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Autore: Justice Gundam    17/04/2016    6 recensioni
Quali pericolose avventure attendono i Digimon Tamers nella loro corsa contro il tempo per svelare i misteri di DigiWorld? Cosa sono i Deva, e chi è il 'Digimon Sovrano' di cui parlano? E perchè i loro piani coinvolgono il piccolo Calumon? Questa volta, molte cose potrebbero andare diversamente da come sappiamo... la mia prima storia di Tamers, che si ricollega (vedrete come...) a quelle di Adventure che sto scrivendo e a quella di Frontier-Savers che scriverò!
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Digimon Tamers Reload
Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 27 - Shuichon a DigiWorld
 
 
La situazione di pericolo si era conclusa, fortunatamente, senza alcuna conseguenza negativa... e anzi, i Tamers erano riusciti a segnare un punto a loro favore, eliminando il Deva Drago. Tuttavia, in quel momento, era qualcos'altro che passava per la testa di Takato e Ruki - l'improviso ed inaspettato sfogo di Juri non appena Makuramon ed Orochimon erano stati costretti a ritirarsi.
 
Tuttavia, quel crollo emotivo non era durato molto. Dopo appena un minuto, Juri si era calmata e aveva detto che andava tutto bene... anche se Takato non ne era eccessivamente convinto, conoscendo abbastanza bene la sua amica. Era una cosa di cui non parlava a nessuno, per rispetto a Juri, ma qualcosa che sapeva che occupava i pensieri della sua amica da molto tempo. Forse non era esattamente una buona idea lasciare che le cose restassero così com'erano, ma al tempo stesso, non voleva farle del male parlando così alla leggera dei suoi problemi. Tanto più che erano problemi molto gravi e profondi...
 
"Hey, occhialoni? Cos'è che te ne stai là con lo sguardo perso nel vuoto?" 
 
Non c'era neanche bisogno di conoscere Ruki bene come lui per rendersi conto che si trattava della sua voce. Takato sospirò e si sfregò la fronte, per poi voltarsi verso la sua compagna di viaggio. Incredibile pensare che Ruki, che fino a poco tempo prima era stata così ostile e scostante nei suoi confronti, adesso fosse diventata una dei suoi compagni più fidati.
 
"Scusa, Ruki... ero un po' pensieroso. Anche se siamo riusciti a sconfiggere quei Digimon, la prossima volta che li incontreremo saranno meglio preparati, e non so se riusciremo ad affrontarli." disse il ragazzino. "E poi... e poi, beh, c'è stato un altro problema, di cui dovrei raccontarvi..."
 
"Tu ti preoccupi troppo, Takatomon. Ti ho detto che se finora ce la siamo sempre cavata, troveremo un modo anche più avanti." disse Guilmon. Takato invidiava la spensieratezza del suo Digimon, ma temeva che in quel momento, nel mondo ostile in cui si trovavano, non fosse facile condividerla.
 
Ruki, dal canto suo, aveva altre cose per la testa. Era abbastanza intelligente ed osservatrice da capire che Takato non aveva detto tutto. E il fatto che non avesse ancora spiegato come mai Ryou non fosse più con il gruppo, aveva qualcosa a che fare con ciò che era successo. Le veniva da pensare che Takato sapesse come mai Juri aveva avuto quello sfogo, soltanto mezz'ora prima... e come mai ora si stesse comportando nella stessa maniera allegra e spensierata di prima... ma lei, meglio di chiunque altro, immaginava che non sarebbe stato giusto intromettersi nella vita di Juri in maniera così diretta. Se Juri avesse avuto voglia di parlare di quello che la tormentava, allora lo avrebbe fatto... ma Ruki non voleva dare l'impressione di volerla costringere.
 
"Piuttosto, Takato, sarei curiosa di sapere di più di quel Digimon che vi ha attaccato. Beelzemon, hai detto che si chiamava?" chiese Renamon. 
 
Il ragazzino con gli occhialoni, scosso dalle sue riflessioni, guardò verso la Digimon volpe per un attimo, come sorpreso della domanda... e poi si schiarì la voce e rispose. "Beh... sì, in effetti... è proprio Beelzemon il motivo per cui Ryou si è separato dal gruppo. Siamo... siamo stati attaccati da quel Digimon... un Digimon di livello Mega... mentre ci eravamo fermati per la notte, e abbiamo quasi subito capito che era un avversario troppo forte per noi. E' riuscito a scrollarsi di dosso tutti i nostri attacchi come niente fosse, e se non fosse stato per l'intervento di Ryou, non saremmo mai riusciti ad uscirne vivi. Spero che Ryou-kun se la sia cavata..."
 
"Le pellacce non muoiono mai, occhialoni." affermò Ruki con un'alzata di spalle e un sorrisetto sarcastico. "Sono sicura che ce lo ritroveremo tra i piedi prima di quanto tu immagini. Ma... non è solo il fatto che siamo inseguiti da un Digimon di livello Mega a preoccuparti, vero? C'è qualcos'altro..."
 
"Effettivamente, Ruki, penso di indovinare di cosa si tratti." disse Renamon, che dopo aver riflettuto un po', sembrava essersi ricordata cosa volesse dire quel nome, e dove aveva sentito parlare di Beelzemon in precedenza. "Quel Beelzemon... era qualcuno che conosciamo, vero?"
 
Takato e Ruki sgranarono un po' gli occhi, stupiti dalle capacità di deduzione di Renamon, e la volpe ninja spiegò subito come fosse giunta a quella conclusione. "Non era troppo difficile da capire, Ruki. Da come Takato ne parla, dall'inflessione delle parole, e dall'esitazione che prova... si capisce che questo Beelzemon dev'essere qualcuno di importante e di conosciuto." affermò.
 
"In effetti... in effetti è così." rispose Takato dopo un momento di esitazione. "Vedi, Renamon... Ruki-san... quel Digimon che per poco non ci spazzava via tutti... non era altri che Impmon!"
 
Anche la stoica Renamon non potè fare a meno di sbattere gli occhi meravigliata davanti a questa rivelazione. "Cosa? Impmon? Dici davvero?" chiese la volpe ninja. "Ma come ha fatto ad ottenere un simile potere? E da chi, poi?"
 
"Sono pronta a scommettere che i Deva e Zhuqiaomon gli abbiano fatto un'offerta che non ha potuto rifiutare..." disse Ruki, immaginando come fossero andate le cose. "Gli hanno proposto di diventare più forte di quanto lui avrebbe mai potuto fare da solo... e lui ha accettato prontamente. In cambio, immagino che gli sia stato imposto di distruggerci, vero?"
 
"Sì... è probabile che sia così..." disse Takato. "Io... non so cosa pensare, Ruki-san... vorrei parlare con Impmon e cercare di convincerlo che non è così che potrà dimostrare la sua forza... ma lui, ci ascolterà? Saremmo in grado di convincerlo?"
 
"Sai come vanno le cose, qui nel Mondo Digitale." affermò Renamon, tornata al suo comportamento stoico e razionale. "E anche Impmon... o Beelzemon, come lo vogliamo chiamare... segue le regole di questo mondo. Sono regole spietate, me ne rendo conto, ma non puoi sperare di sovvertire da solo quelle leggi che per millenni sono state in vigore sotto il dominio di Zhuqiaomon. Se dovessimo incontrare di nuovo Beelzemon... allora la nostra unica speranza sarà aver raggiunto a nostra volta il livello Mega. Solo così avremo una possibilità di vittoria."
 
Takato annuì silenziosamente, ripensando a quella strana, inquietante voce che aveva sentito nei suoi sogni. Era qualcoa di strano e terribile... e Takato non aveva dubbi che si trattasse di qualcosa di malvagio, o almeno di pericoloso... ma forse quello poteva essere l'unica possibilità di vittoria nel caso Beelzemon si fosse ripresentato... non sarebbe stato ragionevole usare quel potere, anche con tutti i rischi che comportava, se era per aiutare i suoi amici? Per salvarli? 
 
I Digiprescelti non si erano mai trovati in una tale situazione, pensò tra sè Takato, mentre dava un calcetto ad una pietra e la mandò a rotolare per un pendio scosceso. Ancora una volta, la realtà si stava dimostrando molto più complicata di quanto la televisione non facesse credere...
 
"Ma occupiamoci dei problemi nell'ordine in cui si presentano." disse infine Renamon. "Per adesso, grazie all'Arca, ci è possibile raggiungere più facilmente la dimora di Zhuqiaomon, anche se dovremo comunque essere pronti a combattere quando ci arriveremo."
 
"Già... per adesso, ho solo voglia di rilassarmi... oggi abbiamo combattuto davvero tanto!" affermò Guilmon massaggiandosi la testa e guardando verso il falò che i loro compagni avevano acceso, e attorno al quale ora stavano seduti come un gruppetto di scout in uscita! Juri, che stava riattizzando il fuoco con alcuni bastoncini secchi, mosse una mano verso di loro per fare loro cenno di unirsi alla comitiva, e Takato fu sollevato di vedere che la ragazzina castana era tornata a sorridere... anche se privatamente, si chiedeva se non stesse ancora una volta cercando di seppellire ciò che la rendeva triste e di nascondere ciò che provava per non dare disturbo agli altri. 
 
"Hai ragione, Guilmon... meglio riposarsi, e poi, quando saremo tutti freschi, proseguire dritti per il palazzo di Zhuqiaomon e continuare a cercare Calumon." disse Takato. "Sai, Ruki-san, Renamon... mi sarebbe piaciuto vedere Shibumi-san, mi dà l'impressione di essere un tipo in gamba, da come ne parli."
 
"Ci ha raccontato parecchie cose sul Mondo Digitale, e sulle sue origini." affermò Renamon, per poi guardare verso il falò attorno al quale erano seduti i loro compagni. Dobermon, l'enorme cane nero che accompagnava Alice, aveva fatto amicizia abbastanza presto con il resto del gruppo, malgrado il suo modo di fare un po' scostante. In quel momento, Alice lo stava accarezzando sulla testa con espressione tranquilla, mentre Terriermon si stava esibendo in qualche acrobazia per cercare di far ridere un po' il serioso Digimon dobermann. "E' stato lui inoltre a farci conoscere Dobermon e i Digi-Gnomi. Ancora non sappiamo tutto, ma se non altro, siamo riusciti a mettere assieme qualche altro pezzo del puzzle."
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: Dobermon
Tipo: Bestia Demoniaca
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Gray Noise, Black Beam
 
Si tratta di un Digimon cacciatore nato da un virus, che esiste per dare la caccia ad altri virus, e non si fa portare fuori strada da alcuna distrazione. E' in grado di sigillare l'energia dei suoi avversari con un raccapricciante ululato, per poi distruggerli con un raggio di energia distruttiva.
 
 
"Comunque, per adesso la situazione è tranquilla." affermò Ruki. "Immagino che sia meglio andare a riposarsi un po'. Dopo una giornata così piena, abbiamo bisogno di tutte le energie che siamo in grado di risparmiare."
 
"Buona idea, Ruki... e poi, vorrei conoscerlo un po' anch'io, Dobermon!" affermò Guilmon stiracchiandosi. Convincendosi che, in effetti, non sarebbero riusciti a reggere a lungo se non si fossero concessi un po' di riposo, Takato fece un cenno di assenso al suo Digimon, e assieme tornarono verso il falò, dove Hirokazu li accolse con un cenno della mano.
 
"Ehilà, Takato-kun! E tu, regina dei Digimon! Cosa ve ne state a fare, là in disparte?" esclamò il giovane Tamer con il frontino. "Venite qui attorno al fuoco, che immagino che là si geli!"
 
"In effetti, devo ammettere che la temperatura non è il massimo..." riconobbe Takato, facendo un sorriso un po' goffo e reprimendo un brivido. Faceva ancora freddo, e la notte non era ancora finita... "Ma voi, ragazzi, come state? Va... tutto bene, vero?"
 
"Sì, siamo ancora tutti d'un pezzo!" affermò Terriermon, flettendo una delle sue orecchie come se stesse mostrando un bicipite! "Anche se ammetto che ce la siamo vista bruttina... cavolo, non mi aspettavo che Impmon avesse fatto una cura vitaminica così potente!"
 
Jenrya fece un sorriso davanti al tentativo di Terriermon di sdrammatizzare la situazione. "Già... se non fosse stato per Ryou-kun, adesso forse non saremmo qui." affermò il Tamer cinese. "Ma mi chiedo che fine abbia fatto."
 
"Se si tratta davvero del leggendario Ryou Akiyama, allora non dovete preoccuparvi. Sicuramente riuscirà a cavarsela." affermò Meramon, continuando a riattizzare il fuoco con le fiamme emanate dal proprio corpo. "Ammetto di essere soltanto un Digimon di livello Champion, ma ho sentito parlare diverse volte delle avventure che Ryou ha vissuto qui a DigiWorld... e anche da altre parti! Credetemi, non se l'è guadagnato per caso, il nome di Digimon King."
 
"Hai sentito, Kenta-kun? Siamo amici di un personaggio famoso, da queste parti!" affermò Hirokazu, dando una pacchetta sulla spalla al suo amico con gli occhiali. Hagurumon fece tintinnare i suoi ingranaggi come per esprimere la sua contentezza, e Kenta stesso, che pure cercava di essere un po' più distaccato rispetto al suo fin troppo entusiasta amico, fece un sorrisone smagliante e un segno dell'okay.
 
"Sarà... e ammetto che non è poi il pallone gonfiato che credevo." affermò Ruki, guardando da un'altra parte con espressione leggermente infastidita. "Ma fa un po' troppo il misterioso, per i miei gusti. Se sa qualcosa di questo Beelzemon, o come accidenti si chiama la forma evoluta di Impmon, perchè non lo dice chiaro e netto? Così non ci facilita certo le cose!"
 
"Forse ha i suoi motivi per non dirlo... forse è qualcosa di personale di cui lui non vuole parlare." affermò Juri, tenendosi accanto al fuoco assieme ad Elecmon. Kenta, ancora un po' preoccupato per la loro compagna di viaggio, volle chiederle se c'era qualcosa che non andava, ma Takato lo precedette.
 
"Katou-san... sei... sicura che vada tutto bene?" chiese il ragazzino dai capelli castani, aggiustandosi un po' gli occhialoni sulla testa. "Non... vorremmo che tu ti senta male, proprio in questo momento..."
 
In realtà, Takato avrebbe voluto chiedere molto di più, ma si trattenne per paura di risultare importuno, e comunque non voleva toccare certi tasti sensibili della sua amica. Pensando che magari avrebbe potuto dare una mano, Ruki si sedette accanto a Juri ed Elecmon, con Renamon che rimase in piedi accanto alle due ragazzine come una guardiana instancabile. "Senti, Juri-san..." disse la rossa Digimon Queen, massaggiandosi la fronte e cercando al tempo stesso di rendersi il discorso un po' più facile. Accidenti, perchè non era mai così facile parlare apertamente con le persone? 
 
Juri si voltò verso la Tamer più esperta, sfoderando il suo sorriso più convincente. Per qualche motivo, la cosa fece venire un moto di allarme a Ruki, che pareva rendersi conto che il sorriso di Juri non era esattamente convincente...
 
"Sì, Ruki-san? Dimmi pure!" esclamò la bambina castana... per poi tirare nuovamente fuori il suo immancabile pupazzetto e cominciare a fare la ventriloqua! "Siamo qui che ascoltiamo! Woof, woof!"
 
Ruki si schiarì la voce, cercando di ignorare il pupazzetto che Juri portava sulla mano. "Non... non è niente, Juri. E' solo che... ecco, se per caso hai bisogno di parlare di qualcosa... io sono qui, e ti aiuterò quanto posso." affermò. "Anche se ammetto che per me è un'esperienza un po' nuova..."
 
Juri continuò a sorridere, ma la sensazione che fosse un sorriso di facciata non abbandonò Ruki. "Beh..." disse, esitando per un attimo. "Grazie mille, Ruki-san... stai tranquilla, comunque va tutto bene! Ce la faremo ad uscire di qui tutti vivi, ne sono sicura!"
 
"Juri?" chiese Elecmon, sentendo Juri che lo accarezzava con fare quasi frenetico, come se la bambina dai capelli castani avesse paura che il piccolo Digimon elettrico scomparisse da un momento all'altro.
 
"Ce la faremo..." ripetè Juri, tentando di convincersi...
 
 
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Nel frattempo, in un altro settore di DigiWorld... 
 
"Hey, Ryou?" chiese il piccolo Monodramon al suo Tamer, ancora non del tutto sicuro di cosa stesse accadendo, e soprattutto del perchè lui e Ryou non avessero immediatamente cercato di riunirsi al gruppo dei Tamers. "Esattamente, cos'è che stiamo facendo da queste parti? Non dovremmo cercare di tornare da Takato, Guilmon e gli altri?"
 
"Hai ragione, Monodramon... e in una situazione normale, lo avremmo anche già fatto." continuò Ryou, guardando pensieroso verso le rupi scosese che si stagliavano all'orizzonte, rendendo il paesaggio ancora più selvaggio ed impressionante. I primi raggi del sole cominciavano timidamente a filtrare all'orizzonte, e Ryou si schermò gli occhi con una mano quando la luce si fece un po' più intensa, minacciando di abbagliarlo. "Ma... in tutta questa situazione ci sono delle cose che non mi sono chiare per niente. A cominciare dal ritorno di Beelzemon. Credevo che i sette Grandi Signori dei Demoni fossero stati tutti sigillati o distrutti. Com'è possibile che uno di loro si sia liberato così, senza che i Sovrani ne sapessero nulla?"
 
"Hmm... capisco cosa vuoi dire, Ryou... vorresti parlare con EbonWumon-sama o Baihumon-sama per vedere loro cosa ne sanno?" chiese Monodramon, ricevendo un cenno affermativo della testa come risposta. 
 
"Esatto... certo, Zhuqiaomon-sama non sarebbe di grande aiuto, ed Azulongmon-sama, beh... lo sai anche tu." rispose Ryou, nelle cui parole il draghetto nero e viola sembrò di avvertire una certa acredine. Anche se era passato un certo tempo da allora, Ryou non si era ancora dimenticato di quella brutta esperienza.
 
"Sì... capisco." affermò Monodramon, sfregandosi la testa. Non era stato presente in quella particolare vicenda, per ovvi motivi, ma sapeva per sentito dire cosa fosse successo... "Comunque... quando pensi che potremo richiedere l'aiuto degli altri due sovrani?"
 
"Tra non molto, Monodramon. Se non ricordo male, da queste parti ci dovrebbe essere un piccolo santuario a loro dedicato." disse Ryou, guardandosi attorno con attenzione. "Bene... quelle rocce lì ci sono... e adesso che il sole sorge, dovrebbe apparire... Ah, sì, eccolo!"
 
Il giovane Tamer indicò con un braccio uno strano effetto di luce che cominciava ad apparire sulle rocce scoscese. Si trattava di un'ombra zigzagante che scendeva tra le rocce, come una sorta di serpente gigantesco, e puntava verso due rocce più piccole delle altre, la cui forma ricordava un paio di colonne. Sembrava quasi un'indicazione di dove andare... "Seguendo quell'ombra, si rivela l'ingresso del santuario, altrimenti è difficile trovarlo." affermò il giovane Digimon King, cominciando a dirigersi verso il luogo che aveva visitato più volte in passato. Monodramon seguì a ruota, e nel giro di alcuni minuti, i due compagni raggiunsero una fenditura tra le rocce dove terminava l'ombra, infilandosi in uno stretto passaggio che si apriva in un tunnel. Penetrando nella grande roccia, i due cominciarono a scendere una lunga rampa di scale che apparve davanti a loro, stando bene attenti a non incespicare nei gradini irregolari.
 
Finalmente, dopo almeno un paio di minuti passati a scendere le scale con estrema cautela, i due compagni di viaggio raggiunsero infine un piccolo vestibolo... che portava poi ad una grande sala dominata da un grande altare, sul quale si vedevano delle maestose statue, tutte delle dimensioni di un uomo, che rappresentavano le quattro divinità digitali dei punti cardinali - un grande drago serpentino, una fenice dalle piume di fuoco, una enorme tigre dai denti a sciabola, e una testuggine a due teste con un grande albero che le cresceva sulla schiena. Dopo aver preso un bel respiro, Ryou si avvicinò alle statue di EbonWumon e Baihumon e le toccò leggermente, concentrandosi e richiamando mentalmente le divinità digitali a cui corrispondevano.
 
Per diversi secondi non accadde nulla... poi, Monodramon corrugò la fronte e ridusse i suoi occhi a due fessure nel momento in cui la fioca luce che pervadeva il santuario improvvisato aumentò di colpo. Un paio di fiamme soprannaturali, una di colore bianco ed una di colore smeraldino, si accesero sopra le statue di Baihumon ed EbonWumon... e gli occhi delle due statue si illuminarono, prima che la voce ruggente e riecheggiante di Baihumon cominciasse  a risuonare nell'edificio.
 
"E' PASSATO MOLTO TEMPO DALL'ULTIMA VOLTA CHE CI SIAMO PARLATI, RYOU AKIYAMA, GIOVANE CAMPIONE." disse il Sovrano dell'Ovest. "COME SEMPRE, RISPONDEREMO ALLE TUE DOMANDE AL MEGLIO DELLE NOSTRE POSSIBILITA'."
 
"La ringrazio, Baihumon-sama." disse Ryou. "La prima domanda... beh, immagino che possiate già indovinarla: è stato Zhuqiaomon-sama a permettere ad Impmon di tornare ad essere il Demone della Gola che era una volta, immagino."
 
"QUELLO CHE DICI E' ESATTO." rispose EbonWumon, la cui voce suonava più calma e più profonda di quella di Baihumon. "NOSTRO FRATELLO ZHUQIAOMON HA PORTATO LA CREATURA CHIAMATA IMPMON A CONTATTO CON LA MOTOCICLETTA DEMONIACA, BEHEMOTH... E QUESTO HA RISVEGLIATO, ALMENO IN PARTE, I RICORDI DI CIO' CHE IMPMON ERA UN TEMPO."
"BEELZEMON, IL SIGNORE DEI DEMONI DELLA GOLA." affermò Baihumon. "E ANCHE ADESSO CHE SOTTOSTA ALLE DIRETTIVE DI NOSTRO FRATELLO E DEI SUOI DEVA, EGLI STA CONTINUANDO A VAGARE PER IL MONDO DIGITALE, UCCIDENDO DIGIMON E RACCOGLIENDO I LORO DATI PER AUMENTARE IL SUO POTERE."
 
"Capisco..." continuò Ryou. "E... lascerete che Zhuqiaomon-sama continui con questo modo di fare potenzialmente pericoloso?"
 
"NOI NON ABBIAMO AUTORITA' SUL MONDO DIGITALE DEL SUD, NE' INFLUENZIAMO IN ALCUN MODO IL COMPORTAMENTO DI NOSTRO FRATELLO." rispose EbonWumon. Con un po' di riluttanza, Max dovette ammettere che la divinità digitale dalle sembianze di tartaruga non aveva tutti i torti... Lui e Baihumon non avevano il diritto di dire a Zhuqiaomon come comportarsi. Tuttavia, aveva come l'impressione che non fosse una buona idea trattare la resurrezione di un Grande Signore dei Demoni con tanta nonchalance. "DETTO QUESTO, COMPRENDIAMO LE TUE PREOCCUPAZIONI. LA RIAPPARIZIONE DI UN GRANDE SIGNORE DEI DEMONI POTREBBE ESSERE UN PROBLEMA."
 
"PER QUESTO MOTIVO, VOGLIAMO DARTI LA POSSIBILITA' DI SEGUIRE I MOVIMENTI DI BEELZEMON, IN MODO DA POTERLO TENERE D'OCCHIO ED INTERVENIRE NEL CASO DIVENTI PERICOLOSO. SEI GIA' RIUSCITO UNA VOLTA A TENERGLI TESTA, DOPOTUTTO. E COMUNQUE, ANCHE SE QUESTO NON DOVESSE BASTARE... QUESTO DIGIVICE CONTIENE QUALCOSA CHE I TUOI COMPAGNI POTRANNO UTILIZZARE PER SCONFIGGERE BEELZEMON E COMBATTERE AD ARMI PARI CON I DIGIMON PIU' FORTI, QUALORA SI DIMOSTRINO DEGNI DI POSSEDERE UN SIMILE POTERE." continuò Baihumon, prima che una sfera di luce bianca apparisse davanti a lui. La luce fluttuò per qualche istante davanti a Ryou e Monodramon, e si solidificò, trasformandosi in una sorta di Digivice nero, poco più che una sorta di videogioco portatile con uno schermo a cristalli liquidi che stava comodamente nella mano di un bambino.
 
Ryou avrebbe voluto dire che c'era un piccolo problema - il fatto che Beelzemon non aveva ancora completamente preso confidenza con i suoi nuovi poteri di Digimon di livello Mega quando lo aveva affontato per la prima volta, e che sicuramente la prossima volta sarebbe stato molto più preparato e in grado di surclassare Cyberdramon. Tuttavia, immaginava che più di così non potesse pretendere, e ringraziò comunque Baihumon ed EbonWumon per il loro aiuto, tenendo in mano il loro Digivice. "Beh, in tal caso... farò del mio meglio per tenere d'occhio Beelzemon, e al tempo stesso darò un'occhiata a DigiWorld. C'è anche il D-Reaper a cui pensare, e non credo che Takato-kun e gli altri avranno gioco facile su quella mostruosità.
 
"COME ABBIAMO GIA' DETTO, COMPRENDIAMO LE TUE PREOCCUPAZIONI, RYOU AKIYAMA." affermò il Digimon Sovrano simile ad una tigre dai denti a sciabola. "SFORTUNATAMENTE, NON C'E' MOLTO CHE POSSIAMO FARE NELLE NOSTRE CONDIZIONI. I MONDI DIGITALI STANNO ATTRAVERSANDO UN PERIODO DI CRISI... NON SOLTANTO QUELLO DI NOSTRO FRATELLO ZHUQIAOMON, MA ANCHE TUTTI GLI ALTRI. SIAMO FACENDO TUTTO IL POSSIBILE PER TENERLI SOTTO CONTROLLO, MA QUANTO STA SUCCEDENDO PREOCCUPA ANCHE NOI."
 
"Non fa niente. Comprendo la vostra situazione." disse il giovane Tamer. "E vi ringrazio comunque per l'aiuto che avete potuto darmi. Cercherò di farne buon uso."
 
"BUONA FORTUNA, RYOU AKIYAMA." affermò EbonWumon. "SE CI SARA' POSSIBILE, TI RICONTATTEREMO PIU' AVANTI, NELLA SPERANZA DI DARTI NOTIZIE MIGLIORI. FINO AD ALLORA, CI AFFIDEREMO A TE."
 
Le statue di EbonWumon e Baihumon rimasero inerti, e la luce che le pervadeva si affievolì fino a scomparire, lasciando Ryou e il suo piccolo partner soli nella grande sala, dove tornò a regnare un silenzio innaturale. Monodramon si sfregò la fronte e raggiunse il suo compagno umano, tirando un sospiro rassegnato. "Insomma, Ryou... niente di nuovo, eh? Ancora una volta, dovremo cavarcela più o meno da soli."
 
"Non posso neanche biasimare i Sovrani. La loro responsabilità va prima di tutto ai Mondi Digitali sotto la loro tutela." affermò il giovane Tamer, guardando il piccolo Digivice nero che si trovava nella sua mano. "Va bene, vorrà semplicemente dire che ci arrangeremo con quello che abbiamo... e se davvero non dovesse bastare, speriamo che quello che ci ha consegnato Baihumon-sama permetta ai nostri compagni di fare il resto. A questo proposito..."
 
"Sì, Ryou?" chiese Monodramon. "Credi che si tratti... della Bio-Emersione? E' da parecchio tempo che non accade più che qualcuno ottenga tale potere, in tutti i Mondi Digitali. Da quando Azulongmon-sama ha chiamato quei..."
 
"Sì, me ne ricordo..." affermò Ryou, facendosi più cupo. Era ancora un tasto un po' dolente per lui, e Monodramon si tappò immediatamente la bocca per non dire qualcosa di troppo. "Non ti preoccupare, Monodramon, è una cosa che ho notato anch'io. Comunque... per adesso, credo che la cosa più importante da fare sia raggiungere Takato-kun e gli altri. Al momento, mentre stiamo parlando, potrebbero essere ancora alla ricerca di Ruki e degli altri..."
 
 
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Il mattino dopo, il gruppo di Takato aveva cominciato a muoversi di buon ora, utilizzando l'Arca che Shibumi aveva concesso a Ruki e agli altri. Il giovane Tamer doveva ammettere che era un mezzo di trasporto molto utile, e aveva anche un suo fascino: sembrava quasi di trovarsi in un'astronave, in quella grande sala vuota e dalle pareti quasi completamente lisce che dava l'impressione di qualcosa di futuristico, e il suono che faceva mentre volava per i cieli del Mondo Digitale accompagnava piacevolmente il gruppetto.
 
L'unico elemento negativo era il fatto che per tutta la durata del viaggio non c'era assolutamente nulla da fare. Jenrya, in particolare, sembrava sentire la noia più degli altri. Seduto a gambe incrociate accanto a Kenta, Hirokazu, Alice e Dobermon, tutti e quattro addormentati come ghiri, il giovane Tamer cinese stava giocherellando con le orecchie di un paziente Terriermon, la cui espressione comicamente esasperata sembrava chiedersi se il suo Tamer aveva preso certe abitudini dalla sua sorellina Shuichon. 
 
"A proposito di Shuichon... mi chiedo come se la stia cavando." disse Terriermon, rivolto al suo Tamer. "Voglio dire, magari io me ne lamentavo un po', quando giocava con me come un peluche, ma immagino che adesso si annoierà, senza di noi."
 
Il ragazzino dai capelli blu lasciò delicatamente le orecchie di Terriermon e lo accarezzò sulla testa. "Sono sicuro che Shuichon-chan se la caverà... del resto, staremo via soltanto per pochi giorni, o almeno così spero." affermò. "Anzi... se tutto va bene, l'Arca ci porterà vicino al palazzo di Zhuqiaomon, dove spero che potremo sistemare le cose."
 
"Non lo so, Jenrya..." disse Elecmon, grattando con una delle sue corte unghie il pavimento dell'Arca. "Zhuqiaomon-sama, il nostro Sovrano, non è certo conosciuto per essere molto disposto ad ascoltare. Sapete già che è irascibile e ha una scarsa considerazione di voi umani. Temo che prima di poter discutere con lui dovrete affrontarlo... e questo sempre che riusciate a superare tutti i Deva che sono rimasti a guardia del suo palazzo."
 
"Ma perchè Zhuqiaomon è così caparbiamente sicuro di voler continuare su questa strada?" si chiese Juri, che ormai sembrava essersi del tutto ripresa da quel breve crollo emotivo. "Voglio dire... facendo come fa lui, si circonderà di nemici, che aumenteranno sempre di più..."
 
"Purtroppo, non sappiamo esattamente cosa abbia spinto Zhuqiaomon-sama a perseguire una simile ossessione." rispose Meramon. "Sicuramente il fatto che stia cercando di arginare l'espansione di questo D-Reaper di cui voi mi state dicendo, non ha molto migliorato il suo umore."
 
"In ogni caso, quello che dobbiamo fare adesso è ritrovare Calumon. Questa è la nostra missione principale." disse Renamon, non avvezza a discorsi che esulassero dal punto della situazione. "In seguito, vedremo di fare qualcosa anche per questo D-Reaper. Purtroppo, Pajiramon non mi ha rivelato molto di più che il nome di questa entità, e anche se adesso ne sappiamo un po' di più grazie al signor Janyuu, le sue capacità e il suo modo di agire sono ancora completamente avvolti nel mistero. Dobbiamo comunque muoverci con prudenza."
 
"E' proprio per questo motivo che sarebbe più conveniente se Zhuqiaomon mettesse da parte i rancori e decidesse di allearsi con noi... almeno temporaneamente." affermò Jenrya con decisione.
 
Renamon tenne le braccia incrociate. "Certo, da un punto di vista prettamente razionale, questa sarebbe la cosa più utile da fare. Ma nè noi Digimon nè voi umani siamo creature completamente razionali." affermò la volpe ninja. "Ci sarà sempre qualche elemento emotivo ad incidere nelle nostre decisioni. Sapete, è così che sono fatte le emozioni. Non possiamo esattamente scegliere quelle che vogliamo o che ci sono utili e separarle dalle altre. E non possiamo mai eliminarle, soltanto ignorarle temporaneamente. Magari il Digimon Sovrano di questo mondo permette alle sue emozioni di influenzarlo più che altri... ma puoi, in tutta sincerità, dire che in una situazione che ti coinvolga personalmente saresti in grado di compiere la scelta più logica?"
 
Terriermon sbattè gli occhi stupefatto. "Lo sai, Jen? Credo proprio che ti abbia messo all'angolo..."
 
Il Tamer cinese cercò di rispondere... ma si trattenne quando si rese conto che, effettivamente, Renamon aveva pienamente ragione! Non poteva certo accusare Zhuqiaomon di farsi trasportare dalle sue emozioni, quando lui stesso non era del tutto sicuro se sarebbe riuscito a mantenere il sangue freddo in caso fosse stato emotivamente coinvolto in una certa situazione... per esempio, se Shuichon fosse stata in pericolo. Si ritrovò a ringraziare il cielo che la sua sorellina non fosse rimasta coinvolta, altrimenti... beh, non era per niente sicuro che sarebbe riuscito a restare calmo.
 
Certo non immaginava che molto presto la sua capacità di restare freddo e razionale sarebbe stata messa a dura prova...
 
 
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Nel Mondo Reale, in un piccolo parco giochi nelle vicinanze di Shinjuku...
 
Quel pomeriggio, prometteva essere una giornata in apparenza come tutte le altre, per la piccola Shuichon Wong.
 
Beh, certo non come tutte le altre. Ora che Jenrya e Terriermon non c'erano, non era più tanto divertente. Certo, adesso era lì al parco con il suo papà... che però adesso stava parlando con quello strano signore biondo con gli occhiali da sole che si era fatto vedere già diverse volte a casa loro. Yamaki, se ricordava bene il suo nome...
E in quel momento, i due erano seduti su una panchina vicina, e stavano bevendo del caffè istantaneo, discutendo di ciò che in quel momento stava accadendo nel Mondo Digitale...
 
"Allora, Yamaki-san... mi dica, avete ricevuto degli aggiornamenti da mio figlio e dai suoi compagni?" chiedeva Janyuu in quel momento, dopo aver preso un sorso di caffè riscaldato. 
 
Yamaki attese giusto un istante prima di rispondere. "Abbiamo ricevuto delle notizie proprio questa mattina. Sembra che i ragazzi siano riusciti a coprire una buona distanza, e che tra non molto saranno a ridosso del palazzo del Digimon Sovrano." affermò. "Sembra... che siano riusciti effettivamente a localizzare una persona che noi di Hypnos abbiamo cercato a lungo. E' stata una sorpresa per tutti noi."
 
"Vuole dire... che hanno trovato Shibumi-san?" esclamò sorpreso Janyuu, intuendo quello che voleva dire Yamaki. "Questa... questa sì che è una sorpresa... ma come è finito lì a DigiWorld? Pensavamo tutti... che fosse in coma dopo quell'incidente... ma è riuscito in qualche modo a raggiungere DigiWorld con la sua mente?"
 
"Non sappiamo esattamente come possa essere successo." affermò Yamaki, aggiustandosi gli occhiali da sole per poi chiudere di scatto il suo accendino. "Ma una cosa è certa, nessuno più di lui conosce DigiWorld e i suoi abitanti. Ora che sappiamo cos'è successo, faremo in modo di recuperarlo, se possibile..."
 
"Di cosa staranno parlando papà e quel signore?" si chiese Shuichon, arrampicandosi su uno scivolo ed accingendosi a fare un'altra divertente discesa. Stava per raggiungere l'ultimo gradino ed acciongersi a scendere giù... quando qualcosa di strano avvenne davanti a lei.
 
Per un attimo, la bambina mezza-cinese vide come delle scintille luminose apparire in aria, davanti a sè... e un attimo dopo, Shuichon fece un salto per lo spavento e la sorpresa quando una sorta di grande buco nero, abbastanza grande perchè lei ci potesse passare, si spalancò davanti a lei, come un paio di fauci spalancate che cercavano di inghiottirla! Per un attimo, la bambina si spaventò, e si tirò indietro quel tanto che bastava per mettersi a distanza di sicurezza senza cadere dallo scivolo... ma poi, una strana sensazione che le partiva da dentro la convinse che non c'era pericolo, e Shuichon si riavvicinò, guardando verso l'interno del varco.     
 
"Che cos'è?" chiese la bambina a nessuno in particolare. Delle immagini sfocate cominciavano ad apparire in fondo al varco, e per qualche istqante, rimasero troppo poco nitide perchè Shuichon potesse vedere esattamente di cosa si trattasse. Tuttavia, restando attenta a quello che stava succedendo all'interno del varco, la bambina cominciò a distinguere qualcosa di più... e quando finalmente tutto divenne più chiaro, Shuichon vide che l'immagine che stava vedendo era quella di Terriermon in piedi su quello che sembrava essere un pavimento di vetro lucido! Il Digimon simile ad un cagnolino stava parlando con qualcuno, probabilmente con Jenrya... e anche se Shuichon non poteva sentire quello che stava dicendo, si capiva che stava facendo una delle sue immancabili battutine sarcastiche!
 
Shuichon si mise la mano davanti alla bocca e ridacchiò divertita al pensiero... poi, incuriosita ed affascinata da quello strano fenomeno, allungò una piccola mano verso il buco nero, sperando forse di accarezzare Terriermon. Sentì un'improvvisa ondata di gelo quando il suo braccio si avvicinò al Digi-Gate, e cercò di tirarsi indietro... ma per qualche motivo, per quanto tentasse di allontanarsi con tutte le sue esigue forza, la sua mano restava lì, come se fosse stata attratta da una calamita verso il buco nero. Spaventata, Shuichon lanciò un urletto di paura... e immediatamente, sia Janyuu che Yamaki interruppero la loro conversazione e si voltarono allarmati verso lo scivolo, giusto in tempo per vedere Shuichon che cercava di tirare via la mano dal buco nero che la stava prendendo!
 
"Papà! Papààààà! Yamaki-saaaaan!" gridò Shuichon. "Mi... mi sta prendendo!"
 
"Shuichon-chan!" esclamò Janyuu, correndo a tutta velocità verso lo scivolo e cercando disperatamente di afferrare la figlia più piccola tra le braccia. Ma la sua reazione, per quanto fulminea, arrivò comunque un secondo troppo tardi. Il signor Lee tese le braccia verso Shuichon, ma non riuscì ad afferrarla prima che la forza del varco la sopraffacesse, risucchiandola al suo interno! La bambina sentì un vento gelido sferzarle il viso mentre precipitava, in quella specie di tunnel, verso l'immagine di Terriermon che sembrava diventare sempre più grande e sentì la voce di suo papà che la chiamava disperatamente...
 
"SHUICHON!"
 
"Maledizione, questo non lo immaginavo proprio..." esclamò Yamaki allarmato. "Signor Lee, dobbiamo andare immediatamente alla sede centrale. Faremo tutto il possibile per recuperare sua figlia..."
 
 
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All'interno dell'Arca, sembrava che ciò che era successo a Shuichon non fosse passato inosservato... almeno, non a Terriermon, che drizzò le orecchie allarmato e guardò verso la propria destra, avvertendo gli altri di quello che aveva appena sentito. 
 
"Huh? Hey, ragazzi, sento qualcosa!" esclamò il Digimon simile ad un cagnolino. "Jen, Jen! Non lo hai sentito anche tu? Ho avuto l'impressione che Shuichon fosse qui da qualche parte!"
 
La reazione di Jenrya fu prevedibile - il Tamer cinese sgranò gli occhi e scattò in piedi con evidente allarme, voltandosi da una parte e dall'altra come se sperasse di vedere la sua sorellina da qualche parte... e anche i suoi compagni scattarono su per la sorpresa.
 
"Shuichon?" esclamò Jenrya. "Come... com'è possibile, Terriermon? Shuichon non può essere qui!"
 
"Eppure... eppure sono convinto di aver sentito la sua presenza, qui a DigiWorld! Non posso sbagliarmi, con tutte quelle volte che Shuichon-chan mi ha fatto giocare alle bambole con lei!" ribattè Terriermon.  
 
"Cosa? Che... che sta succedendo?" chiese Guilmon, mettendosi ad annusare l'aria. Non riusciva a sentire nessun nuovo odore, men che meno quello di Shuichon. "La... sorellina di Jen non è qui, Takatomon! Non sento il suo odore..."
 
"Sei sicuro di non esserti sbagliato, orecchie lunghe?" chiese Ruki. La Tamer dai capelli rossi sembrava essere piuttosto scettica... ma non del tutto incredula. A DigiWorld, dopo tutto, erano successe anche cose più strane. "Come avrebbe fatto la sorella di Jenrya-kun ad arrivare fin qui a DigiWorld senza un varco come quello che abbiamo usato noi?"
 
"Non lo so, signorina Digimon Queen! Quello che ho percepito lo so io!" esclamò Terriermon infastidito. "Resta il fatto che ho setito che Shuichon-chan è qui! Non chiedermi come sia possibile..."
 
Dobermon alzò la testa e cominciò ad annusare l'aria attorno a sè... mentre Alice si svegliò di soprassalto, sfregandosi gli occhi con una mano. "Hmm... amici... non... non credo che... Terriermon si stia sbagliando." disse la ragazzina bionda. "Non... so neanch'io come, ma ho percepito anch'io che è arrivato qualcuno qui a DigiWorld!"
 
"Cosa vuoi dire?" chiese Takato allarmato. "Vuoi dire che... che Shuichon-chan è davvero arrivata qui a DigiWorld in qualche modo?"
 
Dobermon scosse la testa. "Non sapremmo dirlo con esattezza, ma qualcuno è sicuramente arrivato." disse l'enorme cane nero, i cui occhi rossastri scintillarono debolmente nella semioscurità dell'Arca. "Non abbiamo idea di chi potrebbe essere..."
 
"Potrebbe essere qualcuno che è capitato qui a DigiWorld per errore..." affermò Alice pensierosa. "Ma è possibile che si tratti effettivamente della sorella di Jenrya-kun... non saprei dirlo con esattezza."
 
La possibilità che si trattasse di Shuichon, per quanto remota, non era nulla... e questo fu più che sufficiente, per Jenrya, per interrompere quello che stavano facendo. "Allora... allora non c'è tempo da perdere, ragazzi! Dobbiamo cominciare a cercarla... non possiamo lasciare Shuichon-chan da sola a DigiWorld! Chissà a quali pericoli potrebbe andare incontro... Presto, scendiamo qui! Magari è qui attorno!"
 
"Hey, aspetta un momento, cervellone!" esclamò Ruki, mettendo le mani avanti. "Aspetta! Come fai ad esere sicuro che è lei? Non puoi decidere da solo di mollare tutto quanto per la remota possibilità che sia tua sorella!"
 
"Beh, forse a te non importa nulla, reginetta dei Digimon..." disse Terriermon, tenendo le braccia incrociate e fissando Ruki con acredine. "Ma Shuichon-chan è la sorellina del mio Tamer, e anche se a volte mi ha dato fastidio dover fare finta di essere una bambola, anch'io le voglio bene! Non possiamo abbandonarla lì!"
 
Renamon si trattenne a malapena dal fare un sospiro rassegnato. Era esattamente quella la situazione che aveva in mente quando aveva detto che non era facile prendere delle decisioni senza farsi prendere dalle emozioni... soprattutto quando si era direttamente coinvolti. Takato, dal canto suo, era combattuto - da una parte, non poteva ignorare che la sorella di uno dei suoi migliori amici poteva essere in pericolo, e se così fosse stato, dovevan aiutarla in qualche modo... ma dall'altro, atterrare in quel momento e in quel luogo avrebbe significato esporsi ad un rischio non indifferente. Avrebbero potuto essere attaccati da Beelzemon, o da qualche altro Deva...
 
"Ascoltate... io credo che dobbiamo almeno andare a vedere!" affermò Juri, anche lei per niente avvezza a lasciare una persona in una situazione pericolosa. "Dobbiamo... dobbiamo almeno vedere se è Shuichon-chan, e anche se non è lei, potrebbe essere una persona in pericolo. Almeno... andiamo a vedere di chi si tratta, e semmai interveniamo!"
 
Elecmon fece un cenno con la testa, approvando la decisione di Juri... e guardandosi attorno, Ruki capì subito che praticamente tutti gli altri la pensavano allo stesso modo. Se doveva essere sincera anche lei nutriva la preoccupazione che potesse essere proprio la sorella di Jenrya, e ammise tra sè che era meglio andare almeno a verificare. 
 
"Hmm... sì, è vero, avete ragione. Meglio controllare, giusto per essere sicuri." affermò la Tamer dai capelli rossi. L'Arca stava già rallentando, e stava lentamente scendendo verso terra, verso una landa desolata ricoperta di rocce aguzze...
 
Una volta che l'Arca fu giunta a circa una decina di metri da terra, un raggio di luce azzurrina venne proiettato dalla parte inferiore del gigantesco Digivice, e uno alla volta, i Tamer e i Digimon che facevano parte della spedizione scesero, si divisero in alcuni gruppetti e cominciarono subito a cercare. Guilmon e Dobermon cominciarono subito a fiutare, cercando di cogliere un'odore che potesse essere quello di Shuichon... all'inizio, senza alcun apparente successo.
 
"Hmm... sniff, sniff... mi dispiace, Takatomon, io qui non sento niente... potrebbe essere troppo lontana..." disse Guilmon. "O potrebbe non essere nemmeno arrivata a DigiWorld... non lo so, Takatomon, dobbiamo cercare ancora!"
 
"Per favore, Guilmon, fate del vostro meglio!" lo pregò Jenrya. Takato e i suoi compagni vedevano bene che il giovane Tamer cinese stava cercando di mantenere la calma, edata la situazione, Takato non potè che essere impressionato dal modo in cui Jenrya riuscisse a farlo. Se fosse stato lui al suo posto, si sarebbe fatto immediatamente prendere dal panico. "Mia sorella potrebbe essere qui... e potrebbe essere in pericolo in ogni momento!"
 
"Stai calmo, cervellone. Adesso la cercheremo ovunque... e se è qui a DigiWorld, la troveremo senz'altro, te lo giuro!" affermò Ruki con decisione, forse volendo scusarsi per il suo comportamento un po' brusco di prima. Renamon si era già piazzata su una formazione rocciosa più alta delle altre, in modo da avere una visuale migliore. La sua vista acuta stava passando in rassegna la landa brulla, cercando un qualsiasi segno che Shuichon potesse essere lì da qualche parte...
 
"Ragazzi, dobbiamo guardare dappertutto!" esclamò Meramon. "Non appena trovate qualcosa che potrebbe essere la sorella di Jenrya, avvertite!"
 
"Stiamo cercando anche noi!" esclamò Hirokazu, tenendo per una mano Kenta e portando in spalla il piccolo Hagurumon, che cercava a sua volta di aiutare malgrado la sua forma e le sue dimensioni limitassero la sua utilità.
"Avanti, Kenta-kun, dobbiamo spalancare gli occhi! Cercare dappertutto!"
 
"Stai calmo, Hirokazu-kun! Certo che do una mano anch'io!" rispose il ragazzino con gli occhiali. "Ma se già Dobermon e Guilmon non riescono a sentire il suo odore, temo che io potrò fare ben poco..."
 
"Vi diamo una mano anche noi!" disse Alice, rimettendosi a posto uno dei suoi codini biondi. Dobermon si era già messo a fiutare in una direzione diversa, sperando di avere migliori risultati... ma un odore penetrante colpì quasi subito le sue narici, e l'enorme cane dobermann si fermò, ringhiando rabbiosamente mentre indietreggiava di qualche passo. "Hm? Dobermon... c'è... qualcosa che non va?"
 
"Sì, Alice... temo che stiamo per incontrare qualche ospite poco gradito..." ringhiò Dobermon.
 
Anche Guilmon aveva sentito un odore strano... e la cosa lo aveva allarmato visibilmente! I suoi occhi si erano già fatti ellittici, segno che il piccolo dinosauro rosso era allarmato. Terriermon drizzò le orecchie, Renamon guardò rapidamente in direzione di Dobermon, mentre Hagurumon fece schioccare i suoi ingranaggi tra loro, ed Elecmon rizzò la pelliccia, sulle cui punte crepitarono delle scariche elettriche...
 
"C'è un nemico." affermò Renamon. Con un salto acrobatico, la volpe ninja scese giù dalla colonna di roccia e atterrò accanto a Terriermon e Guilmon, mettendosi in guardia allorchè un'ombra minacciosa scese dall'alto, e per un attimo incombette sul gruppo con la sua ombra! "E' potente. Dovremo fare del nostro meglio se vogliamo avere qualche possibilità..."
 
Si sentì un tonfo sordo, e la terra tremò per un attimo sotto il peso del Digimon che era appena arrivato - si trattava di una sota di gigantesco coniglio umanoide ricoperto da una corta pelliccia marrone, con una grossa chiazza bianca romboidale sul muso e altre due sulle braccia, lunghe orecchie dalla punta rosata, e con addosso un'armatura bianca bordata di giallo, con una sciarpa viola attorno al collo, e un paio di pantaloni di seta bianchi. Era alto almeno sei metri, e non dava certo l'impressione di un animaletto tenero e socievole come di solito si considerano i conigli - i suoi occhi rossi brillanti, le sue enormi mani artigliate, e i tre piccoli corni che spuntavano dalla sua fronte non aiutavano certo a renderlo più tranquillizzante!
 
"Antylamon, il Deva Coniglio..." mormorò Meramon spaventato.
 
"E COSI'... VOI SIETE I DIGIMON TAMERS DI CUI IL MIO SIGNORE, ZHUQIAOMON-SAMA, MI HA AVVERTITO." disse il Digimon simile ad un coniglio gigante, squadrando il gruppo con attenzione. "IO SONO ANTYLAMON, E FACCIO PARTE DEI DEVA DEL MIO SOVRANO."
 
"Un Deva... questo non ci voleva!" mormorò Elecmon.
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: Antylamon
Tipo: Bestia Sacra
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Bunny Blades, Treasure Axes, Arm Bomber
 
Il Deva Coniglio, fedele servitore di Zhuqiaomon, è un Digimon stoico e controllato che  tende a preferire la riflessione all'azione. Ha un animo gentile e gli piacciono le cose piccole e carine, ma in combattimento sa dimostrarsi inesorabile. Le sue Treasure Axes possono fendere qualsiasi protezione e distruggere i dati della vittima.
 
 
Takato immaginava che molto probabilmente non avrebbe avuto nessun effetto, ma decise che valeva la pena fare un tentativo. "An... Antylamon, giusto? Ecco... i-io e i miei amici, beh... stavamo... stavamo solo cercando uno di noi che potrebbe essere qui da queste parti, e... non avevamo nessuna intenzione di combattere con lei o di creare problemi al suo sovrano." affermò, balbettando un po' per il nervosismo. "Se... se lei fosse così gentile da... da lasciarci cercare..."
 
"COMPRENDO LE VOSTRE MOTIVAZIONI." rispose il Deva Coniglio. "MA CIO' NONOSTANTE, ZHUQIAOMON-SAMA DESIDERA CHE NESSUN ESSERE UMANO METTA PIEDE A DIGIWORLD, E IO SONO QUI PER ESEGUIRE LA SUA VOLONTA'. NON HO NULLA CONTRO DI VOI, MA HO RICEVUTO DEGLI ORDINI PRECISI DAL MIO SOVRANO, E NON POSSO DISOBBEDIRE."
 
"Lo immaginavo." disse Renamon, mettendosi in guardia. "In tal caso, non ci resta che combattere."
 
"Speravo di poterlo evitare..." disse Takato. "Ma forse questo vuol dire che ci stiamo avvicinando alla dimora di Zhuqiaomon..."
 
"SE RIUSCIRETE A SCONFIGGERMI, POTRETE VEDERLO DA VOI." disse il Deva, mettendosi in guardia. Con un movimento fluido, portò entrambe le braccia davanti a sè, e Guilmon strinse gli occhi quando vide le enormi mani di Antylamon trasformarsi in un paio di asce ricurve crudelmente affilate! Dobermon ringhiò, un verso profondo e terribile che esprimeva rabbia e paura al tempo stesso... e i Digimon si misero in ordine davanti ad Antylamon per affrontare quella che si preannunciava una battaglia terribile...
 
"Dammi il via, Takatomon... io sono pronto!" esclamò Guilmon.
 
 
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Sulla cima di un grande canyon di roccia, la motocicletta demoniaca chiamata Behemoth si fermò con un acuto stridio di pneumatici, e il suo conducente voltò lo sguardo verso l'orizzonte, scrutando con tutti i suoi sensi. Un ghigno feroce apparve sulle sue labbra quando si accorse che coloro che stava cercando erano in quella direzione. Erano ad una certa distanza, in effetti... ma nel giro di qualche ora, sarebbe riuscito a raggiungerli... 
 
"Pensavate davvero di potermi sfuggire, poveri sciocchi?" sghignazzò Beelzemon, flettendo i suoi artigli e dando un'occhiata alla pistola rinfoderata al suo fianco, Berenjena. "Siete riusciti solo a ritardare l'inevitabile... ma stavolta, non ci sarà quel bellimbusto a tirarvi fuori le castagne dal fuoco!"  
    
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: Sono contento di essere arrivato a questo punto. Ormai, il palazzo di Zhuqiaomon è sempre più vicino, così come alcuni degli scontri più importanti di questa storia... a cominciare con la battaglia contro Antylamon, uno dei miei Deva preferiti! E poi, a giudicare da chi si sta per ripresentare, credo che possiate immaginare quale Digimon entrerà in campo tra non molto! 
Cercherò di non farvi aspettare troppo per il prossimo capitolo! A presto, e mi raccomando, recensite!
Ciao!         
   
        
           
  
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