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Autore: Fonissa    20/04/2016    1 recensioni
[AU!HighSchool] [Musical] [Percico\Reynabeth] [Accenni: Jasper, Caleo, Frazel]
“Sai Nico, se per caso tu volessi ritornare a cantare, io potrei darti una mano.”
[...]
“Io so che tu desideri ritornare a farlo, ma non hai il coraggio. Pensa solo questo: Bianca lo vorrebbe.”
***
I segreti sono una parte di noi. Possono essere piccoli o grandi, oscuri o innocui. Percy Jackson, capitano della squadra di nuoto stimato da ogni studente dell'half-bloom High School, non aveva mai pensato di dover avere un segreto così grande fino a quando non si ritrovò davanti a quel pianoforte, a cantare con Nico Di Angelo. Per fortuna non sarà solo a dover sopportare questo peso.
Genere: Angst, Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson, Percy/Nico, Quasi tutti, Reyna/Annabeth
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I muscoli in tensione, le gocce di sudore che le colavano dalla fronte, il fiato corto e le gambe che bruciavano. Reyna aveva appena finito l'allenamento di corsa. 

"Vi voglio qui domani per altre due ore -aveva urlato Nike a tutte le ragazze- fatevi trovare pronte alle quattro."

La squadra non aveva fatto altro che annuire, tenendo per loro i commenti negativi, per poi dirigersi verso lo spogliatoio. Anche Reyna stava per entrare, quando sentì qualcuno afferrarla per il braccio.

"Dove stai andando, Rey-rey?"

Si girò di scatto e perse un battito quando l'oscurità dei suoi occhi incontrò il riflesso argento di quelli della ragazza che aveva di fronte. Annabeth le sorrideva mentre i ricci biondi le ricadevano morbidi sul viso. 

"A farmi una doccia, ovviamente. E non chiamarmi così." rispose Reyna con la solita freddezza che mostrava sempre, nonostante dentro sentisse una forte sensazione di calore.

"Non puoi venire a casa mia a fartela? Devo parlarti di una cosa, è urgente." 

Boom. Meno un altro battito. Reyna imprecò mentalmente. Perché diamine l'amica le faceva sempre quest'effetto? Quando erano con i loro amici, avrebbe voluto sparire nel nulla e non rivedere più nessuno, ma quando erano da sole poteva anche stare minuti interi solo a sentire la sua voce o a guardarla mentre studiava. 

"Dovrei stare con la squadra..."

"Per favore." Annabeth stringeva la mano dell'altra, facendo gli occhi dolci. Reyna si morse il labbro: come poteva resistere? Sospirò, alzando gli occhi al cielo.

"E va bene."

La casa di Annabeth era come sempre: grande, arredata con classe e tremendamente vuota. I suoi genitori erano separati, il padre si era risposato ma era sempre fuori con la nuova compagna e i suoi due figlioletti. La bionda lanciò lo zaino (che portava sempre dietro pieno di libri di architettura) sul divano, accasciandosi di fianco a esso. 

"Vai pure, ti aspetto qui."

Reyna annuì, dirigendosi verso il bagno con il borsone in spalla. Mentre attraversava il corridoio, si guardò intorno, osservando alcuni particolari. Un quadro era stato spostato, le rose rinsecchite che si trovavano lì solo due giorni fa erano state sostituite da alcuni tulipani gialli, una nuova statuina di vetro poggiata su una mensola. Ormai conosceva quella casa come le proprie tasche. Entrò nel bagno, senza preoccuparsi di chiudere la porta a chiave, tanto in casa si trovavano solo lei e Annabeth. Si sciolse i capelli castani, iniziando a spogliarsi fino a rimanere in intimo. Ammirò il suo fisico allo specchio: le pettegole della scuola dicevano che era troppo muscolosa, ma lei si sentiva orgogliosa. Quando anche il reggiseno finì sul pavimento, la porta del bagno si spalancò, mostrando Annabeth con degli asciugamano in bagno.

"Ti ho portato questi..." 

Reyna aveva la sensazione che sarebbe svenuta. Aveva solo un pezzo di stoffa a coprirla sotto e Annabeth era di fronte a lei che la osservava. Questa prima sgranò leggermente gli occhi sollevando un sopracciglio, poi mise su un sorrisetto difficile da interpretare. Con la massima tranquillità poggiò gli asciugamani vicino al lavandino, poi uscì chiudendo la porta lentamente. Reyna avrebbe potuto giurare di averla vista strofinare le gambe tra di loro in uno strano modo prima di uscire. La bruna si lasciò cadere lungo la parete, prese qualche lungo respiro, poi tolse anche le mutandine, buttandosi sotto la doccia gelida. Non sapeva che fuori dal bagno Annabeth era ancora impalata davanti alla porta, cercando di ignorare quel fastidio che le si era formato tra le gambe.

In dieci minuti Annabeth aveva già cambiato posizione sei volte, passando dalla poltrona al divano,  provato a leggere un paio di libri e a guardare la televisione, ma la sua mente continuava a ritornare alla scena di poco prima. Reyna quasi completamente nuda, che la osservava con sguardo sorpreso e con le guance arrossate (anche se con ogni probabilità lei non se n'era accorta). Si prese la testa tra le mani, quasi urlando. Ma cosa stava pensando? Lei era fidanzata con Percy, con un ragazzo, da un anno ormai. Okay, aveva avuto una cotta per la sua amica Piper per un paio di mesi, ma poi lei si era messa con Jason. Da allora non aveva più pensato alle ragazze... fino all'arrivo di Reyna. Ricordava benissimo come si era incantata davanti ai suoi occhi freddi che sembravano scrutare ogni persona che avesse intorno. Si riconosceva in quello sguardo. Era arrivata a scuola l'anno prima, sconvolgendo la vita di Annabeth che era appena uscita dalla sua cotta per Piper. Proprio quest'ultima era l'unica a sapere dei dubbi della bionda. 
Aveva provato a dimenticarsi di tutto. Lei era convinta di amare Percy, ma c'era sempre quella piccola parte della sua testa (la meno razionale) che le faceva salire in dubbio.
Fortunatamente, tutto quell'ammasso di pensieri la distrasse del leggero problema che aveva avuto prima dopo aver visto Reyna nel bagno.
Un'oretta dopo entrambe le ragazze sedevano sul divano. Tra di loro non c'era tensione, come se non fosse successo nulla. E, in effetti, non era accaduto proprio niente.

"Anny, di cosa dovevi parlarmi?" chiese Reyna, legando i capelli ancora un pò umidi in una treccia. Annabeth sorrise. Quando erano sole, la bruna era la prima ad usare quegli stupidi nomignoli. Poi si ricordò del perchè Reyna era a casa sua. Sospirò, per poi lanciarsi nel suo racconto. 
Alla fine, Reyna la guardava con sguardo corrucciato, ma nei suoi occhi c'era anche qualcosa di indecifrabile. 

"Aspetta, ripetimelo ancora una volta... hai visto Percy fare cosa?!"
Annabeth sbuffò.

"Cantare. Ho visto Percy cantare, insieme a Nico e Hazel. Tu e Percy avevate quasi gli stessi orari di allenamento, ho pensato di venire da voi e sono passata davanti l'aula di musica. Non farmelo ripetere."

La ragazza dagli occhi grigi vide l'altra che prima alzò un sopracciglio, scettica. Poi assottigliò gli occhi e le sue guance si riempirono d'aria.

"Oh no, non oserai..."

Reyna scoppiò a ridere, rotolandosi sul divano e mantenendosi la pancia.

"Non ridere!" esclamò Annabeth indignata, lanciandole un cuscino.

"Scusa Anny, è che la scena di Percy che canta mi è sembrata troppo comica." 

"Se me lo avessero detto, l'avrei pensato anche io. E invece una volta l'ho sentito. Ero in macchina con lui e Grover, si mise a cantare una canzone che passavano alla radio. Io e Grover fummo talmente stupiti che restammo a bocca aperta... ma non so come lui prese le nostre espressioni, perchè da allora non lo sentii più... fino a oggi. Non so come spiegartelo, ha una sorta di talento naturale..."

"Come nel nuoto?"

Annabeth ci pensò su, poi scosse la testa.

"Il nuoto è un'altro dei suoi talenti. Ma il canto, come dire... è come se fosse una parte di lui che vuole venir fuori."

"Okay, penso di aver capito, più o meno. Ma perchè questo ti turba così tanto?"

"Perchè non me l'ha detto! Da quanto tempo fa queste prove? Perché io non ne sapevo niente? Sono la sua fidanzata!" 

Quando pronunció l'ultima parola, un moto di senso di colpa la invase. Cercò di non farci caso mentre osservava Reyna che teneva lo sguardo fisso sulla sua treccia. Questa,  da parte sua, era combattuta. Una pallottola in pieno petto avrebbe fatto meno male di quella frase pronunciata da Annabeth. Sapeva che la cosa giusta da fare era rassicurarla, però...

"Mettilo alla prova -esclamò alla fine- vedi se entro una settimana te lo dice."

"Altrimenti?"

"Altrimenti, potrai fargli una di quelle sfuriate di cui solo tu sei capace."

Entrambe risero di gusto, poi Reyna prese il telecomando da sopra il tavolino.

"Tv?" chiese.

"Certamente"

Fecero zapping tra i canali, fino a quando non si fermarono su MTV music. Alzarono il volume, aspettando la fine della pubblicità e l'arrivo di una canzone. 

"Anny.."

"Si?"

"E tu?"

Annabeth fece uno sguardo confuso.
"Io cosa?"

"Sai cantare?"

"In realtà... non lo so."

"Provaci. Magari tu e Percy potrete formare una fantastica coppia di cantanti." 

Reyna rideva, ma c'era amarezza nella sua voce. Come per risposta, la canzone arrivò e Annabeth iniziò a cantare

"So she said what's the problem baby 
What's the problem I don't know 
Well maybe I'm in love (love) 
Think about it every time 
I think about it 
Can't stop thinking 'bout it "

Reyna sobbalzò. Tra tutte le canzoni del mondo, dovevano proprio passare accidentelly in love? E come se non bastasse, Annabeth era anche brava. Le aveva fatto quella domanda quasi per scherzo e invece aveva scoperto un altro talento della sua amica.
Annabeth cantò solo la prima strofa, accorgendosi di come Reyna la guardava.
"Che hai?"

"Anny, sei bravissima."

"Dai, sii seria..."

"Sono seria!"

Stettero zitte per la maggior parte della canzone, guardandosi, poi Annabeth esclamò.
"Ora prova tu, Rey-rey."

Reyna alzò gli occhi al cielo, poi cantò l'ultima strofa:

"Come on, come on 
Spin a little tighter 
Come on, come on 
And the world's a little brighter 
Come on, come on 
Just get yourself inside her 
Love ...I'm in love"

Quando ebbe finito, Annabeth la guardava sbattendo le palpebre.
"No, aspetta... non dirmi che..."

"Rey-rey..."

"Non dirlo."

"Tu..."

"Sta zitta."

"MA SEI MAGNIFICA."

Reyna soffocò il viso nel cuscino, dimenandosi.

"Non dirlo, non dirlo!"

"Sei magnifica, sei magnifica, sei magnifica." continuò Annabeth canticchiando come una bambina di cinque anni.

"Dai! Ma mi ci vedi a cantare?"

"Si!"

"Dai, sii seria..."

"Sono seria!"

Risero entrambe, rendendosi conto di come quella scena fosse simile a quella di poco fa. Nessuno delle due lo disse, ma quella canzone le aveva scosse. Come facevano certi cantanti a sapere perfettamente come ti sentivi? 

 

Il giorno dopo, a mensa nell'ora di pranzo, Percy si sentiva osservato. Nico e Hazel gli rivolgevano ogni tanto qualche occhiata, come se non riuscissero a dimenticarsi del giorno prima e avessero qualcosa di importante da dirgli. Annabeth non gli scollava gli occhi di dosso, che sembravano studiarlo come per aspettare il momento giusto di attaccarlo.  A causa di ciò, Percy aveva perennemente i brividi. E infine c'era Reyna, che aveva lo stesso sguardo, che però passava dal ragazzo alla bionda ogni minuto. 

"Ehm, amico, per caso hai fatto qualche altra cazzata?" gli sussurrò Jason, che sembrava l'unico ad aver notato tutta quella situazione. 

"No, non ultimamente almeno."

In parte era vero, lui non aveva combinato nessun guaio questa volta. Sapeva perfettamente come mai Hazel e Nico lo guardassero, ma era intimorito dal sguardo delle altre due ragazze. Reyna appoggiava Annabeth in qualsiasi cosa quest'ultima facesse, il che, di solito, significava per Percy doppia sgridata. Provò a ripassare gli ultimi momenti che aveva passato con Annabeth, ma niente di strano gli venne in mente. 

Verso la fine dell'ora di pranzo, riuscì solo a scorgere Piper che trascinava Annabeth fuori, prima che Hazel facesse lo stesso con lui, dirigendosi però verso l'aula di musica, che a quell'ora era vuota, mentre erano seguiti da Nico. Si chiusero la porta alle spalle, poi la riccia iniziò a guardare il ragazzo più grande con uno strano scintillio negli occhi, mentre Nico non faceva altro che sbuffare.

"Allora, ci hai pensato?" esclamò Hazel.

"A cosa?" domandò Percy.

"Non far finta di non aver capito, ti conosco abbastanza da sapere questo trucchetto."

Il più grande si morse il labbro, iniziando a spostare il peso da un piede all'altro. 

"Non lo so. E' stato tutto così improvviso e poi ho il nuoto... non ho mai pensato al canto, mio padre mi ha sempre cresciuto per essere il suo 'erede'."

"Beh, ora hai la possibilità di scegliere te per la tua vita." si intromise Nico. Solo guardandolo, Percy provò una sensazione di calore al petto. Si sentiva strano dal giorno prima, quando aveva afferrato il braccio di Nico e i loro occhi si erano incrociati. Come poteva un pomeriggio scombussolare un'intera vita?

"Forse...potrei fare qualche altra prova." rispose, senza staccare gli occhi dal ragazzo pallido. Questo abbozzò un piccolo sorriso.

Hazel invece poggiò le mani sui fianchi, sorridendo soddisfatta.

"Sarà un bel lavoro!"

 

"Piper, che fai?! Dovrei andare a lezione!" urlava Annabeth mentre Piper la trasportava fino al cortile della scuola.

"Annabeth Chase, ora tu mi dici cos'è successo." rispose quest'ultima incrociando le braccia al petto.

"Che intendi dire?"

"Perché guardavi Percy in quel modo? Sembravi parecchio arrabbiata. E perché Reyna ti guardava in quell'altro modo?

"In che modo mi guardava Reyna?"

La Cherokee alzò un sopracciglio squadrando l'altra, notando che la persona che aveva attirato l'attenzione di Annabeth era Reyna.

"Mh... non come al solito, ecco. Ma ora tu dimmi cos'è successo."

Annabeth sapeva di non potersi sottrarre all'amica. E poi era l'unica con cui si poteva confidare, visto che già sapeva molti aspetti importanti della sua vita. Iniziò a raccontare tutto il pomeriggio del giorno prima, da quando aveva visto Percy, Hazel e Nico, passando per quando aveva visto Reyna mezza nuda e finendo con quest'ultima che cantava. Alla fine Piper era solo confusa. Annabeth era intelligente, razionale e pacata, ma si innervosiva quando non capiva qualcosa. E le emozioni erano tra le cose che non riusciva bene a comprendere.

"Percy sa cantare?!" disse alla fine, partendo dalla cosa che più l'aveva stupita. La bionda sbuffò.

"Si, anche io ebbi questa reazione quando lo sentii per la prima volta."

"Oh... wow. Comunque, partendo da questo, penso che il consiglio che ti ha dato Reyna vada bene."

"E per il resto?"

"Sei confusa, Annabeth. Ora ti insegno un trucchetto: chiudi gli occhi e respira profondamente."

Annabeth eseguì, anche se si sentiva un po' stupida a farlo nel cortile della scuola.

"Ora concentrati sulla mia voce -sussurrò Piper con estrema calma- e ripeti dopo di me: io sono Annabeth Chase."

"Io sono Annabeth Chase."

"Sono la più brava della classe e amo l'architettura."

"Sono la più brava della classe e amo l'architettura."

"Sono fidanzata da un anno con Percy Jackson."

"Sono fidanzata da un anno con Percy Jackson."

"Mi piacciono i ragazzi."

"Mi piacciono i ragazzi."

A quel punto Piper si toccò per qualche secondo, guardò l'amica con occhi pieni di comprensione, sorrise appena e poi disse:

"E mi piacciono anche le ragazze."

"E mi piacciono anche le ragazze."ripeté Annabeth, aprendo gli occhi in quel momento e abbassando la testa.

"Annabeth..." Piper provò a chiamarla, ma questa non rispondeva. Tutto ciò che fece fu andarsene, ancora a testa basta, senza dire altra parola.

 

 

*ANGOLO AUTRICE*

Io amo Annabeth che si fa i complessi, non so perché XD

Comunque, serviva un capitolo anche per Annabeth e Reyna. Sono troppo shippose <3 Non sarà l'unico capitolo che parlerà di loro.

Inoltre, vi anticipo che c'è solo una cosa che amo di più di Annabeth con i complessi: Percy con i complessi. 

Al prossimo capitolo!

Sciao sciao

-Fonissa

  
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