Serie TV > The Librarians
Segui la storia  |       
Autore: DirceMichelaRivetti    20/04/2016    1 recensioni
Storia che vuole esplorare il passato di Jenkins, dalla sua gioventù fino al momento in cui la magia venne tolta dal mondo; i suoi rapporti con la Biblioteca e la sua relazione col padre.
Mi sono ispirata in parte al ciclo bretone, in parte a tutte le frasi (spesso lasciate in sospeso) pronunciate da Jenkins circa il proprio passato.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dulaque, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Mille e non più Mille! Preparatevi! La fine del mondo è vicina, l’Anticristo muoverà i propri passi sulla Terra e porterà discordia e odio, infiammerà gli animi e scatenerà guerre. Gli uomini e le donne cadranno in preda della follia e del peccato, non riusciranno più a dominare le tentazioni e agiranno secondo gli impulsi e gli istinti bestiali. La sete del vizio e non la ragione guiderà gli animi degli uomini che si preoccuperanno solo dell’immediato appagamento, senza vedere le conseguenze. Non ci saranno più re, né capipopolo, l’anarchia sconvolgerà il mondo e i malvagi agiranno indisturbati, senza che alcuno curi la giustizia. I demoni si mescoleranno agli uomini e non ci sarà più distinzione tra essi. Tutto sarà caos e distruzione, violenza, poteri incontrollabili saranno scatenati e la volontà di nessuno potrà arginarli. Alla fine della devastazione, il Salvatore scenderà sulla Terra e chiamerà i giusti che hanno resistito alle tentazioni, che in mezzo al male sono rimasti saldi nella fede e avranno trovato in Dio la loro ancora di salvezza. Allora i peccatori bruceranno all’Inferno in eterno e i giusti saranno ammessi alla contemplazione del Signore. Vendete i vostri beni, confessate i vostri peccati e chiedete perdono. Pentitevi! Penitentiam agite! Abbandonate l’orgoglio, l’avidità, la lussuria e ogni altro vizio, pensate alle vostre anime. La fine è vicina! Mille e non più Mille!”

A parlare in questa maniera era un monaco che in una mano brandiva una croce e nell’altra una campana per richiamare l’attenzione. Un fitto campanello di gente era stretto attorno a lui per sentirlo: molti credevano alle sue parole, altri lo ascoltavano divertiti.

Poco distanti e a portata di orecchio, seduti a un tavolo all’aperto di una locanda, si trovavano Galahad e Melissa. Mangiavano una zuppa di legumi e conversavano.

Il cavaliere ogni tanto lanciava qualche occhiata al sedicente profeta, infine chiese alla compagna: “Secondo te è una semplice moda, oppure c’è qualcosa di vero? Ho perso il conto, ormai, di quanti frati, eremiti e predicatori abbiamo sentito annunciare la fine dei tempi negli ultimi mesi. Non possono essere tutti folli, deve esserci qualcosa sotto. Non dico sia realmente la fine del mondo, ma potrebbe essere che ci sia qualcuno che abbia interesse a farlo credere. Che cosa ne dici?”

“Non saprei. Ho provato a guardare nel futuro e a comunicare con gli spiriti, sembra che qualcosa effettivamente ci sia, ma quel poco che ho visto era nebuloso e confuso e non sono riuscita a capire.”

“Strano. È raro che tu non riesca in qualcosa … a meno che non ci sia qualche altro potente mago o strega a contrastarti. Potrebbe esserci qualcuna delle nostre vecchie conoscenze dietro ciò, oppure qualche nuovo talento della magia che non abbiamo notato?”

“Non credo. Non mi pare sia nebuloso perché qualcuno cerchi di impedirmi di vedere.”

“Cosa ti confonde, allora?”

“Non lo so. È come se ci fosse troppa energia, troppa potenza per poter essere percepita; ho come l’impressione che di riuscire a vedere solo una piccola parte di una forza troppo vasta ed è per questo che non riesco a comprendere quel che sarà.”

“Forza troppo vasta? Potrebbe centrare con i poteri incontrollabili di cui parlano i predicatori?”

“Non lo escludo, ma di questi parolai non mi fido molto. Spesso non sanno neanche quel che dicono, ripetono quel che han sentito da altri, senza capirlo e modificando ciò che non ricordano esattamente.”

“Mi piacerebbe indagare su questa faccenda, se ci fosse qualcosa di vero, sarebbe bene prevederlo e impedirlo o, se fosse troppo tardi per fermarlo, almeno riuscire a fronteggiarlo.”

“Sei sicuro?” lo sguardo di Melissa era un poco preoccupato.

“Sì, perché?”

“Beh, dopo l’ultima impresa … eri piuttosto scosso, per questo avevamo deciso di prenderci un periodo di vacanza, senza immischiarci in avventure.”

Galahad abbassò lo sguardo e si morse le labbra; dopo qualche momento di silenzio, disse: “Lo so, ma forse non è stata la decisione giusta … voglio dire … abbiamo avuto delusioni, più di quante ci aspettassimo, le nostre iniziative decisamente non hanno dato i risultati sperati e … spesso ci siamo trovati in conflitti che avremmo preferito evitare. ... Tutti quei morti ...”

Melissa non voleva vedere l’amato così abbattuto e animosamente cercò di rincuorarlo: “Non pensarci! Abbiamo sempre fatto di tutto per provare ad evitare i conflitti, non è colpa nostra se hanno scelto di combattere.”

“Ci sono sempre state molte morti collaterali, di chi si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Quante volte abbiamo sperato di cambiare le cose? Salvare qualcuno? Impedire disgrazie?” Galahad aveva un tono aspro e di rimprovero “Ma nonostante ciò, su questa terra, c'è sempre qualcuno pronto a distruggere e uccidere per qualche stupido ed egoistico motivo.”

“Lo so che vorresti un mondo privo di malvagità, che tutte le creature vivano tranquillamente, ma questa è un'utopia.”

“Se non credessi di poter migliorare le cose, non varrebbe neppure la pena di agire come facciamo, ma sarebbe meglio goderci la vita e basta.”

“Come stiamo facendo negli ultimi anni, vero? Senza però essere realmente contenti. Il mondo e le singole pressione possono migliorare, ma ciò non implica la perfezione. Galahad, i nostri interventi hanno spesso impedito catastrofi e il sangue versato è stato comunque minore di quello che sarebbe potuto sgorgare se non avessimo fatto nulla: dobbiamo essere fieri di ciò.”

“Lo so, ma se ripenso a tutti i nostri amici o compagni che sono morti, sacrificandosi per un bene che non è mai arrivato …!” l’uomo era amareggiato “I Bibliotecari di Yahuda non riescono a sopravvivere più di cinque anni, nemmeno con un Guardiano a proteggerli...ed è stata nostra l'idea di istituire i Bibliotecari, noi li abbiamo mandati a morte!”

“Sono uomini adulti, consapevoli dei pericoli, che hanno accettato di consacrare la vita alla Biblioteca. Loro hanno scelto! Inoltre è Yahuda che continua ad arruolarli, nonostante i risultati, quindi se mai la responsabilità è sua, non nostra.”

“Sì, ma se io fossi più abile con la diplomazia, se riuscissi a gestire meglio le interazioni tra gli esseri e le creature e...”

“Tu hai sempre fatto tantissimo e non puoi sentirti responsabile delle coscienze malvagie di altri. Non puoi obbligare qualcuno ad essere buono o ragionevole o cancellare la sua sete di potere. Abbiamo tutti il libero arbitrio e tu non puoi imporre la tua volontà agli altri.”

“Sento ugualmente il peso di tutti i morti. Soprattutto ... lo sai ... Lo vedo sempre davanti ai miei occhi ... nostro...” le parole gli morivano in gola.

Galahad, per favore, ascoltami! Soffro quanto te per lui, tuttavia non mi arrendo. Se non possiamo migliorare il mondo, possiamo almeno cercare di evitare che peggiori.”

“Hai ragione ed è a questo che volevo arrivare, prima che mi interrompessi. Volevo dire che, appunto, nonostante i fallimenti e il dolore, stare fermo e a riposo non ci riesco anzi, forse è peggio. Sento e vedo quel che accade attorno a me e lo sento il richiamo dell'azione, nonostante la consapevolezza che ogni soluzione è solo provvisoria. Sento il richiamo della speranza che mi sportiva a fare qualcosa. Facciamo! Agiamo! Io non so se questa fine del mondo tanto annunciata sua vera oppure no, ma non voglio stare ad aspettare che accada qualcosa. Indaghiamo!" "Volentieri! Se te la senti di tornare in azione, io sarò al tuo fianco come sempre. Penso che innanzitutto dovremmo raccogliere informazioni e forse sarà meglio spartirsi le persone da consultare. Io proverò a sentire mia zia e poi la pietra di Merlino.”

“Io proverò a sentire Viviana. Potremmo ricongiungerci in Biblioteca, sono certo che Yahuda sappia qualcosa di quel che sta accadendo, o per lo meno si starà informando anche lui, non penso gli siano sfuggiti i discorsi apocalittici.”

 

 

Nota d’Autrice:

Ciao a tutti! Sono tornata, non so con quale frequenza posterò i capitoli, intanto ho messo questo, per creare un po’ di atmosfera.

Spero vi piaccia ^___^

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Librarians / Vai alla pagina dell'autore: DirceMichelaRivetti