Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: March232013    15/04/2016    0 recensioni
Chiusi gli occhi mentre l'aereo toccava terra, strinsi così forte il sedile che le nocche diventarono bianche. Quando l'aereo si fermò li riaprii e guardi nuovamente dal finestrino: stavo per iniziare un nuovo percorso.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Ero in auto e facevo il giro della città cercando un qualsiasi indizio che avessero lasciato per farmi capire dove avessero portato la mia Pal. Strinsi forte il volante, cercando di scacciare via un'immagine orribile su quello che le sarebbe potuto succedere, sia a lei che a Shila. Non me lo sarei mai perdonato. Non poteva accadere un'altra volta. Ero sulla strada per l'aereoporto e sul ciglio vidi tantissime persone raggrupate tutte in cerchio. Scesi dall'auto e raggiunsi in gruppo, mi feci spazio tra loro e uscii e vidi cosa stavano guardando. A terra c'era una ragazza bendata con i polsi e le caviglie legate, mezza nuda che tremava. Mi avventai su di lei e le slegai polsi e caviglie e poi le tolsi la fascia. I suoi occhi erano rossi e gonfi per il pianto ed erano terorizzati. 
<< Shila! Ti ho trovata, finalmente! >> le sussurrai lei mi abbracciò e continuò a piangere, ricambiai l'abbraccio poi la scostai da me << Cosa ti è successo? >> lei mi guardò il giubbotto e io me lo tolsi e glielo misi sulle spalle e lei si coprì. La aiutai ad alzarsi, ci facemmo largo tra la folla e la portai in auto. Salii anche io e partii
<< No! Devi andare in aeroporto! >> mi disse la guardai << Non posso, devo portarti prima in ospedale! >>
<< No, Justin, devi andare in aereoporto. Subito! Io me la caverò >> scossi la testa e poi mi illuminai << Eri con quei tizi che hanno portato via Barbara? Che ti hanno fatto? >> parcheggiai l'auto e la guardai, lei si guardava intorno e poi rabbrividì. 
<< Cazzo! >>  sussurrai mettendomi le mani nei capelli, la guardai e le misi una mano sulla spalla rassicurandola, le mi guardò e fece un sorriso triste. << Devi andare in aeroporto. Subito. Penso io a chiamare la polizia, tu ora devi andare lì >> scese di fretta dall'auto ed iniziò a togliersi il giubbotto << No, tienilo. Serve più a te che a me >> lei se lo rimise sulle spalle e mi sorrise. Chiuse la portiera ed io accessi l'auto poi sentii bussare sul mio finestrino, la vidi e lo abbassai << Cercate di tornare a casa interi, ok? >> le sorrisi ed annuì. Le fece un passo indietro ed io partii in tutta furia, dirigendomi in aeroporto. L'adrenalina che avevo in corpo aumentò nell'istante in cui varcai le porte scorrevoli dell'aeroporto e poi iniziai a guardarmi intorno. La gente si teneva stretta e si guardava in giro con paura, gli agenti di polizia si parlavano tra loro e avevano le armi in mano pronti ad agire. Corsi verso uno di loro << Cosa sta succedendo? >> l'agente mi guardò << Un pazzo ha sparato ad uno dei nostri agenti e adesso è scappato. Non siamo sicuri, ma pensiamo che si stia dirigendo verso quell'aereo >> me lo indicò << Tutti i voli sono stati cancellati per sicurezza, mi dispiace signore, ma adesso deve raggiungere gli altri passeggeri >> me li indicò, annuii e li raggiunsi. Dovevo trovare un modo per avvicinarmi all'aereo. Mi guardai intorno: c'erano molti poliziotti armati che facevano avanti ed indietro per controllare la situazione, altri che parlavano con le varie famiglie rassicurandole e altri che stavano in gruppo vicino le porte degli imbarchi. Mi misi le mani nei capelli: era assolutamente impossibile riuscire ad avvicinarsi a quell'aereo. Ad un certo punto un poliziotto uscì dalla stanza della security, corsi ed entrai e mi ci chiusi dentro. La stanza era piena di televisori che riprendevano le varie zone dell'aeroporto, c'era una anche fuori. Ad un certo punto vidi dei movimenti e allora zummai, sgranai gli occhi << Pal >> sussurrai. Era lei. Christian la stava tirando per un braccio e la stava portando verso l'aereo. Lei si dimenò e lui le strinse ancora più forte il braccio, arrivarono alle scale dell'aereo e salirono, bussarono alla porta si aprì e lui la fece entrare per poi seguirla. << No! >> dovevo fare qualcosa. Mi guardai intorno e vidi appesa, dentro un armadietto aperto, un'uniforme da poliziotto. Mi cambiai il più veloce possibile ed uscii dalla stanza e la chiusi alle mie spalle. La situazione era sempre la stessa: poliziotti che facevano avanti e dietro armati, altri che rassicuravano la gente ed altri che formavano dei gruppi.
" Mark, ho bisogno di una pausa " mi disse un poliziotto attraverso la radio che avevo sulla spalla, la presi << Dove sei? >> dissi, guardando intorno. Era davvero un colpo di fortuna. Se lo avessi sostituito, avrei potuto raggiungere Pal. " Alla porta scorrevole per arrivare all'aereo " lo vidi, era solo. << Arrivo >> iniziai a camminare a passo svelto e lo raggiunsi << Mark, quello nuovo? >> mi chiese ed io annuii << Stammi a sentire, non muoverti di qui finché non torno, ok? Non so cosa hai sentito, ma il tipo che ha fatto tutto questo macello è davvero molto pericoloso >> io annuii e lui se ne andò ed io aspettai che si fosse allontanato il più possibile per uscire. Sfiorai le porte ed uscii ed iniziai a correre, con tutto il fiato che avevo in corpo, verso l'aereo. << Sto arrivando, Pal, non temere, ti salverò! >>.

  
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