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Autore: nikita82roma    14/04/2016    0 recensioni
"Temperance conosceva bene il suo corpo. Sapeva bene che quelle reazioni che vedeva ormai da qualche giorno erano l’evidenza di qualcosa che le avrebbe cambiato la vita, per sempre. I segnali erano inequivocabili, ma lei voleva le prove, lei era una scienziata, non si sarebbe accontentata della sua voce interiore che le diceva cosa stava accadendo. Doveva sapere. Voleva sapere. Voleva avere la certezza.
Ogni mattina, però, la nausea era più forte e si svegliava sempre più stanca, insonnolita ed ora che lo guardava bene il suo seno sembrava più gonfio, sicuramente era più sensibile, pensò massaggiandoselo."
Cosa accade da quando Bones si ferma a dormire da Booth a quando gli dice che è incinta? Come la prenderà lui? Una storia di tre capitoli, per coprire questa serie di missing moments tra la 6x22 e la 6x23.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Seeley Booth, Temperance Brennan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Missing Bones'
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Le appoggiarono il caffè sul tavolo. Decaffeinato, si sarebbe dovuta abituare a quel gusto che non la entusiasmava proprio.
Guardò l'orologio, era prima di quanto pensasse. Si domandò se avesse assunto di nuovo un aspetto presentabile. Finì il caffè, pagò il conto e si apprestò ad uscire.
Il suo telefono squillò e guardando il nome nel display il suo viso si aprì in un sorriso. Booth. "È papà" pensò tra se e se e si trovò ridicola da sola a pensare certe cose. Contegno, doveva ritornare in se. Rispose

- Brennan
- Ciao Bones, abbiamo un caso, ad una pista di Bowling, ti passo a prendere a casa?
- Ciao Booth, sono già fuori con la mia auto, mandami l'indirizzo, ti raggiungo io.
- Bones, tutto bene? Come mai già in giro?
- Tutto bene Booth, ci vediamo tra poco.

Mise i dati nel navigatore e lasciò che questo le indicasse la strada per arrivare da Booth. Almeno quella fisica era una strada certa. Come si sarebbe comportata, adesso, quando lo avrebbe visto? Certo non poteva dargli una notizia tanto importante davanti ad un cadavere. No, assolutamente. Doveva fare finta di nulla, doveva essere la sua Bones di sempre. Poi avrebbe avuto modo di parlargli, da soli, a casa, nella speranza che le sarebbero venute in mente le parole giuste.

Lei parlava sempre solo con termini scientifici, cosa gli avrebbe detto? "Il mio gamete femminile è stato fecondato dal tuo gamete maschile durante un rapporto sessuale" No, decisamente non era la spiegazione adatta da dare a nessuno, specialmente ad uno come Booth.

"15.000 bambini nascono ogni ora, non è un fatto eccezionale" Aveva detto ad Angela qualche anno fa, quando seguendo un caso le era venuta voglia di avere un figlio. Non era un fatto eccezionale? Perchè, invece adesso le sembrava la cosa più eccezionale del mondo avere dentro di se quel minuscolo ammasso di cellule che crescevano e si moltiplicavano fino a quando non avrebbero creato dal nulla un bambino? Un bambino che ancora non c'era, lei lo sapeva che scientificamente quello non era ancora un bambino, ma solo cellule di non più di qualche millimetro, eppure non riusciva a percepirlo così, non erano solo cellule, era di più e la cosa la spaventava perchè era tutto irrazionale, non rientrava in nessuno dei suoi schemi mentali.

Ed ora ecco lì, che la accoglieva all'entrata del locale con quel suo sorriso timido stampato sul volto e gli occhi che brillavano, come sempre. Ma lei faticava a guardarlo negli occhi, non solo perchè gli si sarebbe buttata al collo per baciarlo, proprio come aveva fatto l'ultima volta che lo aveva visto, sulla porta di casa, ma perchè aveva paura che lui avrebbe potuto cogliere nello sguardo di lei qualcosa di diverso dal solito, che si sarebbe tradita in qualche modo.

Ora dovevano lavorare, c'erano delle ossa che la aspettavano. Per il resto ci sarebbe stato tempo, tutto il tempo per parlare con calma, di loro e di quello che sarebbe stato il loro futuro, ora non potevano più rimandare e far finta di niente.

Sperava solo che la nausea non le sarebbe tornata. Vomitare davanti ad un cadavere non sarebbe stato da lei e di quello sì, avrebbe dovuto dare spiegazioni. Pochi giorni prima, nel bosco, le era capitato, ma per fortuna era riuscita ad allontanarsi con la scusa di cercare altre prove e nessuno l'aveva vista. Eppure Booth una volta glielo aveva detto che anche a lei sarebbe successo di vomitare davanti ad un cadavere, ma lei non gli aveva creduto: "Capiterà anche a te, tutto capita prima o poi. Quello che pensi che non ti succederebbe mai, prima o poi ti capita.". Pensava che si sarebbe innamorata di Booth? No. Pensava che avrebbe avuto un figlio da Booth, in modo convenzionale? No. Eppure Ora era innamorata ed incinta. E lui era lì, che la guardava imbambolato e le sorrideva. "Il trucco è farsi trovare pronti" diceva Booth. E lei era pronta? Non lo sapeva.

- Andiamo Bones?

La prese sottobraccio, come sempre e andarono dentro insieme ad analizzare quei resti sulla pista di bowling: erano veramente ridotti male, ringraziò mentalmente il suo stomaco per aver retto senza problemi.

Fece portare i resti al Jeffersonian e ben presto si scoprì che era un giocatore di bowling della stessa squadra di Max, fu quindi Booth a chiamarla di nuovo per parlare con suo padre, le aveva dato appuntamento per pranzo al loro solito ristorante.

Ma Bones per la mente aveva tutt'altro: Angela avrebbe partorito da un giorno all'altro, ogni momento sembrava quello giusto e lei non poteva fare a meno di sentirsi vicina alla sua amica, adesso più che mai. Le avrebbe voluto dire tutto, subito, per condividere con qualcuno quello che aveva dentro, ma era sicura che poi non sarebbe riuscita più a tenersi e poi non era giusto che altri lo sapessero prima di Booth. Lui doveva essere il primo a cui lo diceva, sarebbe stato giusto così.

Max aveva avuto un incidente e Booth prese il suo posto nella squadra di bowling sotto copertura, insieme a Bones.

Temperance ne fu entusiasta, adorava le missioni nelle quali si doveva travestire ed in più così avrebbe potuto fingere meglio, recitando una parte, e quella giornata sarebbe passata più velocemente. Al padre però non passò inosservato il suo comportamento, vedeva lei e Booth uniti, molto più del solito, non si punzecchiavano come di consueto, ma erano complici ed accondiscendenti uno con l'altra: si trovò a negare insieme a Booth che fosse accaduto qualcosa tra loro, non poco imbarazzata.

Max li provocava, dicendogli di essere più affettuosi tra loro visto che interpretavano Buck e Wanda, una coppia di fidanzati e loro non si lesinavano abbracci ed effusioni.

Temperance provava ad indagare per scoprire qualcosa su quel caso di omicidio, ma i suoi pensieri, ogni volta che si fermava a pensare, volavano istintivamente a quella mattina e ad Angela che era entrata in travaglio. Era singolare che avesse scoperto di essere incinta il giorno stesso che la sua migliore amica avrebbe dato alla luce il suo primo figlio.

Un paio di volte, però, rischiò di tradirsi, con suo padre e con lo stesso Booth parlando di ipotetici figli futuri tra Wanda e Buck, salvandosi all'ultimo secondo solo perchè diceva di interpretare una parte, ma lei sapeva che non era così e sapeva che il loro bambino non sarebbe mai stato odioso come quella ragazzina della squadra di suo padre, perchè un bambino che aveva metà del patrimonio genetico di Booth non poteva essere così, non lo sarebbe mai stato.

Risolto il caso andò subito con Booth in ospedale da Angela e Jack e lì, seduta in sala d'attesa, con il resto dei loro colleghi, tutti in silenzio, aspettò con il coniglio di peluche in mano, quello che aveva comprato con Booth, la nascita del piccolo Hodgins, accarezzandolo dolcemente. Wendell camminava nervoso avanti e indietro, Cam e Sweets leggevano, Booth beveva un caffè e lei invece se ne stava seduta, nervosa con quei pensieri che bussavano ancora più prepotenti nella sua mente.

Guardava Booth, con il braccio appoggiato al bracciolo della sedia tenersi il volto teso, stanco, ma sempre bellissimo: Mandibola larga, un osso zigomatico prominente ed ha un rapporto elevato tra l'ampiezza delle clavicole e dell'osso iliaco. Angela le aveva tradotto tutto questo in modo molto più semplice: Booth le piaceva, lo trovava fisicamente attraente e lei lo poteva anche nascondere dietro una descrizione anatomica scientificamente corretta, ma nei fatti, nella vita quotidiana, era quello che diceva la sua amica: Booth le piaceva, le era sempre piaciuto. E non era perchè le persone attraenti hanno più successo nella vita, era perchè Temperance era attratta da quell'agente così diverso da lei.

Da quando lo aveva conosciuto, e l'idea di un figlio era entrata nella sua mente, non aveva mai pensato a nessuno di diverso per essere il padre di suo figlio. Perchè di lui non apprezzava solo le qualità estetiche ma anche quelle morali, quelle che come gli aveva detto tempo prima, non si trovano su un catalogo di donatori di seme, non è il QI o l'aspetto fisico, era il suo animo, la sua bontà, la sua generosità ed il suo coraggio. Tutte quelle qualità che avrebbe voluto per suo figlio, perchè ne avrebbero fatto una persona buona, proprio come era Booth.

Non riusciva ancora a realizzare che tra non molti mesi ci sarebbe stata lei al posto di Angela, in una sala parto per far nascere suo figlio e già la terrorizzava l'idea di vivere una situazione nella quale non poteva avere il controllo su ogni cosa, come suo solito, soprattutto sul suo corpo.

Mentre pensava si passò forse un paio di volte la mano sul ventre, ma nessuno la notò, nemmeno Booth che pure ogni tanto si voltava a guardarla e le sorrideva.

Jack uscì con il piccolo in braccio e tutti andarono intorno al Re del Laboratorio che teneva in braccio Michael, un bambino bello e sano, che ci vedeva benissimo. I volti tesi di tutti si aprirono in sorrisi sinceri. Temperance lo fissò per qualche istante con lo sguardo sognante, si morse il labbro e pensò che i suoi ormoni già cominciavano a fare le bizze, perchè aveva una gran voglia di piangere ed invece sorrise e guardò Booth, che ricambiò lo sguardo, sorridendo a sua volta e mentre tutti erano intorno al nuovo arrivato, lei invece sentì il bisogno di andare dall'unica persona che in quel momento era sola, Angela.

La sua amica era distesa sul letto, esausta ma non potè non essere enormemente felice nel vedere la Brennan fare capolino dalla sua porta e la accolse con il suo sorriso più bello, quello di una donna appena diventata mamma. Temperance si chiese se anche lei avrebbe sorriso così, se quello stato di felicità ed appagamento che vedeva nel volto dell'amica era la condizione normale di chi ha appena messo al mondo una vita. Non le vennero altre parole da dire, se non chiederle come era stato, perchè istintivamente cercava qualcuno che la potesse confortare su quello che le sarebbe capitato e nel sentire Angela raccontarle commossa l'esperienza più bella della sua vita le sorrise e fece sua la rasserenante felicità dell'amica.

Usciti dall'ospedale decisero di fare una passeggiata fino a casa di Booth, che non era tanto lontana da lì. Non vedeva l'ora di arrivare per mettersi comodi sul divano e potergli finalmente dire tutto. Camminavano vicini sul marciapiede, chiacchierando del più e del meno, fino a quando non fu Temperance a parlare della nascita di Michael e di come questa avrebbe cambiato per sempre le vite di Angela e Hodgins, lo fece senza volerlo, parlava di loro, ma in realtà pensava a se stessa, a lei e Booth, ma lui sembrava non capirla e non faceva altro che ripeterle che loro erano felicissimi perchè avevano appena avuto un figlio, che era una cosa bellissima, che loro si amavano e per questo era il giorno più bello della loro vita. E la guardava quasi a volerla rimproverare di aver fatto dei pensieri negativi su una cosa tanto bella e non si capacitava da dove le venissero tutti quei dubbi. Si fermarono sul marciapiede, sotto un lampione a discutere di questo, tra le macchine che passavano dietro di loro. Bones non resistette di più, non sarebbe arrivata a casa, non avrebbe aspettato ancora. Glielo avrebbe detto lì, in quel momento. Non era come aveva immaginato, come aveva pensato di farlo, forse non era nemmeno il modo giusto ma non poteva rispondere in altro modo a Booth che le chiedeva cosa c'era che non andava.

Così balbettando un po', imbarazzata e timorosa, glielo disse.

- Io... io sono incinta. Tu sei il padre.

Booth la fissava incredulo. Rimase senza parole, non reagì per qualche istante e lei in quel momento che cercava nel suo volto una minima reazione, si sentì sprofondare, preoccupata che lui non avrebbe reagito come lei credeva, che tutte le belle parole dette fino a poco prima erano solo perchè si parlava di Angela e Hodgins, che loro in quel discorso non c'entravano nulla, perchè non sapeva nemmeno se loro stavano insieme, in realtà e nemmeno era più così sicura che lui la amasse ancora, perchè da quando glielo aveva detto era passato troppo tempo. In una frazione di secondo tutti i pensieri peggiori che poteva fare le passarono nella mente che li elaborava alla velocità della luce uno dopo l'altro. Si immaginava lui che se ne andava e la lasciava lì, da sola, che le diceva che non era pronto, che non era questo quello che voleva. Non era da Booth, lo sapeva, ma non riusciva ad essere razionale mentre guardava il suo volto imperturbabile.

Durò solo pochi secondi, ma a lei sembrarono un'eternità. E quando il sul viso di Booth comparve quel sorriso stupito si sentì rinascere e gli sorrise anche lei e tutte le paure scomparvero nel vedere gli occhi raggianti di lui guardarla come mai aveva fatto prima di adesso.

   
 
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