rideva apertamente
—Svegliatevi, ragazzo … e leggete qui- Questo era Orlov, un briccone di vecchia data, un furbo di tre cotte
 -Avete ricevuto un encomio e questo è il vostro titolo, sperando vi piaccia, l’ha coniato la zarina- le ginocchia, cortesi, mi sostennero. Non ero più un bastardo, un ramingo, quella era la mia rivalsa- E siete stato nominato cavaliere dell’ordine di santa Caterina –
-Felipe, leggete e credete-
Un titolo, un patrimonio, un riscatto. (Felipe Moguer, Comnte de Rostov, nuovo immortale). Poi brindammo, dopo, alla mia, sotto stelle liquide, mio padre non c’era, le era sembrato bello portare lei la notizia.
La storia degli immortali è una specie di questione di famiglia, ho giurato il segreto, tranne che una specie di intuito mi fa ritenere che i segreti portano alle bugie e non sempre è un buon affare
La  zarina ha preso il potere senza colpo ferire, soprattutto lo tiene, sbaragliando i nemici, dopo una lunga attesa, durata anni, scegliendo i suoi alleati, quindi ecco gli immortali, una leggenda, bella ma fittizia.
Lo sanno tutti che i fratelli Orlov siano stati tra i suoi principali sostenitori, poi ecco altre tre o quattro persone, di varie nazionalità, che hanno fatto da punto di raccordo per questo azzardo, stile pretoriani, una coorte nella coorte.
La  zarina andò da Peterhof alla capitale, per parlare con le truppe, all’andata e al ritorno, la sua carrozza era vigilata e circondata dai bari. Uno salvò la pelle all’imperatrice, riconoscendo una spia dello zar nel primo cortile, tra i soldati a cui parlava. Ogni immortale, narra la leggenda, si ritirò ai quattro punti cardinali del regno, per vegliare sui confini,comparendo, ove convocati per vincere le guerre, stanare i pretendenti L’immortale che salvò la zarina è il più misterioso di tutti, compare sopra al suo cavallo e cavalca il vento. Lo chiamano il demonio..
Pur se per poco respiro il vento ed i profumi di una primavera francese, nell’anno di grazia 1771, un messaggio da recare.
Per un momento dimentico la donna che sono adesso, le sue solitudini e le sue allegrie, ritorna la ragazzina innamorata di Xavier, poi eccomi qui bugiarda e crudele.
Chiudo la mente su questo pensiero, torno al messaggio, la Polonia, perenne fonte di problemi, potrebbe essere divisa tra Austria, Prussia, Russia , tuttavia occorre l’acquiescenza della Francia, tradizionale alleata, la zarina propone il versamento di una cifra segreta per il disturbo. In via gradata, Caterina II ha osservato che dovevo capire bene quella storia della guerra tra donne, la delfina, sulla scorta delle pie esortazioni delle Mesdames Tantes, non ha rivolto parola alla Du Barry, che, per etichetta, non può parlarle per prima. Il buonsenso non credo che quella ragazza lo abbia. Che, tra le righe, vi si potrebbe scorgere una critica alla volontà del re, che, consegnato il dispaccio mi appare più puzzolente e vanitoso di due anni fa.
  • Che ci guadagno, loro tre si spartiscono le terre di una nostra vecchia alleata, la mia defunta (e cornificata ad libitum, penso io) moglie era polacca.. Neutrale..
Con delicatezza faccio apparire la seconda missiva, la scorre e ride, poi la brucia, saggio a non lasciare prove in giro, sperando che non apra bocca con la sua amica, le informazioni sono potere, tranne che per ragioni sue, di rado proferisce verbo sull’imperatrice, l’osservatore di qui è esaustivo e puntuale in proposito.
  • Tra dieci giorni tornate e saprete.
 
Uno scellerato gioco di potere. Le regali zitelle, les Mesdames Tantes, hanno esercitato pressione sulla delfina, odiano la contessa e la futura regina si è voluta rivalere su di lei,prostituta,  per quanto consentito dal protocollo e da un marito che è ancora tale non è. 
Madame ha difeso la sua posizione, con unghie e artigli, alla lunga non è un affronto a lei, quanto al RE, ALLA SUA CONDOTTA, volontà contro piacere. A questo, Antonietta non ha pensato, nonostante le ramanzine del conte Mercy, le osservazioni del Re, che sostiene che sia guidata da cattivi consigli, gli inviti alla moderazione del primo ministro d'Austria, la sua ostinazione è palese
. Si è arresa solo dopo la lettera d sollecito della madre, infine il primo gennaio 1772 ha CEDUTO, dopo la débâcle del luglio1771, doveva parlare con la gran favorita, invece Madame Adelaide l’ha trascinata via, uno scandalo, ed,infine, in questo primo giorni dell’anno si rassegna.
•Vi è molta gente oggi a Versailles.
•Si vi è molta gente.
1773, la gioia di rivedere i miei bambini, dopo quattro anni e Xavier, all’apparenza nessun rancore, in fondo, consolazione vigliacca, hanno trascorso l’infanzia dell’incanto di Ahumada, con il nonno, mentre i genitori erano affaccendati in altre faccende, senso di colpa e meraviglia.
  • Sei abbronzato come un marinaio.
  • Tu hai catturato vari pretendenti, hai fatto la spola per la Polonia.
 Sono rotolata sul fianco, la coscia che sfiora la sua.

 
  • Tu ti sei occupato della sicurezza nella navigazione ai Caraibi, quando ti reimbarchi, perché lo rifarai, vero?
  • Due mesi.
  • Di programma, io,  a giugno e luglio sono in Francia, poi in Russia.
  • So che vuoi venire con me, te lo leggo negli occhi, però …
Non puoi, non vuoi, non indago, poi mi annunci la novità per il 1775 e mi fermo, sarebbe un puntiglio., gelosia, mi sento sempre in debito con la zarina
(Alex è in Inghilterra).
La carne e lo spirito, scissione, non voglio sapere che hai inventato in questi anni, il tempo fugge, noi siamo cambiati, come i sentimenti, solo l’attrazione reciproca è rimasta intatta, nessuno vince e nessuno perde.
Quando rivedo Alex, due mesi dopo, ricevo una calda accoglienza, poi gli ho chiesto se pensa mai di fermarsi. E lui ha risposto che nella vita sa fare questo, io mi sento in colpa per i miei figli, tranne che non si può avere tutto.
Alla fine, forse, il più fortunato è Tintagel, il mio cavallo, che, dopo avere visto mezzo mondo, è tornato ad Ahuamda, la sua stagione di macchina da guerra ha avuto termine. e si può dedicare ad una sana carriera di cavallo da monta e a pascolare sui prati.
Ha un nuovo cavallo per cavalcare il vento, Castore, ritrovo intatta la sua grazia, è snella e armoniosa come un salice, vestita di mille maschere per celare antiche paure e nuovi ardimenti, i capelli sono una nuvola color onice che al sole scintilla di rosso, gli occhi hanno le sfumature del mare  oceano, appena due rughe intorno agli occhi…Alexander Malcomess su Catherine.
 
   
 
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