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Autore: Hunnie_94    22/04/2016    2 recensioni
Essere innamorata del tuo migliore amico non è una cosa facile da nascondere.
Soprattutto se il tuo migliore amico è Kim Jongin, l'unica persona che ti conosce meglio di quanto tu conosca te stessa.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Traduzione | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Note:
(Io, come sempre, scelgo orari molto decenti per pubblicare) Anche se un po' in ritardo, eccovi il capitolo.
Ci vediamo giù, enjoy! :)


 
♦   Minhee POV 
 
La prima settimana di scuola andò liscia. Sorprendentemente, nessuno si lamentava come, invece, avevo previsto.
 
Di solito, quando si avvicinava la fine dell’anno, tutti erano come impazziti: gli insegnanti perdevano il controllo e gli studenti perdevano il loro cervello. La fine dell’anno era normalmente in quel modo anche per me, ma quest’anno era tutto diverso, forse perché eravamo Seniors ed eravamo diventati più “maturi”.
In ogni caso, tutto filava liscio e tutti erano pronti ad uscire da quel buco infernale chiamato scuola.
 
Tutte le mie cose erano impacchettate. Le cose che avevo nel dormitorio erano già imballate e pronte per essere portate a casa di mia madre. Mamma aveva detto di voler passare un po’ di tempo con me, prima che io andassi a vivere per conto mio.
I genitori di Kyungsoo gli pagavano l’affitto fino a quando il figlio non avrebbe avuto un lavoro e avrebbe potuto pagare le spese dell’appartamento per conto suo; i genitori di Jongin, invece, avevano già preso in affitto un appartamento per lui e avevano accettato di pagare le spese per il prossimo anno o due.
La differenza tra le famiglie di Jongin e Kyungsoo era fondamentalmente una: Jongin era ricco sfondato. Jongin veniva da una famiglia ricca, con auto molto eleganti, vestiti eleganti, una casa elegante, tutto elegante.
Kyungsoo, comunque, aveva una famiglia molto nella norma. Aveva un fratello più grande che era sposato con due bambini; i suoi genitori si aspettavano molto da lui e suo fratello. Anche se la madre e il padre di Kyungsoo erano, a volte, molto duri con lui, gli volevano bene in ogni modo possibile.
Era l’ultimo periodo di lezione, giovedì. Kyungsoo mi stava dicendo che voleva prendere lezioni di canto durante l’estate perché voleva lavorare sulle sue abilità canore e diventare un idol. Anche se i suoi piani sul futuro erano abbastanza irreali, se si vedeva lo sguardo che aveva negli occhi, si poteva capire perfettamente che era estremamente serio e irremovibile sul suo futuro. Voleva sinceramente diventare un idol, e voleva davvero cantare per vivere. Io n on avevo nessun problema a riguardo. L’unico pensiero che avevo era questo: se Kyungsoo fosse diventato famoso dall’oggi al domani, io sarei stata immediatamente buttata fuori dalla sua vita. Avevamo sentito tutti quelle tragiche storie di come il migliore amico di qualcuno fosse diventato un idol e si fosse dimenticato di tutto, ed io non ero assolutamente ancora pronta a diventare una di quelle persone che raccontavano quel genere di storie.
 
<< Voi ragazzi avete ntenzione di trovare qualche lavoretto estivo? >>, chiese Jongin.
<<  Sì, io sì. Forse in uno dei coffee shop qui intorno oppure in qualche gelateria >>, dissi.
Jongin rise. << Ti intendi solo di cibo e bevande, Minhee. L’unica cosa che farai sarà sporcarti il viso di gelato o di frappé al caramello. >>
<< Sarò circondata dalle cose che più mi piacciono, come puoi aspettarti che non ci ficchi la faccia dentro? >>, risposi.
 
Dato che era l’ultima settimana di scuola, l’insegnante ci lasciava parlare fra di noi e ci lasciava del tempo libero. Quella era una delle cose che più amavo dell’ultima settimana di scuola.
 
<>, chiesi.
<< Sì, ma mia madre se ne andrà subito dopo la cerimonia perché ha un viaggio di lavoro da fare. Ah, e le mie sorelle prenderanno del tempo libero dal lavoro per venire >>, disse Jongin.
<< Vedi Jongin, come mai le tue sorelle hanno un lavoro e una famiglia e tu sei ancora disoccupato e non hai una ragazza? >>, Kyungsoo lo prese in giro.
<< Come ho detto, la mia prima ragazza sarà anche l’ul- >>
<< L’ultima, abbiamo capito, dolce stronzetto >>, Kyungsoo alzò gli occhi al cielo.
<< Hey, me l’hai chiesto tu >>, si difese l’altro.
<< E tu, Kyungsoo? I tuoi genitori verranno? >>, chiesi io, ignorando il loro discorso sulle fidanzate. Onestamente, meno ne parlavamo, meglio era per me.
Kyungsoo annuì alla mia domanda. << Verrà anche Seungsoo. >>
<< Seungsoo-oppa? >>, sorrisi.
<< Ew, non chiamarlo co- >>
<< Jongin-oppa! >>, cinguettò la voce di una ragazza, che tagliò la frase che Kyungsoo stava per dire.
 
Ci voltammo. Anche se Kyungsoo e Jongin potevano non riconoscere quella voce, io la conoscevo più della mia: era sicuramente la voce di Chohee. Quella voce era così forte e sgradevole che, sentendola ogni giorno, mi faceva venir voglia di prendere due coltelli e infilzarmeli nelle orecchie.
 
<< Chohee… >>, disse Jongin goffamente.
 
Potevo sentire quanto fosse a disagio e, onestamente, non lo biasimavo. Quella ragazza non l’avrebbe lasciato solo e, per quanto io odiavo essere dura e scortese con lei, c’era qualcosa che mi faceva ribollire il sangue nelle vene. Chohee era come se fosse sempre lì per prendermi in giro; forse era perché a lei piaceva Jongin, o forse perché io ero la sua migliore amica e a me piaceva lui, o entrambe le cose. Ad ogni modo, sapevo che lei mi odiava e dovevo ammettere che anch’io non ero molto affezionata a lei.
 
<< Vi invito tutti e tre alla mia festa di fine anno, è proprio dopodomani al Sunset Beach >>, Chohee consegnò a Jongin  degli inviti. Non aveva neanche il coraggio di guardare in faccia me e Kyungsoo. << Spero davvero tu possa venire, oppa. I miei genitori hanno affittato l’intera spiaggia dalle 19 a mezzanotte. >>
 
Anche se Chohee stava invitando anche me e Kyungsoo, sembrava proprio che non volesse farlo davvero; innanzitutto, aveva consegnato tutti e tre gli inviti a Jongin e non ci aveva degnato neanche di uno sguardo. Eravamo praticamente spazzatura per lei, e sembrava ci avesse invitato solo perché eravamo amici di Jongin.
Alcune volte mi sentivo insicura sull’amicizia fra me e Jongin. Lui era uno dei ragazzi più popolari a scuola ed i suoi unici amici eravamo io e Kyungsoo. E Jongin non era nemmeno molto popolare rispetto a chi era veramente; erano stati il suo aspetto e la sua aura oscura a catturare l’attenzione di tutti. Se avessero visto quanto, invece, Jongin fosse sensibile e fragile, sarebbe stato per tutti uno shock.
Jongin, tuttavia, parlava con tutti di qua e di là, ma non si era mai visto camminare per i corridoi della scuola senza Kyungsoo o me al suo fianco.
Mi sentivo come un’ancora che lo trascinava giù nei pozzi della Città dei Perdenti con me, come se stesse sprecando la sua vita con me. Anche se avevamo una bella amicizia, forse avrebbe potuto avere qualcosa in più, qualcosa migliore di me, come se non potessi offrirgli molto come amica. Sospirai. Se non posso affrirgli tanto come amica, allora cosa potrò offrirgli come fidanzata? Ma questo non sarebbe mai successo, giusto?
 
Jongin si limitò ad annuire ed accettò gli inviti che gli porse Chohee; dopodiché la ragazza si allontanò per tornare dai suoi amici. Appena sparì dal mio campo visivo, afferrai Jongin per il colletto. << Non dirmi che ci andrai. >>
<< No, non ci vado >>, lui ridacchiò. << Noi andiamo. >>
Gemetti. << Oh, per favore. Non trascinarmi lì. Sai che non le piaccio più di tanto, vero? Ed in più, anche lei non è che mi stia tanto simpatica alla fine. >>
<< Questo non significa che tu non possa andare in spiaggia a divertirti un po’. Dai, ci sarò io. Ti divertirai di sicuro >>, rassicurò Jongin.
 
Guardai Kyungsoo, pregandolo con lo sguardo di dire qualcosa che convincesse Jongin a non andare a quella festa sulla spiaggia. Preferirei morire piuttosto che andare a quella festa per vedere Chohee provarci con ogni ragazzo nel suo bikini.
 
<< Beh, sembra divertente, andiamo >>, disse Kyungsoo. A quel punto mi rassegnai, non avevo altra scelta se non di andare.
Indirizzai a Kyungsoo i miei sguardi omicidi e sospirai, sapendo di non avere più nessuna speranza. <>, mormorai.
Jongin rise. << Hey, sai che sei carina quando sei aggressiva? >>
Girai lo sguardo verso di lui. << Beh, sto per diventare davvero, davvero fottutamente carina. >>
 
Lui rise sommessamente e mi scompigliò i capelli, che era una cosa per me odiosa. Quella piccola risatina era stata così delicata e bella, mi faceva quasi male al cuore sentirlo ridere in quel modo.
 
*** ¤ ***
 
♦   Autore POV 
 
Dopo il diploma, alcuni scattarono foto, altri riceverono fiori, altri si congratularono fra loro, si abbracciarono, e alla fine andarono tutti per strade separate.
Vedere le sorelle e i genitori di Jongin, rese Minhee molto contenta. Erano una così bella famiglia, e i geni del bell’aspetto avevano davvero fatto un buon lavoro. Solo a guardarli, si capiva che erano persone ricche e gentili: erano dolci, ed erano tutti molto belli.
La sorella maggiore di Jongin, Jinah, era sposata ed aveva due figli. Aveva due bambine, ed era sicuramente bello averle in giro per casa, soprattutto quando cercavano costantemente di strisciare su Jongin e scattare foto con lui. Vedendo il ragazzo con dei bambini attorno, fece sentire a Minhee delle farfalle nello stomaco. Non c’era sriamente nulla di più attraente che vedere un ragazzo giocare con un bambino piccolo. Era soltanto così commovente e mozzafiato che la ragazza si sentiva sopraffatta.
Ogni volta che Jongin scorgeva Minhee che lo guardava, le faceva l’occhiolino e diceva alle sue nipotine di correre verso di lei e di darle fastidio. Essendo loro delle piccole canaglie, correvano entrambe verso di lei e l’attaccavano.
Dopo un paio di foto con le famiglie, andarono tutti a casa e la madre di Minhee le raccomando di tornare a casa non oltre la mezzanotte. La madre di Jongin salutò il figlio e parlò con lui e Kyungsoo in privato, dato che Kyungsoo aveva allontanato l’amica in modo che non potesse sentire nulla. Dato che Kyungsoo aveva già la macchina, i tre ragazzi andarono in spiaggia insieme.
 
<< Quante persone ci saranno in spiaggia, secondo voi? >>, chiese Minhee.
<< Beh, visto che Chohee è piuttosto popolare, direi che ci saranno tutti i nostri compagni di diploma >>, rispose Kyungsoo.
<< Non capisco ancora il motivo per il quale stiamo andando >>, mormorò la ragazza.
Kyungsoo aggrottò la fronte. << Sarà divertente. Fidati di me, okay? >>
Sì, divertente, come un chiodo infilato lì dove no sbatte il sole.
<< Bene >>, brontolò di nuovo Minhee, sedendosi sul sedile posteriore e cercando di non avviare più nessun tipo di conversazione.
 
Jongin si sedette accanto a lei, le afferrò la mano ed iniziò a giocare con tutti i bracciali che la ragazza aveva allacciati al polso. Aveva talmente tanti braccialetti che non sapeva neanche più quanto fossero in realtà.
 
<< E questo chi te l’ha dato? >>, Jongin tirò un piccolo bracciale verdeacqua fatto da tanti fili.
Minhee rise. << Baekhyun. Non ricordavo di averlo ancora. >>
Jongin deglutì rumorosamente. << Ce l’hai ancora dopo tutto questo tempo? >>
<< Non significa nulla >>, la ragazza si strinse nelle spalle. << Solo che mi piacciono tanto i bracciali, e questo è un po’ come un piccolo ricordo su chi è stato il mio primo ragazzo. >>
Jongin annuì e aggrottò la fronte.
 
Minhee stava giocando con il telefono, quando sentì Jongin poggiare la sua testa sulla sua spalla.
<< Sono stanco. Quella cerimonia non finiva più. >>
Minhee rise. << Allora andiamo a casa invece di andare sulla spiaggia. >>
<< No, mi piace troppo la spiaggia >>, Jongin iniziò a strofinare la sua faccia nell’incavo del collo dell’amica.
Il cuore della ragazza saltò un battito e riuscì a scollarselo di dosso. << Mi fai il solletico. >>
<< Scusami >>, disse Jongin piano mentre riappoggiò la testa sulla spalla della ragazza.
 
Minhee sospirò; erano in momenti come quello che non sapeva cosa lei fosse per Jongin. A volte, sembrava ce lei gli piacesse; altre, invece, era come se fosse solo un’amica. Confessare i suoi sentimenti a Jongin poteva avere solo due finali: poteva essere respinta o poteva essere accettata.
 
*** ¤ ***
 
<< Kim Jongin, mettimi giù! >>, strillò Minhee.
 
Non appena i tre ragazzi arrivarono in spiaggia e si furono tolti i vestiti, Jongin aveva preso in braccio Minhee avvicinandosi all’acqua.
 
<< L’acqua è fredda! >>, ulrò ancora lei, sentendosi alcune gocce sulla pelle.
<< No, non lo è >>, sostenne Jongin ridacchiando.
<< Jongin, dico sul serio. Non voglioandare in ac- >>, ma non riuscì a terminare la frase che il ragazzo la buttò in acqua.
<< Che diavolo! >>, gridò Minhee.
Jongin rise e le fece un occhiolino. << Scusa! >>. Di nuovo con l’essere tenero, ma non questa volta Jongin.
 
Minhee cercò rapidamente di schizzargli un po’ d’acqua, facendolo urlare e saltare di qua e là come una ragazzina. Ma, mentre cercava di schizzare Jongin, la ragazza non si accorse che aveva Kyungsoo. Quest’ultimo l’afferrò da dietro e la fece girare, posandola poi sulla sabbia e facendola rotolare.
 
<< Yah! Così non è giusto! Siamo due contro uno! >>, gridò Minhee.
<< Così vale, invece >>, Jongin incrociò le braccia.
<< In che modo?! >>, gridò di nuovo lei.
<< Perché tu sei aggressiva e noi siamo innocenti >>, Jongin rise e ricevette un palla di sabbia dritta nello stomaco. << Vedi? Aggressiva! >>, il ragazzo marcò la sua affermazione.
<< Jongin-oppa! >>, sentirono la voce di Chohee in lontananza.
 
Minhee genette mentalmente. Proprio quando si stava divertendo e sembrava che le cose stessero andando per il verso giusto, appariva quella ragazza. Si rese conto subito di essere stata infantile. Era ovvio che sarebbe apparsa Chohee: erano i suoi genitori che avevano affittato l’intera spiaggia solo per lei. Minhee si guradò in giro e, sorprendentemente, si rese conto che la spiaggia era quasi vuota: c’erano piccoli gruppetti sparsi qua e là e riconobbe alcuni ragazzi della loro scuola.  Da lontano, si poteva vedere il mare ondeggiare e tutto il tramonto. L’acqua era… abbagliante.
Il sole sembrava un disco di colore giallo, ed era veramente mozzafiato. Finalmente realizzò il perché quella spiaggia in particolare era chiamata ‘Sunset Beach’. Il tramonto era assolutamente bellissimo, e la ragazza non ci poteva credere.
 
La famiglia di Chohee avrà speso sicuramente una fortuna per tutto questo.
 
La ragazza si sedette sulla sabbia e fissò il tramonto, si rilassò ascoltando il suono dell’andirivieni delle onde, il verso dei gabbiani e il suono delle persone che parlavano più distanti. Di solito, tutta quella roba accadeva nel film o era frutto di qualche fantasia, ma era bello poterli effettivamente sperimentare in prima persona, senza dover leggere qualche libro o usare la fantasia.
 
<< Ti stai divertendo? >>, Kyungsoo la fece tornare alla realtà.
Minhee scosse la testa. << Avrei dovuto immaginare che sarebbe successo. >>
<< Che cosa? >>, chiese Kyungsoo.
<< Jongin e Chohee >>, sospirò lei. << Proprio come l’ultima volta, l’ha fatto allontanare da me e lo farà restare con lei per tutto il resto della serata. >>
Kyungsoo rise per l’infantilità dell’amica. << Questa volta non sarà uguale all’altra, perché stavolta ci sono io con te. >>
Minhee sorrise. << Non importa cosa, tu sarai sempre con me, vero? >>
Kyungsoo sorrise di rimando. << Certo. >>
 
Stare lì seduta a pensare a tutto, Minhee sentiva come se le mancasse qualcosa. Aveva bisogno di qualcosa, qualcosa chiamato amore. Fu sorpresa da come le cose erano trascorse così velocemente: si era finalmente diplomata ed ora doveva affrontare il suo futuro. La sua realtà. Doveva trovare un lavoro, pianificare il suo futuro e, dopo essersi sistemata nel mondo del lavoro, doveva andare alla ricerca di un buon marito. Naturalmente, voleva dei bambini. La madre voleva dei nipoti, e Minho e Yuri non aveva in programma di diventare genitori nell’immediato futuro, soprattutto perché Yuri era sempre molto occupata e non aveva tempo per avere dei figli. Non avevano neanche del tempo per loro stessi.
 
Minhee guardò di nuovo verso il tramonto sorridendo e afferrando la mano dell’amico che ancora le stava seduto accanto. << Ricordi tutte le nostre promesse, vero? >>
<< Ne abbiamo fatte a tonnellate, credo che dovremmo venderne un po’ >>, Kyungsoo sbuffò.
<< Parlo di quelle sul restare amici per sempre. Voglio che manteniamo quella promessa, non importa cosa accadrà >>, gli disse.
Il ragazzo annuì. << Non avevo intenzione di romperla quella, Minhee. >>
<< Bene >>, gli sorrise.
 
Qualcosa in lontananza catturò l’occhio di Minhee, facendole quasi male al cuore. Tenne gli occhi focalizzati su due figure che camminavano sulla spiaggia, parlando. Sembrava fossero Jongin e Chohee, e subito aggrottò la fronte. I due si sedettero sulla sabbia e continuarono a parlare. Anche se non riusciva a vedere le loro espressioni, il cuore le batteva all’impazzata e le passavano in testa diversi scenari su cosa e in che modo stavano parlando. Potevano anche non parlare di nulla, ma c’erano miliardi di cose su cui poter parlare. Iniziò ad andare in panico continuando a guardarli, finché non sentì una mano di Kyungsoo coprirle velocemente gli occhi.
 
<< P-Perché l’hai fatto? >>, Minhee si accigliò e spostò la mano.
<< Non vuoi vederli sul serio, giusto? >>
La ragazza si strinse nelle spalle. << E’ felice con un’altra rag- >>
<< Zitta Minhee! Lo sai che probabilmente lui si sta torturando in questo momento >>, Kyungsoo alzò gli occhi.
<< Vabbé. >>
 
Minhee li guardò per l’ultima volta e posò la testa sulla spalla di Kyungsoo. Chiuse gli occhi, cercando di cancellare quella scena dalla sua mente, ma ogni volta che serrava gli occhi, rivedeva quei due insieme seduti sulla spiaggia. Doveva ammettere che, però, facevano una bella coppia. Sentiva delle piccole lacrime cadere da un angolo dell’occhio e tirò su col naso. Il suo cuore era ferito, e poteva solo pregare Dio di non far succedere nulla in quel momento. Cosa sarebbe successo se a Jongin in realtà per tutto quel tempo era piaciuta Chohee? E non Hyeri?
 
<< Minhee, stai piangendo? >>, chiese Kyungsoo.
Lei scosse la testa. << N-no, non piango. >>
<< Sento le tue lacrime cadere sulla mia spalla >>, rise lui. La prese per le spalle e la scosse un po’. << Devi smetterla di preoccuparti per Jongin, va bene? Devo farti un discorso acido per caso? >>
Lei scosse la testa.
<< Bene, allora smettila di piangere per lui. Mi hai confessato tutto quello che provi per lui e, da quel che ne so io, i tuoi sentimenti per lui sono abbastanza forti, quindi dirti di passarci sopra non rientra nelle opzioni. Ma se davvero ti piace tanto, vai da lui e confessagli quello che provi >>, disse Kyungsoo.
 
Minhee sapeva che l’amico aveva ragione, come sempre. Kyungsoo aveva ragione, tutti avevano ragione. Era solo stata troppo testarda per ascoltare.
 
<< E se mi confessassi a lui adesso? >>, mormorò lei, sentendo il cuore battere. Sarebbe stato praticamente perfetto: la spiaggia era una location perfetta per confessarsi a qualcuno. Beh, per lei lo era.
<< Va da lui. Vai a riprenderti ciò che è tuo di diritto >>, Kyungsoo alzò un pugnò in aria e mimò un ‘fighting’.
 
Minhee annuì e il cuore le stava per uscire fuori dal petto. Si diresse lentamente verso Jongin e Chohee, a piccoli passi. Stava pensando a cosa poteva dirgli. Si stava preparando già da un po’ per quel momento e, ora che lo stava effettivamente facendo, in modo così inatteso e improvviso, aveva dimenticato tutto quello a cui aveva pensato nei giorni precedenti. Era tutto sparito, e sentiva un nodo formarsi nella gola, man mano che si avvicinava a quei due.
Guardò dietro, dov’era Kyungsoo, e lui le mostrò il pollice in alto. Le ginocchia di Minhee tremavano, il corpo si stava paralizzando, provava solo una fottutissima paura.
Come si avvicinò ancora di più ai due ragazzi seduti, vide qualcosa che sicuramente non avrebbe mai potuto dimenticare. Rimase a bocca aperta e il cuore le si fermò. Stava vedendo uno dei suoi peggiori incubi diventare realtà proprio davanti ai suoi occhi.
Chohee era appoggiata a Jongin e le loro labbra erano distanti pochi centimetri le une dalle altre. Jongin non si allontanava, non faceva nulla, stava seduto lì e basta.
Prima che potesse vedere il bacio che stavano sicuramente per darsi, si voltò e corse verso Kyungsoo.




 
Note pt.2:
MA JONGIN MUOVITI, SPOSTATI, GRIDA, URLA, TIRALE UNO SCHIAFFO, FAI QUALCOSA! E' impossibile 'sto ragazzo...
Coooomunque, volevo informarvi che ho pubblicato un'altra traduzione (che potete trovare qui ---> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3428562 <---) e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensiate :3
Detto ciò, vi lascio una buona notte (per chi leggerà domani mattina BUONGIORNO FIORELLINI!) e ci vediamo al prossimo capitolo.
Besos!
  
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