Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Rynarf    16/04/2016    0 recensioni
Rin è originario del Galles da parte della madre e nasce presso Newport, trascorrendovi i suoi primi due mesi di vita assieme alla sorella Eirlys, maggiore di due anni, la genitrice Caron ed il padre Stanley (usualmente chiamato Stan) di nazionalità Americana. A causa di forti diverbi con i discendenti materni, il giovane nucleo familiare decide di trasferirsi nel luogo natale di Stan: New York.
Le annate trascorrono lineari e gaie tra vacanze estive passate dai nonni Gallesi e comuni ricordi di famiglia, sino a quando un susseguirsi di date non comincia a consumare di vite di ogni singolo.
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
02 Maggio 2006 – New York – 17:09 p.m.



Le mani imbrattate di fuliggine riescono a donare una non lieve seccatura, tuttavia lo spettacolo che mi si para dinanzi mozza il fiato regalando un torpore privo di nome il quale imprigiona il petto. Nelle pupille lucide si diramano lingue di fuoco incontrastate; un’abitazione vien inghiottita e vezzeggiata dalle loro adenti carezze, così avvolgenti e sinuose, tentatrici, il male purificatore.
Semmai potessi scegliere in che modo morire, desidererei essere avvolto dal vivido rogo come fosse un abbraccio materno.
Madre, debole stolta, starai tu subendo la fine da me ambita?
Lo spero vivamente.
Non giunge alcun grido straziato alle mie orecchie, eppure di incendi ne ho appiccati! Da ciò evinco che probabilmente la donna è illesa. Oh, come riescono i falliti a farla sempre franca?
Adagiandomi sul prato vengo progressivamente investito dalla brezza infernale, placiti lapilli si dissolvono nell’ambiente. Imprimo indelebilmente nella memoria la scena apocalittica, anche il cielo di tinge d’arancio sotto la volontà del falò, l’antica casa in legno perisce alle fiamme sgretolandosi gradualmente e muta come ad assumere una smorfia rattristita. Son stato qui fuori per abbastanza tempo a godermi lo spettacolo. Dopo l’abbandono di Jeffrey tutto è divenuto noioso, decisamente più livido ed inglobato definitivamente da un clima di finto perbenismo, sorrisi plastici alimentati dal terrore. Sono il gene malato di papà, suo degno erede.
A quanto ammonterebbe la mia pena con una confessione dettagliata?
Suppongo massimo cinque anni, non essendo schedato.
Luci intermittenti distruggono la quiete formatasi durante l’incendio! Eccovi giungere i miei acerrimi nemici:
salve vigili del fuco, quanto dovrò attendere per i vostri colleghi?
 
26 Marzo 2010 – Clinton Correctional Facility (NY) – 02:44 a.m.

“ - Non potrai chiuderti per sempre in questo silenzio, avrai bisogno di conoscenze qui dentro.
- … perché dovrei?
- “Perché dovresti”, mi chiedi.
Dimmi, che pena ti hanno affibbiato?
- Otto anni.
- Sei stato davvero un così cattivo ragazzo?
Caro Neirin, povera vittima della società, come credi di poter andare avanti durante la tua permanenza? Necessiterai di contatti, amici, se non addirittura di protezione. La civiltà nei confronti dei novellini non è contemplata, ma anche in forma generale è rara riscontrarla.
- La vittima non sono di certo io. So di dovermi adattare a questo nuovo mondo, devo ancora metabolizzare il tutto. Io-
semplicemente non mi va, per ora.
- Che reato hai commesso?
- Non ho voglia di parlartene.
- Dovrai, caro. Avremo tutto il tempo. Ma deduco che sei uno de reali pentiti.
Preterintenzione?
- No.
- Dunque colposo.
- Perché lo vuoi sapere?
- Perché intanto me lo rileverai comunque. Tanto vale accelerare la nostra conoscenza!
- Tu cos’hai fatto?
- Io? Oh, speravo me lo chiedessi.
Adoro smisuratamente i falò! Il fuoco mi affascina. Così un giorno decisi d’incendiare la mia vecchia catapecchia. Fu straordinario.
- …
- Non era la mia prima volta, ma tu non dirlo in giro! Mi fido.
Sei fortunato ad esser giunto sotto la mia ala, giovane Neirin.
- Spiegami come potrei mai fidarmi di te!
- Lo farai, col tempo. Sono l’unica persona su cui tu possa fare affidamento. T’insegnerò come vivere, e non sopravvivere, in questa piccola porzione di purgatorio. Sarò il tuo mentore.

Me l’hai ricordato non appena ti ho visto! Ed eccoti qui: era destino.
- Di chi cazzo stai parlando?
- Suvvia, moderiamo le parole.
Il mio fratellino, l’adorato Jeffrey.
- Immagino venga spesso a farti visita.
- Ahimè no, caro Neirin. Jeffrey è morto da cinque anni. “
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Rynarf