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Autore: auroramyth    14/04/2016    4 recensioni
La vita di una tredicenne dovrebbe essere allegra e spensierata. Ma non per Vivian Kaulitz.
Sì, Kaulitz, perché Vivian è la figlia di Bill, famoso in tutto il mondo per essere il cantante dei Tokio Hotel.
Vivian è bella e intelligente.
Ma sola.
Orfana di madre, senza dei veri amici, agnello sacrificale dei compagni di scuola che si divertono a deriderla e a prendere in giro lei e la sua famiglia. E tutto ciò la fa sentire come una persona dalla doppia personalità: apparentemente felice fuori, dilaniata dentro dalla sofferenza e da mille perché.
Riuscirà l’amore di Bill nei suoi confronti a salvarla dal suo mondo di tristezza?
O sarà un incontro non desiderato a cambiarle la vita e a farla uscire dal buio tunnel nel quale sta annegando?
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“-Non è vero! Non ci credo! Stai mentendo, papà! La mamma è morta! Me l’ha detto anche lo zio!-
-Tom lo ha sempre detto perché io gli ho chiesto di dire questo… Puoi chiederlo a lui se non credi a me…-
Le avevano mentito… Le avevano mentito TUTTI!”
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap Note Autrici: siamo auroramyth, profilo facebook: Aurora Myth, e Phantom Rose, profilo facebook: Erika Comelato. La nostra è una amicizia intensa e profonda, e abbiamo voluto coronare questi anni di amicizia scrivendo una long a quattro mani, in quanto la scrittura è una nostra passione comune. Questa è la prima storia che scriviamo insieme, e speriamo la leggiate e commentiate (sia in positivo che in negativo) in molti, perchè ci abbiamo davvero messo tutto noi stesse nello scriverla, traendo spunti anche dalla nostra esperienza personale e da vicende che ci sono accadute davvero.
Spendiamo qualche parola anche per i ringraziamenti di dovere!
Grazie a: Alice Ahgony, FreienFall e Desi9389 che hanno commentato il precedente capitolo. Ci fa un immenso piacere sapere cosa ne pensate!
Vi aspettiamo numerosi in questo ultimo capitolo e siamo disponibili a sentirvi privatamente sia qui, su EFP, che su facebook. Inoltre tutte le news e info alla pubblicazione verranno postate alla pagina: Dark Blue Horizon, di cui io, Aurora, e un’altra autrice di EFP, Petit_fantome, siamo amministratrici.
Non ci resta che dirvi: ENJOY!
Rory e Ery
 
 
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EPILOGO
 
Oggi Vivian riceve il diploma. Dall’alto del palco guarda Justin sorriderle fiero di lei.
-Ti amo, piccola!- le urla facendola arrossire.
Qualche fila dietro suo padre siede accanto a Iris che tiene in braccio con delicatezza un microscopico fagottino, il suo fratellino, nato da poco più di tre mesi.
L’aveva desiderato così tanto! E se ripensava a tutte quelle volte che era ricorsa agli occhioni da cerbiatta per ottenerlo… le veniva da ridere! Non era stato facile convincere Bill ad avere un altro bambino, diceva di essere troppo vecchio!
Accanto a loro suo zio Tom, tutto impettito con gli occhiali scuri da rockstar a coprirgli gli occhi e probabilmente anche le lacrime di commozione che vanno a confondersi con la sua barba.
Quando si ritrovano tutti insieme, ragazzi neodiplomati, insegnanti, genitori, parenti e invitati, al rinfresco allestito dalla scuola, Samantha, la regina delle stronze, si avvicina a loro con un finto sorriso di cordialità sulle labbra.
-Vivian, cara, congratulazioni! E anche a te A. B.!- dice con un tono tanto servizievole da risultare stucchevole.
-Non siamo amiche, Samantha, cara, quindi sono Annabelle per te...- replica con disgusto A. B. prendendo lei e suo fratello per mano ed allontanandosi dalla stronza.
Da quando si era messa con Justin Baice ed era diventata piuttosto popolare visto che più o meno tutti avevano scoperto chi sono i suoi genitori e con chi si era messa, Samantha aveva cercato in ogni modo di entrare a far parte del loro trio (poi diventato un duo quando Justin era andato al college) con scarsi risultati.
 
Per il pranzo vero e proprio, poi, avevano deciso di trovarsi solo tra parenti e amici stretti.
Ad un tavolo elegantemente apparecchiato di uno dei migliori ristoranti di L.A. siedono Vivian, Justin, A. B., i loro genitori e Tom.
La conversazione tra una portata e l’altra è fluida e piacevole e tutti si stanno divertendo tra le chiacchiere e il buon cibo.
-Bill, per favore puoi prenderlo tu per un attimo? Ho il braccio un po’ intorpidito…- dice sua madre richiamando l’attenzione di suo padre.
-Dallo a me, lo tengo un po’ io…- dice sporgendosi oltre il tavolo e allungando le braccia verso il fratellino.
Iris glielo passa da sopra il tavolo facendo attenzione a non muovergli troppo la testa, ancora così delicata.
Lei se lo stringe al petto. A. B., al suo fianco, si mette a fargli delle moine imbarazzanti facendogli il solletico ad un piedino paffutello.
Lei alza gli occhi al cielo e Justin, all’altro suo fianco, sghignazza.
Si volta verso di lui sorridente e appena incontra il suo sguardo che sembra bruciarla di desiderio con gli occhi non riesce a non pensare alla prima volta che ha visto in lui quello sguardo.
La prima volta che avevano fatto l’amore.
La prima volta che LEI faceva l’amore.
Lui era stato così dolce e accorto che non aveva avuto paura per niente di soffrire un po’, come spesso avviene la prima volta che si fa sesso.
Ripensandoci poi, il dolore era stato infinitesimale in confronto alle sensazioni calde e piacevoli che il contatto con Justin le aveva scatenato dentro.
E da quel giorno era stato sempre meglio.
Ogni volta che avevano fatto l’amore, il piacere era cresciuto sempre di più.
Ora capiva perché suo padre ed Iris non ne hanno mai potuto fare a meno.
Perché quando trovi una persona che ti fa stare bene, quell’esperienza giunge talmente naturale e bella ogni volta che non si riesce a farne a meno.
-Ehi, campione, quando sarai più grande ti insegnerò a giocare a baseball… Sì? Perché ho idea che tuo padre questo non te lo potrà insegnare… A cantare, certamente… Ma il baseball…- dice Justin al suo fratellino prendendo in giro suo padre che prorompe in un fintamente indignato: -Ehi!-
Iris scoppia a ridere talmente forte da gettare indietro la testa.
-Devi ammettere che Justin non ha tutti i torti, amore… Non sei mai andato molto forte negli sport!- rincara la dose lei battendogli con la mano sinistra sulla spalla.
La stessa mano che all’anulare porta la fede nuziale.
-Vivian? Tom? Volete prendere parte anche voi al club “Sfottiamo Bill tanto ce lo lascia sempre fare”?-
Tutti ridono e anche Vivian sorride, senza aver prestato grande attenzione al padre in realtà. Non riesce a staccare gli occhi da quella vera, che le riporta alla mente il giorno che l’ha vista per la prima volta al matrimonio di suo papà e sua madre, Iris.
Come era bella quel giorno nel suo elegantissimo e chic abito da sposa!
Nemmeno in quel giorno Iris Chic si era smentita! Era la bellezza fatta donna e sembrava risplendere di luce propria.
Vivian ricordava tutto di quel giorno, ogni minimo particolare, come se fosse successo tutto solo il giorno prima.
Ricordava i preparativi, la gioia dei suoi genitori e la sua, l’ansia che aveva preceduto il giorno del matrimonio.
Ricordava i minuti che aveva passato con Iris prima della cerimonia, quando l’aveva aiutata a prepararsi.
Iris aveva optato per un trucco non troppo pesante, che metteva comunque in risalto i suoi dolcissimi occhi castani e le sue labbra perfette. Aveva fatto acconciare i capelli in morbidi boccoli e sul lato destro aveva voluto un fiore che le fermasse una ciocca di capelli. Aveva scelto un fiore di Iris bianco, lo stesso fiore che le aveva regalato sua figlia Vivian tempo addietro e che le aveva cambiato la vita per sempre.
Vivian l’aveva poi osservata mentre indossava il suo bellissimo vestito da sposa, che avevano scelto insieme. Era bianco come la neve, con il corpetto aderente tempestato di Swarovski, con strettissime spalline. La gonna, che scendeva ampia, era anch’essa adornata di Swarovski, che si diradavano sempre più, e terminava con uno strascico di un paio di metri.
Quando sua madre le aveva chiesto di chiuderle la zip, non era riuscita a trattenere una lacrima, che Iris aveva prontamente asciugato, sorridendole dolcemente.
Vivian ricordava benissimo di averla guardata negli occhi, e di non essere riuscita a tenere per sé quello che sentiva.
Le aveva detto che era felice per lei e suo padre, e per il loro matrimonio.
Le aveva detto che era contenta che suo padre si fosse innamorato di lei.
E, cosa più importante, le aveva detto che anche se non era la sua mamma biologica e non avevano legami di sangue, per lei era come se lo fosse, ed era l’unica persona che voleva nelle vesti di mamma. Lei e nessun’altra.
Iris si era commossa e l’aveva stretta in un abbraccio che valeva più di mille parole.
Dal giorno in cui era tornata, le cose tra lei e Vivian erano andate sempre meglio, tra di loro si era instaurato un bellissimo rapporto, sembravano veramente mamma e figlia. Ma per Iris sentire quelle parole era ancora uno scossone dritto nell’anima. Sapere che per la figlia di Bill, il suo Bill, lei era a tutti gli effetti la sua mamma la rendeva immensamente felice e orgogliosa.
Il loro ormai era un legame profondo, che risiedeva nei loro cuori e nelle loro anime e che, ogni tanto, faceva ingelosire Bill.
Quando, poi, durante la cerimonia si erano scambiati le promesse e le fedi, Vivian aveva capito molte cose. Il loro era amore vero, quell’amore che si manifesta nei piccoli gesti, negli sguardi, nelle carezze inaspettate, nella presenza silenziosa che dice più di mille parole.
E lei non poteva che essere felice ed orgogliosa di avere due genitori così.
Il suo sguardo incrocia quello di Iris, e un sorriso nasce spontaneo sulle sue labbra, ricambiato da quello di Iris. Sposta poi lo sguardo su suo padre che la osserva amorevolmente. Osserva ad uno ad uno tutte le persone sedute al tavolo con lei: la sua famiglia, la sua migliore amica, il suo amore, e il suo cuore si riempie di gioia. Capisce che tutto quello di cui ha bisogno è la presenza e l’amore di quelle persone. E si rende conto di quanto è felice. Il futuro l’attende, ma non si sente affatto spaventata. Accanto a lei ci sono persone che la amano, che credono in lei, che la sostengono in ogni momento, anche quando lei non crede di potercela fare. Si rende conto che la sua vita ora è perfetta. Sorride e il suo cuore si riempie di gioia.
  
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